La corsa dei mantelli di Milo De
Angelis è una grande metafora della giovinezza che non vuole finire.
Luca e Daina, due adolescenti, si misurano con il sottile passaggio
all' età adulta.
Sogni, visioni, incubi,ombre, contrapposti a una realtà fatta di giochi,
sfide, pericoli, amori, sono incarnati nella figura misteriosa di Sonecka,
personaggio proveniente da una terra lontana.
adattamento e regia Sofia Pelczer
con Viviana Nicodemo, Valentina Mandruzzato, Daniele Pitari
scene Giulia Olivieri
costumi Valentina Bianchi
assistente alla regia Petra Deidda, Giulia Olivieri
dal 30 settembre al 12 ottobre al teatro Out Off
via Mac Mahon 16 - Milano.
dal martedì al venerdì ore 20 e 45
sabato ore 19 e 30
domenica ore 16
prenotazioni 02 34532140
Scrive
Sebastiano Aglieco a proposito del libro da cui è tratta la pièce teatrale:
“Si
capisce la grande influenza, almeno riferibile ai tracciati di una poetica, che
l’opera di un autore come Pavese abbia esercitato in De Angelis: assoluta
negazione di qualsiasi forma di redenzione sociale – o, quando questa si
realizzi, incapace di agire propulsivamente sulla scrittura, su quella visione altra del mondo che la poesia attesta;
racconto come favola, epos, in grado di procedere per scarti e grumi
germinativi, piuttosto che per andamento diacronico. E, non per ultimo,
tragicità declinata nella sua musa più prossima: la malinconia, e cioè quello
stato dello sguardo assai vicino all’ignoranza di fronte all’ineluttabilità del
precipitare, dell’accadere.
[…]
La ferocia rappresentata dai gesti
inconsulti e sadici di Daina bambina e Daina adolescente contestataria, ha
senso se si considerano gli ingranaggi di un racconto tutto interno che,
svincolato dalla logica delle cause e degli effetti, è invece costruito su opposizioni
e affiancamenti di piani narrativi minimi, sulla germinazione stravagante dei
sogni – piani temporali e geografie quasi mai coincidono – . Racconto
sognato, forse, in cui è appunto il sogno a farsi tramite del contesto
geografico ed esistenziale, liberato da ogni riferimento all’accadere per
consequenzialità.”
ci tornerò a rivederlo e rivedermi, con vero piacere con struggimento forse, con pace, infine, MPQuintavalla
RispondiEliminagrazie per questo: post scriptum!
RispondiEliminaa presto :-)