Tre mesi fa ho invitato una trentina di bloggers ad inviarmi un loro canone personale, tenendo conto dei poeti viventi pubblicati nel loro blog tra il febbraio 2006 e il febbraio 2007. Ecco i nomi:
Sebastiano Aglieco, Nadia Agustoni, Fabiano Alborghetti, Alivento, Antonio Alleva, Augusto Amabili, Filippo Amadei, Antonella Anedda, Cristina Annino, Danni Antonello, Luca Ariano, Franco Arminio, Cristina Babino Pier Luigi Bacchini, Corrado Bagnoli, Martino Baldi, Lorenzo Batini, Valerio Berardi, Rita Bonomo, Rocco Brindisi, Fabio Brotto, Davide Brullo, Franco Buffoni, Antonella Bukovaz, M.G.Calandrone, Mimmo Cangiano, Luigi Cannillo, Paolo Capoccia, Luigi Romolo Carrino, Roberto Ceccarini, Alessandro Ceni, Fabrizio Centofanti Biagio Cepollaro, Tiziana Cera Rosco, Giacomo Cerrai Lorenzo Chiucchiù, Vladimiro Cislaghi, Roberto Cogo, Sabrina Colandrea, Giuseppe Cornacchia, Chiara Daino, Filippo Davoli, Daniele De Angelis, Milo De Angelis, Francesco De Girolamo, Gianni D’Elia, Salvatore Della Capa, Igor De Marchi, Vincenzo della Mea, Chiara De Luca, Carlo Dentali, Alessandro De Santis, Mariella De Santis, Mario Desiati, Antonio Diavoli, Pasquale di Palmo, Andrea D'Urso, Luciano Erba. Flavio Ermini, Gianfranco Fabbri, Giovanni Falsetti, Gabriela Fantato, Ottavio Fatica, Ivano Ferrari, Mauro Ferrari, Aldo Ferraris, Paolo Fichera, Matteo Fantuzzi, Anna Maria Farabbi, Anna Maria Ferramosca, Loris Ferri, Antonio Fiori, Rita Regina Florit, Sabrina Foschini, Luca Frudà, Florinda Fusco, Pier Maria Galli, Nevio Gambula, Mauro Germani, Gabriella Garofalo, Andrea Gibellini, Marco Giovenale, Francesco Giusti, Elio Grasso, Niccolò Grossi, Mariangela Gualtieri, Alessandra Guappi, Giovanni Giudici, Stefano Guglielmin, Raimondo Iemma, Nicola La Gioia, Simone Lago, Massimo La Spina, Andrea Leone, Francesca Romana Lepore, Stefano Lorefice, Rosaria Lo Russo, Marco Mangani, Enzo Mansueto, Gian Ruggero Manzoni, Maria Marchesi, Francesco Marotta, Stefano Massari, Valerio Magrelli, Giampaolo Mastropasqua, Vincenzo Mastropirro, Agnese Mattini, Francesca Matteoni, Giancarlo Majorino, Daniele Mencarelli, Giuliano Mesa, Fabio Micheli, Massimo Miccoli, Mauro Miglio, Silvia Molesini, Daniela Monreale, Lorenzo Morandotti, Alessandro Moscè, Marco Muraro, Davide Nota, Giovanni Nuscis, Michele Obit, Massimo Orgiazzi, Adriano Padua, Alessandra Paganardi, Elio Pagliarani, Piero Pancamo, Erminia Passannanti, Vittorio Pergola, Enrico Pietrangeli, Maria Rosa Pantè, Gabriele Pepe, Alfonso Maria Petrosino, Enrico Piergallini, Luigi Pingitore, Marina Pizzi, Antonella Pizzo, Fabrizio Podda, Lorenzo Pompeo, Andrea Ponso, Giselda Pontesilli, Giancarlo Pontiggia, Nicola Ponzio, Emma Pretti, Gianni Priamo, Dante Quaglietta, Maria Pia Quintavalla, Mario Rossi, Giovanni Raboni, Daniela Raimondi, Alessandro Ramberti, Filippo Ravizza, Anila Resuli, Antonio Riccardi, Marco Ricci, Salvatore Ritrovato, Alessandro Rivalim Nicola Riva, Anna Ruchat, Massimo Sannelli, Stefano Sanchini,Flavio Santi, Marco Saya, Viviana Scarinci, Vanni Schiavoni, Massimo Scrignoli, Ilaria Seclì, Alessandro Seri, Francesca Serragnoli, Christian Sinicco, Luigi Socci, William Stabile, Mariarita Stefanini, Andrea Temporelli, Ranieri Teti, Iole Toini, Ida Travi, Giovanni Turra Zan, Paola Turroni, Giovanni Tuzet, Nicola Vacca, Tonino Vasselli, Sara Ventroni, Roberto Veracini, Matteo Veronesi, Cristina Vettori, Andrea Zanzotto, Matteo Zattoni, Michelangelo Zizzi, Aida Zoppetti.
Molti di questi autori hanno ricevuto più preferenze. Fra tutti, i preferiti sono:
L. Ariano, C. Babino, F. Centofanti, F. Cerrai, M. De Angelis, V. della Mea, S. Guglielmin, G. Pepe, D. Raimondi, C. Sinicco, S. Aglieco, F. Alborghetti, G. Fabbri, F. Marotta, S. Massari, A. Padua, M. Sannelli e A. Pizzo.
Per ovvie ragioni non posto il mio commento, che uscirà negli atti del convegno della "fiera internazionale dell'editoria di poesia", per conto della Joker editore.
Ehi Gugl, io non ho risposto, dovresti dunque togliermi dal gruppo degli invitati, cosi' come dovresti togliere tutti quelli che non ti hanno risposto; lo dico (da statistico semiprofessionale) anche perche' i nomi che fai non mi rispecchiano in alcun modo, tranne un po' Pepe. Non tengo dunque in nessun modo ad essere associato a questa lista, ne' a Canoni da Blog. Per me i blog andrebbero chiusi tutti: sono fuffa che distoglie dal testo duraturo, buoni a menare il can per l'aia e a illudere disperati a vario titolo. Ciao. GiusCo.
RispondiEliminal'elenco dei nomi non sono di quelli che hanno risposto, ma di coloro che sono stati scelti. E' un semplice elenco di poeti pubblicati nell'arco dell'anno. Non c'è nessun altro criterio. Per cui chi è presente condivide soltanto un elenco. Che è in ordine alfabetico. come quello telefonico.
RispondiEliminaSui blog abbiamo idee differenti.
gugl
In effetti l'impressione è più quella di un elenco telefonico che di un canone :-) Quello di Bloom è molto più selettivo... E' esattamente quello che vorrei fosse evitato nell'altro progetto che sai.
RispondiEliminaPierluigi Lanfranchi
Forse la scelta dell'immagine (una pagina del Sefer Ha Qanon, la traduzione ebraica del Canone della medicina di Ibn Sinah) sta a suggerire che questo canone ha bisogno di una cura dimagrante? è la poesia il personaggio agonizzante? e il medico chi è?
RispondiEliminaPierluigi
Ci risiamo. Ogni poeta vorrebbe un elenco in cui fosse l'unico "nominato"...
RispondiEliminaSono con te, Stefano.
Elio
Bravo Pierluigi a riconoscere l'immagine. E bravo a leggerla :-)
RispondiEliminail medico è morto, viva la medicina! Ciao Elio, ci riconosci un modo della democrazia?
ho qui chiamato "canone", l'effetto di una scelta, di una selezione. Che esso sia eccessivamente nutrito, ci dice qualcosa intorno alla dispersione dei blog (di cui giuseppe ha polemicamente colto l'aspetto negativo). Io dico che questo è un dato. Di questi poeti si è scritto e si è letto nell'ultimo anno. Spetta ai bloggers mettersi d'accordo? organizzare una verticalizzione dei valori? Lo stanno già facendo?
