Il mio primo libro di poesia, Fascinose estroversioni, uscì nel 1985, primo premio di un concorso nazionale riservato agli under trenta, che si svolge ancora oggi a Bergamo. Sono passati 25 anni da allora e così mi pare un'idea carina celebrarla su Blanc, pubblicando alcuni versi e ricamandone una breve contestualizzazione. Il "quaderno" (la raccolta è infatti fotocopiata e tenuta insieme da tre graffette) ha la copertina in cartoncino giallo e raffigura il profilo della città lombarda. Le copie che io ricevetti, invece, hanno una sovracopertina beige – che stampò la mia compagna di allora, operaia serigrafa – con impressa una mia poesia visiva, che recita "il vitagioco del tentativo incostruibile", allusione alla continua nascita che è la vita, giocata nel lasco caso-necessità cui riferisce Mallarmé nel celebre Un coup de dés jamais n'abolira le Hazard. Le 31 poesie, scritte fra il 1980 e il 1984, sono organizzate in due sezioni ("fascinose estroversioni" e "calle e calette") e contengono il seguente risvolto, scritto dalla giuria del Premio:
«Stefano Guglielmin è il vincitore del 5°Incontro Nazionale di Poesia Giovane, promosso dal Gruppo Fara di Bergamo e svoltosi nel giugno 1984, a cui hanno partecipato centosessantacinque autori. In questo libro, ridotti i piloni del "racconto" poetico ai puri e semplici termini di vocabolario purificati dall'analisi, egli li riordina con personale maestria, realizzando un'economia poetica fondata su una versificazione puntualmente scandita e su sentimenti ed immagini solo apparentemente cristallizzati in salti temporali e spaziali. La sua "scrittura" si nutre di una mediazione sempre più intima e segreta man mano che il mezzo espressivo si semplifica e si affina all'interno di una costruzione lievissima e magica. L'uso mimetico del lapsus, di atti linguìstici mancati, del balbettio, lo stravolgimento della parola e la sua alterazione dislessica non affondano mai in una morta biblioteca, ma, filtrando dal deposito di cariche energetiche qual è il mondo dell'inconscio, diventano segni indicatori di comportamenti altri da sé, nel rifiuto delle metafore morte e di logori strumenti espressivi codificati. La costante violazione sintattica, lessicale e fonematica delle regole rimanda a un "puzzle" le cui tessere vengono continuamente spostate al fine di depistare nel labirinto delle idee il significato corrotto delle parole per rivitalizzarlo con esercitazioni strutturali altamente significative».
L'AGGUATO
Invece si arrotola
la strada, in punta di lingua
gettando il nero invece
o parlando di sé.
Ma non basta passare o toccarsi
o venire
o niente di questa meraviglia attorno
e cercarsi nelle linee, nei libri, non basta
guardare per essere guardati
o morire invece; o morire
per ricrearsi dal caos
una narice ordinata;
i ponti lussuria crepitano nei camini
come foglie secche.
LA RUGGINE DEL DESERTO
I sassi tra le terapie avevano
il frullare di giardini chiusi, di temporali
nel sonno quando mostrarsi è un sottile inganno:
la ruggine lingua salata più incerta nei passi
avanzando, il disfarsi interiore,
il deserto che infinito chiamava
e finiva l'evento, il disadorno inferno.
Le vie in cui fingesti di perderti
non erano più vecchie di te:
il temporale mescolava
le meste intenzioni di uscire a cercarti.
VOLORASO INDOLORE PER LA MEDIAZIONE
un indolgiro voloraso per la vostra gioia
quando Simile a picco si cimenta riconoscendomi
una pena a spirale in alto
gonfiandosi, del resto
che l'odore odori già lo sapevamo
comunicare prima
di tornare alla lingua: quel sapore simile fratello
......................al nonessere
intervenuto per onestà di chiarezza
POESIA MUTA
! e risponde
..............? (dopo aver sorriso)
con i puntini sospesi
ad indicare:
poi:
cane chiede silenzio e tace.
