non so se è arte concettuale, nel senso che qui, in stelio maria martini, il concetto non serve: è l'oggetto che parla, che si fa poesia, dunque. Nell'arte concettuale, mi pare, l'oggetto si fa rinvio di qualcos'altro (il concetto, appunto).
Io direi semplicemente che Kosuth è un artista-installatore. Al limite la si può far risalire ad Isidor Isou la prima forma di installazione (con un oggetto-letteratura che è a metà strada da quel che ci ha mostrato gugl e quello che fa Kosuth :)))
lo stesso totem è un segno installato per essere letto. in questo senso, esso è una poesia che racconta la tradizione e anche un poema-oggetto, esteticamente significativo.
domanda: che differenza c'è tra un prodotto come questo e le macchie che vengono utilizzate come test psicologici. certo, qui l'estetica è più curata, ci sono le lettere, c'è l'intenzione dell'autore. al di là di questo, cambia solo l'orizzonte d'attesa?
prodotto era provocatorio, ma anche un'opera unica è prodotta (c'è qualcuno che la produce). l'effetto macchia, a mio parere, si può estendere a qualsiasi cosa: se vedo un corvo (e qui fuori ne vedo parecchi) a cosa mi fa pensare? magari al film, o al vino di salaparuta. e così siamo di nuovo all'inizio... va be', lasciamo stare:-) buon sabato fabry
voi scherzate, ma il fatto che abbiamo sempre bisogno di 'contenutizzare' l'esistente, è un fatto che non va lasciato a se stesso: è natura, è cultura?
l'orinatoio di duchamp lo possiamo solo guardare, o la tentazione di... è forte anche nel più raffinato dei fruitori?
gentile professore, ma questa è una fotografia in effetti. Come dar torto a Rita?
PS anzi FT ma golf ti pare modo! scrivere spudoratamente nel tuo profilo sesso: male:D scusa ma era un bel po' di giorni che ci pensavo e adesso da brava biricchina, in attesa del tuo ritorno (ma dove sei finito?), m'è scappata...la battuta ovviamente, io non frequento i pub
ciao ragazzi e ragazze (o viceversa). questa del post è una foto, perché per metterci l'opera reale avrei dovuto inventare un nuovo programma informatico:-)
comunque chi guarda bene l'immagine, ci vedrà una citazione alla grande tradizione pittorica.
chi indovina avrà un bacio virtuale (se "male" [english], una stretta vigorosa di mano:-)
o più giustamente: arte concettuale.
RispondiEliminaJoseph Kosuth allora lo si può definire anche poeta...
RispondiEliminanon so se è arte concettuale, nel senso che qui, in stelio maria martini, il concetto non serve: è l'oggetto che parla, che si fa poesia, dunque. Nell'arte concettuale, mi pare, l'oggetto si fa rinvio di qualcos'altro (il concetto, appunto).
RispondiEliminaciao
Io direi semplicemente che Kosuth è un artista-installatore. Al limite la si può far risalire ad Isidor Isou la prima forma di installazione (con un oggetto-letteratura che è a metà strada da quel che ci ha mostrato gugl e quello che fa Kosuth :)))
RispondiEliminalo stesso totem è un segno installato per essere letto. in questo senso, esso è una poesia che racconta la tradizione e anche un poema-oggetto, esteticamente significativo.
RispondiEliminadomanda: che differenza c'è tra un prodotto come questo e le macchie che vengono utilizzate come test psicologici. certo, qui l'estetica è più curata, ci sono le lettere, c'è l'intenzione dell'autore. al di là di questo, cambia solo l'orizzonte d'attesa?
RispondiEliminaprodotto non è la paroal giusta. questo è un oggetto artistico (ossia un'opera unica).
RispondiEliminae poi, anche la poesia lineare ha effetto macchie di roschard ,a livello inconscio, provaa pensarci
ciao
prodotto era provocatorio, ma anche un'opera unica è prodotta (c'è qualcuno che la produce).
