lunedì 19 febbraio 2007

La ragazza Carla

Questo poemetto di Elio Pagliarani edito nel 1960 è uno di quelli che più ha influenzato la poesia italiana del secondo novecento e che continua a farlo. Il motivo potrebbe essere questo: non perde il contatto tragico con l'esistenza (pur attenuandolo in direzione neorealistica) e lascia la possibilità di usare differenti registri linguistici senza per questo cadere nel più sfacciato neoavanguardismo (cosa che pare altamente offensiva ai giorni nostri).
Qui posto l'I.1, il II.1 e il II.2


I.1
Di là dal ponte della ferrovia
una traversa di viale Ripamonti
c'è la casa di Carla, di sua madre, e di Angelo e Nerina.
Il ponte sta lì buono e sotto passano
treni carri vagoni frenatori e mandrie dei macelli
e sopra passa il tram, la filovia di fianco, la gente che cammina
i camion della frutta di Romagna.

..............Chi c'è nato vicino a questi posti
..............non gli passa neppure per la mente
..............come è utile averci un'abitudine
.......................Le abitudini si fanno con la pelle
.......................così tutti ce l'hanno se hanno pelle
Ma c'è il momento che l'abitudine non tiene
chissà che cosa insiste nel circuito
.............................................o fa contatto
...........................................................o prende la tangente
allora la burrasca
................................periferica, di terra,
il ponte se lo copre e spazza e qualcheduno
può cascar sotto
e i film che Carla non li può soffrire
un film di Jean Gabin può dire il vero
è forse il fischio e nebbia o il disperato
stridere di ferrame o il tuo cuore sorpreso, spaventato
il cuore impreparato, per esempio, a due mani
che piombano sul petto
............................Solo pudore non è che la fa andare
............................fuggitiva nei boschi di cemento
............................o il contagio spinoso della mano.


II.1

Carla Dondi fu Ambrogio di anni
diciassette primo impiego stenodattilo
all'ombra del Duomo
................Sollecitudine e amore, amore ci vuole al lavoro
................sia svelta, sorrida e impari le lingue
................le lingue qui dentro le lingue oggigiorno
................capisce dove si trova? TRANSOCEAN LIMITED
................qui tutto il mondo...
.......................................................è certo che sarà orgogliosa.
Signorina, noi siamo abbonati
alle Pulizie Generali, due volte
la settimana, ma il Signor Praték è molto
esigente - amore al lavoro è amore all'ambiente - così
nello sgabuzzino lei trova la scopa e il piumino
sarà sua prima cura la mattina.
UFFICIO A UFFICIO B UFFICIO C
Perché non mangi? Adesso che lavori ne hai bisogno
............................adesso che lavori ne hai diritto
...........................................................................molto di più.
S'è lavata nel bagno e poi nel letto
s'è accarezzata tutta quella sera.
.....Non le mancava niente, c'era tutta
.....come la sera prima - pure con le mani e la bocca
.....si cerca si tocca si strofina, ha una voglia
....di piangere di compatirsi
..........................................ma senza fantasia
come può immaginare di commuoversi?
Tira il collo all'indietro ed ecco tutto.


2
All'ombra del Duomo, di un fianco del Duomo
i segni colorati dei semafori le polveri idriz elettriche
mobili sulle facciate del vecchio casermone d'angolo
fra l'infelice corso Vittorio Emanuele e Camposanto,
Santa Radegonda, Odeon bar cinema e teatro
un casermone sinistrato e cadente che sarà la Rinascente
cento targhe d'ottone come quella
TRANSOCEAN LIMITED IMPORT EXPORT COMPANY
le nove di mattina al 3 febbraio.
............La civiltà si è trasferita al nord
............come è nata nel sud, per via del clima,
............quante energie distilla alla mattina
............il tempo di febbraio, qui in città?
Carla spiuma i mobili
Aldo Lavagnino coi codici traduce telegrammi night letters
una signora bianca ha cominciato i calcoli
sulla calcolatrice svedese.
...........Sono momenti belli: c'è silenzio
...........e il ritmo d'un polmone, se guardi dai cristalli
...........quella gente che marcia al suo lavoro
...........diritta interessata necessaria
...........che ha tanto fiato caldo nella bocca
...........quando dice buongiorno
.........................................................è questa che decide
e son dei loro
...............................non c'è altro da dire.

