Ciao Stefano. Sempre interessanti i tuoi post. Si gira cercando poesia e a volte ci si trova di fronte a sberle ben più potenti che lasciano senza parole. Come questa.
Approfitto di questo spazio per ringraziarti dei tuoi interventi sul mio blog. (Purtroppo da quasi un mese non riesco a connettermi che pochi minuti dal lavoro.. )
Profitto del tuo blog Stefano per comunicare che oggi a Napoli in Piazza di Gesù dalle ore 18 alle ore 20 si terrà una veglia di meditazione organizzata dai gruppi buddhisti napoletani e degli immigrati srilankesi a sostegno delle richieste del popolo birmano. E grazie per questo tuo post, Viola
sono contento che tu abbia pubblicato questo post, caro stefano...purtroppo queste cose non sarebbero possibili senza la sostanziale connivenza della politica internazionale (cina, india e russia in testa e poi la conseguente incapacità dell'ONU)e la logica delle aree di influenza e del mercato (il legname, le risorse naturali, la vendita delle armi che tutti fanno compreso noi ecc.). E' sempre la solita storia. In questa occasione trovo anche assordante il silenzio delle altre religioni, a cominciare dalla nostra... un caro saluto G.
Purtroppo non credo ci sia solo la Birmania... speriamo che ottengano qualcosa, in ogni caso tra il loro governo e le pressioni estere sono proprio messi male. ciao, alessandro
ci sono almeno altri 30 paesi in difficoltà (anche molto più drammatiche della birmania). ma in questo momento, il tam tam dei blogger tiene viva l'informazione mettendo in difficoltà il regime birmano, che non riesce a censurarle. Proprio adesso che ha tutti gli occhi puntati.
ebbravo stefano! me ne accorgo solo ora....Fui lungo il confine Birmano-Thailandese oramai 10 anni fa. Lì monitoravo per conto di Nonviolence International le violazioni degli HHRR nei campi profughi Karen e Karenni. presenti in territorio thailandese, che spesso vedevano l'esercito di quella nazione "allontanarsi" durante la notte e permettere all'esercito birmano o ai paramilitari di varcare il confine e dare fuoco ai campi profughi per costringere questi a ritornare in Birmania. Una vergogna che spesso nessuno denunciava (a parte le ONG internazionali, soprattutto canadesi, americane e inglesi). Intervistare i profughi era uno strazio ogni volta. Poco o niente si è mosso da allora. Chissà che sia la volta buona, anche se le vittime saranno molte. Ciao, GTZ
il fatto che alcuni soldati si siano rifiutati di arrestare o sparare ai monaci potrebbe essere un buon segno, a patto che anche i civili siano considerati inviolabili. Comunque non so se sarà la volta buona, anche perché la storia insegna che è sempre la volta buona per qualcuno, che la farà pagare a qualcun altro.
Esprimo con la presente una dichiarazione di sostegno e comunione con gli sforzi eroici dei monaci, delle monache, degli studenti, delle studentesse e di tutti i laici e le laiche birmane che stanno protestando pacificamente contro l’ingiustizia e l’oppressione dell’attuale governo del Myanmar.
È causa di grande confusione e pena vedere come un governo che proclama di rispettare la religione buddhista reagisce a una protesta pacifica in un modo così violento e brutale. Ho sempre nutrito ampio rispetto per il Sangha birmano. Chiedo al presente governo di prestare ascolto al Sangha e di sforzarsi di cercare una strada di riconciliazione che sia in accordo con il Dhamma, per il benessere e la felicità di tutti.
Invio ogni mia benedizione ai protestanti pacifici e la mia compassione al Governo del Myanmar, che ha deviato così distante dalla saggezza e dalla compassione del Signore Buddha.
Ciao Stefano.
RispondiEliminaSempre interessanti i tuoi post.
Si gira cercando poesia e a volte ci si trova di fronte a sberle ben più potenti che lasciano senza parole. Come questa.
Approfitto di questo spazio per ringraziarti dei tuoi interventi sul mio blog.
(Purtroppo da quasi un mese non riesco a connettermi che pochi minuti dal lavoro.. )
A ben trovarci presto, comunque :)
grazie a te per queste sorprese.
RispondiEliminaa ben trovarci, sì.
gugl
Profitto del tuo blog Stefano per comunicare che oggi a Napoli in Piazza di Gesù dalle ore 18 alle ore 20 si terrà una veglia di meditazione organizzata dai gruppi buddhisti napoletani e degli immigrati srilankesi a sostegno delle richieste del popolo birmano. E grazie per questo tuo post, Viola
RispondiEliminagrazie per l'informazione, ogni focolaio di pace è il benvenuto.
