martedì 13 gennaio 2009

Alivento


La donna più misteriosa della rete si è dileguata nel mondo reale, lasciando i suoi ammiratori ancor più soli, a navigare qui e là, nella speranza che lei finalmente si riaffacci, come se vivessimo tutti in una poesia provenzale e fossimo i suoi cavalieri serventi, temporaneamente lasciati all'addiaccio. Dico "temporaneamente" ma, temo, per sempre. Alivento, infatti, dopo aver allietato i più interessanti blog dei paraggi con i suoi interventi, al tempo stesso intelligenti e leggeri, tutti femminili nel tratto, ha deciso di scomparire senza promettere nulla, anzi, lasciandoci un post categorico e senza smancerie, che si conclude con un "Adieu" degno della signora Bovary.

Più di un anno fa avevo scritto un cappello alla sua poesia, che doveva essere pubblicato su Tellusfolio, ma lei, trovandolo inadeguato, mi proibì di pubblicarlo. Ora, scherzosamente, faccio come il "dottor s" ne La coscienza di Zeno, e lo posto qui, sperando che ciò la faccia inviperire :-)))

Sulla poesia innamorata di Alivento

di
Stefano Guglielmin



"Presento alcune poesie di Alivento, gentile ed intelligente animatrice di alcuni blog letterari, che sta attraversando quel necessario travaglio creativo che porta spesso i poeti ad innamorarsi della propria voce, sino a scioglierla da legami che non siano fondati sul piacere del suono e del ritmo. Di tale passione fecero bandiera, qualche anno fa, Giancarlo Pontiggia e Enzo Di Mauro, inaugurando la stagione della parola innamorata. Da quell'incantamento rapinoso si lascia trasportare la stessa Alivento, anche se, occorre dirlo, ha molto lavorato negli ultimi tempi per oscurare specchi e lustrini, consapevole che le ridondanze stilistiche nascondono spesso l’autocompiacimento narcisista anziché virtù e conoscenza. Anche perché, come ben si nota nei testi qui presentati, la sostanza esistenziale ben si delinea, rinviando ad un male di vivere niente affatto di maniera, non di rado sottolineato da sottili richiami fonetici. Ancora suoni, dunque, ma non fine a se stessi, essendo capaci di tracciare un legame segreto fra parti sintatticamente lontane e dunque rivelandosi strutturali alla trama. Si veda Natale autoreferenziale, per esempio, la finta consonanza fiori / inferi, posti in parallelo, ma a debita distanza, il primo a mostrare l’ascesa della voce (zampilla sui fiori come acqua), il secondo a segnarne lo sprofondo (piomba negli inferi). Certo è solo una voce che sale e s’inabissa, che balugina e s’annega, una voce (quasi) senza pensiero, eppure già addita un cammino intrapreso in quella zona del fare poetico dove parola e verso non sono occasione di rispecchiamento, bensì intrico da dipanare affinché la verità della propria collocazione trovi l’agio della misura, del suono, del ritmo e del senso. Qualcosa di simile si legge in molti passaggi e, in particolare, nell’ultima poesia, in cui il lessico complica il suo statuto (ampliando la propria gamma con i linguaggi settoriali) e l’intreccio fonetico leggermente si attenua, per lasciare il dominio della scena alla sintassi e dunque al mondo, che, attraverso la sintassi, respira. Certo l’insistita ruvidezza così ottenuta appesantisce talvolta l’immagine e la lettura perde l’agile scansione, acquistando tuttavia in drammaticità; ad ogni modo, credo che anche questo sia un passaggio necessario, che la farà approdare infine alla sua voce più autentica, capace di coniugare leggerezza e intensità, natura e cultura. Metamorfosi che noi aspettiamo, naturalmente".




