venerdì 8 dicembre 2006

Cristina Annino


Ho incontrato le poesie di Cristina Annino, per la prima volta, in Nuovi poeti italiani 3, nel 1984. Dalla raccolta L'udito cronico, ivi contenuta, sono tratte queste poesie. Poi sono passati due decenni prima che riuscissi di nuovo a leggere qualcosa di suo. E' stato su "Pagine", la rivista di Vincenzo Anania, con la quale lei collabora, credo, ancora adesso.
Sedere "al bordo dell'orecchio universale", sentirsi "un cimitero abbastanza paziente", amare il verso che cade con un leggero tonfo, godere del corpo dalle cui lacune nasce l'ordine del testo, la certezza d'essere soli eppure il desiderio di scarnificare tale distanza, al punto da preferire la dissociazione alla perfetta rotondità dell'io: sono questi alcuni elementi che mi fanno amare la sua poesia.


Caos

Premettendo
ch'è sempre doloroso impalare
l'anima in un discorso, scrivere
un diario, lettere, versare
iride nella tinozza di un colloquio.
A quest'età e con i tempi che corrono,
io siedo al bordo dell'orecchio
universale; dico
«biondo, marziale cieco ciclo
dove il tempo è rotondo: la verità
è orrendo cannocchiale».
Poi mi rivolto, ascolto chi parla,
annuso odore di vero nel parziale
gesto di chi mi appaia. Credo
a tutto; a quest'età si è un cimitero
abbastanza paziente.



Allarme dell'artista

Ho mal di denti e mi duole la vista;
Dio mio, marcisco sul mio piede come un cactus;
e spino, spino, il cane che mi viene
vicino, si muove a zampe in su, allarmato.
Gioco
col mio male; l'infernale malessere
cittadino è oltre il baratro delle persiane.
Sale qui in tessere di gas, polvere e buccia
di strade.
I0 sto male in pace.

Ma quassù, non crediate, c'è il cane che si lamenta,
il pelo gli cresce, il tempo
pone la sua palla di pietra
come uno sparo a un centimetro da me.
È un dolere cortese, di carta. Inattivo,
il tempo si liscia la barba
giovane e, oscenamente, rizza le gambe.
Io scrivo cose che nessuno
sente, oltre me.



L'essere e la morte

Poiché VU è una donna strana,
perfettamente cattiva,
io voto
per l'inferno di lei, nell'intento
di qualche valore.
Credo nello squallore quotidiano
di VU. E ci esco insieme;
dobbiamo scontarlo il tarlo dell'esistenza;
e sia. Del resto
mi piace il cattivo, lo sporco,
mi tuffo a corpo morto nell'inganno
di VU. Le parlo e la detesto.

Le case sono scimmie d'acqua pomeridiana;
VU è magra sotto l'ombrello,
ha dita d'artrosi e fama di generosa.
Piove, e mi scarica addosso la lingua
di pescecane; i suoi dolori non sono
spirituali. C'è gente
che si sdraia negli altri
uccidendoli di parole: VU ed io
siamo una sagoma riconoscibile
da dietro. Siamo l'essere e la morte.

Ho momenti di forte panico,
quando mette lo sguardo nel mio
e gioca con l'anima fosforescente
dicendo che attende una risposta.
Giacché mi sento esistere
sempre
e quel che voglio non è mai lontano,
è una piazza tutt'al più
d'acqua da superare,
dico a VU sciocche cose che beve.

Le mie pretese d'essere che sono?
In fondo
fumo sigarette che mi sfondono il cuore.
Non sarò mai buono.
Azzurra giraffa, la strada, passando
ha un curioso galoppo; ascolto
VU con smorto viso di plastica.