Per la cronaca, La mia idea sul canone è "depositata" in Nabanassar e linkata a destra sotto il titolo "canone e finitezza".
gugl
Be' a furia di rompere le scatole su i tanti blog che mi piacevano alla fine mi hanno messo in lista per disperazione.
RispondiEliminaIo credo che Stefano non volesse indicare un canone ma solo fare una specie di risultanza statistica sui poeti presenti a vario titolo sui blog poetici di assidua frequentazione.
Tra i preferiti ci sono finito per caso e per scassamento di minchia e non lo dico per falsa modestia. Ora che sono un po' lontano dai blog vedrete che il mio nome tornerà nell'ombra che merita.
Il caro GiusCo ha i gusti molto difficili ma lui è avanti almeno di trent'anni.
Grazie a Stefano per il lavoro fatto.
pepe
sì, Gabriele, mi pare che l'informazione sia chiara: non è la lista dei migliori del mondo o del quartiere virtuale e non l'ho fornita io. Io l'ho solo compilat e girata al destinatario.
RispondiEliminaEvidente che i più gettonati sono gli stessi che 'scassano la minchia' qui e là. In fondo, nel cartaceo è lo stesso.
gugl
per una svista (la lista che qui riporto, l'ho desunta dal saggio da editare, come detto) avevo lasciato fuori dai "preferiti" dei bloggers due nomi: De Angelis e Sannelli. Credo sia significativo il fatto che De Angelis, per quanto sia assente dalla rete, la rete lo ami lo stesso (tanto per contraddire quanto scritto un attimo fa).
RispondiEliminaè vero che scasso qui è là, ed è un caso che sono stata "nominata" perchè non penso proprio di potere essere paragonata agli altri "nominati" - in ogni caso grazie a chi generosamente l'ha fatto (e confesso che un po' ne sono contenta visto che non aspiro al nobel e nemmeno mi illudo ciò mi basta e avanza) antonella
RispondiEliminaps. giusco mi meraviglio di te che sei statistico semiprofessionista, si vedeva ad occhio nudo che l'elenco dei nomi era superiore a 30!
psps non è che hai sbagliato di nuovo e io non c'entro?
pspsps com'è che non ti fai più sentire? non piace neppure a te viadellebelledonne?
Mah! (ovviamente sospirando...)
RispondiEliminaComunque, ti ho linkato nel mio blog (come ti preannunciavo ieri sera). Nonostante simili perle (non per colpa tua, ovviamente, perché qui tu fai solo il notaio; e, in ultima analisi, non mi pare che possa essere una colpa fare il notaio, anche se della pochezza). Del resto, ieri a Pozzolo di pochezza ne abbiamo visto a iosa...
E poi quel termine: canone. Già di suo è una parolaccia, qui poi nulla c'azzecca.
Un caro saluto,
gennaro
"Come si colloca la sua opera?"
RispondiElimina"Sono sempre vicina a Zanzotto"
"Come poetica?"
"No, no, nelle elencazioni"
Che poi, anagraficamente, verrei dopo Zanz (sarà per via dell'età o di quella A in luogo della O?) :P
(Approfitto per salutare il vecchio amico GiusCo :)
Buona giornata, gugl
ehi, Gugl,
RispondiEliminaamo le parole, non i numeri: qui, tuttavia, i numeri si traducono in parole, che sono nomi (alcuni dei quali con dei significati aggettivali). Francamente, mi assale, nello scorrerla, una sorta di malessere fisico, non tanto a vedere il mio nome iscritto nella lista, ma perché la lista mi rimanda sempre a posti e situazioni sgradevoli, istituzionali e burocratiche, da cui fuggo e a cui sono/siamo tuttavia obbligata/i: questa lista così folta e sinistra mi mette soprattutto in contraddizione con la disciplina dell’effimero, la poesia, che pratico con tanto apparentemente incomprensibile entusiasmo.
Il mio consiglio è di tenere un registro esatto anche delle reazioni verbali, emotive , teoriche, ideologiche e personali alla lista, reazioni che stai ricevendo spero per desumere da queste delle cose più profonde che dalla mera elencazione, l aquale spesso è prodotto di una scelta fatta per ragioni non semplicemente valutabili che immettono varianti sostanziali alla comprensione dell'elenco: scelte fatte per pigrizia o per scarti o per vendette o per fatui entusiasmi. O mille altre variabili insondabili.
Infatti, temo che la mia selezione fosse viziata, come quella di altri presumibilmente, dal fatto di avere nominato alcuni nomi per simpatie personali e/o stanchezza verso i questionari statistici (come ironicamente insinua Pepe) ma anche dal non volere includere altri nomi, a me meno simpatici, anche se più noti (non credo infatti di avere nominato Magrelli, Anedda e Merini, perché i loro nomi come le loro poetiche mi sono diventate prevedibili.
Quanto a me, preferisco leggere la poesia di uno studente o di un esordiente, e scoprirne il valore inatteso, piuttosto che come un asino abbassare la testa e dire: "Sì, ovvio, questa deve essere buona poesia perché si è imposta alla grande editoria o alle masse (vedi Merini tramite Costanzo, che è cosa abbastanza opinabile!)"
Mi è capitato il caso di una persona che sosteneva testardamente che queso X fosse il più grande poeta del momento, con una passione che mi suonava sospetta e inattendibile, e questo perché gli era stata passata l’informazione-reputazione da terzi (che chiameremo Y), mediante lettere e conversazioni su X (egli stimando Y), ed la ripeteva appunto come un scolaretto che finge di avere studiato.
Poi la scoperta ovvia per me che questa persona non aveva MAI letto nessuna opera completa di questo autore, ma solo (forse) qualche sparuta scheggia di versi, qua e là sul web.
A quel punto, se questa persona mi ha nominato nella tua indagine ancora una volta X come il grande poeta del momento, passatagli da Y, e se questo tizio ancora si profonde in complimenti e lodi esagerate del poeta in questione, salvo ad ammettere nella stessa sede delle lodi profuse di NON avere ancora letto l’opera neo-pubblicata, allora a questa persona consiglio di darsi all’ippica e fare le puntate sui cavalli.
Non si fa così la critica letteraria.
Un abbraccio, anche nel parziale dissenso verso la cosa.
erminia
terrò i commenti, certo. sento tanta difficoltà a stare in una lista (che non è di proscrizione).
RispondiEliminalo so che si può vivere senza un canone e che nei canoni ci sono sempre degli esclusi (e degli inclusi "per forza").
quello su cui bisogna riflettere è: se i blog hanno un carattere (anche) pedagogico, non è meglio pubblicare meno poeti e farli conoscere meglio?
Grazie Gennaro per aver linkato il mio blog
Stefano scrive: "quello su cui bisogna riflettere è: se i blog hanno un carattere (anche) pedagogico, non è meglio pubblicare meno poeti e farli conoscere meglio? "
RispondiEliminaTrouble is (la questione problematica è...) che il blog è un'autopubblicazione, e come fare ad impedire a chi si autopubblica oppure si inventa come abbiamo fatto noi un blog collettivo ed una competenza di potere diffondere i suoi relativi e/o opinabili canoni?
sul blog vince la resistenza, l'ostinazione, il tempo libero, la curiosità verso il mezzo (che tanti bravi autori possono non avere o tenersene precauzionalmente fuori, o addirittura snobbare) e non la qualità, temo....
conosco gente come luperini che snobba abbastanza la multimedialità e tutto ciò che è computerizzato. egli ci vede automaticamente una diminuzione del valore intrinseco, che, appunto, da questa prospettiva, opera un deprezzamento della cosa letteraria a prescindere.
naturalmente, ci sono grandi teorici delle arti contemporanee diffuse nel villaggio globale tramite questi veicoli - come ad esempio jonathan Culler - il cui link trovate sul mio blog e con cui per un periodo ho corrisposto - che non hanno di questi preconcetti, e a cui il problema del canone non appare in modo tradizionale come una preoccupazione di stabilire vecchie gerarchie basate sul "valore" perchè in discussione sono appunto i veicoli attraverso cui in passato si diffondevano queste gerarchie, e non tanto le gerarchie in sé, vedi industria culturale, istituzione letteraria alta, centri del potere che si autolegittima, se non proprio di partito, certamente assoldati e asserviti al potere dominante tramite la logica del do ut des - logica che nel libero mercantaggio delle arti nel vasto campo della multimedialità è limitato e autogestito dai singoli a loro piacimento (con una rivoluzione imposta all'ufficio del canone).
