Comincia con questo post l'incontro con la poesia albanese, curato da Anila Resuli. Sarà un appuntamento mensile, che ci permetterà di conoscere meglio una realtà linguistica e culturale di confine. Buona lettura e un grazie sincero ad Anila, giovane poetessa e traduttrice.
La poesia di Ervin Hatibi si presenta da una parte come un canto contro le rivolte, la degenerazione del popolo in una guerra civile, contro l’orrore di tale guerra e la sua sofferenza; dall’altra è un ricordo, un insieme di emozioni, asciutte e vere in ogni loro parte, dove le distanze si allungano e le attese sono infinite. Non vi è spazio per stare fermi nella sua poesia: è tutto un continuo di immagini spesso dilanianti; il poeta stesso, che si sente oppresso dal mondo, dai confini di esso e nella memoria, tenta di rovesciare questa sofferenza e staccarsene. Ma nella sua poesia non vi sono vie di fuga: il terrore sgola fino alla fine e il desiderio di evadere, di staccarsi da tale condizione rimane. Il poeta è sempre lo stesso, senza vie di fuga: “rimango un nudo povero, svestito, e il fuoco non può scaldarmi”. Il confine sembra essere l’amore, gli occhi dell’amata “dentro giardini senza il confine dei tuoi occhi” ma anche lei fugge, abbandona. Vi è un legame forte poesia-poeta: il poeta appartiene alla sua poesia come la poesia al poeta. La poesia diventa quindi un modo per raccontarsi, chiamarsi all’interno del mondo che tanto soffre e rende sofferenti.
Notti di febbraio
Spari
la notte si buca e sgocciola
la città si riempie di acqua scura;
spari, spari
cade il sonno sopra le madri
scorre tra le vie del latte del seno
il valium
la paura cittadina, una messa in pianto sotto le banche di legno;
spari, spari
improntano tra le palpebre le scarpe grevi
con i piedi piccoli dei soldati all’interno.
Avvicinati
Voglio dimenticare oggi le parole,
lascia che parlino da soli gli sguardi,
lascia che parli la mano che trema,
qui sulla la mia chitarra.
Perché quando diviene buio cade la notte
una luce s'accende dentro di me
la gente spegne i volti
null'altro sento tranne te.
Tra le settimane fluisce la tristezza
ho ripreso di nuovo a fumare
non sei diversa dalle altre
solo io sono cambiato.
Tiro la tua immagine
e solo nel sonno
siamo insieme, ma all'alba
rimango solo.
Ti guardo distintamente quando sei lontana,
avvicinati che io ti ami:
e se questo è un gioco
non amo giocare.
Qualcosa di buono l'ho saputo:
le ragazze muoiono come i fiori;
un petalo che mi ha portato l'autunno
e sopra i miei capelli arriva a sedersi.
Ti guardo distintamente quando sei lontana...
La poesia della perdita
Tu mai non capisci cosa perdi;
giochi come un gatto sullo spazio
più verde dei tuoi occhi
e io offeso, umiliato
ti seguo dietro la mia ombra.
E' tardi, quanto tardi dal distacco
io sopra l'uva rompo rami;
come un idiota soffio alla cenere.
Accenditi fuoco
e getta lì fiori, fazzoletti, versi
gli stracci e tutto quello che ho
e rimango un nudo povero, svestito
e il fuoco non può scaldarmi.
Tu mai non capisci cosa perdi;
giochi come una foglia dentro giardini
senza il confine dei tuoi occhi
ma io voglio amarti
ad ogni costo.
Ervin Hatibi è considerato tra i migliori i poeti contemporanei albanesi del postcomunismo. Nato a Tirana nel 1974, studiò francese all’Università delle Lingue Straniere a Tirana. Pubblicò la sua prima raccolta durante la dittatura comunista, ma fu solo dopo che divenne più popolare soprattutto tra gli studenti universitari. Tra le sue raccolte edite vi sono Përditë shoh qiellin (Guardo il cielo ogni giorno), Tirana 1989; Poezi (Poesie), Tirana 1995; Pasqyra e lëndës (Lo specchio della materia), Tirana 2004; e tra i saggi più noti Republick of Albania Tirana 2005. Egli è anche un pittore e i suoi lavori sono esibiti sia in Albania che all’estero. Ismail Kadare, poeta e scrittore albanese nominato al Nobel, lo definisce come il futuro della poesia moderna albanese.
Notti di febbraio
Spari
la notte si buca e sgocciola
la città si riempie di acqua scura;
spari, spari
cade il sonno sopra le madri
scorre tra le vie del latte del seno
il valium
la paura cittadina, una messa in pianto sotto le banche di legno;
spari, spari
improntano tra le palpebre le scarpe grevi
con i piedi piccoli dei soldati all’interno.
Avvicinati
Voglio dimenticare oggi le parole,
lascia che parlino da soli gli sguardi,
lascia che parli la mano che trema,
qui sulla la mia chitarra.
Perché quando diviene buio cade la notte
una luce s'accende dentro di me
la gente spegne i volti
null'altro sento tranne te.
