Mi sembra giusto scavallare l'anno con una poesia mia, inedita, che va ad arricchire la sezione "Sponsor River", uscita in Dall'Adige all'Isonzo. Poeti a Nord-Est (Fara, 2008)
vendo
monade con vista. e occhiali
d'oro
per letture preziose. oppure scambio
con
piatti chiari e amicizia. cedo
camicia
lunga per forza.
compro
messo comunale. cerco
macchina
per lavanda gastrica e manganello
nuovo.
cancello precari per decreto.
rimuovo
vetri dopo carica black bloc.
scambio
mercante veneziano con fante
genovese.
cedo repubblica di platone
con
cavalleria. cerco gentile signore
per
maieutica. astenersi perditempo.
compro
corpo smontabile per serate
a
villa certosa. affitto lauto banchetto
e
tavolo con mammella. cedo silenzio
o
scambio con incantevole nickname.
cerco
uomini a novanta gradi.
vendo
termometro vaginale pininfarina.
compro
bacilli caseari per fecondare zecchini.
elaboro
motori a cappio e ghigliottine.
scrivo
poesie e porcate. rimo solo a gettone.
cerco
amica orca per sguazzare in olio
di
megattera. scambio con sguattera purché
trottola
o burlona.
regalo
la primavera araba o permuto
con
risorgimento italiano. compro regolo
ostetrico
per gravidanza democratica.
parto
domani: affittasi libertà vigilata.
cedo metà della bocca. scambio identità
segreta
con amante senza testa. piego labbra.
spiego
l'enigma del saggio morente: "amici?
non
ho amici".
a
pagamento, porto alle feste il folle vivente.
massima
riservatezza. insegno a scendere le scale
tenendomi
al laccio. a scolpire scalpi con scalpello
scapolo.
sciupo la mente.
scambio
allitterazione con allibratore. cedo usuraio
per
consunzione. vendo morale o permuto con filosofia
spicciola.
compro monetine glabre. cambio uovo comune
con
pensiero fresco.
svendo
"chi cerca trova" e "sorbole che sventola".
conio
menate e cose bionde. presto la foto di marilyn
per
atti impuri. vendo vento e vasellina. compro
la
vita agra senza ricetta o cambio con donna letale.
smonto
armadi e piccole chiese. sbanco terra
promessa.
cerco garanzie sulla morte di Dio.
offro
in cambio collezione di falle e reliquie
in
plastica, praticamente eterne.
cerco
tempo che non aspetti. e spazio nei cuori.
cerco
a come amore, b come seconda chance.
offro
correzione onanista a maternità sgradita.
presto
le dita a personalità monca.
compro
fumo afgano con rudere. no corpi
carbonizzati
né madri o piccoli bastardi. vendo
gagliardetto
fascista e ritratto del presidente.
missile
intelligente cerca mina brillante.
seleziono
razze. no negri o gialli. no ebrei.
seziono
gemelli e profili ariani. cerco pelle
disposta
a farsi conciare per magnifico gilè.
elimino
gratis vicini di casa.
offresi
compagnia casta a signora perversa.
regalo
topolino bianco sodomita, vera occasione.
cedo
parete nord per carezze artiche.
cerco
lingua ruvida che solluccheri. no yeti.
cambio
glicemia con colesterolo. preparo
imballaggi
per ferite gracili. compro temperatura bassa.
mezzano
disposto ad ingoiare veleno, vende storia
commovente.
compro
risata portatile e rutto per digestione.
affitto
stomaco di ferro con boccia antiruggine.
faccio
il pianto della situazione. uomo pigro
offresi
per pausa pranzo.
dipingo
parate. regalo balbettio d'amore
a
legionario di bergerac. insegno carattere
orale,
anale e cuneiforme. astemio, scrive lettere
al
sambuco, vede doppio per passione.
vendo
elmo di don chisciotte o scambio
con
chioma di berenice. offro natura austera
per
messa in piega. presto referenze
all'uomo
invisibile.
prego
maria vergine di spostare il piede. cerco
angelo
con vertigine per gita subacquea.
scambio
collera di amleto con collirio. e ghetto
con
gatto, gitto con altro verbo arcaico.
cerco
dischi vertebrali per sostenere il testo.
lascio
il lardo allo zampone, il rigo al bardo.
compro
sentenza d'assoluzione o scambio
con la fine di questo incanto. cedo la parola.
Magistrali AUGURI!
RispondiEliminacaro Stefano,
RispondiEliminaquesto sì che è *malintendere*.
grande testo, avrei letto ancora per mezzo metro, se ce ne fosse stato.
f.t.
grazie!
RispondiEliminamezzo metro ci sarebbe stato, ma meglio non dire tutto in una volta, che poi i diretti interessati si risentono in troppi! :-)
Mi piace molto questo tuo sarcasmo, per me inedito.
RispondiEliminaBuon anno, Stefano!
grazie Fiorella, anche a te!
RispondiEliminaCaro Stefano, ho letto il tuo inedito; come sempre la tua poesia fa pensare parecchio e va letta molte volte, non la si può liquidare con “fantastica”, ecc. Invece di dire inesattezze sul blog (già eccessivo e strampalato è stato il mio intervento sulle letture pubbliche) , vorrei fare qualche considerazione direttamente con te.