Natale autoreferenziale


Questa meravigliosa eco
che diffonde il suono
della voce
oh come celestialmente intona
oh come s’innalza buona
quando zampilla sui fiori come acqua
quando rimbalza leggera tra le rocce
sui musi di granito duri e sulle facce
oh come piomba negli inferi
slegata
dorata annegata
sensualmente baluginante
con dannata
come lentamente dilaga
come di lago pervasa
come aghi di pino sulla palla
..........................a testa di bambino
come fiocco sulla cresta
..........................gialla
come oggi è natale
e tutto splende
oh come vorrei fosse d’incanto
domani un altro giorno
.........................dono
altrettanto intensamente
santo



Grande

Lo si diceva con la voce a filo
che non c’era da parlare
che il silenzio è cosa lunga
(lungamente da aspettare)
e non c’è strada che congiunga
il pero al morso
l’elefante all’unghia
la distrazione al crimine
al bavaglio
che la giungla di liane
non è appiglio
mentre il limo ci gorgoglia
alle caviglie e sale piano
a ricoprire il sole e luce alba
ed ogni (altra) cosa alta
vita che si vorrebbe grande
che ad ogni passo affonda
immacolata sponda
che più non s’innamora
che di bellezza è triste
quando all’imbrunire
batte il capo sulla gabbia
e di liquore impallidisce.



Sbocco

Quando piango
piango la mia morte
prima ancora
che essa avvenga
le volte che il respiro
si fa bianco volo
penso
figlio donna madre uomo
le parole scritte come suono
d’ogni addio che si ripete
fino all’ultimo distacco
porta chiusa
e sbocco a delta
d’ogni morte.



Se noi

Mi chiedevo se fossi tu
a toccarmi lieve
se tu
visibilmente stanco
piovessi neve
se tu inchiostro rosso
sopra il nero
fossi sposo promesso
prima adesso
se tu
fossi una leva
per sollevare il mondo
fulcro d’equilibrio instabile
in bilico sul terrapieno mobile.
Mi chiedevo
se io fossi la sposa
alta promessa di poetessa
se noi grandi di cose
anime persone
noi così cerchi retti solidali
veti bavagli d’animali noi
unitamente stretti
avremmo mai potuto coniugare
il verbo in qualche modo
approfittare.



Quadro piove

Ora piove dici piove
perché l'aria si rinfresca
e le nuvole coprono l'estate.
Una donna sull'uscio
rammenda cose fosche
di tempesta a punti fitti fitti
gettati su calzini
come rete di pesca
pesca buchi di memoria
o di un lungo camminare.
Improvviso picchiettare
allegro sulle fronde
distratte dal rumore
cadono le gocce.
Sono tondi d'antracite
disegnati sul cemento
cerchi sparsi di grigiore
in chiaroscuro irregolare.
Sentire profumi
di basilico e ginepro
un respiro di fanghiglia e afa
ragazzi in sella a motorini
volteggiano ronzando
in cerca di un riparo.
Ora piove dici e infatti piove
a dirotto tra mosche
fastidiose di scirocco.






Libera di senza

Ti prego
Non parlare dolcemente
Quando implode
l’arco teso
scocca e freccia vibra viva
lago estende
nel presente eterno vacuo
si protende.

Ti prego
Non parlare dolcemente

Altro si confonde dentro
e gli occhi vanno in vago
giro tristi e sento in vitro
vuoto peso involto tetro
un pieno senza scampo
una piovra un cappio franto
un danno che rimescola
natura che s’inalbera
l’istanza tesa la domanda
la vita in altera partita
salta il ponte e
si disperde oltre ma oltre
ci deve essere per forza
per mia forza disperata
un’altra vita.



Asindeto


Perché mi manchi
chiedo.

Perché le mani arrese
i fianchi le maree
la luna in soglie
e inoltre l’oltre.

Perché al microscopio
l’atomo è punto cratere
di ogni mondo brodo
e pullulare primordiale.

E sei giro scafo albero
piantato in petto all’universo
dove nascere viene prima
di morire certo.

E a farsi azoto non finisce
ché vivere è lo stesso
di aspettare al molo l’infinito
una nave che non ha risposte.

Come neve sale alla montagna
un bagaglio intanto di vertigine
tra rami giunti un’isola
al centro liquido dei polsi
muove il mare.


