creatore della poesia italiana contemporanea
nuoto nel vuoto, in stati d'ansia a strati, più e meno densi, fasciato
dal mio niente (e da un minimo tanga, con l'elastico):
....................................................soffro di tardi ingorghi
nelle palle, le tante notti, e di contorte costipazioni emotive e immaginative, e
di ricorrenti coliche lessicali: (e di poesia):
................................è l'età: (che mi inquina): (e mi consuma):
qui una delle sue ultime interviste.
un saluto commosso. margherita
RispondiEliminaPiango l'uomo, il poeta (per me anche, oso dire, il maestro), il rivoluzionario, l'amabile conversatore. Il signore. L'uomo che sapeva non espellere il conflitto dalla discussione e dalla poesia. E per questo, oggi, siamo tutti un po' più poveri. O almeno così mi sento io. GTZ
RispondiEliminaSento un vuoto anch'io, e non è una cosa così per dire.
RispondiEliminaRicordo, di Sanguineti, una lezione all'Università di Genova, primi anni '80. Lo si vedeva a stento in mezzo a nuvole di fumo (mai visto fumare così tanto). Quanta passione, nell'intelligenza lucida. Quanto amore per la poesia (quella che non consola). luisa p.
le prime poesie in internet che mi capitò di leggere erano sue
RispondiElimina[avevo il modem (lentissimo) e la connessione (costosa) da poco tempo, non ricordo quando, ma più di dieci anni]
composte con versi molto lunghi in modo da stare tutta su una pagina senza bisogno di imporre al lettore scroll o link vari
solo una freccetta, in basso a destra nella pagina, per sfogliare
come al solito, lasciava segni che provocavano riflessioni intense, trivellatrici
la poesia produce questi effetti o è acqua fresca.
RispondiElimina..trivellatrici, sì. Come la sua intervista al GdV di 2 settimane fa, che terminava con la parola "rivoluzione". In tempi di risorto doroteismo nefasto, di poesia pop in cd, di espulsione del conflitto sociale (e di relativa disabilità a sostenere qualsiasi aggressività creatrice....) e personale, di palude paludosa (che Edoardo ci rivelò precocemente), di volgarità resa virtù, oggi abbiamo perso una voce educata e perversa. Abbiamo perso la testa e non ci resta, appunto (visto anche il post successivo di Stefano), che una rivolta. GTZ (incazzato)
RispondiEliminaGiovanni, finché il padrone possiede tutte le leve della persuasione e dell'ordine non abbiamo scampo. E poco ci serve una sinistra che fa bega in TV.
RispondiEliminaPer commemorare EDOARDO SANGUINETI mi avvalgo della facoltà della citazione:
RispondiElimina“DISTIROIDISMO
sullo scheletro
la funzione morforegolatrice anche sul tessuto connettivo
sul sistema nervoso,
anche
i ricambi nonché la genesi termica regolata
il clima
e l’habitat, in cui azoto, idrati di carbonio, i lipoidi
iodio
nel viscere, nel tessuto tiroideo
anche
sudorazione, l’azione sul ricambio idrico
Flaiani-Basedow, le lunghe eterne pisciate
nel loculo,
e segni di Stellwag o Moebius,
convergenze di espressioni, come elaborati corrosi
in movimento,
il vizio,
le coordinate stesse come tese, o vasodilatate
parole con nodosità articolari, inclinate sillabe
o spaccate, i sintagmi inferiori catabolici,
con elevazione termica
in sospensione, ai limiti metaforici
la logorrea
(23 gennaio ’74)
a Edoardo Sanguineti “
[da: V.S. Gaudio, Endocrinologos, in: Idem, Sindromi Stilistiche, Forum Quinta Generazione 1978: pag. 34]
Titti più poveri, più tristi di ogni orfanezza..sempre.(Ricordo di lui, naso occhiuto e lunghe mani conversare tra la signora moglie e la signora Zanzotto, intrecciando amabili ricordi dell'amico..
RispondiEliminafinalmente liberi dell'amicizia.
Che dolore in questo spopolato deserto attuale, anche poetico-umano, dove "pochi elefanti vi girano, ottusi"(A.Rosselli)Ahi!
MPia Quintavalla
su "El País" di ieri c'era un bellissimo articolo su Sanguineti. fa piacere che venga ricordato.