44 commenti:

  1. Certo che, Stefano, la poesia è strana. Non ha limiti, sembra, nel ritagliarsi da sola e seminarsi a brandelli, tranquilla, nella storia. Il lavoro della Annino, della cui esistenza nemmeno avevo sospetto, è davvero sorprendente da quello che qui ne leggo. Davvero, come suggerisci, l'ordine del testo, come in alatri autori che leggo al giorno d'oggi, più contemporanei, se vogliamo di questa raccolta del 1984, è ritrovato nell'instabile applicato a tutto, parola e lingua, simbolo, segno, significato. La ricerca del linguaggio nuovo è per questa autrice, come per molti di noi, un discreto, mai estremo, quasi umile sbilancio di forze; un percorso nella sabbia come un serpente, consapevoli di avere a che fare con materia che sfugge e si leva col primo vento. Certo, lei, che nessuno conosceva, almeno non io, lo fa con migliore risultato.

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  2. Non la conoscevo: volto bellissimo, un sorriso di dea, Diana, forse, e ninfa al contempo. Ma anche volto attuale, del qui e ora. Che densità. Poesie straordinarie. Grazie, Stefano, per avere postato l'opera di questo genio.

    erminia

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  3. non è mica morta! ho cercato su google e ho trovato che è del 41 e che vive a roma. quindi è del qui e ora. fantastica, chissà perchè non si parla mai di certe voci così particolari, dense ma limpide nello stesso tempo. apparentemente distaccata dalle cose eppure così dentro le cose stesse, consapevole, mi piace molto "sto male in pace" ecco, mi ricorda molto la Szymborska. grazie stefano! buona giornata a.

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  4. Questo genere di inventiva, questo verso "Dio mio, marcisco sul mio piede come un cactus;" fa il vero poeta. E come vedo procede coerentemente lungo questa linea creativa. Le vorrei dire quanto mi piace, personalmente. Una Plath all'italiana. (e.)

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  5. mai innamorarsi troppo di un autore, Stefano, ma se perdessi la testa per lei ti capirei

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  6. nemmeno io so come rintracciarla, se non risalendo a lei attraverso Anania (che però non usa la rete).

    mi piacerebbe che sapesse che qui si sta parlando con entusiasmo di lei. magari fra i lettori c'è qualcuno che la conosce e può avvisarla.

    grazie a tutti per i commenti autorevoli.

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  7. ottima scelta caro Stefano. Sì la Annino è straordinaria. Qui aggiungo per i tanti che desiderano mettersi in contatto con lei che ha un suo sito: www.anninocristina.it dove si trova anche un suo indirizzo e-mail.
    un saluto a tutti
    Paola Febbraro

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  8. consiglio vivamente un passaggio nel sito che Paola segnala: c'è un'avvincente autopresentazione e una sezione con i suoi dipinti. visto che c'è l'e-mail le ho scritto. Chissà mai che passi di qui. Credo che farebbe piacere a tutti.

    è questo il bello della rete: che cresce in tutte le direzioni!

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  9. è la prima volta che lascio un commento, ma non resisto alla presenza di "V". Molto interessante l'uso del maschile da parte di questa poetessa - su vari piani non sono quello strettamente poetico. Non so se è solo una mia impressione, ma la VU dell'ultimo testo (quello che preferisco), mi sembra aprire un dialogo con quello stranissimo, denso e per me spesso insostenibile libro di Pynchon. Tanto per ridire che è proprio quando si nutre d'altro - per fortuna - che la poesia dà i suoi migliori risultati.

    Grazie per questa lettura.

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  10. è vero, lusso del pronome maschile colpisce ed incanta in questa poetessa....anche io uso il maschile nelle mie poesie abbastanza spesso. sono dramatis personae. sembrerebbe che anche per lei si tratti di questo in "VU", poesia eccellente e di una complessità psichica strabiliante nel delineare il rapporto tra i due esseri messi in scena. Che dire: abbiamo una maestra di retorica e stilistica qui, è chiaro. (erminia)

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  11. l'uso e il lusso, che bel lapsus che mi è sfuggito ....(e.)

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  12. sì è un bel lapsus e sono belle anche le altre parole che dici.

