lunedì 5 settembre 2011

Saragei Antonini


Il mondo di Saragei Antonini in Sotto i capelli una nave (Edizioni Forme libere, 2010) sembra consistere in un piccolo perimetro domestico, sul quale un lembo di campagna si affaccia; ed è una festa di metafore e similitudini fresche: «giorni [...] vi porto a casa / come selvaggina»; «il volto dorato come un campo»; «si sente la pioggia / battere i denti». Velata dal fascino della fiaba, Antonini ci racconta la sua vita come se fosse in esilio, ma senza drammatizzare la solitudine che pur traspare («non so su chi scommettere / i miei piedi freddi»), anzi giocando con il tasto di una pacata autoironia, in un tempo in cui nulla può ancora succedere di drammatico perché forse avviene dopo un naufragio ben chiuso nella stiva della «nave», «sotto i capelli», là dove cova l'ombra, a anche la via del rifugio. Cito non a caso Gozzano perché, oltre all'ironia, in entrambi è appunto la fiaba a smussare i pericoli del mondo, a renderli tollerabili. Inoltre, come talvolta in Gozzano, ed anche in Antonini ciascuna poesia sembra la poesia del giorno, come se fosse un menù, lei che di professione cucina per gli altri. Che la vita in questo recinto sia stretta appare evidente («da qui c'è solo campagna / chiusa campagna»), eppure, con una figlia che le «dà il pane delle sue guance [...] da femmina a femmina», può resistere ad oltranza, scrivendo come esercizio di autoauscultazione, di verifica del proprio equilibrio interiore, compiendo i soliti gesti, ma che non spaventano e danno il ritmo che serve per non vedere, o farlo soltanto di notte, quel nulla che sotto la superficie preme, chiama, «si porta via l'oro tra le foglie».




Tutti
vi tengo tutti in pugno
pensieri per un po’
poi giorni lunghissimi
tutti
vi porto a casa
come selvaggina.



**


Si sentono
le prime grida della primavera –
tutte fianchi
bionde e brune
chiedere l’ ora per capriccio
spostarsi dal sole all’ombra.




**


È uscito un sole di coppe
si prende così
tutto quello che c’è sul cuore
dal sentimento bello
all’ oro del giorno –
si è pari e d’accordo
che non scommettiamo nulla
che non è un vizio
che dobbiamo alzare ogni volta.




**


Il giorno
va in bicicletta
suona il campanello
sfrecciando –
qualche volta
perde il berretto
e solo allora
poggia un piede a terra.




**


I pensieri
si muovono in gruppo
e qualche volta passano
così vicino alle case
che tremano i vetri –
la piccola fauna sentimentale
non sa dove nascondersi
poi
il respiro torna normale
e riprende il cinguettìo.




**


Così impegnata
a tormentarmi le dita
solo le tue piccole mani
mi possono fermare –
quelle che mi afferrano i capelli
durante il sonno
piccole barche arrivate in porto –
o quando apri e chiudi i cassetti
e le dita sono dieci soldatini
tutti presenti
nessuno ferito –
le tue mani nella grande frutta
che vuoi sbucciare tagliare e mangiare –
che colorano fanno numeri trecce e corna –
le tue piccole mani che non stanno mai ferme
che frugano rubano e regalano
un po’ di pace alle mie guance
quando me le prendi e mi dici
"guardiamoci per un po’" .




**


Sono quella
che esce con una macchia d’olio
quella che passa sotto la scala
quella a cui muore sempre un gatto nero -
che fa i viaggi su una guancia
quella che probabilmente non vi ha salutato -
che alle piccole cose se ne aggiungono di più piccole
che prende il bene come una cartolina -
quella cattiva come il tempo
che chiude la porta a chiave
prima di andare a dormire -
curiosa come una vicina
distante come un’ altra città.




**


Bisogna pensare a sé stessi –
almeno cinque parole al giorno
da mettere nel pane
e un abbraccio prima di addormentarsi –
bisogna fare il doppione
delle proprie chiavi
per restare fuori due volte
e soli di molte case.




**


Tu cerchi casa con una parete accanto –
la vorresti da ristrutturare
la casa la parete
la vorresti con pavimenti antichi
la casa la mente
con le volte con affreschi
una casa con terrazza
la gioia la parete accanto.




**


Aprile
gioca con l’acqua
tu
fai fondi neri
e guardi dentro una scatola –
forse oggi piove
e forse pioverà mentre dormi
io
vedo cose nell’acqua
vedo che il tempo
si veste di nero fino alla testa
si mette il peso alla vita
e non riemerge
finché non sbatte
contro il bianco della ceramica.




Saragei Antonini è nata a Catania nel 1973 – città dove vive e lavora –
nel 2000 pubblica la raccolta di poesie Il cerino soggetto (primo premio ex-aequo al concorso di poesia Edda Squassabia, 2000 ) casa editrice La Vita Felice –
dopo qualche anno, nel 2004, esce la sua seconda raccolta L’inverno apre un ombrello in casa ( terzo premio ex-aequo, per la poesia edita in lingua, al concorso internazionale di poesia Città di Marineo, 2005 ) casa editrice Prova d’Autore –
Nel 2010 pubblica la raccolta di poesie Sotto i capelli una nave Edizioni Forme Libere –
Sue poesie sono nelle antologie La comunità dei vulcani ( quaderno siculo-polacco di poesia, 2006 ) della casa editrice GBM e Dedica d’amore edita da Prova d’Autore, 2007 –
Nelle riviste “ I racconti di Luvi “ , “ Lunarionuovo “ , “ Foglio d’aria “, “ La terrazza“ ( dicembre 2010, edizioni Novecento ), e “ Laspro “, 2011 -
In rete, in “ Compitu re vivi “ e nelle “ Edizioni Neve “ -
Da qualche tempo è socio della casa editrice “ incerti editori “.



7 commenti:

  1. Bello trovare una delle mie "Poete" preferite, questa mattina, anche qui !

    Credo che la poesia di Saragei sia molto aperta e davvero più che mai in ascolto del sentire, col cuore, le piccole e pressanti sensazioni del vivere, accorgendosi di come, e forse anche perché - e l'ironia, in dono, al lettore e a sé. E' sempre una sorpresa.
    grazie, e saluti, tanti.

    Giampaolo Dp

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  2. grazie a te per questa attenzione costante alla poesia e a Blanc.

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  3. Grazie Stefano,
    di ospitare " sotto i capelli una nave "
    su Blanc -
    dell'attenzione entrando "nella stiva " e delle tue riflessioni che portano me a nuove riflessioni - anche a scoperte -
    sorrido all'accostamento della "... poesia del giorno, come se fosse un menù... " -


    saragei

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  4. Grazie Giampaolo,
    tu sei una sorpresa e una risorsa -
    sempre presente alla poesia, e mi permetto di dire, in tutte le sue espressioni -
    attento, come dice Stefano, - sempre pronto all'ascolto e alla condivisione delle " sensazioni del vivere " -

    un caro saluto a te -

    saragei

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  5. un menu per te, per ritrovare un giusto equilibrio tra il dolce e il salato della vita

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  6. Grazie!
    l'equilibrio dura quanto deve -
    forse è più facile preparare qualcosa di agrodolce!

    a presto!

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  7. quando lessi solo il titolo di questo libro di saragei,
    poi anche tutto il resto, ovviamente,
    cercai a lungo i marinai, le corde e i sestanti, le carene e le onde che nascosti in noi, fanno un lavoro lontano e antico.
    come la poesia.

    un pugnetto di braci per saragei.

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