In effetti, la poesia e le arti sul web raggiungono e si raggiungono con grande efficacia: conosco network di fotografi incredibili: la selezione tra i più bravi avviene di conseguenza perchè tra bravi ci si promuove a vicenda: se poi ci aggiungi la motivazione a migliorare che l'uomo sembra avere in arte, possiamo nutrire dell'otimismo alla lunga distanza.
mi sarebbe piaciuto molto partecipare a questo convegno imminente, Stefano. ma faccio tanto per scappare dall'Italia, alle scadenze che tu conosci....
cmq conto che posterai un resoconto del tuo intervento che sarà certamente molto interessante e assolutamente da riferirci (è una preghiera oltre che un gentile invito).
:)
erminia
Mi scuso, ma avevo fatto saltare delle parole, che riposto in capital letters. Vorrei anche ricordare che sono erminia piki (non l'avevo precisato)
RispondiElimina" e non tanto le gerarchie in sé, vedi industria culturale, istituzione letteraria alta, centri del potere che si autolegittimano, CHE CHIAMANO A RADUNO INTORNOA SE' ARTISTI se non proprio di partito, certamente assoldati e asserviti al potere "
grazie. spero la discussione continui con interventi costruttivi.
erminia piki
Cara Erminia, come dici tu, tra società letteraria e computer non c'è un grande affiatamento. E non c'è dasperare che essa venga a spulciare nei blog, come invece qualche amico spera. Di fatto, tra i bloggers c'è una dispersione anarchica che nuoce alla poesia.
RispondiEliminagugl
bè, io che son approdato tardi alla scrittura (nel 2005) e che sono notoriamente un narcisista egocentrico senza pudore, sono contento di essere nella lista! Che ci vuoi fare....noi "minori" ci basta poco per essere contenti, per sorridere. E poi mi piace il gioco dei numeri (ed il gioco in sé...), delle statistiche, delle liste. Non giudico. Se pensate che in libreria a Vicenza vengo subito dopo Turoldo e prima della Valduga.....qui vengo dopo la signora Ida Travi. Mmmh.....guarda guarda che quasi quasi lo preferisco? Ciao! (Così parlò ZorroTurra)
RispondiEliminazorro lascia il sogno e sturra la valduga per la travi: ti meriteresti l'ida di afribo! :-)))
RispondiEliminal'ida di afribo, che mi smengalda un'antologia di nomi senza i preferiti visualizzati dalla tua recherche? Puà! Z :-))))
RispondiEliminaci sono troppi nomi...proprio troppi...
RispondiEliminanila
Ci sono TUTTI i nomi! Questo è il fatto. Mi piacerebbe vedere il questionario inviato dal master. Quante possibilità di risposta avevano i blogger?
RispondiEliminaSecondo me la rete è costitutivamente incapace di elaborare un canone. La natura della rete è quella di essere democratica (non anarchica come dici tu). Radicalmente democratica. L’arte invece è aristocratica, nel senso che si fonda su giudizi di valore, sul meno e sul più, sulla possibilità di distinguere l’eccellenza dalla mediocrità. E l’eccellenza non la si stabilisce con il suffragio universale (né con questo tipo di operazioni i cui criteri non sono affatto chiari). La prova? La più grande democrazia del mondo ha alla propria guida un mediocre democraticamente eletto.
RispondiEliminaSe il progetto è quello di evitare la dispersione, allora dico con Nila, ci sono troppi nomi in questo catalogo. In Italia seicentoquaranta...ecc. ecc.
Pierluigi
chiedevo di scegliere una decina di nomi sui quali avevano puntato in quel lasso di tempo (una domanda semplice e con un lasco evidente, nello spirito dei blog). E' emerso quello che ci si aspetta, mi pare: i blog sono un terreno senza proprietà che si espande orizzontalmente. Questo non significa che i blog siano inutili o da censurare. Molti di questi 200 nomi (poco meno) frequentano la rete, leggono poesia, li incontriamo nelle letture pubbliche, sono insomma la grande parte del versificare italiano contemporaneo. Questo significa che la rete è attenta anche al cartaceo (cosa non reversibile).
RispondiEliminagugl
ciao Pierluigi, non avevo ancora letto il tuo commento. Credo che la rete sia democratica ma senza testa, come le mucche nel pascolo di Deleunze, che si muovono disordinatamente e, così facendo, istituiscono proprietà, gerarchie instabili, alleanze precarie.
RispondiEliminaOltre a ciò, credo che la storicizzazione abbia a malapena fissato il canone ottocentesco (vedi l'indecisione su Carducci). il presente, invece, va lasciato parlare; mi pare questa la democrazia: la possibilità per tutti di pubblicare (senza abbattere alberi) i propri versi. Poi ben vengano le critiche a quei versi, ben venga il rilievo all'eccellenza. specie se fatto da persone metodologicamente preparate.
gugl
ci sarebbe da specificare che non si trattava di un test sulle "preferenze personali" dei bloggers (questa sarebbe stata operazione di dubbio profilo) ma di un'indagine oggettiva sugli autori apparsi due o più volte o in articoli di rilievo nel panorama dei blog letterari dell'ultimo anno.
RispondiEliminaquello che ci mostra stefano è un risultato oggettivo: questi sono gli autori di cui la rete si è occupata maggiormente.
da questi dati si può discutere: ad esempio che nomi importantissimi siano assenti, e al loro posto presenti nomi di dubbio valore, vorrà forse dire qualcosa a discredito del metodo orizzontale della rete?
Davide N.
esattamente come dici, Davide: un dato oggettivo su cui occorre meditare. "Il metodo orizzontale della rete" credo sia connaturato alla rete stessa. forse bisognerebbe diversificare i blog, così da metterne in primo piano alcuni che selezionano e giustificano la selezione. E che magari postano una volta ogni 8 - 10 giorni, per dare il tempo anche agli altri di approfondire l'autore presentato.
RispondiEliminaPer quel che mi riguarda, blanc de ta nuque è uno spazio divulgativo, che non pubblica chiunque, ma che nemmeno seleziona con eccessiva severità: ciò per consentire, a chi deve approfondire il proprio percorso, di farlo insieme ad amici preparati.
gugl
Bravo Stefano! Quest'ultimo mi piace assai. Sa di democrazia del tatami, di arte dello zendo, di Sangha poetico! Voto alto, dunque. E volo basso, per il resto. GTZ
RispondiEliminagrazie Giovanni, mi piace che l'insegnamento "Zan" sia praticabile anche qui (e ora) :-)
RispondiEliminagugl
Obiezione a proposito del metodo e ti cito perché obiett a questa frase in particolare: "ma di un'indagine oggettiva sugli autori apparsi due o più volte o in articoli di rilievo nel panorama dei blog letterari dell'ultimo anno."