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  13. Straordinaria e per questo dimenticata. L'italia è proprio uno strano paese. L'unica sarebbe fuggire ma questa lingua mi trattiene non so fare altro.
    Grande come poche, come pochi.
    pepe

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  14. e magari abita a due passi da casa tua :-)

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  15. Nel sito c'è una foto meno datata, col tempo s'è fatta ancora più bella. davvero.

    quella giraffa azzurra mi conquista

    E' poesia che ammalia al pari, anche se in modo diverso, di quella di Fernanda Romagnoli

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  16. credo che i caratteri siano molto differenti, e credo che alla Annino il paragone non dispiaccia.

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  17. Ali, sono andata a vedere anche io e ho visitato il suo sito. è bella davvero, e simpatica. nella foto in abito rosso-arancio nel giardino è ritratta di nuovo nel suo pieno, infantile sorriso, con una mano in testa; e sembra afferrarsi per i capelli per trarsi in alto da sola, senza aspettare che lo faccia un dio.

    Ali, Stefano, buonanotte!

    (erminia)

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  18. Versi davvero interessanti, direi poeticamenti junhiani.
    Alex

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  19. È scomparsa la g
    A

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  20. Gugl, sto organizzando una festa per il 22 dic. a base di bastoncini di pesce findus e pandori battistero...in quantità industriali. ho avuto già molte adesioni.
    e.

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  21. eccellenti prelibatezze per la suburbia di paperinopoli :-)))))

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  22. a francesca matteoni: non avevo visto il tuo commento, scusami.

    non avrei idea se Pynchon è autore letto dalla Annino: la sua formazione è iberica, Vallejo in particolare. Chissà che passi di qui e ce lo dica.

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  23. Non c'è problema Stefano! Figurati.

    Sì - sono andata a vedere sul sito poi e ho letto della Spagna.

    La cosa di "V" è più qualcosa che ci ho visto io - quando un'opera riesce ha questo pregio: non appartiene più o per lo meno non del tutto, alle intenzioni dell'autore, si presta alle associazioni di idee (pure strambe) e alle interpretazioni del lettore.

    Riflettevo sul paragone con la Plath che fa Erminia (che saluto: pare siamo vicine di "isola"). Indubbiamente la Plath viene fuori per moltissime donne che scrivono anche se, specialmente crescendo come individui, il mito si attenua, così come si attenua la rabbia (la sua poesia grandissima invece resta).

    Certe immagini dell'Annino la ricordano anche se poi appunto non c'è quella furia devastatrice di molti dei versi della Plath.

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  24. ciao Francesca, grazie dei saluti, che ricambio. Intendi la mia isola UK? Sei in Irlanda? Si, hai ragione, nella Plath quella forza devastatrice, come la definisci tu, è la forza stessa della sua idea di poesia. "The blood flood is the flood of love, / The absolute sacrifice. It means: no more idols but me, / Me and you. "

    [Traduco, per chi non conoscesse l'inglese, "Il flusso di sangue (intendi diluvio, piena)è il flusso d'amore, l'assoluto sacrifico. Significa : nessun idolo, eccetto me, me e te" ]

    Plath tendeva alla grecità, o meglio alla sua attualizzazione, alla tragedia classica gettata nel caos della contemporaneità.
    A presto Francesca, vieni a trovarci su Erodiade, per favore. www.erodiade.splinder.com

    erminia

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  25. ciao isolane del nord. com'è noto la plath è ciò che sta fra me e te, è l'idolo che a volte rovina la forza che ci tiene uniti. la sua forza è devastante e certe fanciulle ci cadono dentro. eppure bisogna incontrarla quella forza, prima o poi (si chiami plath o sexton, si chiamo rosselli o merini, o si chiami annino...)

