Oggi pomeriggio, lunedì 28 maggio, ore 14,00, alla facoltà di lettere e filosofia di Arezzo, Maria Grazia Calandrone rivisiterà la guerra di Spagna attraverso le parole di Giacomo Calandrone, suo padre. Giacomo (Savona 1909 - 1975) fu operaio metalmeccanico, sindacalista e volontario nelle Brigate internazionali. Prigioniero in Francia, fu dirigente del P.C.I. in Sicilia dal 1946, deputato comunista della I e II legislatura della Repubblica (1948 - 1958), giornalista politico e autore dei volumi storici e autobiografici La Spagna brucia (Editori Riuniti 1962), Comunisti in Sicilia (Idem, 1972) e Gli anni di Scelba (Vangelista 1975).
Anziché commentare le poesie che seguono, che appartengono ad una serie inedita dal titolo Cinque Madri, vi invito a conoscere meglio Giacomo Calandrone, il suo impegno nel combattere i soprusi e le ingiustizie, leggendo le interrogazioni parlamentari nel suo secondo mandato.
III
Guernica, detriti
Il sistema linfatico dei morti sulle rose
le fiamme ancora attorcigliate
alla cinghia dei nervi e volatili eliche
di ciocche: le pose omeriche della materia
semiviva. I sepolti
sopra la terra, se avranno
pietà di noi sembreranno caduti
in un sonno privo di giudizio
come un enorme pasto
di carne umana, sembreranno mischiare con una smarrita
rassegnazione – carne
– sguardi
al fango fumigante di Guernica
abbozzando un sorriso come latte cotto nella polvere, come per dire di una tregua.
Rimane nelle fabbriche
da guerra la nostra parte nella
catastrofe, un mondo
non più abituale
che esala i suoi morti
a nostra mortificazione.
Siamo fango che dorme, un documento in bianco, tutto il silenzio spinto nell'armatura interna del
Guernica, detriti
Il sistema linfatico dei morti sulle rose
le fiamme ancora attorcigliate
alla cinghia dei nervi e volatili eliche
di ciocche: le pose omeriche della materia
semiviva. I sepolti
sopra la terra, se avranno
pietà di noi sembreranno caduti
in un sonno privo di giudizio
come un enorme pasto
di carne umana, sembreranno mischiare con una smarrita
rassegnazione – carne
– sguardi
al fango fumigante di Guernica
abbozzando un sorriso come latte cotto nella polvere, come per dire di una tregua.
Rimane nelle fabbriche
da guerra la nostra parte nella
catastrofe, un mondo
non più abituale
che esala i suoi morti
a nostra mortificazione.
Siamo fango che dorme, un documento in bianco, tutto il silenzio spinto nell'armatura interna del
.....torace, oggetti
privi
di confine con la terra: qui è perduto il confine
tra corpo e terra.
privi
di confine con la terra: qui è perduto il confine
tra corpo e terra.
Non io – non ero in pace
con il corpo di terra sollevato
dal battesimo e d'un colpo deposto benché fosse
una cosa che al centro aveva il cuore e il sangue da quel cuore circolava
ancora alla periferia del corpo
di sua madre: tutta lei
è una gora di sangue che crolla
dalla bocca del figlio. Figlio!, il tuo nome
era l'orgoglio della mia bocca, spuntava da solo
dal bianco
degli incisivi, rotolava di sera tra le chiostre
come perle già andate nella pace dell'alba le sue vocali
ché dal primo respiro mattinale
mi cominciava un sorriso
dal petto al pronunciarti.
La bocca spalancata di sua madre
somigliava
al silenzio di un astro.
Questo è quello che avete fatto voi.
IV
Maria, le apparizioni
Io li sogno, mi chiamano, li vedo
che sorridono e dicono vieni
Maria, vieni a prenderci, sento tutto questo movimento di bambini e sto male che invece non sono in casa,
Io li sogno, mi chiamano, li vedo
che sorridono e dicono vieni
Maria, vieni a prenderci, sento tutto questo movimento di bambini e sto male che invece non sono in casa,
li vedo in casa come corde di fuoco con le otturazioni dei morti
nelle coagulazioni del sangue
o mi accarezzano le ciglia
muti, in mancanza di sé come linguaggio.
nelle coagulazioni del sangue
o mi accarezzano le ciglia
muti, in mancanza di sé come linguaggio.
Come talvola accade con questo programma, la formattazione del testo non è identica all'originale. mi scuso con l'autrice e con i lettori.
RispondiEliminaun uomo coraggioso e impegnato nel sociale, un uomo che non si piegava, senza paura, che combatteva in prima linea i soprusi e le ingiustizie (non ho letto tutte le interrogazioni parlamentari, solo qualcuna, ma mi pare che il senso è uguale in tutte. operaio, sindacalista, dirigente pci, prigioniero in francia, onorevole, giornalista, storico, maria grazia ha ricevuto una ricca eredità, complimenti (belle e intense anche le poesie) maria grazia è una donna fortunata. ciao a.
RispondiEliminacredo di sì. una bella eredità!
RispondiEliminagugl
Conosco la Calandrone e ne apprezzo la scrittura.
RispondiEliminaOra capisco meglio da dove le viene.
grazie.
e poi qualcosa che non c'entra
grazie della bella poesia
:P:P:P
ho immaginato che queste linguacce potessi averle fatte solo tu :)
Iole, grazie per i complimenti, ma le linguacce, di solito, non le faccio! Dove trovo la poesia che dici?
RispondiEliminaciao :P:P:P :-)
gugl
ho fatto un buco nell'acqua?!
RispondiEliminaoibo'
ero convinta che
la poesia di pasolini postata su tellusfolio fosse opera tua :)
mi sbagliai...
però le linguacce ogni tanto fanno bene alla salute :P
ciao :)
i complimenti invece te li faccio senza ombra di dubbio stavolta per i tuoi due inediti che ho trovato su la poesia e lo spirito.
RispondiEliminabellissime poesie !!
portate via :)
fai bene a portarle via perché ora sono già in altra versione: capita così agli inediti (per questo si pubblicano alla fine: per smettere le varianti).
RispondiEliminaIn ogni caso, grande lavoro di Francesco Marotta.
gugl
ps. grazie a te (senza moine sennò qualcuno dice che usiamo il blog in modo improprio :-)