RispondiEliminal'effetto macchia, a mio parere, si può estendere a qualsiasi cosa: se vedo un corvo (e qui fuori ne vedo parecchi) a cosa mi fa pensare? magari al film, o al vino di salaparuta. e così siamo di nuovo all'inizio... va be', lasciamo stare:-)
buon sabato
fabry
buono come portapenne, una ci mette dentro una penna e con la penna ci scrive una poesia :-))
RispondiEliminavoi scherzate, ma il fatto che abbiamo sempre bisogno di 'contenutizzare' l'esistente, è un fatto che non va lasciato a se stesso: è natura, è cultura?
RispondiEliminal'orinatoio di duchamp lo possiamo solo guardare, o la tentazione di... è forte anche nel più raffinato dei fruitori?
E la fotografia cos'è?
RispondiEliminase sono di ritorno dal pub, per l'opera di duchamp non garantisco niente!:-))
RispondiEliminagentile professore, ma questa è una fotografia in effetti. Come dar torto a Rita?
RispondiEliminaPS anzi FT ma golf ti pare modo! scrivere spudoratamente nel tuo profilo sesso: male:D
scusa ma era un bel po' di giorni che ci pensavo e adesso da brava biricchina, in attesa del tuo ritorno (ma dove sei finito?), m'è scappata...la battuta ovviamente, io non frequento i pub
io invece sì:-))
RispondiEliminaper quanto mi riguarda potrei scrivere: sesso: fermale:-))
va be', buonanotte! (vedo che anche tu dormi poco come me...)
ciao, Ste'!
ciao ragazzi e ragazze (o viceversa). questa del post è una foto, perché per metterci l'opera reale avrei dovuto inventare un nuovo programma informatico:-)
RispondiEliminacomunque chi guarda bene l'immagine, ci vedrà una citazione alla grande tradizione pittorica.
chi indovina avrà un bacio virtuale (se "male" [english], una stretta vigorosa di mano:-)
Donna che legge una lettera. 1657 circa, dal pittore olandese Jan Vermeer. (ma manca la finestra) :-)
RispondiEliminaNon avete capito: io non mi riferivo a questa fotografia in particolare, ma intendevo in generale!!! Cosa mi dite?
RispondiEliminal'arte della fotografia cos'è?
rita, ad una domanda del genere ci vuole una biblioteca per rispondere. non ha iuna domanda di riserva?
RispondiEliminaswanie, io intendevo la tecnica: a quale tecnica si ispira questa poesia concreta?
se la si vuole considerare una tecnica: - Calligramma, di Apollinaire.
RispondiEliminao forse non ho capito la domanda, prof...
RispondiEliminase me lo chiedi con quel sorriso...
RispondiEliminabeh, fra un po' posto qualcosa di nuovo, un posto dove vorrei tornare.
insomma: poesia-collage non è!
RispondiEliminadimmi 'sta tecnica che possa dormire... :)
domani.
RispondiEliminaadesso fai questo esercizio: staccati da questo coso che si chiama blog, beviti una tisana e parla del paesaggio con qualcuno.
la tecnica, rinascimentale, è quella dell'ANAMORFOSI. guarda sul web le incredibili soluzioni formali.
RispondiEliminaciao
g r a n d i o s o !
RispondiEliminami ero persa in un bicchiere d'acqua. devo tornare a scuola, prof! :-)
bacione,
swan
no nsi finisce mai d'imparare, ma, come diceva il maestro Manzi (con il quale ho imparato a leggere e a scrivere), "non è mai troppo tardi".
RispondiEliminaps. te lo ricordi Manzi ,quando faceva scuola in televisione, verso il 64, 65?
manzi? no, non me lo ricordo... ma tu eri piccolissimo, o sbaglio? ero piccola io nel 64. :-)
RispondiEliminabacio,
swan
nel 64 ero piccolo, ma nel 65 ero pronto per imparare.
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