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  26. Francesca, leggo che anche le tue poesie sono attraversate dalla plath... ma come dubitarne?

    ciao

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  27. Plath bisogna leggerla in inglese. La traduzione di Giudice è una barzelletta, una moralizzazione di questo devastante diluvio di sangue sacrificale. Giudice la rende una dolce psicopatica, e basta, qual ella non era. [spiego:la mia prima tesi era sulla Plath, sulle sue "metafore ossessive", ecco perchè conosco Plath a memoria. Ed ecco perchè, avendola letta - analiticamente in sede teorica - ho potuto digerire... e non farmi condizionare in modo palese,.... ma ha ragione Francesca: Plath condiziona, eccome, .....ed hai ragione tu anche Stef, Sexton, anche: sono - come rivelavo nella mia tesi - delle forti teoriche del suicidio (essendo, per altro, intime amiche di corso con Robert Lowell in "Life Studies"!)
    :)

    erminia (ehi! che bel post!)

    che hai da ridire, Stefano, sulla mia cena a base di bastoncini di pesce e Pandoro?!!! Non sai nemmeno quanti stanno aderendo...) Si vede che ci sono più amanti dei bastoncini di pesce di quanti se ne sospettino...

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  28. la confraternita dei bastonicini di pesce sarebbe l'emblema del postmoderno alla Jameson (o alla Lyotard)

    bel post, hai ragione. Mr Rossi docet :-)

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  29. Mr Rossi ? Ali, NON sono io Mr Rossi....
    Non so come potrebbe mai essere, dato che ho sostenuto esattamente l'opposto di quello che sosteneva lui. Vorrei fugare ogni dubbio. Please.
    Oppure, stai sostenendo che sei tu Mr Rossi?No, davvero, dico sul serio!
    e.

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  30. Ma dove avrei fatto tali illazioni, Erminia? cioè che tu sei il sig. rossi?

    Ovviamente io non lo sono.
    Lo stile non è il mio, per quanto abbia indubbi pregi,(io non avrei mai ripostato così puntigliosamente tutti i commenti precedenti, però conosco virtualmente qualcuno che lo fa, proprio quando va con estrema cautela e vuol indurre l'interlocutore a riflettere punto per punto su quanto già detto, è una tecnica utile a condurre passopasso, ottima tecnica) notevole verve polemica, capacità di rivoltare il discorso a svantaggio dei suoi interlocutori. Conoscete qualcuno così anche Voi o è una mia esclusiva?

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  31. mai insinuato qualcosa di simile erminia.

    forse ho capito, ali, a chi alludi, ma non credo sia lui.

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  32. e tu a chi pensi Stefano e tu Ermi? ma perchè non ci scriviamo provatamente? oppure facciamo un bel dibattito pubblico in un post apposito dedicato alle nostre inevitiabili paranoie che la virtualità e l'anonimato scatenano dall'angolo buio nel quale cerchiamo di cacciarle, mentre il sig. Rossi (che ormai non mi sta più neanche tanto antipatico) se la ride?

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  33. ali dici che è un uomo? io pensavo ad una donna. a.

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  34. si, può essere, tutto può essere

    Appello al sig. rossi

    gentile sig. rossi, la prego di venire a illuminarci, Le prometto un ricco aulico poemetto, di far da altissima musa ispiratrice al mio amico guglietto, di ridurre al minimo i miei scommenti (la s è un errore ma lo lascio, ci sta bene)ignoranti, faceti e negletti, se vuole sparisco dalla rete, cambio nome, connotati ma la prego non ci lasci ottenebrati.

    Ali di buon umore.

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  35. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  36. Tanto per proseguire l'indagine, il sig. Rossi dice che ha pochi preferiti tra cui questo blog, questo sembra un indizio importante, eppure se uno vuol fare l'anonimo serio, butta lì appunto una cosa che sembra vera e facile da riscontrare e invece è falsa. Risultato fa impazzire gli interlocutori a cercare di capire, li fa stancare rimunginare e intanto lui/lei è tutt'altra persona.
    Come la vedo io? Meglio cercare di capire attraverso il modo d'eprimersi, meglio ancora sarebbe che tornasse il sig. Rossi a farsi vivo e, se ritiene, pur restando signor rossi contribuisse al dibattito, ad indirizzarlo e mantenerlo ad un livello elevato; se stima tanto Stefano, se è un esperto di letteratura, poesia e "intellettualitudine" glielo deve ma lo deve ancor di più al miglioramento della "specie" come sopra inteso, come da lui stesso auspicato, desiderato, come ha inteso rappresentare di aver dovere di fare l'intellettuale Guglielmin