RispondiEliminaquesto criterio stabilisce solo chi si sia proposto in più blog mandando submissions qua e là, non stabilisce altro dato che quanto un autore faccia le submissions e quanto venga accettato per networking.
personalmente fino ad oggi non mando MAI le submissions nemmeno agli amici bloggers, a meno che non sia invitata a farlo, ma se uno non si propone con una submission, nessuno ti pubblica. mi sono auto-pubblicata, questo sì, su erodiade, absolute e fogli di parole dove sono collaboratrice.
dunque, se devo regolarmi su questo, non capisco quale canone stabilisca il criterio della frequenza della comparsa più di due volte in vari blog o articoli di “rilievo”, se non la costanza dell'autore di proporsi e di ottenere inviti a postare che sono opera di una cosa ben precisa, che appunto come dicevo si definisce networking.
Si rischia di confondere la ‘popolarità’ con la qualità. Non che i poeti emersi non abbiano qualità: ma il criterio di frequenza è inattendibile a stabilire un canone del valore dell’opera: stabilisce solo la popolarità tra i blogger, la simpatia della persona, le sue capacità di networking, la costanza dell’autopromozione.
Per quanto riguarda le mie scelte dei 10 autori apparsi due volte sul mio sito erodiade, esse sono venute fuori da una lista di poeti e amici che mi fanno continue submissions, e che sapendosi benvenuti e benvoluti, si propongono con assiduità, appunto sapendo di aiutarmi a mantenere il livello del blog attivo.
Credo che valga piuttosto questo criterio, come suggerisce pepe con molta sincerità (quante volte egli manda sue poesie ad amici che gliele pubblicano). Che poi pepe abbia valore questo non c’entra con quante volte o meno sia apparso. Ci sono altri poeti che hanno pari valore ma che non mi hanno mai mandato nulla, ed erodiade era tra i blog chiamati alla statistica, dunque determinante nell’indagine sui livelli di popolarità a parità di altri blogs.
Non compare in questa selezione emersa la Farabbi che è autrice di rilievo. Come mai? Perché comete anzi meno di me non chiede MAI di essere pubblicata dai blog e dunque non è emerso il suo nome. Infatti Annamaria, che pure fa autopromozione, si muove in altri ambiti.
Allora ci sono poeti grandi ma diversi per ciascun ambito scandagliato? O ci sono poeti che emergono a prescindere da questi scandagli statistici parziali e settari?
sorry! ma la qualità dei versi non c'entra nulla con l'autopromozione o con l'essere stato pubblicato da amici e da congreghe e corti di amici!
non posso seriamente appellarmi a questi criteri, personalmente, ma solo all'analisi dei testi, attenta e focalizzata appunto sulle opere. tutto il resto è statistica per me priva di senso nell'ambito della critica letteraria.
Stefano, spero utile questa mia obiezione. La faccio per essere utile all’analisi critica dei dati emersi.
Ciao, qui fa freddo.
Erminia piki
La Farabbi c'è, guarda bene.
RispondiEliminail criterio che dici è frequente, ma non sempre condiviso. qui, per esempio, in genere, pubblico solo chi scelgo io. Prima scelgo e poi interpello.
In ogni caso, hai ragione rispetto alla non equivalenza fra celebrità e qualità: ma il fatto che siano questi gli autori letti nei blog, fa sì che uno ne sia influenzato, confondendo appunto la visibilità con la qualità. Infatti, se leggi attentamente le poesie pubblicate in rete, moltissime si somigliano, sono equivalenti, solo la copia di una copia, come ho già scritto in un post di qualche mese fa e che si intitolava, se non erro, "provocazione".
ciao
gugl
ah ok, allora posso stare tranquilla, pèerchè le mie non le copia nessuno, per paura di essere condannato per eresia.
RispondiElimina:)
la farabbi l'ho nominata io, infatti, e l'ho postta (caso quasi unico) per diretto invito da me a lei a postare su erodiade, data la stima reciproca, come del resto con Daniela Raimondi, per la quale anche vale la stessa situazione erodiade di mio invito a lei per stima reale fondata sulla qualità dei suoi testi).
altra soluzione: riabilitare i criteri della critica militante e/o accademica per garantire la serietà del giudizio.
RispondiEliminasui vari blog si gioca finanche troppo a fare i critici e i poeti. vale il proverbio: "ma ci fai o ci sei?"
:)
erminia piki
anch'io ho postato la Farabbi:
RispondiEliminavedi che abbiamo gli stessi gusti? :-)
gugl
Stavo cercando notizie su "La mossca di Milano" e sono arrivato qua.
RispondiEliminaTra i commenti ho letto: "...ma il fatto che siano questi gli autori letti nei blog, fa sì che uno ne sia influenzato, confondendo appunto la visibilità con la qualità.Infatti, se leggi attentamente le poesie pubblicate in rete, moltissime si somigliano, sono equivalenti, solo la copia di una copia..."
Guarda, tu non sai quanto mi trovi d'accordo. Non sai quanto.
Non ho letto il tuo post. Lo faccio subito. Ma ho intenzione anch'io di dire qualche parolina su 'sto fenomeno.
Saluti.
lrc
Benvenuto Irc e benvenute le tue osservazioni. Mi raccomando: civili! :-)
RispondiEliminalo so che abbiamo gli stessi gusti forse anche dovuti alla stessa professione. incontro dovuto a qualche punto per confrontarci. dopo settembre. magari invitandoti alla serata di poeti a salerno che intendo organizzare? ma ce la faresti a ritagliare spazio nell'anno scolastico?
RispondiEliminaerminia piki
non lo so se ce la faccio. Forse è difficile. Ne parliamo a settembre.
RispondiEliminagrazie intanto.
ciao
gugl
contento di non aver scatenato un flame (nonostante l'insulso commento di elio) e contento che siano emersi alcuni dubbi "ontologici" sullo strumento blog; di notte tutte le mucche sono nere, diceva qualcuno caro al gugl e fra tre-quattro giorni avremo dimenticato questo post: uno nuovo e' gia' arrivato.
RispondiEliminain questo modo si puo' fare discussione letteraria, anche a livello beginner/pedagogico? non so, onestamente non credo. nessuno chiede ai blogger trattati di filologia o filosofia, ne' poetiche innovative da un giorno all'altro, ma restano il piu' delle volte impressioni, pensierini, ciacole da tavolino in bar o dopopranzo al caffettino. bello anche questo, ma "canone da blog" cosi' diventa un insulto.
come si fa poi a giudicare, anche a livello di ciacola, trecento poeti? magari sarebbero trecento libri, ma i 30 blogger quanti ne hanno letti? nemmeno oso dire: comprati?
al gugl (persona molto preparata anche dal punto di vista teorico) rimprovero molto amichevolmente lo slargo metodico che l'ha portato alla compilazione dell'elenco telefonico, cosi' come non condivido la presentazione del risultato.
mi pare emerga anche una mai superata contrapposizione all'editoria emersa, che non si occuperebbe abbastanza della rete (riprendo dal gugl in commento precedente: blogger anarchici... che significa? che dovremmo coalizzarci?? todos caballeros??? il mucchio selvaggio????). incredibile peraltro come si continui a fare totem di quattro vecchi / quattro scemi / quattro gatti che assommano valore letterario presente e spinta innovativa prossimi allo zero. vadano a morire altrove, no?
---GiusCo---
Giuseppe, anarchico è riferito al metodo di proliferazione della poesia nei blog, non all'ideologia dei bloggers.
RispondiEliminaNon capisco tutto questo astio per la blogsfera e non mi pare che sempre sia ciaccola dsa bar. Talvolta anche i saggi su rivista sono ciaccola da bar, l'ovvio messo in moto per la delizia di chi cerca conferme.
ti ringrazio per la stima che nutri nei miei confronti in quanto saggista e come poeta (quell'"anche" devo leggerl così?)
infine, Elio ha messo del pepe. Come hai fatto tu, dall'altro versante.
un caro saluto
gugl
E dopo il pepe di elio e giusco non poteva mancare il pepe rompiballe... :o))
RispondiEliminaerminia ha detto con molta eleganza e profondità quello che ho cercato di dire con pochezza di mezzi e dubbia ironia.