Mutante


Sii presente quando l'ente
non avrà più forma
e sarà composto liquido
contenuto nell'involucro quando
raggiunta la stazione eretta
deraglieranno i treni e la ruggine
raschierà le scorte di ferro dai vagoni.
I binari non avranno più le vene
e i globuli smagnetizzati
inietteranno ossigeno
all’innesco plastico della trasfusione.
Sii cosciente quando esploderai
in tremula fibrillazione
e le sclere candide dell'organismo
brilleranno nella notte della pelle
quando tra le spalle aride di sole
l'incerto brucerà assetato dall'ortica
e colando dal braciere
nel candore dell'altrove
filtrerà filo a filo mercurio chiodo
tra le dita.



19 commenti:

  1. Grazie Stefano di questo saggio sulla scrittura di Ali, saggio che condivido augurandomi che lei continui a scrivere e soprattutto fidi nella sua voce, Viola A.

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  2. Sono d'accordo con il tuo commento, st, nel bene e nel male - ma il primo supera di gran lunga il secondo. Per questo spero che Ali possa tornare sui suoi passi quando avrà risolto i suoi problemi personali: credo infatti che sia una voce che merita di essere ascoltata già per il valore di adesso, ed al tempo stesso che resta con le cose migliori ancora da dire. Un saluto a te e, se passa di qui, ad Alivento.

    francesco t.

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  3. Non so da quale parte e perchè, ma leggendo i testi superiori di Ali ho percepito quasi la presenza-assenza di colui o colei - non sappiamo se donna o uomo o gay non importa - in un gesto di ultimo commiato, gli ultimi attimi di una persona che sa di morire e per questo nel giusto tempo ci ha salutato..posso sbagliarmi ma la scrittura di Ali è arrivata al culmine che solo 'chi ha visto' e sa, raggiunge. Grazie.
    S.R.

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  4. caro S.R, spero proprio che Ali sia solo uscita dalla rete e sia dunque nel mare aperto, piutttosto che irretita in qualche tugurio spedasliero! perché dubitarne?

    u nsaluto a Viola e Francesco.

    gugl

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  5. hai fatto benissimo a ricordare il "gesto" di Ali, caro Stefano, anche se il tutto assume involontariamente l'aspetto di un "coccodrillo". Ali è una mia vecchia conoscenza e, per sua ammissione, una cara amica (c'è qualcosa di lei anche su Imperfetta Ellisse). Sono arciconvinto che nel suo rifugio sta scrivendo, anzi sta stirando le sue nuove ali di seta e oro.
    un caro saluto
    giacomo

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  6. Un abbraccio a te, Ali, ovunque tu sia.
    Il fatto è che sei irreperibile perché ti sei data un nick ......hai avuto vista lunga eh.
    Un bacio grande, e non scordare mai che sei stata e sei tanto amata.

    - Grazie del post che ci ubriaca di lei e ci fa scordare l'impotenza di un dialogo diretto. Saluti

    Rina A.

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  7. in effetti, il gesto di Alivento possiede un ché di crudele e necessario insieme. non so se chiudere tutti i ponti rende agli amici quello che loro sentono per lei. Se davvero, come dice Giacomo, lei fosse "una cara amica" l'avrebbe fatto?

    proviamo anche a girare la prospettiva: e se lei sentisse/credesse di non avere amici in rete?

    gugl

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  8. caro stefano, hai toccato un punto cocreto, penso: i contatti *virtuali* creano spesso equivoci, aspettative,attese, speranze o delusioni tanto più se - per motivi personali - si sceglie (o si è costretti) di restare senza storia e senza volto.M'auguro che le testimonianze chevai qui raccogliendo siano lette da Ali, ma soprattutto m'auguro che la sua vita vera e reale sia piena di affetti, Viola

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  9. spero anchì'io che ci siano tante testimonianze d'affetto per Alivento.

    gugl

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  10. Non so a che possa servire ..io qualche volta tendo ad arrendermi:/, ma nel mio piccolo, qui
    http://ainsi.wordpress.com/2008/11/23/omaggio-ad-ali/#comment-388
    anch'io, sollecitata da Blumy (altro nick, ma questa volta 'scoperto'), ho 'reclamato' affettuosamente un cenno..