    Ho ripostato il commento per renderlo più chiaro nel senso

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  37. non entro nella questione.
    alle 17,30 - 18,00 il nuovo post.

    bion pomeriggio

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  38. Io conosco Cristina Annino, ho recapito e telefono. Se qualcuno lo desidera, posso darli... a lei farà sicuramente piacere. Personalmente penso che Cristina sia una delle più grandi poetesse italiane viventi. E' per me scandaloso che la grande editoria, dopo l'Einaudi, l'abbia dimenticata. Anche se non mi stupisce affatto.
    Elio Grasso
    elio.g@tin.it

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  39. (hai ragione, Ali, ho scambiato te per Stefano, di cui riporto sotto...)pensavo si alludesse a me data la vicinanza nella stessa riposta....sì, era Stefano....

    Comunque, personalmente non posso fare nessun tipo di indagine o/e illazione sulla identità di Mr Rossi in quanto in primo luogo conosco pochissimi blogger (una decina in tutto) e men che mai conosco chi vi partecipa con identità vero o false. Conosco voi perchè interagite con Erodiade ed io con voi, ma oltre a questo sono piuttosto estranea, soprattutto ai lunghi post e ai lunghi threads, semplicemente perchè mi annoio a leggerli.

    Poi Ali, tu sei l'unica anonima di cui io mi interessi (oltre ad Arturo, che però è diventato co-editor di Erodiade, dunque noto)....

    Fatemi sapere se qualcuno delle persone che conosco personalmente (7-8 in tutto, ripeto) sia o meno il Mr Rossi.

    Vado, buona giornata....a presto. Bye...erminia

    "golfedombre ha detto...
    la confraternita dei bastonicini di pesce sarebbe l'emblema del postmoderno alla Jameson (o alla Lyotard)

    bel post, hai ragione. Mr Rossi docet :-) "

    10/12/06 08:48

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  40. hai aperto un blog dedicato al cinema di Pasolini? (domanda retorica, ma che può sperare in una risposta sensata?)

    ciao

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  41. No, caro Stefano, non ho creato un blob su Pasolini, ma solo una pagina-blog-identità, per potere partecipare al blog della conferenza Italy on Screen e pubblicare per conoscenza degli altri, la sinopsi del mio intervento, come sollecitato. In UK perfino le conferenze sono precedute da un paio di mesi di blogging tra i relatori....!!!
    :)
    erminia

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  42. Questa montagna ha una gran massa inerziale

    A dar retta a illa
    TizioPizia, e alla sua
    eterna sigaretta, un tifone ha mutande,
    un muro dita, un muscolo tasti, un orizzonte
    timpani, e i nomi bande elastiche
    per rimbalzarci in fronte e sconquassarcela.
    La sua brace dice che
    parla la lisca di un pesce, ha gambe lunghe
    un vulcano. E a sentire luilei,
    tra tutti gli opposti viaggia
    la loro massa, sotto la sua stessa spinta, e schizza
    la biglia della frenesia che la incoraggia.
    Io piuttosto direi
    che e` tutto vero, di piu`,
    centrale ed esatto. Serve davvero quello che deve
    questa tennista barista distratto. E questo servizio
    puo` esser che sorprenda deluda infastidisca,
    ma migliora. La lista
    delle sue distorsioni gia` da sola
    anche quella ci spacca la faccia.
    Ma mica minaccia, mola.
    Leviga la parola. Scuote
    la polvere e la pigrizia
    degli anni, perfeziona
    il battipanni, agghiaccia. E diventiamo tutti
    piu` casalinghi, meno guardinghi, masticando
    quella sua liquirizia di quintali.
    Al suo cospetto la piccolezza
    e la sporcizia non sono piu` normali,
    non sappiamo piu` che farne.
    Potere della sua grandezza, del suo pugno
    di pena nel suo guanto di velluto!
    Vena di minerale, vanto, tritacarne,
    triangolo in ferro d'imbuto.

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