Faccio il mio esempio per non disturbare nessuno e ribadisco il concetto: io sono in lista solo perché per un certo periodo ho rotto le scatole in giro ed ho trovato persone gentili che mi hanno accontentato. Quindi la mia presenza è solo indice di quantità. In qualità le cose cambiano di molto infatti nessuno dei blog più accreditati (penso a questo di stefano, ad absolute, a dissidenze, a cepollaro, forse solo erodiade se non erro) mi ha mai contattato per presentare miei testi e nessuno mi ha fatto recensioni o note critiche senza mia preventiva e sfacciata richiesta. Quindi sono giunto alla conclusione che non valgo un cazzo e per questo ho smesso di frequentare i blog ed ho smesso di scrivere. Spero di rimanere fedele a questi miei sani propositi e a lasciare il mondo in pace che ha già troppi e gravi problemi e che già sopporta schiere di poetucoli che scribacchiano in giro e quindi meglio dedicarsi alla vita vera quando manca il talento, quello vero, che però ci vuole pure per vivere ma questa è tutta un'altra storia.
Continuerò comunque a seguire gli amici che apprezzo e che mi ispirano, non per le arti ma per la vita. Un grazie a tutti e chiedo scusa per la solita lagna pepiana.
pepe
gabriele, non ho parole, ma vedo che quelle le avevi tu :-)
RispondiEliminadopo lo sfogo, però, una riflessione: se ti ho scritto la prefazione al nuovo libro che uscirà in autunno e se Luigi Metropoli ti ha scritto la postfazione, vorrà pure dire qualcosa, o no?
gugl
Vuole dire esattamente quello che dice Pepe-..Stefano.Né di più né di meno.Vuol dire che vi ha tartassato al punto tale da ottenere recensioni, come simpaticamente ammette l'autore. E a chi ha chiesto pepe le "recensioni"? Appunto a due (quasi) amici incontrati una mezza volta che di lui sapevano quasi nulla. Solita routine. Dove sta il valore dell'operazione?
RispondiEliminaE poi, Pepe, dai! La prefazione di Stefano bastava ed avanzava...
:)
g. p.
"incredibile peraltro come si continui a fare totem di quattro vecchi / quattro scemi / quattro gatti che assommano valore letterario presente e spinta innovativa prossimi allo zero. vadano a morire altrove, no?
RispondiElimina---GiusCo--"
Che i vecchi fossero invidiosi dei giovani era risaputo, ma che i giovani fossero così ferocemente invidiosi dei vecchi, mi è nuovo.
Teodoro
g.p. il valore dell'opreazionesta nelle poesie che Pepe ahascritto e nelle nostre letture. il resto è gossip.
RispondiEliminaTeodoro, l'osservazione di Giuseppe non mi pare sia mossa da invidia per i vecchi, bensì dall'idea (da verificare) che innovazione e poesia siano per forza l'unica via praticabile.
gugl
e non solo: è mossa dal preconcetto giovanile che 'sperimentazione e innovazione' non possano venire dai vecchi. e questa, di per sè, nel giovane, come sosteneva Wilde, è indice di vecchiaia.
RispondiEliminaerminia piki
A scanso di equivoci non volevo di certo accusare stefano o luigi o chicchesia per non avermi spontaneamente pubblicato sui loro blog anzi al contrario è stato, il mio,un modo, forse un po' strano, di ringraziare tutti quelli che mi hanno sopportato in primis stefano e luigi per le note critiche al libro in uscita e tutti gli altri per i gentili riscontri.
RispondiEliminapepe
Caro Gabriele, mi suona strano però che tu abbia deciso di non scrivere più. Non ti senti abbastanza apprezzato? E perchè farsi fare addirittura due note critiche a una raccolta se poi nutri tanta sfiducia nel tuo talento, nella funzione della poesia, e nel senso dell'ambiente e delle persone da cui è praticata? Con tutto l'affetto, mi pare un controsenso, ma non di quelli costruttivi. Adesso ti si dovrebbe prendere sul serio e, da quello che minacci, mai più vedere tue opere in circolazione, come con Rimbaud dopo la sua famosa rinuncia ideologica? O tornerai alla ribalta più scoraggiato che mai, ma sempre in piena forma sul piano della scrittura?
RispondiEliminaerminia piki
Sinceramente non lo so Erminia per ora mi è preso un vero e proprio rigetto per la scrittura, la mia s'intende, continuo a leggere gli altri. Sono quattro cinque mesi che non riesco a buttare giù neanche una parola per sbaglio. Io ero uno di quelli che scriveva tutti i giorni anche se alla fine stringi stringi salvavo pochissimi lavori. Forse sarà il famoso blocco dello scrittore se fossi uno scrittore però... :o) o forse perché vedo che il mondo va a scatafascio e gingillarmi con dei versi che memorabili di certo non sono, che nulla aggiungono e nulla tolgono mi sembra un lusso che non mi posso permettere. O semplicemente devo ritrovare una strada degna di essere attraversata. In pratica non so risponderti Erminia ma grazie per l'interessamento.
RispondiEliminaLe due note al libro è sempre stata una mia scelta precisa: fornire al lettore più punti di vista possibile visto che spesso vengo accusato di essere illeggibile e oscuro.
pepe
caro Gabriele,
RispondiEliminacapisco, ma non è detto che sia sempre la poesia, tra le scritture, quella più illegibile.
Non è certo questo il caso, ma - tanto per contemplare altre possibilità (o per lo meno quelle opposte a ciò che sostieni) - dire che alle volte, le note critiche non gettano necessariamente ulteriore luce sulla chiarezza che il testo possiede, a proposito di se stesso e delle proprie intenzioni. Sempre meglio ascoltare le ragioni che riferisce il paziente direttamente.
E poi, è solo nelle zone dell'area meridionale che il libro di poesia di fa accompagnare dalle prefazioni.
In Inghilterra, in Germania, mai si ricorrerebbe ad una espediente del genere, sperando di acquisire la chiarezza che si pensa di non avere, come poeta. Non è che da noi si intenda il prefattore come il compare di cresima?
E poi - per non farti rischiare di sottovalutare, senza volerlo, il lettore - aggiungerei che, appunto, i lettori che dovessero comprare (o a cui tu dovessi eventualmente regalare, come è più probabile che accada) un tuo testo, sarebbero comunque preparati all'onda d'urto, conoscendoti o anticipandoti.
Spero che la tua crisi passi, e lo dico con lo stesso spirito con cui poteri magari raccomandare ad una persona che non voglia generare figli, ma che sia cmq intensamente impegnata con i figli degli altri,che tanto vale farne anche di propri.
Non vedo a cosa di altro tanto inderogabile la strittura possa distrarti, visto che dici di leggere tutto il tempo la poesia altrui. Insomma, ritorna alle sudate carte al più presto, che sei tra i pochi autori che mi piace! ....e lo sai.
Ti abbraccio,
erminia piki
Erminia, stai dicendo che le nostre prefazioni al librodi Gabriele (la mia e quella di Voc.) sono inutili? :-)
RispondiEliminano, stefano....non sto dicendo questo, e nemmeno che siano ridondanti, dico che l'autore non può giustificare - o almeno non dovrebbe sentire il bisogno di giustificare - la presenza di una postfazione e introduzione con la necessità di dovere chiarire il senso delle sue poesie allo (sprovveduto) lettore. ecco che cito la fonte.