    Saluti a voi tutti
    Rina

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  11. ma piccola Ali!!!!!
    neppure mi hai lasciato il tempo di rimettere in carreggiata la mia vita e tornare in rete per salutarti...! è sempre stato bello leggere le tue parole trabordanti di poesia e d'amore per la poesia... spero davvero che il tuo Addio non sia definitivo...

    io ti mando un bacio e ti auguro sinceramente ogni bene per qualunque cosa tu abbia intenzione di fare.

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  12. mi è piaciuto questo addio,
    una svolta ontologica,

    si appare in rete solo virtualmente
    e per farsi reali occore svanire;

    svanendo si diventa finalmente
    qualcosa:

    perdita pura e mancanza in chi
    ti ha apprezzato -

    dunque va, libera e viva, via
    da questo vacuo, tremulo e spento,

    vai, Ali, divenuta Vento

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  13. bel saluto caro anonimo! Ali apprezzerà.

    ciao a Patty e a Rina.

    gugl

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  14. la trovo un'uscita da vera signora...
    s.

    (scusate ma non so resistere :P)
    @S.R. i gay sono uomini o sono donne...)

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  15. grazie davvero, Stefano - della possibilità vera di salutare Ali ed i suoi versi - emotivi e veri come le passioni dalle quali scaturisce la parola.
    ho sempre amato moltissimo le sue metafore - di carne e anima.
    Ciao, Ali!!!

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  16. sinceramente ho trovato il commento di S.R. molto "ridicolo" e fuori luogo.

    Io spero davvero che a lei non sia successo nulla. Quando lessi sul suo blog l'addio non sapevo nemmeno cosa poter pensare. La rete in fondo non è un buon mezzo di comunicazione. E spesso viene trattato in malo modo e inspiegabilmente ci fa capire il contrario di quello che magari dice.

    Io Ali la conosco inizialmente per i suoi commenti su oboe; forti, lunghissimi (aveva una capacità di scrittura dettagliata e armonica); poi lessi su tellus altri suoi lavori.
    Mi spiace sinceramente che lei abbia voluto uscire dalla scena. Poteva fare molte altre grandi "cose".
    Ad ogni modo io dubito lei si dilegui del tutto...probabilmente uscirà ancora allo scoperto con un nome e cognome, chissà!

    Magari è solo un periodo no che poi passerà.

    Non nascondo che io avrei voluto che lei si mostrasse di più.
    Pensavo che l'idea del nick/pseudonimo fosse troppo poco adatto a lei che su web trattava di persone di nome...
    Credo di averlo chiesto pure a lei forse un paio di volte sull'identità, ma non mi rispose al tempo...

    Ad ognuno le sue scelte!

    Rispondendo a Marco Grassi su il post successivo a questo: un editore ha bisogno sempre di nome e cognome anche se può benissimo poi usare lo pseudonimo per pubblicare un artista.
    Tanti usano pseudonimi, da Diavoli a F. Meteoses...non è mica un delitto! ma dietro un nick esiste e deve sempre esistere una persona!

    Saluti
    Anila Resuli

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  17. aluccia se leggi
    aluccia come hai potuto farmi questo? sono molto arrabbiata con te, solo una tua mail potrà farmi passare l'arrabbiatura. si fa così? la gente che ti vuole bene vorrebbe tue notizie, tipo sono viva, e basta eh, mica vogliamo altro. che ne dici? antonella

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  18. direi che Antonella ha ragione (e guarda che se lo scrive pubblicamente - riservata com'è - è solo perché non ha altro modo di corrispondere con te).

    sul nick name: capisco la perplessità di Anila: com'è possibile che nessuno della rete conosca le generalità di Alivento?

    di fatto è così. E guardate che se non ho insistito io per sfilarle il nome...

    gugl

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  19. insomma sedotti e abbandonati?
    spero tu, almeno, stia bene...
    ciao,
    r.

    (ciao stefano)

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