RispondiEliminaun abbraccio
alessandro ghignoli
QUEL PARALONGILINEO MICROMORFO PATAFISICO
RispondiEliminadi V.S. Gaudio
Nell’Enciclopedia delle Scienze Anomale[FORSE QUENEAU, Bologna 1999], Sanguineti viene ricordato, più che per la cattedra di epigonologia all’Accademia degli Informi, per la “teoria del brancolamento” di cui al suo Giornalino 1973-1975,Torino, Einaudi 1976, che si può riassumere in un mondo in cui i Brancolanti si ritagliano sfilatini,pregustando il companatico delle lapidi future, che, se vogliamo,è patafisico anche questo, un po’ come vuole Jean Baudrillard, insomma non mi va di tirare dentro Laborintus né tantomeno andare a ripescare la mia Lebenswelt[da inviare a Edoardo Sanguineti,datata Pantano di Villapiana 1976, su S/Zdi Roland Barthes, Il Seminario su “La lettera rubata” di Jacques Lacan per averne indicazioni anche fisiologiche sul priapismo, che ebbe un’apparizione in rivista in “Fermenti”, credo(non me ne vorrà Carratoni se non cito il numero,visto che non riesco a trovarne copia)], che faceva parte del lotto, insieme a quella da inviare a Giuseppe Guglielmi,il “novissimo occluso”[Su L’amore dei sessi di Karl Jaspers, il Tantra Asana di Ajir Mookerjee, Ravi Kumar 1971, Roberta di Klossowsky per averne Décuplages], Andrea Zanzotto[sul giubilo trionfale delle oche leggendo Van Hout, O.Ducrot, Erik Stenius; è apparsa, mi pare, in “Lettera” la rivista che negli anni Settanta Spartaco Gamberini faceva a Cardiff], Giorgio Barberi Squarotti[sui miti Winnebago di cui a Paul Radin, i componenti semantici della deissi, “La coperta perduta” del volume XLII della Biblioteca delle Silerchie, 1960 Il Saggiatore], che non uscì nella plaquette de L’ARZANÀ, Torino 1981; mi tira invece questa collocazione nell’Enciclopedia Zanichelli citata, in cui, nella stessa pagina 75, dopo Breton, c’è la “teoria dei brevilinei e dei longilinei”, elaborata da Amintore Fanfani negli anni Trenta,che, sogghignate sogghignate, fa un tutt’uno, è patafisico,eh?, con la mia scheda riguardante Edoardo Sanguineti in “Bazar”[Alimentari, primizie,minuterie erotiche,surgelati, strumenti letterari, carni, bottiglieria, utensili, libri e corpi], Scaffale degli anni Settanta, pubblicato, di questo ho copia e la citazione è completa, Carratoni, nel numero 208 di “Fermenti”, Roma 1993: leggete un po’…
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EDOARDO SANGUINETI.
Poeta. Scrittore, anche e piuttosto nel senso di Roland Barthes. Bello. Stupendo corpo di fauno:lo proponiamo come “Poeta senza Vesti Indosso” per”Playboy”. Di lui(cioè del suo corpo) hanno detto: “Sessualmente deciso e positivo. Bel fisico,organi genitali potenti”(Gilbert Oakley); “[Sanguineti è] un fauno [che],seduto, lascia dall’uno e dall’altro braccio sfuggire ninfe(Stéphane Mallarmé); “[Sanguineti] guidava la danza corale delle ninfe nella notte,precedendo il mattino e guardando in giro dalle cime dei monti. Diverse storie d’amore si raccontano sul suo conto, in cui egli inseguiva ninfe, spesso con lo stesso risultato che aveva ottenuto Apollo con Daphne”(C.Kerényi). Il corpo sanguinetiano è un testo metafisico, nella accezione di Max Bense, in cui l’assurdo delle figure ridonda sulla pertinenza della connotazione e della denotazione fino a convertirla in impertinenza. Il corpo sanguinetiano è paradigma dello scetticismo e del cinismo: in ciò, stando a Karl Jaspers(cfr. L’amore dei sessi in La mia filosofia, Einaudi 1948), è profondamente erotico: esso esalta l’ebbrezza con una sorta di ludus amoris, quello joy d’amour della cortezia che contrasta la soddisfazione amorosa e che nel trovatore mistico Henry Suso è insieme gaudium e dolor.
Il corpo del trovatore mistico Edoardo Sanguineti, come paradigma del dolor, ha un “indice di adiposità” magro, una faccia a trottola e un “indice di robustezza di Pignet” molto debole. E’ un longitipo deficiente in merito alla negatività della vita vegetativa: cioè un micromorfo paralongilineo con una sorta di oralità allampanata che ribalta il paradigma del dolor in gaudium.
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