RispondiEliminascrive pepe: "Le due note al libro è sempre stata una mia scelta precisa: fornire al lettore più punti di vista possibile visto che spesso vengo accusato di essere illeggibile e oscuro.pepe "
accuse a parte (che non vogliono dire necessariamente "Non ti capisco: spiegati meglio!", ma invece "Le tue poesie oscure non mi piacciono." - non è che si risolva l'oscurità del testo o il fatto che questa oscurità ai più non piaccia, facendola 'spiegare' a uno, due o tre commentatori, come un parlante-pensante cinese che si trovasse d'improvviso in mezzo ai vikinghi nello Yutland, bisognoso di mediazione e traduzione.
il lettore di poesia - di una certa poesia - è tanto abile a capirne il senso quanto lo sono gli eventuali commentatori che si sono presi la briga di offrire una prospettiva di parte a quel dato testo, in cui ciascuno è capace di immettere significati e prospettive.
il risultato: mi piace/non mi piace, è leggibile/è illegibile è un azzardo, di cui non si può anticipare la soluzione con la presentazione di apologie, porte per bocche vicarie a terzi.
non è che il libro di pepe lo leggano le Orsoline scalze, ma è invece fatto circolare nell'ambiente dove tutti sono in grado di venire fuori con delle ipotesi più o meno azzardate sull'ipotetico senso di questi scritti poetici.
dico che la motivazione del poeta come ogni cosa che il poeta pone a giustifica della sua opera è per definizione ambigua e nasconde spesso l’opposto.
dietro il poeta c'è un ego, ma da poeta. Pepe dovrebbe sapere che dietro il lettore di poesia ci sono altrettanti ego a cui non si può dire: "devo avere due che ti spieghino il senso dei miei versi sennò da solo non ci arrivi.”
Diciamo piuttosto che il poeta, nel pubblicare il suo libro, offre gentilmente al commentatore una visibilità:
se il commentatore è noto come stefano, allora una occasione di ribadire e consolidare il proprio prestigio.
se invece chi fornisce la nota dietro invito è alle prime armi e semisconosciuto, gli si offre gentilmente una occasione per farsi conoscere.
....in linea di massima, il poeta che si faccia fare introduzione e postfazione agisce come ponte d’appoggio ad altri autori, come il paguro bernardo e le attinie, nella simbiosi mutualistica.
Ma agisce e si immagina anche come un autore postumo, oggetto meritevoli di intensi studi e di ricerca.
Oppure vale lo spirito della cresima, di persone che non si sentono - come i poeti e individui - mai svezzati abbastanza da volare con le proprie ali (bianche o nere che siano) senza angeli custodi.
e questo vale per chiunque - me compresa quando faccio o commissiono note critiche –
cmq, pepe, lo sai che penso: il menage e a tre è esperienza di autocompiacimento per chi è al centro.
e se è vero che si pubblica per avere dei riscontri a delle operazioni culturali oltre che letterarie, questa è la mia a quello che sostieni: ma lo dico - spero tu lo sappia - con affetto invariato e stima indiscussa per le tue poesie.
e.
Troppi e tra questi mancano dei pezzi forti: Umberto Fiori, Fabio Pusterla, Paola Malavasi (ahimè), Roberto Bertoldo, Pierre Lepori, Lucio Zinna, Dario Capello, Dante Maffia, Giorgio Linguaglossa e altri che adesso come adesso mi sfuggono. Ma tutto lascia il tempo che trova, si trascurano spesso quelli appartati, nei blog e non solo
RispondiEliminala prefazione, il più delle volte, vale anche come imprimatur, una sorta di "anvedi chi m'ha fatto le note critiche" che genera attenzione da parte dei lettori. in questo senso, condivido in parte il discorso di erminia: il valore in sé della poesia non cambia; senza contare che alcune prefazioni sono più complicate delle stesse poesie:)) ma ammettiamolo, se il libercolo di un autore semisconosciuto ha la prefazione di Pasquale Esposito piuttosto che quella di Zanzotto, l'atteggiamento del lettore cambia, cambia eccome.
RispondiEliminala prefazione, tuttavia, quando è fatta per bene e non è un'ulteriore esperienza narcissica di chi la fa, dovrebbe introdurre il lettore nel 'mondo' dell'autore. Fornirgli, insomma le maniglie per afferrarsi saldamente alle 'visioni', senza farlo sentire come un bambino sperso in un supermercato.
lrc
p.s: Stefano, mi indicheresti per favore dove posso trovare il tuo post 'ptovocazione'? Non rieco a trovarlo... Grazie.
Ritornando al problema della prefazione: per il lettore, questa è - se ben fatta e proveniente da personaggio letterario, la cui critica è universalmente riconosciuta affidabile, come nel caso di stefano guglielmin - esperienza di co-lettura, e apre nuovi spazi di analisi del testo poetico.
RispondiEliminaCredo che la convenzione suggerisca che questo spazio sia campo di espressione di entrambi gli autori (vedi infatti catalogazione del testo nelle biblioteche sotto duplice nome) e non di gregariato del prefattore, per cui, ad esempio, se la mia introduzione la scrive Muzzioli, Muzzioli allora deve potere approfittare (come egli ha fatto, ed è stato invitato a fare, e farebbe comunque) di questo spazio per rivolgere al lettore un discorso ben più ampio di un semplice tutoraggio, che contenta informazioni ermeneutiche storiografiche estetiche ideologiche che vadano oltre la mera lettura del personaggio presentato.
Il quale personaggio, in genere, sulle prime, se è poeta alle prime armi, se ne avvantaggerà solo trasversalmente, per fama riflessa, e se poeta meno imberbe in procinto di mutare stile e percorso di scrittura, se ne avvantaggerà immediatamente per adesione da parte di critico che ne segue le evoluzioni, appunto, di questa nuova svolta poetica.
Non capisco invece il senso di una prefazione di autore semisconosciuto, da parte di commentatore ancora più semisconosciuto. E’ se non controproducente, diremmo ridondante, superfluo. Bisogna credo pesare meglio le scelte quando si pubblica un testo e lo si immette nel mondo letterario che è un mondo non certo con i paraocchi.
Un grande abbraccio a pepe, tra i miei autori beneamati.
Scusate se intervengo ancora ma devo spiegare alcune cose.
RispondiEliminaCara Erminia io non ho detto che le doppie note servono a spiegare ma offrono semplicemente al lettore più punti di vista. Tra l'altro sia per "di corpi franti..." che per quest'ultimo in uscita ho cercato di coinvolgere autori e critici che usano un linguaggio chiaro, coinciso, anticritichese e privo di zavorre manieristiche e di circostanza. Insomma Turchetta, Lucini, Guglielmin e Metropoli sono per me delle belle teste pensanti che ovviamente arricchiscono e di molto i miei librini. Ovvio che esiste anche una componente di richiamo e di prestigio. La stessa che avresti dato tu se ti avessi chiesto di scrivermi una presentazione cosa che non è successa per semplice timidezza e timore da parte mia di romperti troppo le scatole visto che troppo spesso ti assillavo con continue richieste di pubblicazione su erodiade dei miei umili lavori.
Non è narcisismo, né voglia di offendere o sottovalutare le capacità interpretative del lettore ma solo un modo per allargare i confini delle possibili riflessioni. da parte mia sono sempre ben contento di trovare nei libri altrui critiche e presentazioni in abbondanza. Sarà la mia ignoranza forse a farmele gradire... :o))
Grazie ancora per l'attenzione davvero esagerata.
Scusate la forma barbarica ma sono di corsa.
pepe
Ma no, Pepe, non hai bisogno di giustificarti e fare l'apologia della gente che hai coinvolto: mi appoggiavo a questa tua presenza e a questo tuo commento in cui dichiaravi di non volere più scrivere per orrore verso il mondo delle lettere, e lo facevo per parlare sulle generali di un fenomeno, senza volere in nessun modo focalizzarmi sulla tua pubblicazione, che vorrei leggere, se me ne manderai come spero gradita copia.
RispondiEliminaRiassumo il senso della mia riflessione:
1. inutile essere, come fai spesso tu, 'disfattisti' sulla poesia e sui suoi vari circoli se poi, come te, li si frequenta assiduamente, e bene. dunque, non capisco perchè dare annunci di volersi ritirare se poi si è così dentro la cosa. questo , pepe, rischia di diventare più che un manierismo, com'è adesso, una posa, come potrebbe esserti imputato. allora se ci stai, stacci col cuore in pace, d'esserci, anche se in senso polemico.
