venerdì 12 gennaio 2007

La Tigre Assenza


Nel pieno dell'estate ho fatto leggere due poesie di Cristina Campo; ora, nel colmo dell'inverno, ne posto un'altra e la dedico a chi ha perduto persone care, a chi brucia nella loro assenza.



Ahi che la Tigre,
la Tigre Assenza,
o amati,
ha tutto divorato
di questo volto rivolto
a voi! La bocca sola
pura
prega ancora
voi: di pregare ancora
perché la Tigre,
la Tigre Assenza,
o amati,
non divori la bocca
e la preghiera...


11 commenti:

  1. la tigre è la sedia vuota. Graffia.

    RispondiElimina
  2. Grande Campo! Parlo (anche) di argomenti affini nel mio miniblog che mi permetto di segnalarti anche per invitarti a inserire tue poesie.
    farapoesia

    Alex

    RispondiElimina
  3. Bravo Stefano: quest'estate mi sa, non avevo scritto nulla, ma ora annoto che Cristina Campo sarebbe da riscoprire, intanto per me e poi per quelli che già non la conoscono. Quindi ottima scelta, anche se il colmo dell'inverno è dalle mie parti piuttosto primaverile.

    RispondiElimina
  4. Voc, ti ringrazio per aver notato che tra le cose che posto e le immagini c'è sempre una relazione, anche se non sempre evidente.

    Alex adesso vengo a farti visita nel tuo "miniblog".

    Massimo, anche qui il colmo è piuttosto collinare, ma rimane pur sempre gennaio. La Campo è da leggere, specie per un credente.

    RispondiElimina
  5. il problema è che l'edizione adelphi è esaurita. altre non ce n'erano in commercio.

    RispondiElimina
  6. la tigre è seduta
    la sedia è vuota
    l'assenza graffia

    come consuma il desiderio di vedere materializzarsi l'assente, come morde e corrode e consuma...

    come ti capisco, Stefano
    ops come capisco Cristina Campo :)

    RispondiElimina
  7. salve a tutti. certo, la sedia è vuota perchè c'è l'assenza. la poesia è vera e quindi bella. io, gugl, naturalmente, ti ringrazio per la dedica :-)

    alex, sono passata dal tuo blog interessante il tu però. un abbraccione a tutti a.

    RispondiElimina
  8. Anto, d'inverno ogni cosa pesa.

    Ali, l'hai letta in modo tutto tuo... ma c'era da dubitarne? :-)

    RispondiElimina
  9. gli ho dato il senso meno tragico che mi venuto di pensare, un'assenza di vita e non di morte

    preferisco questa Cristina a quelle che hai postato in estate, quelle parlavano di rami spogli pesanti di neve che faceva sentire freddo solo a immaginarli, questa di tigre così fervente che a leggerla si prova arsura :)

    RispondiElimina
  10. brava, bella contrapposizione!

    RispondiElimina
  11. Cristina poeta che andrebbe maggiormente divulgata. Grazie a Stefano che spesso la ripropone.
    pepe

    RispondiElimina