L'occupazione del Tibet dal parte della Cina maoista, nel 1949, è un esempio di esportazione forzata di un principio considerato indiscutibile: l'organizzazione sociale senza classi. Nei Discorsi alla Conferenza di Yenan sulla letteratura e l'arte, Mao afferma: "Un vero amore per l'umanità sarà possibile soltanto quando le classi saranno state eliminate in tutto il mondo. Le classi hanno diviso la società in gruppi antagonistici, e soltanto dopo l'eliminazione delle classi si avrà l'amore universale, non ora. Noi non possiamo amare i nostri nemici, non possiamo amare i mali della società, il nostro obiettivo è distruggerli." Il feudalesimo lamaista disturbava il fondamentalista Mao tanto quanto, oggi, l'occidente democratico non sopporta le tirannie nei Paesi islamici. Peccato poi che la natura paradossalmente tirannica della democrazia, la sua indiscutibilità ontologica, rimanga un tabù tutto ancora da pensare. Ciò che fa davvero paura agli ideologi (orientali quanto occidentali) non è tanto l'insubordinazione, bensì la forza del pensiero buddhista, la sua imprendibilità o, in termini moderni, l'impossibile sua colonizzazione.
pensiero buddhista....non ne so niente in realtà... eppure sono scettica da morire.
RispondiEliminaamare l'umanità intera... splendido, ma ha davvero senso?
mi sa di assurdo con tutto il mio attaccamento al fascino che suscita in me la contrapposizione, l'eterno contrasto degli opposti. dolore e piacere, abisso e cielo, preghiera e bestemmia... come se per me tutto fosse un profondo ossimoro con quel sapore d'ossessione.
colpa dei poeti maledetti, certamente.
in quanto alla natura tirannica della democrazia... mio dio, quant'è vero!
buona domenica.
Patty!
leggi meglio: è mao a parlare di amare l'umanità a patto che. mao non era buddhista.
RispondiEliminaciao e buon pomeriggio
gugl
a no? ho frainteso!
RispondiElimina...l'ho detto, non ne so niente! dovrei documentarmi in proposito!
Ho appena letto "L'arte della felicità" del Dalai Lama. Parte dal principio che ogni essere umano ha diritto alla felicità e che questa consapevolezza ci deve portare a perseguirla per noi e per gli altri, per questo si può avere compassione anche del dolore dei nemici
RispondiEliminainfatti, l'invito del Dalai Lama a non boicottare le olimpiadi, va verso questa direzione.
RispondiEliminagugl
ho letto soltanto oggi la notizia. ieri non capivo il perchè di questo post.
RispondiEliminacon il mio atto di "protesta" che dura da un paio di mesi, cioè... il mio rifiuto categorico di guardare la televisione... le notizie mi arrivano sempre in netto ritardo, soltanto quando ho i miei dieci minuti per comprare e leggere il giornale.
difficile sapere che cosa dire in proposito... non so mai che cosa dire davanti a certe cose.
meglio non dire niente, che sparlare.
RispondiEliminagugl
concordo... anche perchè proprio non so cosa pensare...
RispondiEliminaperché dici
RispondiElimina"il feudalesimo lamaista"?
mi viene da pensare ad una cosa brutta
come una sorta di gerarchia
zyad