2. trovo ridondanti e inutili le doppie introduzioni. le trovo soprattutto inutili quando non c'è troppo da apprendere da una delle due, e dunque suggerivo in generale di scegliere oculatamente ed economicamente i propri prefattori perchè non è nemmeno questo un elenco telefonico da rimpinzare di identità per proteggersi: il sopraffollamento non ti progette anzi ti espone a critiche. potrebbe passarti per la testa la prossima volta di avere tre note critiche al tuo libro. punti di vista interni alla pubblicazione non ne servono. dove sta scritto che servono punti di vista interni, esplicitati, se non li si intendono come sorta di tutoraggi?
a buon intenditor poche parole, si dice... cmq, vedo che il messaggio fa fatica a penetrare là dove si indirizza.
auguri cmq, ma se tu avessi chiesto a me, come dici di non avere fatto per imbarazzo, non credo che avrebbe avuto senso avere la mia nota e quella di guglielmin insieme. sarebbe stato veramemte strano e ti avrei ugualmente suggerito di scegliere tra uno dei due. due note critiche a un libricino sono secondo me superflue e controproducenti.
in tal modo, si attribuisce eccessiva importanza alla propria opera, importanza che potrebbe tradursi in debolezza (ma ripeto, parlo sulle generali e sempre volendo rimanere nell'ambito di un post sul "canone").
mi scuso con stefano, ma ho avuto da dire delle cose.
un bacio a entrambi, e.
ebbè!
RispondiEliminaGabriele, sei esageratamente sensibile alle polemiche, che non ti riguardano ne' come poeta (oramai i cenni di stima concreti sono numerosi e variegati, e tutto aggratis in una decina d'anni o poco meno) ne' come self-promoter. In bocca al lupo per la fresca pubblicazione!
RispondiEliminaStefano: la mia disistima verso la blogosfera letteraria nasce dall'aver vissuto molte ere telematiche, dalle BBS degli inizi anni '90 ad oggi. E' avvenuto un continuo travaso da forme "complesse", "lente" e "ragionate" a forme semplici e di brevissima vita; tutto si trasforma inevitabilmente in calore, ok, ma la velocita' dei blog e' esagerata.
Saluto Antonella (erano 300, erano giovani e forti e... sono tutti finiti in archivio dopo 3 giorni!) e Aida, raffinata artista mia concittadina.
---GiusCo---
ps. curioso come tra vecchi/scemi/gatti abbiate (teodoro, gugl, erminia) concentrato l'atttenzione su vecchi.
GIUSCO SCRIVE: "ps. curioso come tra vecchi/scemi/gatti abbiate (teodoro, gugl, erminia) concentrato l'atttenzione su vecchi. "
RispondiEliminasarebbe Giuseppe Cornacchia che definisce vecchi scemi e gatti a Gugl, erminia e Teodoro (X)? ma ancora stai in UK? e come ci stai rimanendo, chiedo, se hai questa attitudine?
o sei già finito in qualche discarica?
t.d.r
(forse è già finito nella discarica dei giovani senza talento e senza speranza!)
RispondiEliminaLo stoppone vi va sugli occhi, attenti! ---GiusCo---
RispondiEliminase posso dire: evitiamo di offendere gli ospiti e teniamo presente che i messaggi dei blog sono facilmente fraintendibili. Accettiamo il fatto di avere di idee differenti e confrontiamoci sui contenuti.
RispondiEliminaa Irc: il post sulla "provocazione" è del 7 ottobre 2006 (lo trovi in archivio).
grazie Erminia per le considerazioni puntuali e grazie a coloro che hanno discusso su di esse.
- riguardo alla critica sugli assenti, si leggano i criteri di selezione (sono nei commenti)
Capisco solo ora che Giusco sia Giuseppe Cornacchia: vorrei, visto che mi tira in ballo - spiegare e chiedere le seguenti cose.
RispondiEliminaPerchè ho risposto solo sull'aggettivo "vecchi", nel tuo attacco alla categoria da te descritta di letterati "gatti/vecchi/scemi che devono andare solo a morire altrove!"?
Perchè la definizione "gatti" non mi suggerisce francamente nulla di sensato a cui o di cui dover rispondere: forse è un appellativo regionale di cui non colgo il carattere di offesa.
Per quanto riguarda l'aggettivo "scemi" che tu, Giuseppe, rivolgi a gente non bene identificata, non ho commentato perchè lo ritengo ingiusto, oltraggioso, calunnioso. Poi, anche se permetti vago e "nasty", perchè non dici a chi ti riferisci.
Inoltre, caro Giuseppe, contando che tu sia, come dimostri d'essere, giovane coraggioso e padrone delle tue opinioni, ti chiedo - per evitare vaghezze e fraintendimenti - chi intendi esattamente ingiuriare con la triade aggettivale "vecchi/scemi/gatti(?)" quando ti rivolgi a noi per scagliarti contro di loro?
Non sarebbe meglio fare nomi?
Tanto per gradire.... e non rischiare di offendere uno spettro troppo ampio di persone che non sono certamente né sceme, né gatti (? sempre ?).
Per quanto riguarda la tua predisposizione avversa verso la vecchiaia, e i vecchi, ti chiedo:
cosa ti hanno fatto in questo periodo i vecchi per farti tanto arrabbiare?
mi pare che tu sia ormai fuori sia dall'adolescenza sia dalla prima giovinezza per avercela indistintamente contro TUTTI i vecchi (immagino tra questi tu includa i quarantenni e cinquantenni al potere?)
in attesa di una gentile interazione, ti saluto.
e a parte saluto stefano, il nostro caro, charming ospite.
erminia piki
mi raccomando, carissimi, l'amplomb britannico...
RispondiEliminaqui fa freddo, stefano, e vento e pioggie sparse - se tengono svegli i cervelli - non aiutano a tenere il cuore al caldo.
RispondiElimina:)
erminia
cara erminia, diciamo che in 34 anni -non piu' di primo pelo dunque- di porcate ne ho viste troppe, in molti ambienti, e guardacaso sempre commesse dal piu' forte (un "vecchio/scemo/gatto" dotato di un qualche potere) a danno del piu' debole; e diciamo anche che l'occasione di restituire i cazzottoni non me la sono fatta mai scappare.
RispondiEliminanon gradisco la "corruzione ambientale" presente in larghissima parte anche nel mondo letterario italiano, osservata dal vivo in 10 anni e oltre di frequentazione: raccomandati, amanti, cooptazioni incredibili, politica, ruffianerie, ricatti economici a danni spesso di gente debole.
l'uk ancora non mi ha sbattuto fuori, quando lo fara' trovero' un altro posto. Fine delle trasmissioni. ---GiusCo---
ah, caro Giuseppe, l'age-ismo!
RispondiEliminaio personalmente non "vedo" le differenze di età, e a parte la senescenza maschile sessuale (corpo sfatto e prestazioni indebolite) che sempre pesano ad una donna X rispetto all'uomo Y (e che sopporta solo nel proprio marito, immagino, per affetto, e/o sperando di essere ricambiata in questa tolleranza), tra un vecchio e un giovanotto DAVVERO non vedo tanta differenza mentale o morale.
beh, cmq, tutto è relativo: sappi che mia figlia e le sue amiche considerano "vecchio" un 34 enne come te, con cui non passerebbero volentieri una serata, e che lei che ne ha 22-23 è considerata vecchia da mia nipote di 15 e dal suo gruppetto di amichetti.
quanto all'accademica italiana: non hai di che preoccuparti, visto che sei in UK.
stacci lontano e prendeti le tue dovute vendette - senza cadere a tua volta - diventassi mai tu accademico qua, e non in Italia - nei vizi di queste persone, il cui operato e la cui condotta corrotta giustamente aborrisci.
per non finire come loro: non prenderti mai un'amante tra le tue studentesse, o colleghe, non offrire un giorno posti ai tuoi protetti o alle persone che meno ti stanno strette, non farti mettere davanti l'esca della carriera.
