Alcuni spunti di rflessione tratti da una lettera aperta a Michelangelo Antonioni ( in R. Barthes, Sul cinema, il Melangolo 1994).
L'artista sa che il senso di una cosa non è la sua verità [...] Non tutti gli artisti, tuttavia, hanno questa saggezza: alcuni ipostatizzano il senso. Tale operazione terroristica generalmente si chiama realismo. Così, quando dichiari (in un'intervista con Godard): "Provo il bisogno di esprimere la realtà in termini che non siano affatto realistici", tu testimoni una corretta percezione del senso: non lo imponi, ma non lo abolisci. Tale dialettica conferisce ai tuoi film [...] una grande sottigliezza: la tua arte consiste nel lasciare la strada del senso sempre aperta, e come indecisa, per scrupolo. È proprio in questo che tu assolvi il compito dell'artista di cui il nostro tempo ha bisogno: né dogmatico, né insignificante".
...
l'artista "fa parte di un mondo che cambia, ma anche lui cambia; è banale, ma per l'artista è vertiginoso; poiché non sa mai se l'opera che propone è prodotta dal cambiamento del mondo o dal cambiamento della propria soggettività. [...]
La fragilità qui è quella di un dubbio esistenziale che afferra l'artista a mano a mano che avanza nel suo cammino e nella sua opera; è un dubbio difficile, anche doloroso, perché l'artista non sa mai se ciò che vuole dire è una testimonianza veritiera sul mondo così com'è cambiato, oppure il semplice riflesso egoistico della propria nostalgia o del proprio desiderio: viaggiatore einsteiniano, non sa mai se è il treno che si muove o lo spazio-tempo, se è testimone o uomo di desiderio".
La fragilità qui è quella di un dubbio esistenziale che afferra l'artista a mano a mano che avanza nel suo cammino e nella sua opera; è un dubbio difficile, anche doloroso, perché l'artista non sa mai se ciò che vuole dire è una testimonianza veritiera sul mondo così com'è cambiato, oppure il semplice riflesso egoistico della propria nostalgia o del proprio desiderio: viaggiatore einsteiniano, non sa mai se è il treno che si muove o lo spazio-tempo, se è testimone o uomo di desiderio".
che bel post
RispondiEliminal'artista non dogmatico, non insignificante: propositivo/rappresentante
poi la seconda parte è magnifica
è il treno che si muove o sono io?
ciò che è fuori di me cambia me e la mia espressione o è quest'ultima a cambiare il mondo?
Bei dubbi, belle domande...mi sento quasi un'artista.
com'è andato l'incontro/presentazione di oggi?
RispondiEliminadi ieri? bene. C'erano anche molti amici delal rete.
RispondiEliminaso che hai letto magnificamente, e che è stata una bella serata. mi fa piacere :-) ciao antonella
RispondiEliminaletto magnificamente? prova a sentire l'opinione di Voc! :-))
RispondiEliminagugl