Tra le settimane fluisce la tristezza
ho ripreso di nuovo a fumare
non sei diversa dalle altre
solo io sono cambiato.
Tiro la tua immagine
e solo nel sonno
siamo insieme, ma all'alba
rimango solo.
Ti guardo distintamente quando sei lontana,
avvicinati che io ti ami:
e se questo è un gioco
non amo giocare.
Qualcosa di buono l'ho saputo:
le ragazze muoiono come i fiori;
un petalo che mi ha portato l'autunno
e sopra i miei capelli arriva a sedersi.
Ti guardo distintamente quando sei lontana...
La poesia della perdita
Tu mai non capisci cosa perdi;
giochi come un gatto sullo spazio
più verde dei tuoi occhi
e io offeso, umiliato
ti seguo dietro la mia ombra.
E' tardi, quanto tardi dal distacco
io sopra l'uva rompo rami;
come un idiota soffio alla cenere.
Accenditi fuoco
e getta lì fiori, fazzoletti, versi
gli stracci e tutto quello che ho
e rimango un nudo povero, svestito
e il fuoco non può scaldarmi.
Tu mai non capisci cosa perdi;
giochi come una foglia dentro giardini
senza il confine dei tuoi occhi
ma io voglio amarti
ad ogni costo.
Ervin Hatibi è considerato tra i migliori i poeti contemporanei albanesi del postcomunismo. Nato a Tirana nel 1974, studiò francese all’Università delle Lingue Straniere a Tirana. Pubblicò la sua prima raccolta durante la dittatura comunista, ma fu solo dopo che divenne più popolare soprattutto tra gli studenti universitari. Tra le sue raccolte edite vi sono Përditë shoh qiellin (Guardo il cielo ogni giorno), Tirana 1989; Poezi (Poesie), Tirana 1995; Pasqyra e lëndës (Lo specchio della materia), Tirana 2004; e tra i saggi più noti Republick of Albania Tirana 2005. Egli è anche un pittore e i suoi lavori sono esibiti sia in Albania che all’estero. Ismail Kadare, poeta e scrittore albanese nominato al Nobel, lo definisce come il futuro della poesia moderna albanese.
Mi fa piacere questa collaborazione Stefano.
RispondiEliminaHo aperto lo spazio internet dove inserirò le mie traduzioni... quando sarà rifinito, ti comunico l'indirizzo.
La poesia albanese forse è diversa dalla poesia italiana...ma bisogna sempre pensare alla differenza dei due mondi per arrivare a capire tale scrittura.
Un bacio
le poesie qui postate non sono tanto differenti, anzi.
RispondiEliminamui pare strano che non ci siano commenti.
non trovo sia diversa dalla poesia italiana. trovo che la prima "notti di febbraio" ben si adatti alla scorsa notte catanese. auguri a Ervin. antonella
RispondiEliminatutto il mondo abitato è paese (in guerra).
RispondiEliminamio padre fu preso progioniero dei tedeschi in albania....e.
RispondiEliminabeh prof...posso essere sincera? ma...non mi piace. cioè...un tantino banale...un po' stile...Tiziano ferro??
RispondiEliminapatty
Erminia, poi tornò a casa?
RispondiEliminaPatty, non mi pare. Forse la seconda ha un cantabile marcato. In ogni caso, é una poesia che racconta un'esperienza con metafore semplici ma incisive.
il fatto che sia banale o meno dipende tutto dal tipo di poesia che si tende a leggere nel proprio paese.
RispondiEliminaio ho cercato di mettere uno squarcio di ogni suo stile, anche se la terza poesia inserita fa parte dello stile più usato da questo poeta.
è un simbolismo appena accennato il suo...
personalmente amo un diverso genere di poesia, si sa, ma riconosco comunque la forza dei suoi versi..credo bisogna leggere altro di suo per capirlo.
e provvederò a farlo conoscere presto...
salute permettendo!
Saluti,
Anila
Ciao, il sito dove ho postato la tua poesia è gestito da Mauro Marino, un uomo di cultura e non solo che ha anche un bel blog che trovi tra i miei link: www.leparoledidentro.splinder.com, dove trovi poesia, arte, sociale, politica.. lì nell'altro blog, dedicato a libri e letture sono un ospite, e di tanto in tanto contribuisco ;)
RispondiEliminaa presto!
mitralika
Anila, Patty è una mia allieva. sono sicuro che avrà modo di apprezzare altre poesie di Hatibi nel tuo sito.
RispondiEliminaAuguri per la salute (prima la salute, mi raccomando).
Mitralika anche il tuo sito è assai singolare. sono sicuro che a Patty e agli altri amici piacerà
http://valvolamitralika.splinder.com/
accidenti di quante cose "sono sicuro" oggi. Si vede che sono andato a camminare in montagna :-)
RispondiEliminama sì stefano..la mia non voleva certo essere una "paternale" sulle sue parole..anzi, era un modo per invogliare a conoscere generi poetici diversi dai propri...
