domenica 3 aprile 2011

Cristina Annino espone alla Galleria Vittoria (Roma)




Giovedì 7 aprile 2011, ore 18,30 vernissage di Cristina Annino (a cura di Tiziana Todi), che presenterà i suoi dipinti presso la GALLERIA VITTORIA - Via Margutta, 103 - 00187 - ROMA - Tel. 06.36001878 - Fax. 06.3242599. La mostra rimmarrà aperta sino al 16 aprile.

Scrive Robertomaria Siena nella brochure:



Accostarsi alla ricca produzione pittorica di Cristina Annino, significa assistere allo spettacolo di un artista che porta nuova e fresca acqua al mulino della polemica antineoavanguardista. A tutt’oggi le Neoavanguardie imperano e portano avanti il discorso della negazione della pittura; si tratta di un’ ideologia pesante, afferma la Annino. A questa pesantezza oppone la sopravvivenza scandalosa della pittura ed una “filosofia della leggerezza” che intende, appunto, rovesciare l’ortodossia dominante. Vediamo di procedere con ordine.

Innanzitutto la natura non è quasi mai presente nei lavori della pittrice; Annino si occupa principalmente di corpi umani e animaleschi, anche se questi vengono travolti tutti dalla tempesta perfetta della de figurazione. Questa poi è a servizio della leggerezza che rimane il filo rosso delle meditazioni della nostra. Leggerezza non vuol dire però l’edonismo smaccato di cui parlava Matisse; la pittura si occupa anche del male e delle difficoltà umane, anche se l’orizzonte di una cupezza senza rimedio rimane estraneo all’Annino. Ecco dunque gli esseri deformarsi, stirarsi, allungarsi e perdere senz’altro i segni della realtà e dell’empiria.

Leggerezza ed antimimesi si incrociano e si incontrano ovviamente, dato che il discorso dell’artista risulta assolutamente coerente e consequenziale. Ora la pesantezza non è solo quella che scaturisce dal calvinismo delle Neoavanguardie; la pesantezza, sostiene la pittrice, appartiene alla stessa architettura ontologica del mondo, e questa va quindi negata attraverso l’infinita malleabilità dei corpi e della loro disposizione a derealizzarsi trionfalmente e definitivamente. Da qui l’oggettiva alleanza di Cristina Annino con Chagall, con Licini e con Cucchi. Alla fine è il sogno che decide la partita; infatti in uno spazio impossibile, diventa normale l’assurdo di un universo sregolato rispetto alle leggi del Giorno. Tutto, in Annino, va controsenso; appunto come nei sogni; controsenso fino al punto che spesso spunta l’oro. Ora l’oro rimanda alle icone bizantine, ad un cielo che non è atmosferico, bensì assoluto ed estraneo al visibile. L’oro evocato non è però l’oro dell’iperuranio, bensì si presenta come l’ennesima definizione di una alterità irrimediabile ed ostinata. Torniamo così al punto di partenza.

Questa “alterità”, come abbiamo visto, prende le strade della pittura, la quale rimane la via regia per accedere al mondo dei sogni, l’unico reale per l’artista. E’ qui che cade a proposito il video sapientemente messo in atto da Lorenzo Nardelli; che cosa dimostra un tale lavoro? Dimostra semplicemente come la pittura abbia occupato l’intera abitazione dell’artista; l’invasione non si è attuata nel senso di una istallazione, fenomeno questo che rimane sempre e comunque estraneo a Cristina Annino. Se ne conclude, senza ombra di dubbio, che la pittura si afferma definitivamente come l’unica “finestra” possibile, come l’apertura privilegiata sul “rovescio del quotidiano”, su quel “più lontano possibile” di cui parlava il Breton citato in epigrafe.

15 commenti:

  1. Grande notizia.
    Allora ci vediamo li!

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  2. Ti sono grata, Stefano, dell'annuncio che hai postato e che per gli amici non suonerà nuovo, essendo stati già avvisati. Ma spero sia un invito per altri o per apprezzare, anche in questa occasione, la chiarezza critica e l'eleganza di Robertomaria Chiesa.

    Cristina Annino.

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  3. Purtroppo difficilmente potrò essere a Roma durante il periodo della mostra, un in bocca al lupo alla Pittrice Cristina
    Flavio Almerighi

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  4. Saremo in molti vicino a Cristina, anche perché Siena ci ha fatto capire esattamente di che trattasi,
    in umanissino anticritichese .

    leopoldo attolico

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  5. Ah che rabbia non poterci essere. La vita all'estero d'altronde riserva perdite. Ma mi piace pensare a chi vive a Roma e alla mostra riesce ad andare. Per chi va: guardateli anche per me questi quadri. E magari andateci con una copia di Magnificat sotto il braccio, che se incontrate Cristina ci scappa anche l'autografo!

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  6. :-)))

    Cristina.

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  7. Complimenti a Cristina da noi due!!

    Marco e Lucetta

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  8. In termini (bourdiviani) di "capitale simbolico", Cristina Annino è (o si sente) più rilevante nel campo della poesia o in quello della pittura?

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  9. enrico dignani4/4/11 19:03

    ma è abitabile quel bacio?

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  10. @Elio,beh! vediamo: mi sento la conseguenza esatta di due differenze simili nei loro effetti.

    Però è la prima volta che ci penso!

    @Enrico: credo che in quel bacio ci si stia un po' stretti, tu che dici?

    Cristina Annino.

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  11. enrico dignani4/4/11 19:26

    Promiscuità di salive
    per disinfettare il disordine

    dispense di didattica elementare
    i baci

    nei percorsi del ridere
    le guance infinite
    del volersi bene

    astrazioni abitabili
    nei nuovi
    sensi dei suoni

    del ritmo del senso
    gli snodi dei suoni del dire
    le rime dello strafare
    stradire
    morire.

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  12. Prego Dignani di non postare poesie non richieste, per quanto belle.

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  13. presto visiterò la mostra.
    la mia guida personale: la Annino stessa!

    saluti,

    Giampaolo Dp

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  14. speriamo di farcela...
    qui la primavera rallenta tutto, o sono io...
    g. dp

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