martedì 12 giugno 2007

labor limae



il labor limae è un esercizio mai concluso e pericolosissimo, che presuppone grande dimestichezza con la propria arte. L'opera, infatti, non necessariamente è inscritta nella pietra; potrebbe essere la montagna stessa o la selva prima del decespugliatore. A deciderlo è il poeta, a suo rischio e pericolo, non potendo nessuna autorità esterna sindacare la potatura, se non per riconosciuta autorevolezza. Cosa, quest'ultima, che un poeta fatica ad attribuire, avendo spesso egli il proprio calamo a misura di ogni cosa. E ciò fortunatamente, ché non avremmo Dante né Petrarca, se l'uno avesse fatto le pulci all'altro. L'evidenza ce la fornisce Pietro Bembo, nelle Prose della volgar lingua, là dove, ammonendo il ghibellin fuggiasco, scrive: "si può la sua Comedia giustamente rassomigliare ad un bello e spazioso campo di grano, che sia tutto d'avene e di logli e d'erbe sterili e dannose mescolato, o ad alcuna non po­tata vite al suo tempo, la quale si vede essere poscia la state sì di foglie e di pampini e di viticci ripiena, che se ne offendono le belle uve". (II, 20)

6 commenti:

  1. bene. attendo la tua potatura, allora. ;-) GTZ

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  2. hai letto bene? la potatura spetta al proprietario della vigna :-)

    comunque, appena, sistemo le cose in aria, ti farò sapere.

    gugl

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  3. ho letto bene.....ma un mese fa mio suocero, chiamato a potare il nostro ulivo, mi ha detto che: 1. la prima volta mi avrebbe fatto vedere lui come si fa. 2. la seconda volta lo farò io con lui che mi osserva e guida. 3. solo dalla terza volta lo farò da solo ( a mio rischio e pericolo, come è bene che sia...). Ciao. GTZ

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  4. nel senso che hai ammazzato tutti gli ulivi, GTZ? ;)

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  5. no. per ora il suocero salentino mi ha solo detto guarda, osserva. la probabile moria di ulivi, secondo i calcoli, dovrebbe avvenire prima della Pasqua del 2009. Come vedi, l'inizia-azione ha tempi lunghi...
    ;-) GTZ

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  6. Giusto, spesso poto poto e poi non rimane niente :-) Sandra

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