RispondiEliminacomunque ti comunico che ho inserito qualcosa sul mio blog nuovo nuovo...
http://paesedelleaquile.wordpress.com/
fammi sapere come ti sembra...
ho voluto dividere vita dei poeti inseriti tra le pagine e la loro poesia inserita tra i post..
per ora c'è solo una poetessa...
spero presto di inserire altro
bacio
soprende, in una poetessa così bella, poesie così laceranti.
RispondiEliminadi solito si pensa che bellezza e verità incontrino la beatitudine, ed invece...
grazie.
ps. perchè non metti anche le foto?
c'è la foto: vai su le pagine dei "poeti albanesi" e c'è la sua biografia e la foto..
RispondiEliminacome dicevo: ho diviso biografia dall'opera :-)
sinceramente non mi aspettavo nemmeno io una poesia di questo tipo...pensavo fosse meno pessimistica e invece...
la foto l'avevo già vista ancora qualche giorno fa. lo dicevo per i lettori che passano di qui e di là.
RispondiEliminaciao
a me piace in particolare l'ultima l'ultima di hatibi
RispondiEliminaho letto anche quelle di lindita arapi, e visto alcune foto in web, davvero un viso così sorridente e solare soprende che abbia in corpo tanto dolore, trasfigurato o meno, poco importa
può esserci una vita senza dolore, se la vita è già strappo dal nulla primordiale?
RispondiEliminama c'è scritto biografie in parte...e c'è la foto..non serve cercarle su web :-)
RispondiEliminacomunque da quanto ho capito più o meno in tutti i poeti albanesi è marcato il tema del dolore...
io sono sempre ben disposta a leggere cose nuove. prof...per questo verso... sono nelle sue mani! mi porti altri libri! ...non solo i suoi,non sia troppo egocentrico! anche se sono curiosa di leggere il suo primo libro!me lo porti!anche domani se si ricorda.
RispondiEliminacomunque oggi pomeriggio è stato molto bello l'incontro per "la distanza immedicata" in aula magna. sul serio! complimenti per quello e per il libro stesso. molto più bello di "come a beato confine".almeno...a me è piaciuto di più.mi ha lasciato sul serio qualcosa. patty
ps.appena avrò tempo andrò a visitare quel sito.ora non posso,sono da un amico e dobbiamo uscire!
dovrò anzitutto darti la mia e-mail, altrimenti racconti le nostre vicende private a tutti :-))))
RispondiEliminaQuel libro che mi ha dato è bello sul serio, ma mi mette addosso un'ansia tremenda. Certe scene mi sembra di vederle ambientate proprio tra le mura di casa mia.
RispondiEliminaComunque domani me la dia la sua e-mail! In effetti mi rompe scrivere queste cose sapendo che può leggere chiunque.
Patty
PS: Non c'entra niente ma....Io ho paura per l'interrogazione di Italiano!!!!(sono anche stata assente le ultime due volte magari....) e la Patty non mi spiega :-P (Cri)
ah Cristina, finalmente ti fai sentire! domani è un altro giorno...
RispondiEliminaPatty, la Biagini ha le sue pieghe: per questo te l'ho prestato :-)
Buonasera, prima di tutto complimenti ad' Anila che prova a far conoscere una persona come Ervin Hatibi che con quel poco che ho letto di lui mi e piacuto tantissimo ...
RispondiEliminapoi volevo dire che ( a mio parere)il dolore che Ervin porta con le sue poesie e un po il dolore che il mondo la societa ci sta facendo vivere senza che noi ci accorgiamo neanche, le solite richieste banali, che ci fanno sofrire etc... forse mi sbaglio ma e questo il mio parere con cio che ho letto delle sue poesie...
Tante buone cose
Albanese a Torino :)
Kam pa mbreme emisionin "dejà vu" e degjova komentin e fotove te bera nga Ervini.Me pelqej shume e me ka bere te mendoj per shume gjera.Une jetoj ne Itali prej 10 vjetesh e me kujtohen poezite e tij madje i kam shkruar ne nje bllok bashke me shume poezi te tjera.Sigurisht se do te lezoj edhe te tjerat e kur te shkoj ne Shqiperi do blej librin.
RispondiEliminaMe beri pershtypje kultura edhe pse i ri e gjthashtu besueshmeria e tij(edhe une jam myslimane)e jam plotesisht dakort me shkrimtarin e madh Ismail Kadare i cili e konsideron e ardhmia e poezise shqiptare.Jam e kenaqur qe edhe shqiperia ka asat e saj.Faleminderit Edvin qe me hape syte per disa gjera ndermjet te tjerave te rivalutoj e te njoh fene time.
Me keqardhje, verej se perkthimet e Aniles nuk i jane krejt besnik vargjeve te Ervinit. E shkruaj kete me miredashjen qe ajo t'i kthehet serish dhe t'i rishohe. Sidomos poezise "Afrohu". Njekohesisht, pergezime per punen e bere dhe mundin e kushtuar!
RispondiEliminaMi fa veramente piacere di collaborare per inserire anche le mie poesie mai publicatti.Grazie
RispondiElimina