
Valerio Magrelli (da Ora serrata retinae, Feltrinelli 1980)
Varianti di Il corpo è chiuso...
Manoscritto: Pozzo verticale (in quaderno VII, p.43)
(i segni grafici sono presenti nel manoscritto)
Splendido l’occhio.
Questo è il mio segreto.
Il corpo è chiuso come una muraglia,
è [anzi] un pozzo [in cui non penetra luce]
[gettato in sé] immerso nella carne.
Né potrei dare al ginocchio l’impressione
di sé: giace muto, nell’incavo [della
carne] che gli offre il giaciglio.
Ma nella testa, per un inaudito
malinteso, s’apre l’alba del mondo.
[La carne] l’osso si allarga e accoglie
dentro sé lo sguardo:
[tutto l’essere] membra [ne è fecondato
e ne rabbrividiscono
così pazientemente] Dolcemente
si compie nella testa [lungo
il tempo] / il paziente travaso del[la]
vedere / acquedotto di chiarore
strada che porta l’essere a se stesso.
E nella [radura] [nudità] radura
della fronte
[l’arco] il portale del ciglio ha
la sua (luce)
Il corpo è chiuso (AA. VV., Quaderno collettivo, Guanda 1979)
Splendido l’occhio.
Questo è il suo segreto.
Il corpo è chiuso come una muraglia,
è un parco immerso nella carne.
Né potrei dare al ginocchio l’impressione
di sé: giace muto, nell’incavo
che gli offre il giaciglio.
Ma nella testa, per un inaudito malinteso,
s’apre l’alba al mondo.
L’osso si allarga e accoglie dentro sé lo sguardo.
Dolcemente si compie
Il paziente travaso del vedere,
acquedotto di chiarore, strada
che porta l’essere a se stesso.
E nella radura della fronte
il portale del ciglio ha la sua luce.
Versione definitiva di:
Il corpo è chiuso... (senza titolo)
Il corpo è chiuso come una muraglia,
è come un pozzo immerso nella carne
che non giunge ad avereimpressione di sé.
E le sue membra stanno
mute e cieco e fermo
nella gamba riposa il ginocchio.
Ma nella testa s’apre
l’alba del mondo:
l’osso si allarga, accoglie
dentro di sé lo sguardo.
Dolcemente si compie
il paziente travaso del vedere,
acquedotto di chiarore, strada
che porta l’essere a se stesso.
E nella radura della fronte
il portale del ciglio ha la sua luce.
torniamo a parlare di poesia:-)))
RispondiEliminase non ricordo male, stefano c'è il sito di un università scozzese che si occupa di poesia italiana e mostra con singolari procedimenti informatici (e di natura simile) le varianti di alcuni testi della poesia contemporanea italiana. Ti risulta?
RispondiEliminaIncomincio a leggere cose "difficili" per la mia umile provenienza...
RispondiEliminaBentornato.
ricordi bene, Voc. questo l'ho salvato qualche mese fa, quando ho fatto una lezione su Magrelli nel circolo culturale Artemis, di vicenza.
RispondiEliminaRita: ogni tanto devo accontentare i sapientoni:-)
quindi ti sei servito anche del sito di cui stavo parlando?
RispondiEliminadevo comprare la sua nuova raccolta...
beh, magrelli è sempre magrelli, anche se le sue poesie anni 80, mi paiono le migliori.
RispondiEliminamah, ora dico una fesseria delle mie, secondo me magrelli
RispondiEliminaSplendido l’occhio.
Questo è il suo segreto.
lo doveva lasciare :-) ciao ciao
ah, lo sai che il mio secondo posto poi è diventato terzo e non si è capito perchè ma all'improvviso siamo scesi tutti di un posto perchè al primo posto hanno messo un certo eliopagliarani?conTutte le poesie "
RispondiEliminaeliopagliarani? mai sentito nominare:-))))
RispondiEliminaeh sì, eppure lui al primo e io solo al terzo :-)))
RispondiEliminaSte', mi fai ricordare il grande Gianfranco Contini...
RispondiEliminaTrovo affascinante il percorso creativo di una poesia che per progressioni e aggiustamenti si avvicina al testo definitivo.
RispondiEliminaTrovo incredibile che nel sonno di stanotte abbia sognato confusamente di scrivere una poesia che nell'incipit aveva "occhio" nella parte centrale il richiamo d'assonanza "ginocchio" e in un punto imprecisato seguente "ossa" (non osso). Le coincidenze, le suggestioni e queste sensazionali sensitive! :)
però poi occhio l'ha levato, gli sarà sembrato troppo scontato. anche ranocchio ci stava bene :-))
RispondiEliminama tanto io non ricordo com'è finita nel sogno :)
RispondiEliminafabry: Contini: che testa!!!
RispondiEliminaAnto: occhio per ranocchio, dente perdente, naso a caso: "pimpidìn, poesie per bambini": una vecchia antologia anni settanta. ciao vulcanica-mente:-)
Ombra, lo sai che io e te "sentiamo" che è un piacere:-))))
il sogno sarà finito bene, a tarallucci e vino.
divento sordooooooooooooooooooooooooooooo però ci sento :)
RispondiEliminasai genio anche secondo me "splendido l'occhio lo doveva lasciare"
RispondiEliminaè un avvio di grande forza ed effetto.
a proposito di sordi, anche orecchio ci stava e ranocchio e picchio, papocchio, secchio, mucchio, auricchio, verdicchio e tarallucci e vino :)
anche finocchio ci stava bene ma non l'ho voluto dire per rispetto al poeta :-)
RispondiEliminaanche pidocchio ci stava bene ma non l'ho voluto dire per ossequio al capello
RispondiEliminacare paperocchie, ci stava tanta rima, volendo, ma serviva?
RispondiEliminaVoc, l'eco nell'emisfero australe: oooooooooooooodros:-)
io avrei voluto dire anche pinocchio ma non l'ho detto per rispetto al naso
RispondiEliminama forse magrelli ha tolto l'occhio per non indurci in tentazione :-)
sei forte ombruccia :-)
sì, stefano, ma voglio vedere anche l'acqua che gira nell'altro senso...
RispondiEliminaauqca, occe coV, av eneb?
RispondiEliminaottimo stefano...
RispondiEliminaehm :-|
Filologia d'autore...interessante.
RispondiEliminaLe immagini sono molto vivide.
grazie, anna: vienimi a trovare, ogni tanto.
RispondiEliminaciao
a proposito: stasera leggo poesie alla libreria "spazio più" di vicenza; se sei in giro...
RispondiEliminaAh! Peccato...se avessi letto prima il tuo commento forse sarei riuscita ad organizzarmi per stasera. Pazienza, sarà per un'altra volta :)
RispondiEliminail momento arriverà.
RispondiEliminaciao