...........E questo cielo contemporaneo
...........in alto, tira su la schiena, in alto ma non tanto
...........questo cielo colore di lamiera
.............................sulla piazza a Sesto a Cinisello alla Bovisa
.............................sopra tutti i tranvieri ai capolinea
...........non prolunga all'infinito
...........i fianchi le guglie i grattacieli i capannoni Pirelli
...........coperti di lamiera?
...........È nostro questo cielo d'acciaio che non finge
...........Eden e non concede smarrimenti,
...........è nostro ed è morale il cielo
...........che non promette scampo dalla terra,
...........proprio perché sulla terra non c'è
...........scampo da noi nella vita.

21 commenti:

  1. qui ci vorrebbe un commento di Luca...

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  2. molto bello qui, per fortuna ci sono ancora persone come te, amico mio.

    fernandel

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  3. Ho letto ed è questo il ritmo che fa battere piu il mio cuore "impreparato"!

    Spero che ilaria sia alecce per quella sera, e poi è certo che ci vado, visto che l'ho organizzato io ;)))

    e darò anche voce!

    ciao gu!

    mitralika

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  4. ci vorrebbe un commento di Luca (Paci) che,per chi non lo sapesse, ha scritto un saggio su questo libro. Ma non credo che le mie due righe si prestino a controbattere.

    E poi: due commenti inaspettati. Benvenuto Fernandel, che no nconosco ma che mi ha già conquistato (visto quel che scrive :-)

    e, cara mitralika: non ti sapevo così dentro le faccende poetiche. inoltre conosci la mitica Ilaria, per cui: benvenuta due volte :-)

    gugl

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  5. sei tu che conquisti tutti noi caro stefano. la poesia non è ancora morta grazie a te e a quelli come te.

    fernandel

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  6. uau
    visto che commenti Stefano :)
    ne sono felice per te

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  7. A me la ragazza Carla commuove (ci ho anche scritto sopra una poesia non granchè); commuovono molto anche i due temi svolti (...i bambini devono piangere / gli uomini lavorare).

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  8. io perdo qualsiasi davvero qualsiasi freno con questo testo...
    insomma fondamentale, magnifico, necessario, ha cambiato le cose... fermatemi !!!

    matteo fantuzzi

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  9. pagliarani l'ho sentito ad una lettura a salerno quando ero una studentessa: un fumatore incallito, parrebbe, di quelli che ti chiedi se mai tra una sigaretta e l'altra entri nei suoi polmoni un filo si aria. Ma no, certamente non entra, poi capisci dalla voce.

    Credo che sia una di quelle rare poesie che rendono qualsiasi commento superfluo....tanto parla da sé.

    Mi piace il tuo riflessione, Stefano, che oggi usare linguaggi avanguardistici suona come una offesa nella Italia dei nuovi "tempi bui!".


    erminia

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  10. ...opppsss...'la tua' riflessione, oppure, 'il tuo' commento...non sono riuscita a decidermi...ed ecco il pasticcio.

    sorry,

    erminia

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  11. caro Matteo, ho deciso di postare Pagliarani quando ho ricordato la comune riflessione sulla sua "Ragazza", a Bazzano.

    Fernandel: ho visto che frequenti il sito di Grace, sei dunque doppiamente gradito.

    Erminia, purtroppo hai ragione sull'avanguardia: c'è una specie di rigetto acritico nell'aria, che butta via il bambino pulito con l'acqua sporca.

    Vincenzo, è proprio un canto alle creature questo poemtto, animate e inanimate: milano è una giunglia piena di offerte al dio denaro e gli esseri che ci passano vivono come sotto il vulcano, in attesa della rivelazione.

    alivento, che meravigliosa donna che sei!!!

    gugl

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  12. Buongiorno: per apprezzare Pagliarani, e i poeti di questo tipo, ci vuole innanzitutto un gusto per ciò che è detto senza veli, e a non tutti questa maniera diretta è gradita: ci sono sensibilità che ancora privilegiano l'inganno della lirica novecentesca neo-classica (che Muzzioli ironicamente ha definito "poesia dell'anima"), e semplicemente non sentono il lirismo della poesia in tono prosastico.

