lunedì 2 ottobre 2006

Giuseppe Piccoli


Ricorda Arnarldo Ederle, in "Poesia" n.103 del febbr. 1997 (ma ne aveva già parlato, sempre su "Poesia", nel marzo 1989) che "Giuseppe Piccoli nacque il 5 aprile 1949 a Verona. II padre era pro­fessore di latino e greco al liceo classico, la madre insegnante di musi­ca. Seguì studi classici senza però portarli a termini, dedicandosi giova­nissimo a scrivere poesia, prosa e articoli di critica letteraria per "L'Are­na". Nel settembre del 1981, in un attacco di schizofrenia, ferì il padre, che morì dopo pochi giorni, e la madre, che invece si salvò. Venne re­cluso nell'Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Reggio Emilia per un pe­riodo di detenzione di dieci anni. In seguito fu trasferito in altri reclusori. L'ultimo che lo ospitò fu quello di Napoli dove, nel febbraio del 1987, si tolse la vita."

Giuseppe Piccoli pubblicò in vita due raccolte di poesie, Di certe presenze di tensione (Guanda 1981) e Foglie, con prefa­zione di Maurizio Cucchi, nell'"Almanacco dello Specchio", 1983. Postu­mo è uscito, curato da Ederle, Chiusa poesia della chiusa porta (Bertani 1987). Una scelta delle sue poesie si trova ora in Cucchi, Giovanardi, Poeti italiani de secondo novecento (Mondadori 1990).
Nel numero 10 (aprile - giugno 1984) ne parlò anche L'ozio letterario (di cui Ederle era redattore), rivista legata alle edizioni "Amadeus", le quali fra l'altro pubblicarono, l'anno successivo, Atelier d'inverno di Remo Pagnanelli.
Riporto alcune poesie tratte da quel numero.


*
Nuvole sei, che il ragazzo
guarda e sorride. Sei
la fuga della nuvola sul prato

*
O luce
diurna e notturna! O pagina inconsapevole!
Cento fantasmi segnano le nove
della sera

*
Ci sarà una montagna che langue
al ghiaccio
e alle tue lacrime di perla?
Ci sarà un animale che fuga
il tuo fantasma in bianco colore?
Della città di mare e di luna
resiste il durissimo lamento:
viso che gioca e che guarda
e strano còmpita poesie.

*
La cosa mortale detta amore
indugia tra le case nella sera.

La sera giunge con le porte chiuse.

Alla pelle la febbre s'arroventa:
è bianca la tua pelle e trema lenta.

*
Ossa e ossa e oggetti e tenaglie
per catturare quest'ansia:
poi lungo le scale lasciare
un vestito senza corpo, spolpato.

15 commenti:

  1. Ormai la direzione porta ai margini. Ne stai facendo una degna selezione, Stefano!

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  2. è più forte di me. il margine ha la forza di tenere in prossimità qui e altrove.

    poi si parlava di verona, e allora...

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  3. sì ma continua a occupartene di questi margini, grazie !

    matteo fantuzzi

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  4. d'accordo matteo, grazie per l'incoraggiamento.

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  5. Appoggiare la tua ricerca è un dovere, mio caro Stefano Gugl.
    Gianfry

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  6. Mi piace molto questo autore. Ha la forza della disperazione, che è forza che mette in evidenza 'l'essenza e l' importanza della border-line. Avevo visto questa foto in una antologia di poeti che ho qui e che vorrei regalare a Luigi appena mi viene a trovare.

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  7. certo queste non sono le sue poesie migliori e più note, ma ci tenevo a farle conoscere per la loro innocenza.

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  8. Sembrano semplici, in ciò consiste la loro innocenza Stefano?
    Nel fatto che non non arrecano danno, secondo l'etimolgia della parola,(anche se leggere versi di un poeta suicida secondo me fa sempre un poco male oltre che bene) nel fatto che non sono contorti, maturi, consapevoli?

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  9. galleggiano sull'acqua come ninfee

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  10. Mi domando: ma la grace che ti viene a trovare è forse Grace Slick? :D

    E poi, utente anonimo delle 00.43, scusami, ti verrei a trovare, ma non ho capito chi sei :(

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  11. Risposte a Voc: la grace che volevo raccomandarti ha chiuso il blog: mistero dei misteri.

    l'anonimo, secondo me, è erminia, ma vado a tentoni.

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  12. beh sì....Ma Voc forse il libro te l'ho già dato l'ultima volta a cena da me?

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  13. grande autore, poco divulgato...sarebbe utile che qualche casa editrice si decidesse a pubblicarlo nell'integrale. La raccolta Chiusa poesia della chiusa poprta risulta ormai introvabile e reca dei gioielli straordinari. lo conoso dal 1987, quando ero al liceo...poi l'ho sempre amato.Maurizio

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  14. Svoltadirespiro27/12/09 21:38

    Letto quasi per caso vorrei riuscire a trovare qualche raccolta di poesie. Ma è possibile che neppure nella biblioteca civica di Verona siano rintracciabili le sue raccolte???

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  15. ho conosciuto Piccoli a verona inizio anni '70 era un tipo eccentrico sempre con la sigaretta accesa in mano soggiornava in un collegio di verona penso per conflittualità con i genitori non legava molto con l'ambiente che lo circondava una sera -in periodo di austerity - rietrò in collegio a bordo di una carrozza aveva un certo fascino da dandy e mai avrei pensato una fine tanto triste peccato era un grande poeta incompreso

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