RispondiEliminagugl
La verità è che sempre più spesso sono rimasti i blog di cultura letteraria o artistica a gettare luce su meschinità e abusi.
RispondiEliminaE' una prova della progressiva emarginazione della cultura, forse?
l'emarginazione della cultura dalla piazza (reale, televisiva e virtuale) è evidente, hai ragione.
RispondiEliminameschinità e abusi, se passano per la piazza, diventano spettacolo, che è un modo del mascheramento, della falsificazione legalizzata.
Se non passano per la piazza restano materia delle questure e dei salotti...
bel problema
gugl
Ciao Stefano, come vuoi che vada: magari ne parliamo in privato, eh.
RispondiEliminaStammi bene, e tanti cari saluti!
CiaU
sono a venezia il 14 ottobre, nel pomeriggio, leggo ai frari. Se vieni facciamo due chiacchiere.
RispondiEliminaciao!
gugl
sono contento che tu abbia pubblicato questo post, caro stefano...purtroppo queste cose non sarebbero possibili senza la sostanziale connivenza della politica internazionale (cina, india e russia in testa e poi la conseguente incapacità dell'ONU)e la logica delle aree di influenza e del mercato (il legname, le risorse naturali, la vendita delle armi che tutti fanno compreso noi ecc.). E' sempre la solita storia. In questa occasione trovo anche assordante il silenzio delle altre religioni, a cominciare dalla nostra...
RispondiEliminaun caro saluto
G.
Caro Giacomo, hai perfettamente ragione. Anche riguardo al silenzio delle altre religioni.
RispondiEliminagugl
ad oggi, il sito di me-jade ha avuto 102 visitatori italiani. ottimo.
RispondiEliminagugl
Purtroppo non credo ci sia solo la Birmania... speriamo che ottengano qualcosa, in ogni caso tra il loro governo e le pressioni estere sono proprio messi male.
RispondiEliminaciao,
alessandro
ci sono almeno altri 30 paesi in difficoltà (anche molto più drammatiche della birmania). ma in questo momento, il tam tam dei blogger tiene viva l'informazione mettendo in difficoltà il regime birmano, che non riesce a censurarle. Proprio adesso che ha tutti gli occhi puntati.
RispondiEliminagugl
ebbravo stefano! me ne accorgo solo ora....Fui lungo il confine Birmano-Thailandese oramai 10 anni fa. Lì monitoravo per conto di Nonviolence International le violazioni degli HHRR nei campi profughi Karen e Karenni. presenti in territorio thailandese, che spesso vedevano l'esercito di quella nazione "allontanarsi" durante la notte e permettere all'esercito birmano o ai paramilitari di varcare il confine e dare fuoco ai campi profughi per costringere questi a ritornare in Birmania. Una vergogna che spesso nessuno denunciava (a parte le ONG internazionali, soprattutto canadesi, americane e inglesi). Intervistare i profughi era uno strazio ogni volta. Poco o niente si è mosso da allora. Chissà che sia la volta buona, anche se le vittime saranno molte. Ciao, GTZ
RispondiEliminagrazie Giovanni per la testimonianza.
RispondiEliminail fatto che alcuni soldati si siano rifiutati di arrestare o sparare ai monaci potrebbe essere un buon segno, a patto che anche i civili siano considerati inviolabili. Comunque non so se sarà la volta buona, anche perché la storia insegna che è sempre la volta buona per qualcuno, che la farà pagare a qualcun altro.
gugl
GTZ mi manda questa e-mail che io giro qui.
RispondiEliminaUNA LETTERA DA AJAHN SUMEDHO
Esprimo con la presente una dichiarazione di sostegno e comunione con gli sforzi eroici dei monaci, delle monache, degli studenti, delle studentesse e di tutti i laici e le laiche birmane che stanno protestando pacificamente contro l’ingiustizia e l’oppressione dell’attuale governo del Myanmar.
È causa di grande confusione e pena vedere come un governo che proclama di rispettare la religione buddhista reagisce a una protesta pacifica in un modo così violento e brutale. Ho sempre nutrito ampio rispetto per il Sangha birmano. Chiedo al presente governo di prestare ascolto al Sangha e di sforzarsi di cercare una strada di riconciliazione che sia in accordo con il Dhamma, per il benessere e la felicità di tutti.
Invio ogni mia benedizione ai protestanti pacifici e la mia compassione al Governo del Myanmar, che ha deviato così distante dalla saggezza e dalla compassione del Signore Buddha.
Vostro nel Dhamma,
Venerabile Ajahn Sumedho
29 settembre 2007