Il post di oggi lo presenta Giorgio Bonacini, poeta di Correggio e amico. Egli scrive, a proposito di Fabulosi parlari (Gazebo, Firenze 2006): «Alessandro Ghignoli è traduttore e poeta, e forse è proprio la pratica di ricreare poesia da un’altra lingua a far sì che nella sua scrittura (o almeno in questo libro) sia evidente una profonda riflessione sull’andamento del pensiero, quando questo pensa in poesia. Dunque una meditazione poetica: un atto di percezione e di conoscenza (come deve essere la poesia per essere definita tale) che risale in superficie anche attraverso i movimenti fisici dello sguardo. E il ritmo (che nel linguaggio poetico è misura emotiva dei significati che si vogliono imprimere) è dato dal movimento delle palpebre (“poi ognuno palpebra il suo tempo”; “le risposte nella lite mite delle palpebre”) e dal flusso pacato ma decisivo di una lingua attorcigliante, fatta di concretezza viva, corporea.
“Tutt’intorno una precisazione doppia...”, ecco una dichiarazione di poetica, o almeno di ciò che secondo l’autore sono le cose in lingua di poesia: una parola precisa, che avvolge noi, il mondo circostante e il reale nuovo e altro che si sta creando mentre si scrive; ma, nello stesso tempo, una parola dai sensi duplici o più, non per incapacità di scegliere, ma per la grande ricchezza di potenzialità semantica che la parola poetica offre a chi ha voglia di ascoltarla».
“Tutt’intorno una precisazione doppia...”, ecco una dichiarazione di poetica, o almeno di ciò che secondo l’autore sono le cose in lingua di poesia: una parola precisa, che avvolge noi, il mondo circostante e il reale nuovo e altro che si sta creando mentre si scrive; ma, nello stesso tempo, una parola dai sensi duplici o più, non per incapacità di scegliere, ma per la grande ricchezza di potenzialità semantica che la parola poetica offre a chi ha voglia di ascoltarla».
*
il grigio stringe le linee intorno in tondo cerco i ritorni della
fuga i biglietti lasciati perché tutto accade in un mondo verbale
e da lì cade il modo per dire fatti atti ma poi ancora poi ognuno
palpebra il suo tempo nell'ora che come preda divora
fuga i biglietti lasciati perché tutto accade in un mondo verbale
e da lì cade il modo per dire fatti atti ma poi ancora poi ognuno
palpebra il suo tempo nell'ora che come preda divora
*
le parole scavano nei frammenti il limite di nessuno le risposte
nella lite mite delle palpebre accarezza la mano il volto nascosto
dietro il corpo l' inquadratura del profilo della linea la perfezione
il graffio
*
si contorce piano nell' umido penetra la sera il lento cambio il
canto duro della terra le sue voci tutto è madre l' inizio il
principio il tintinnio delle croci l' indizio
canto duro della terra le sue voci tutto è madre l' inizio il
principio il tintinnio delle croci l' indizio
*
tutt' intorno una precisione doppia l' accumulo vuoto in una
topografia di immagini nel calco delle ore una tranquillità
d' acquario il movimento sedante della mano diluisce il gesto
dietro uno sterminato sipario dietro l' esilio la quiete
topografia di immagini nel calco delle ore una tranquillità
d' acquario il movimento sedante della mano diluisce il gesto
dietro uno sterminato sipario dietro l' esilio la quiete
*
nuotatori in penombra galleggiano nell' istante il diluirsi sul
palmo della mano la leggerezza il cloro stagna nel margine
immobile della separazione la corrente un passaggio un
movimento delle palpebre
palmo della mano la leggerezza il cloro stagna nel margine
immobile della separazione la corrente un passaggio un
movimento delle palpebre
*
l' altrove è qui un aperto luogo di detriti di passi su passi di
respiri dimezzati accade di decifrare quaderni fantasmagorie
d' inventarsi l' intorno come limite del mondo senza limite
d' artificio
respiri dimezzati accade di decifrare quaderni fantasmagorie
d' inventarsi l' intorno come limite del mondo senza limite
d' artificio
Alessandro Ghignoli è nato a Pesaro il 19/12/1967. Ha pubblicato le raccolte poetiche La prossima impronta (Gazebo, Firenze, 1999) e Fabulosi parlari (Gazebo, Firenze, 2006), in prosa Silenzio rosso (Via del Vento, Pistoia, 2003). Ha curato e tradotto una decina di volumi di poeti spagnoli e portoghesi. Codirige i “Quaderni di poesia europea” (Orizzonti Meridionali, Cosenza) ed è redattore de la rivista “L’area di Broca”. Vive a Madrid.
