è davvero interessante ascoltare il modo in cui ciascuno si avvicina al medesimo testo. Tanto più se a farlo è un poeta. La mia lettura a questo testo, per esempio, è molto più ritmata (la faccio con una fisarmonica che suona un tango alla Piazzolla).
Caro Stefano, sono contenta che tu abbia accolto questo video che riporta la mia lettura di ‘Se la voce, sola’ poesia tratta dal tuo bel libro 'Le volpi gridano in giardino' (CFR, 2013). Apprezzo molto essere qui perché stimo il tuo lavoro, anche in questo spazio virtuale, la tua chiarezza e l'approfondimento con cui attraversi anni di poesia e di immagini storico/letterarie. Sai nutrirci, educarci facendoci sperimentare il gusto del confronto e della spietatezza del ‘punto di vista’ degli altri. Ringrazio e abbraccio con affetto gli amici che hanno lasciato un dolce pensiero correlato al video: lo conservo come una carezza. Vorrei ringraziare anche coloro che mi hanno scritto in posta e che mi hanno comunicato la difficoltà riscontrata nel postare un commento: colpa del servis, della timidezza, di motivazioni personali? (Le fantasticherie delle volpi sovrastano sempre il coro dei bravi talenti che ululano alla luna!) Ricordo di aver letto qualcosa di simile in una poesia di Lucio Mariani dedicata a 'Il capro del silenzio' ... (sorrido!) Intanto ne approfitto per ricordare, a chi non conosce la tecnica dell' 'intonato/parlato/recitato' (sprechstimme dal tedesco), che è una delle tecniche vocali che utilizzo durante le mie performance cercando di modulare la voce, non soltanto per seguire il significato delle parole e l'emozione contenuta dalle medesime, ma per immedesimarmi nella musicalità, nel ritmo sincopato e nell'armonia che ogni sillaba custodisce. Diventa, così, una frequenza di sfumature ricche di intuizioni sonore che introducono fraseggi espressivi, improvvisati, spesso drammatici perché ricchi di pathos, ma pur sempre catartici. La musicalità diventa tempo e controtempo, come il dialogo della musica jazz: mettere in parole il linguaggio della musica jazz, parlare la musica senza cantarla, prendere fiato, intonare gli accenti, questo è lo studio che porto avanti dal 2006. Forse in questa lettura della tua poesia ‘Se la voce, sola’, in cui sono accompagnata dalla musica, lo sprechstimme si sente meno, ma vi aspetto dal vivo, soprattutto aspetto tutti i ‘timidi’, coloro che per ‘svariati’ motivi non si sono fermati qui Con affetto e sorrisi Complimenti a te Stefano per la poesia che sei, sai! Rita Pacilio
è veramente una dolcezza leggere e sentire queste parole di Rita farsi carne...la tecnica di lettura che sta studiando e sperimentando andrebbe benissimo per me! ;-)
una voce suadente, complimenti!
RispondiEliminal'interpretazione dà un tocco di magia, alla parola silenziosa...
è davvero interessante ascoltare il modo in cui ciascuno si avvicina al medesimo testo. Tanto più se a farlo è un poeta. La mia lettura a questo testo, per esempio, è molto più ritmata (la faccio con una fisarmonica che suona un tango alla Piazzolla).
RispondiEliminaBello il testo e grande l'interpretazione di Rita Pacilio.Grazie per questa emozione.
RispondiEliminaRita è brava, verissimo. e i musicisti anche. ciao gigi!
EliminaMolto bello e impressionante - grazie e complimenti!
RispondiElimina… "se ogni voce" …
RispondiEliminaqui la voce | di rita | si fa dimora e diviene : in _canto .
daìta
Se l'ipotesi è una verità presunta, la tua voce, Rita, la significa oltre ogni dubbio.
RispondiEliminamaria grazia
Caro Stefano, sono contenta che tu abbia accolto questo video che riporta la mia lettura di ‘Se la voce, sola’ poesia tratta dal tuo bel libro 'Le volpi gridano in giardino' (CFR, 2013). Apprezzo molto essere qui perché stimo il tuo lavoro, anche in questo spazio virtuale, la tua chiarezza e l'approfondimento con cui attraversi anni di poesia e di immagini storico/letterarie. Sai nutrirci, educarci facendoci sperimentare il gusto del confronto e della spietatezza del ‘punto di vista’ degli altri. Ringrazio e abbraccio con affetto gli amici che hanno lasciato un dolce pensiero correlato al video: lo conservo come una carezza. Vorrei ringraziare anche coloro che mi hanno scritto in posta e che mi hanno comunicato la difficoltà riscontrata nel postare un commento: colpa del servis, della timidezza, di motivazioni personali? (Le fantasticherie delle volpi sovrastano sempre il coro dei bravi talenti che ululano alla luna!) Ricordo di aver letto qualcosa di simile in una poesia di Lucio Mariani dedicata a 'Il capro del silenzio' ... (sorrido!) Intanto ne approfitto per ricordare, a chi non conosce la tecnica dell' 'intonato/parlato/recitato' (sprechstimme dal tedesco), che è una delle tecniche vocali che utilizzo durante le mie performance cercando di modulare la voce, non soltanto per seguire il significato delle parole e l'emozione contenuta dalle medesime, ma per immedesimarmi nella musicalità, nel ritmo sincopato e nell'armonia che ogni sillaba custodisce. Diventa, così, una frequenza di sfumature ricche di intuizioni sonore che introducono fraseggi espressivi, improvvisati, spesso drammatici perché ricchi di pathos, ma pur sempre catartici. La musicalità diventa tempo e controtempo, come il dialogo della musica jazz: mettere in parole il linguaggio della musica jazz, parlare la musica senza cantarla, prendere fiato, intonare gli accenti, questo è lo studio che porto avanti dal 2006. Forse in questa lettura della tua poesia ‘Se la voce, sola’, in cui sono accompagnata dalla musica, lo sprechstimme si sente meno, ma vi aspetto dal vivo, soprattutto aspetto tutti i ‘timidi’, coloro che per ‘svariati’ motivi non si sono fermati qui
RispondiEliminaCon affetto e sorrisi
Complimenti a te Stefano per la poesia che sei, sai!
Rita Pacilio
(volevo dire server!!!!)
RispondiEliminadolcezza sentire queste tue parole. grazie.
RispondiEliminaè veramente una dolcezza leggere e sentire queste parole di Rita farsi carne...la tecnica di lettura che sta studiando e sperimentando andrebbe benissimo per me!
RispondiElimina;-)
E' un gran bel sentire! Tutto.
RispondiEliminaCristina Annino.