
In queste poesie, presenti nell'antologia Corale. 22 voci poetiche per 10 anni di voci della luna (Sasso Marconi 2007), Fabrizio Bianchi sceglie di contaminare un piccolo fatto quotidiano con la pulsione di morte che lo attraversa, ci mostra l'evento ludico deformato dalla passione necrofila e dalla nevrosi che pervadono colui che agisce. Così facendo, ci dice qualcosa sui meccanismo profondi del nostro desiderio, ma anche sui persuasori occulti, sulle catene costruite dalle democrazie moderne per prepararci alla guerra perpetua.
Videogiochi.
..........................................................................Videogioco. 1
Ti lancio [con nipponiche urla di violenza]
globi di fuoco e scariche di mortale energia
e [roteando per aria] devastanti calci in pieno volto.
Ma non muori. E ti rialzi e ti rialzi
colpendomi con tremende martellate di Thor.
Giaccio immobile tra schizzi del [mio] sangue dappertutto.
You lost. Try again.
[Mentre osservo compiaciuto....la mia orribile morte in replay].
.........................................................................Videogioco. 2
Stanco di perdere, trasformo la mia Audi in carrarmato da corsa
e mi lancio contromano sparando bordate annientatrici
Schiaccio honda, volvo, peugeot, ford. Distruggo renault.
Ma mi è impedito [da uno stupido software moralista]
il massacro lo splendido splatter finale:
piombare sugli spalti annientare spiaccicare distruggere
tutta quella stupida gente [pronta ad applaudire i miei avversari].
.............................................................................Videogioco. 3
Smettila di saltare, Lara. Scalare muri.
Correre e nuotare. Sparare senza tregua.
Toglierti il reggiseno. [ci sarà un trucco per farlo]
Appartiamoci in un angolo del giardino. Dentro la siepe a labirinto.
Fammi provare. Toccarti. Giochiamo col tuo corpo. Ti prego.
O violentami tu. Sono pronto.
E [dopo averlo fatto] fammi pure saltare via il cervello.
Patris Munus.
................................... A Nicolò Tommaseo
................................... che [giustamente] aveva giudicato il Leopardi
....................................un lamentoso, incapace scassapalle.
Seghe.....[sterili elucubrazioni mentali]
[Petrarca, Leopardi, il fosco Foscolo, John Donne,
Eliot, Crane, Ungaretti,
Silvya Plath, Pasolini, Zavattini, Bukowski]
[falliti, ometti minuscoli,
esagitati casinisti incostruttivi,
suicidi, depravati, barboni]
comunicare l'inquietudine
descrivere l'angoscia
descrivere: cercare di svuotarsene le viscere
passarla a qualcun altro, impestarli
crogiolarsi nel dolore
è un'arte. per rinunciare ad affrontare
[da adulti o veri uomini]
una realtà scomoda e mortalmente faticosa
costruire col cemento, intraprendere
sbattersi per le tre paghe per il lesso
il telefonino, il fuoristrada la casa la villa
il karatè dei figli gli ori da ostentare,
questo puoi lasciare ai posteri
palazzi, industrie, beni, strade
non qualche misero scritto
un distillato di veleni
[o disgustosi trasudamenti cerebrali]
viscide concrezioni mucose da orrendo mollusco
indurite in perle portatrici di malanni
sfortune abissali, morti, accanimento di fati
Eppure.
Stardust
I vecchi poeti
recitano tutti una poesiola sui gatti
[e anche sui moscerini e sulle mele]
e c’è anche quello più famoso
[già mummificato]
che legge...impappinandosi
direttamente dalla bara.
[gli tengono il microfono davanti alla bocca
come lo specchietto del medico
che deve constatare se ancora c’è flatus]
Dio, fammi morire prima
[visto che il demone della poesia
presumibilmente
non mi abbandonerà fino alla fine].
L’unica cosa viva in questo castello
pieno di polverosi reperti [e intendimenti]
è fuori dalle finestre.........a sesto acuto:
il verde rigoglioso degli alberi
agitato furiosamente dal vento.
Nato nel 1946 nel ravennate, da sempre vive e lavora a Milano. Dopo la laurea svolge il compito di assistente di critica d'arte all'Università Statale di Milano e praticante giornalista come segretario di redazione di una testata culturale. Pubblica le prime poesie sulla testata culturale della SIPRA, concessionaria della pubblicità RAI. Dal '68 al '73 organizza alcune mostre d'arte, collabora come critico alle fortune di una piccola, innovativa galleria milanese, vince i suoi primi premi letterari e il premio giornalistico Viareggio. E pubblica -come vincitore per l'inedito di un concorso- il suo primo libro. Nel frattempo è chiamato a lavorare come copywriter nella filiale italiana di un'Agenzia di New York: da allora non abbandonerà più la pubblicità, lavorando per i marchi consumer più noti e fondando nel 1979 una sua agenzia, che oggi ha sedi a Torino, Cuneo e Milano. Fonda anche una società di produzione video che ha il merito storico di aver realizzata ed edita per il Prof. Veronesi, negli anni '80/'90, la più completa collana al mondo di filmati scientifici sulle tecniche operatorie, di diagnosi e di cura per organo del cancro, commercializzata poi dalla UTET. Dopo più di vent'anni, dal '96 ricomincia ad occuparsi attivamente di poesia (pur non avendo mai smesso di praticarla) presentando suoi lavori ad alcuni concorsi. Entra a far parte della redazione della rivista bolognese Le Voci della Luna, di cui è attualmente direttore editoriale. Con il gruppo Amici di Helle Busacca si occupa della pubblicazione degli inediti e della promozione dei suoi scritti. È socio di Milanocosa dal 2004, di cui è Vicepresidente e membro del Consiglio Direttivo.