... ricordati di rispettare queste premesse fino in fondo,anche in UK, e non finirai come quelli che definisci "vecchi-scemi-gatti" italiani (avevo capito bene: "al potere").
ma ti prego di lasciarmi aggiungere - per non fare torto solo e sempre alla bistrattata italia - l'elenco di questi vizi sopra elencati li ho trovati tali e quali nell'accademia inglese, tra gli italianisti soprattutto.
quitto anche io, erminia piki
Evidentemente non riesco a spiegarmi. Ci riprovo cercando di essere più breve e chiaro possibile. Io non ho nulla contro la comunità letteraria, né contro i blog, né contro i poeti, i critici ecc. Io ho smesso, almeno da alcuni mesi a questa parte, di scrivere per mia e solo mia difficoltà.
RispondiEliminaSarà un periodo di depressione, oppure una voglia di cambiare completamente registro sta di fatto che non riesco più a scrivere come ho sempre fatto. Tutto qui e giuro che è tutto qui non ci sono altri reconditi motivi.
Grazie a tutti per la pazienza.
pepe
giuseppe cornacchia, se passi da oxford, batti un colpo. ti mostro un bel bar-ristorante (il Quod versione neo-classica). erminia
RispondiEliminaoh, scusa, Giuseppe, ritiro l'invito: immagino che avendo una decina di anni in più di te, tu nella logica espressa mi consideri "vecchia" e istituzionalizzata, in quanto a ogni decebnnio la nuova generazione considera vecchia la precedente....non fa nulla.
RispondiElimina(a pensare che i miei studenti maschi ventenni darebbero dio sa cosa per avere un invito a cena da me!!)
mi sa che dovrò invitare stefano, mio tranquillo coetaneo.
erminia
Erminia, non fare di Giuseppe un insensibile al fascino femminile!
RispondiEliminagrazie comunque per l'invito. non si sa mai.
gugl
Grazie Stefano per la segnalazione.
RispondiEliminaFaccio una cosiderazione a latere: Mi chiedo se a volte non è meglio la 'mia' modalità poco 'web' di dire le cose (definita spesso incivile, irruenta, offensiva), se non invece il teatrino diplomatico e frivol-spocchioso che a mio avviso offende di più. Soprattutto l'intelligenza.
Mi dicono che è meglio la seconda :), e che faccio meglio a tacere. :))
Saluti a tutti.
credo che la formula migliore del commento sia espressione del rispetto reciproco, della competenza e dell'intelligenza (in quest'ordine).
RispondiEliminal'ultimo commento è mio.
RispondiEliminagugl
io personalmente credo più efficace un misto delle due attitudini. un poco di verità non guasta, e la capacità di dirla, nemmeno.
RispondiEliminabeh, se c'è competenza, direi, c'è verità e (se la ocmp. è anche linguistica) capacità di dirla. l'intelligenza migliora il dettaglio; il rispetto toglie, al soffio del vero, la lama.
RispondiEliminagugl
ci vuole la lama per dire la verità sulla realtà che si osserva e che si deve denunciare: essere poeti è essere dissidenti, stare dietro le sbarre, e non vivere come degli asserviti cortigiani. chi vive cibandosi alla mensa dei potenti, si illude di avere un futuro rispettabile di artista. esempi non mancano di poeti-cortigiani passati degnamente alla storia, ma quelli che ci sono riusciti hanno sotto sotto saputo ingegnosamente gabbare il loro mecenate, da bravi traditori.
RispondiEliminaCiao Giuseppe ricambio il saluto, io sono vecchia anzi sono vecchissima e scrivo da pochissimo e non conosco nessuno, vivo in provincia, nel mio ambiente non praticano la poesia e non la conoscono e neppure la vogliono conoscere, qui si tira a campare, si lavora e si porta il pane a casa, se dico che scrivo poesie mi guardano male e sono sicura che pensano che precisa in testa non ci sono, per fortuna che hanno inventato internet (ai miei tempi non c'era) e così posso buttarci dentro le mie poesie nella speranza che qualcuno le legga (altrimenti non le leggerebbe nessuno o mi toccherebbe pagare mia figlia per farlo, come in passato mi è capitato di fare :-) - e posso leggere poeti che altrimenti non avrei avuto modo di leggere. se sono stata "nominata" è perchè giro molto e molti mi conoscono. di questo sono consapevole, dopo tre giorni in archivio, lo so, ma m'accontento di essere letta per tre giorni. perchè? perchè è indispensabile per chi scrive essere letta, prima per migliorare, nel senso che si spera sempre che qualcuno ti dica guarda che questa poesia è da cestinare e di questo ringrazio gugl che mai m'ha fatto mancare la sua critica negativa che è sempre bene accetta, meglio una critica negativa che un bene brava bis per una poesia che non vale. chi ha un nome autorevole non viene a postare i propri inediti su internet, chi ha un nome è già pubblicato prima ancora d'avere scritto, chi ha un nome non ha un blog. chi ha un nome ha i suoi giri seri e nei suoi giri seri gira e non gira dove giro io e cioè in internet. sono pochi i poeti generosi che si danno in pasto a internet, stefano è uno di quelli. chi ha un nome ogni tanto acconsente a mandare qualche contributo in qualche blog, ma che sia un blog con le visite alte! Mi piace accomunare il giro che c’è di poesie di internet a quel mercato di cd di canzoni napoletane che si trovano alle fiere di paese, la maggioranza di queste fa pena ma a volte capita di sentire canzoni veramente belle. Ma il giro è quello e non se ne esce. antonella
RispondiEliminaerminia i traditori ci sono ovunque e anche fra gli artisti. però una volta credevo di no, avevo una visione errata del poeta, pensavo fosse al di sopra dei giochi di potere, che fosse un saggio, un giusto, invece no, gli artisti sono come tutti gli altri uomini. ciao antonella
RispondiEliminaAntonella, mi pare che tu sia tornata più saggia ancora dal viaggio!
RispondiEliminaa proposito di poeti taglienti e sconosciuti, vedrete quello che posto fra un po'.
ciao
gugl
Antonella: mi piace leggere i libri, manufatti compiuti; il resto (poetiche, contestualizzazioni, letture) credo ancora possa essere assolto in tempi molto piu' lenti che il fast-food blogghico, e con altri mezzi. Capisco comunque il tuo punto di vista e sta sicura che non dequalifico il "blogger" ne' come autore ne' tantomeno come persona. ---GiusCo---
RispondiEliminaSono stata nominata anch'io...vorrei capire bene di che si tratta :-S al momento non ho tempo per leggere tutti i commenti
RispondiEliminacara Sabrina, evidentemente la tua poesia piace a qualche gestore di blog. mi sembra un buon inizio :-)
RispondiEliminaSabrina, tutti sono dentro, coloro i quali si aggirano sul web...
RispondiEliminaGugl, ho cambiato avatar con una foto scattata oggi a stonehenge.
lo so che stonehenge non si vede ma è lo stesso informata di quell'atmosfera.
se vuoi vedere stonehenge dalla mia prospettiva nuova diversa da quella che avevo a natale, vai su erodiade, please.
erminia piki
Caro Stafeno, vedo solo ora questo post...francamente non so chi possa avermi indicato tra i preferiti (ma forse F.Cerrai non sono io :))
RispondiEliminacomunque grazie ancora..
Giacomo
Scusa, Stefano, ho sbagliato a scrivere il tuo nome, sembra uno scherzo o fatto apposta, ma non lo è...
RispondiEliminaGiacomo sei proprio tu, invece.
RispondiEliminaun caro saluto
gugl