autore che ho letto davvero con un piacere poetico particolare. Ha nel verso un uso della parola esatta che soprende per senso e per musica.
RispondiEliminaComplimentissimi
sei in buona compagnia, vero?
RispondiEliminaciao e buona domenica
gugl
Eh si, Gugl :-)
RispondiEliminaciao stefano
RispondiEliminagrazie degli auguri che giro prontamente a te :)
le date - compleanni anniversari ecc. - non sono il mio forte.
tendo a dimenticare - o meglio, non ricordare - queste ricorrenze.
che sia perchè a un certo punto possono risultare dolorose? :)
e poi il tempo è un evento tutto (quasi tutto?) soggettivo oltre che relativo :)
circa l'autore che presenti oggi - che segue a ruota la poesia immaginifica di Francesca - dico che mi ha sempre incuriosita una poetica senza punteggiatura, che si muove all’interno del testo creando una forma tutta sua,che si modifica secondo come cadenzi la lettura, di come assecondi il tuo sentire. Come qui.
buona domenica e festa a te, quindi, e un saluto anche a Francesca :)
....solo tanti auguri di buon compleanno al paròn de casa....GTZ
RispondiEliminahttp://i1.tinypic.com/xbjy1c.gif
RispondiEliminaun mondo d'auguri per te!
;)
ah, qualcuno si ricorda allora! :-)))
RispondiElimina... ma restiamo sulle poesie, che è meglio.
grazie grazie.
gugl
a proposito della punteggiatura: molti poeti, oggi, non la usano. lascia libero il lettore di sbagliare il ritmo e di rovinare la poesia, ma anche, ai lettori più bravi, ri ricrearla.
RispondiEliminagugl
auguri anche da parte mia. le parole si rincorrono, si dividono, si moltiplicano, se ne formano di nuove come una partogenesi di cellule. limite si divide in lite mite. poi troviamo parole come doppia, separazione, respiri dimezzati. certo non è tutto qui. ciao antonella
RispondiEliminaAuguroni per i trent'anni appena compiuti Stefano! :o)
RispondiEliminaPoesie molto meditate ed elaborate, profonde ma, nel loro incedere, leggere e maestose allo stesso tempo.
pepe
grazie per gli interventi e per gli auguri.
RispondiEliminagugl
Tanti auguriiiiiii :-)
RispondiEliminaun giorno di ritardo, ma ti perdono :-)
RispondiEliminagugl
Qualora Alessandro Ghignoli passi di qui, gli chiedo di dire qualcosa sulla sua tecnica, che ha, mi pare, nell'elencazione il suo materiale e nella divergenza il suo metodo.
RispondiEliminaallora aspettiamo alessandro. ho visto i video, diciamo che te la sei cavata abbastanza, comunque l'audio era pessimo. ciao stefano antonella
RispondiEliminanon c'entra ma c'entra, abbiate pazienza...ma da me (e da lei) si parla di Stefano!
RispondiEliminaAnto, leggere in piedi in una sala mi mette in difficoltà. preferisco l'ambientino intimo, la lampada, la sedia comoda.
RispondiEliminaGiorgio, grazie!!!
gugl
certo, ma sei stato bravo lo stesso, certo, certe voltine di più :-) ciao antonella
RispondiEliminaUn movimento profondamente risonante, a fondovalle, si propaga insieme alla minuziosa apertura delle mani, si intreccia agli occhi, possiede un tempo da proscenio e chiede voce...
RispondiEliminaUna scrittura potente, che resta e afferra.
Ritardatari gli auguri a Stefano, ma pieni di affetto:)
Ossodiseppia
Grazie Erminia.
RispondiEliminagugl