RispondiEliminaSi tratta di un Incanto, quindi un’ annuncio o elencazione diciamo personalissima di ciò che vuoi dire e fare con libertà assoluta (sbaglio?), di presa in giro, un affermare quel che vuoi senza apparente preoccupazione, perché appunto stai bene, sei nell’incantamento, ecc. Se ho inteso giustamente hai però usato due strati comunicativi per cui l’ironia, l’assurdo ironico e pacificato con te stesso, è stato un po’ soffocato da quello che è il tuo ultimo frasario poetico massiccio e amaro che ha sempre e comunque un occhio “impegnato” su ciò che esce fuori da questo stato di presumibile benessere. Come se tu dessi anche la risposta contraria a quel che affermi. Ne vien fuori una poesia che definirei doppia.
Questo, obietterai che importanza ha? E’ che –almeno io- non capisco come considerare il gioco quasi a collage delle immagini, e cosa le giustifichi, se sopra queste metti un discorso collaterale di serietà. Io ho l’idea, leggendo, di due teste, una incantata, per i fatti suoi –e mi sta bene se anche di un incantamento vero e proprio hanno poco- e una saggia e attenta. Quasi tu dicessi “vorrei stare a modo mio, ma sono costretto a non poterlo fare” Il tuo incanto, infatti ma certo solo per me, vien fuori o non lascia fuori il “disincanto”, quindi non è uno stato libero, anarchico nell’accezione spavalda della non verifica. Forse non mi torna il titolo ma vorrei fosse giustificata perché questa libertà incantata si basa sull’ afflizione.
Domande forse stupide, pelo-pelo, inutili, ma siccome prendo in serio ogni tua poesia, vorrei tu mi correggessi o spiegassi dove non ho capito. Oppure se è proprio questa l’idea che volevi dare, che non esiste più un incantamento filologicamente inteso.
Cara Cristina, ti ringrazio per queste precise note. in effetti la doppia testa c'è. il registro è ironico-grottesco e giocoso, per cui alcune strofe prendono dal giocoso, altre dall'ironico ecc. Direi che prevale quello ironico-grottesco. Il senso dell'operazione è fare il verso alle pulsioni che dominano la società oggi, per farne emergere il rimosso, quanto non si ha il coraggio di dire, l'aggressività intrinseca oppure il motto di spirito, che ha molta forza rivelatric,e come insegna Freud.
RispondiElimina"Incanto" ha principalmente il senso di "mettere all'incanto" ossia vendere ecc.
E' un testo inserito in una sezione che s'intitola "sponsor river" con chiari richiami all'anotlogia di lee master, ma soprattutto al nostro vivere dentro un pubblico che è sempre pubblicitario, esposto al mondo non per essere accolto, ma per scambiare merci. Questa è diventata la nostra seconda natura, purtroppo (non per tutti, voglio credere).
Ti ringrazio ancora e spero di avere in parte giustificato questa scelta stilistica.
Ti rispondo subito perché mi è venuto in mente un attimo dopo che il titolo fosse da intendersi “all’incanto”. Così tutto torna. Poesia di grande impatto come le tue con questo timbro che, a partire da Bufera…impiega parole di forte concretezza definibili quasi “medievali”, comunque derisorie nel senso più importante e con un che, a volte, di auto lesivo, se me lo permetti, nascendo anche e appunto da un personale scontento. Tanto che non avrebbe senso definire il tuo io antilirico, ma socialmente collettivo e ancor più storico. Come dire, ogni tua parola sembra partire da riscontri più lontani dell’oggi immediato. Ma si potrebbe dire tanto altro (almeno io la vedo così). Complimenti, Stefano!
RispondiEliminaVendo, offro, compro, cedo o scambio, ma, soprattutto, cerco (l'uomo?, l'incanto?)
RispondiEliminaaffannosamente fra molto (tutto?) diventato merce all'incanto.
Il soggetto (tranne in pochissimi versi) è la prima pers. sing. (io), in un'assunzione diretta di responsabilità e di richiamo a se stessi, senza chiamarsi fuori (e questo mi piace), così che il tono è amaro ironico, a volte caustico con sogghigno, ma non quello di una filippica o, meglio, di una menata giunta dall'alto all'altro.
La struttura sintattica monotona (movimentata però quella lessicale dagli scambi interni fra lemmi, e di suoni), così come quella di struttura a strofe “pacchetti”- meglio: a blocchetti - ben si addice alla bacheca degli “annunci” allestita (bacheca che davvero può continuare ab libitum).
In questo senso è oltremodo significativo quel finale: “cedo la parola”,
che può ovviamente significare la fine dell'incanto, come vendita che in questo momento si va compiendo (già tutto è svenduto? - direi di sì, se infine anche la parola, ultima cosa, la più preziosa?, è ceduta..., il che significa anche la fine dell'essere nel canto -in canto-, cioè la fine dell'essere nell'incantamento della parola)
ma anche indica un passaggio di testimone: “cedo la parola” per altri che vogliano aggiungere e dire, per ampliare il soggetto, chiamando ad una responsabilità e assunzione di parola appunto collettiva (come collettiva è la voce di Spoon River).
Io invece aggiungo (perché èl'intenzione principale) i miei Auguri a tutti per il Nuovo Anno!
non scambio per nulla al mondo questi auguri, anzi ricambio! :-)
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