domenica 25 febbraio 2007

Gabriella Musetti


Ho conosciuto Gabriella qualche anno fa, a Firenze. Pubblico, con amicizia, una parte della lettera che le scrissi a proposito di Mie care (Campanotto 2002) e che non divenne mai recensione.


"... In questi giorni, ho letto il tuo libro. Mi sembra un lavoro che nasce dall’incontro del dolore con la solitudine, ma che riesce a stemprare l’orrore edificando una sorta di Spoon River o, ancora meglio, un erbario di nomi femminili e di esperienze declinate nella canzonetta, già cara a quel grande triestino che fu Saba. Il libro, più che rimarcare una differenza di genere, secondo il modello indicato da Luce Irigaray nell'Etica della differenza sessuale, propone una sorellanza nata dall’amicizia, da quel legame, dunque, su cui si fonda l’intero sapere occidentale (pensiamo all’etimologia di filo-sofia). A questa, si sovrappone l’amore filiare, vissuto dal versante materno nella prima parte, quasi che le donne citate fossero in qualche modo figlie, frutto del tuo amore per la vita, mentre in Agritudine, torni devotamente figlia, che tuttavia si prende cura della madre e, dunque, ne assume il ruolo. Mie care, insomma è un canto della madre, anche in senso arcaico: come di colei che genera e riprende, che è matrice e grembo, centro che sostiene chi la abita in pace."

*


Risento la tua voce
caparbia Lina
donna di rinunce eppur feroce.
Lenisce le ferite
leccandosi pian piano
come una felina


*

Voglio essere aspra
spaccata dalla lontananza
radice di fiore secco o sterpo
o ramo contorto

né il sangue
sgorgherà dalle fessure
né un grido scioglierà gli antichi lacci


Diagnosi

Se dorme l'anima o almeno la parola
e dentro gli occhi una luce - dice - vuota
e sono automatici - ripete - i movimenti
ma quale senso arreca un'esperienza
e chi sostiene i brandelli di una vita?

la sicurezza o forse la dottrina
risuona certa nei detti del cerusico

l'acume, poi, si limita a seguire
a balzi e strappi come nei mortali



Apologia della carne grande


Non possiedo un corpo maestoso
- dirompente sotto le vesti -
un corpo che brama
(vivere) solo allo sguardo:
carnefice scontroso di un'anima irrequieta


a me hanno assegnato
una piccola carne
biancastra
a contenere
l'anima mia inquieta


*

II poeta è un fingitore o un grande artiere?
vive d'immagini o specula sé stesso?
.................................................
io, per me, rintraccio una chimera
la poesia, ancora, è soglia vera



Genovese, vive da anni a Trieste. Si occupa di scrittura per la scuola e di scrittura delle donne. A Trieste organizza ogni anno "Residenze Estive - Incontri internazionali di poesiae scrittura". Dirige la collana poetica “Sillabario in versi” dell’editore Il Ramo d’Oro e coordina la redazione della rivista "Almanacco del Ramo d’Oro". Ha pubblicato le raccolte poetiche E poi, sono una donna (L’Autore Libri Editore, Firenze 1992), Divergenze (En Plein Officina, Milano 2002), Mie care(Campanotto, Udine 2002) e Obliquo resta il tempo (LietoColle, Como 2005).

16 commenti:

  1. Il libretto successivo si può invece leggere quasi come un racconto in versi (anche se non lo è direttamente).

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  2. che ci sia il desiderio di fare racconto della verità, in effetti, lo si sente anche in questa raccolta.

    benvenuto aut-aut(ore)

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  3. Queste sono voci che voglio ascoltare, che di sapienza di cenere e di inganni raccolgono polvere finissima.
    Ossodiseppia

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  4. Poesie che mi trascinano in un femminino corporeo. Mi piacciono.
    Abbraccio a Stefano.
    Mittente: Gianfry

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  5. Ciao Gianfranco e ciao Erminia, voi siete di gusto sopraffino per cui il giudizio è graditissimo.

    Ho informato Gabriella; chissà che passi di qui.

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  6. Troppo buono, Mio Gugl.
    Tuo Gianfry

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  7. Poesie che mi trascinano in un femminino corporeo. Mi piacciono.
    Abbraccio a Stefano.
    Mittente: Alivento

    ho copincollato il commento di Gianfry, tanto era esattamente ciò che avevo pensato mentre leggevo Gabriella Musetti

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  8. Io conosco Mie care solo a pezzi, ma di più Obliquo resta il tempo, uscito per Lietocolle. Gugl: mi hai fatto venire in mente che potrei chiedere a Gabriella una registrazione...

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  9. ciao Stefano....gabriella è davvero stupenda. ma da dove peschi queste poesie! Che grande dono rincuorante.

    erminia

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  10. Vincenzo, è certo una buona idea quella della voce di Gabriella. Ce l'hai l'e-mail?

    Erminia e Ali, grazie entrambe per il complimento.

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  11. Certo Stefano, ho l'email, e del resto abitiamo a due passi...

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  12. ma sei di trieste? sai che non lo sapevo!

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  13. No, io sono di Udine; ma siamo vicini. Gabriella ha letto qua, io ho letto là (a Residenze Estive, che è proprio una bella idea).

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  14. sì, è una bella idea. sai se l'ha programmata anche per quest'anno?

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  15. quello che stavo cercando, grazie

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