Non si può negare che in queste ultime settimane qualcosa
di nuovo sia successo nella cronistoria di Blanc de ta nuque. Anzitutto è
uscito il libro, edito da Le Voci della Luna, che raccoglie il meglio di sei
anni d'impegno, speso a mappare la poesia italiana contemporanea, soprattutto
quell'area invisibile ai media, che pur merita d'essere letta per una più
chiara e convincente descrizione della cultura e dell'editoria italiane.
Il secondo evento,
l'azzardo più coraggioso, è stato l'apertura di About Blanc, un laboratorio
rivolto a chi intende confrontarsi seriamente con il fare poesia. Un confronto
non gratuito – insolito dunque nel panorama delle lettere italiane – ma nel
quale credo perché il compenso attesta una professionalità altrimenti
disconosciuta o sottointesa, in ogni modo secondaria rispetto alla possibilità,
da parte dell'autore, di essere pubblicato su Blanc o di ricevere un aiuto al
proprio operare.
Le due novità
(libro e agenzia) vengono a determinare anche il futuro di Blanc de ta nuque,
che alzerà il tiro tenuto conto del fatto, fra l'altro, che ci sono decine di blog
autorevoli, che pubblicano poeti in cerca d'editore e poeti in erba e poeti di
sicuro valore ma già conosciuti in rete. In fondo, Blanc ha dato sempre spazio
a loro. E continuerà a farlo, ma con meno assiduità, per offrire al lettori
anche poeti noti, dei quali tutti parlano ma non tutti conoscono come
servirebbe per avere un chiaro orientamento nella poesia italiana
contemporanea. Se possibile, vorrei che, per ciascun poeta, Blanc custodisse più di un articolo, così che, per un periodo più lungo, il lettore possa godere
della sua opera, conoscerla da più punti di vista e, se vuole, commentarla come
ha sempre fatto.
Continuità nella
discontinuità, dunque, come il bel saggio sulla poesia venezuelana
contemporanea postato in questi giorni e come sarà evidente domani, quando
uscirà una mia lettura ad un'opera prima di una giovane poetessa marchigiana.
Bene, mi sembra giusto e logico.
RispondiEliminaIn bocca al lupo!
Francesco
mi metto in un cantone e aspetto
RispondiEliminail padre che non ho conosciuto
il lavoro del blogger é mondiale, io non lo vedevo cosí fino ieri che mi hanno raccontato come scorre tutta la informazione pubblicata in questo mezzo. E con grande responsabilitá il lavoro che si debe sviluppare in questa rete ma é piú grande il lavoro che si fa pensando nella velocitá della informazione e nella critica poetica.
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