    Trovo in Pagliarani molta pietas creaturale anche se il proprio processo storico-narrativo appare crudo, tanto obiettivo da apparire spietato. Commovente è il suo approccio alla ragazza Carla come individuo di sesso femminile non figura- modello, ma persona reale, legata alle vicende del suo tempo, alla famiglia, all'ambiente di lavoro, alla città, sopraffatta dallo sviluppo industriale e tecnologico, dal pregiudizio maschilista, inserita com'è nel framework neorealista, ma soprattutto mi piace il recuperò della dimensione discorsiva, della personificazione quasi filmica dei sentimenti e del paesaggio e anche le soluzioni allegoriche come sua adesione al recuperi di questa dimensione da parte degli intellettuali suoi compagni.

    Pagliarani, pur non essendo un mio modello di scrittura diretto (c'è troppa prospettiva maschile ne La ragazza Carla), certamente è nella linea del tipo di autore che stimo e a cui tendo.
    erm.

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  13. più che maschile, io dire paternalista... che ne dici?

    gugl

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  14. Una Milano gloriosa, divisa fra gli ultimi lacci di un tardivissimo dopoguerra e i filamenti luccicanti di un boom economico. La Milano del primo film di Olmi, di testori, dei Navigli e dei primi cantautori-cabaret.
    In Carla c'è tutto, così come nel Duomo meneghino.
    Gianfry

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  15. Be' ragazzi e ragazze qui c'è la storia. Che altro dire di questo testo fondamentale e del suo autore? Chiunque voglia cimentarsi con la versificazione credo non possa assolutamente prescindere dalla ragazza Carla.
    Sul discorso della poesia dichiarata e prosastica che faceva Erminia direi che dipende sempre da chi questo stile usa: un conto è Pagliarani e un altro è Damiani tanto per farmi capire.
    Gugl come è andata la serata milanese? Cosa è rimasto oggi di quella Milano?
    pepe

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  16. dovrei fare sul mio sito un link al tuo penultimo commento, gugl, così ogni tanto lo cerco e leggo

    erminia, dici cose interessanti

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  17. è rimasta l'ombra del duomo e, forse, ancora vive la ragazza a cui pagliarani ha dedicato il poemetto.

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  18. Scusate ragazzi arrivo in scandaloso ritardo..
    Non e' un segreto che per me la RC rappresenta un unicum nella letteratura italiana del Novecento. Il linguaggio, i temi affrontati, lo stile, la cadenza, i versi che strabordano dalle pagine sono tutte novita' apportate dal calmo ed umile Elio. Egli scrisse: "La premessa era quella della necessita' dell'ampliamento del linguaggio poetico, anzi direi piu' rigorosamente della capacita' di tutto il linguaggio.." Beh, compito titanico. La chiara lucidita' con la quale Pagliarani intraprese questo compito comincia ad emergere soltanto ora quando il nostro compira' ottant'anni in marzo. Ciao a tutti !

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  19. grazie per l'intervento, Luca.

    oggi mi pare che siamo esattamente alla fine del processo: più che ampliare, bisogna 'concentrare' senza perdere di vista il grande laboratorio (anche neoavanguardistico) del secondo novecento

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  20. Ma sulla "Ballata di Rudi" nessuno dice nulla? A me sembra un "salto" ulteriore verso il realismo che qui diventa anche "psicologico" e quindi più soggettivo (che pare un paradosso, in termini critici classici); non c'è solo la realtà oggettiva ad opprimere l'individuo, ma il dubbio stesso che si insinua nel soggetto, sul suo ruolo, stravolto dalle contingenze e da volontà "altre".
    Buone cose.
    Ciao
    Simone

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  21. a me pare che spesso, nella "Ballata", manchi il lampo, lo scarto, presenti invece nella "Racazza". c'è più amarezza, ma meno ispirazione.

    benvenuto Simone.

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