IMPARTICIPIO
così facendo in verticale sospensione
gocciolare irriflesso l'ora
del quando, in tenera prudenza
o nel fervore
m'imposi parvo lo sfascio (ma liscio)
scadendo in pavide sembianze (ma così
..................................................sfacendo):
nel particolare impatto / disfusi artissimi
pensieri, immobile di mitifritti (mi lessi)
(poi dissi "dei mostri padri" ma cosciente)
e saliva calmo
l'indolore (ma sicuro)
finendo la penetrazione
(pensavo) e teso
confusi tersa l'immagine
ma così... svenendo
LE MIE FORBICI
... potrebbe, non dico "ricostruirsi", lascia alle forbici
sfiorare la superficie, (le mie figure nell'assenza),
potrebbe (se volesse) scrivermi ancora, la circonferenza
ama divaricarsi sui petali della lingua,
sui pedali
ama, se potesse, nel punto in cui è, aderendo ai ponti,
senza pietà.
bè, allora complimenti e buon "compleanno", Stefano. Non conoscevo questo tuo lavoro, che mi sembra già di alto livello e già molto "tuo" stilisticamente.
RispondiEliminaun caro saluto
mi fa piacere, Giacomo, che tu individui già delle costanti del mio lavoro successivo.
RispondiEliminaGrazie!
io lo vorrei questo libro. un po' come scappa di dirlo a un bambino!
RispondiEliminaciao.
giampaolo
Buon compleanno allora! Sebastiano
RispondiEliminaAh, l'ermetismo-sperimentalismo dei vent'anni... Ma c'è già lo Stefano di adesso. Buon venticinquesimo! luisa p.
RispondiEliminaciao a voi, e buona Pasqua.
RispondiEliminaa G: il libro ovviamente è introvabile. e comunque sarebbe proprio un capriccio :-)
Buon compleanno stefano, eh sì, si vedeva già da allora che avevi la stoffa... e anche le forbici!
RispondiEliminaantonella
Buon compleanno, e un caro saluto.
RispondiEliminaE un augurio anche per i prossimi venticinque anni!
Francesco t.
eh, Francesco, magari anche qualcuno più di venticinque...
RispondiEliminaquanto agli inizi: è sempre meglio iniziare, come dice Luisa, con l'ermetismo-sperimentalismo dei vent'anni e poi fargli fare la fine del vino in botte piccola, piuttosto che esordire con qualcosa che folgora il mondo e poi inseguirsi tutta la vita per rimanere all'altezza
ciao Stefano e, per dirla con Alice e Bianconiglio, buon non-compleanno a te!
già, perché porre un limite alla provvidenza (sempre che comporre versi o scomporli sia una benedizione :-)
RispondiEliminaun saluto particolare ad Antonella e al suo umorismo sopraffino.
allora auguri!
RispondiEliminae senza capricci.
:-)
giampa
un caro saluto all'amico stefano! non mi ero accorto di tutti gli anni passati da quando salii(qualche anno più tardi)al tuo attico all'ottavo piano per parlare con te di questo tuo libro(e di Logoshima, tua splendida opera prima). da lì ha inizio il nostro dialogo(per me fecondo e fondamentale) che spero duri ancora a lungo. grazie di cuore
RispondiEliminaroberto
grazie a te Roberto per queste parole.
RispondiEliminaa proposito di vederci: questa settimana vacanziera potrebbe essere l'ideale, che ne dici?
domani pomeriggio potrebbe essere perfetto (fammi una mail di conferma).
Certo, più di venticinque.
RispondiEliminaOgni venticinque anni ti ri-ri-rifarò gli auguri, con affetto e stima.
ft
davvero, buon compleanno! :)
RispondiEliminaIl tuo primo libro ha la mia età.
Anche da parte mia, buon compleanno (o anniversario...?).
RispondiEliminaun caro saluto
stefania
auguri Stefano!
RispondiEliminavincenzo celli
grazie per gli auguri.
RispondiEliminaio ve li faccio di Buona Pasqua!
Dai cassetti spuntano sempre cose che ci sorprendono.
RispondiEliminagrazie della condivisone!
e buona Pasqua a tutti.
iole
un caro saluto e un grazie per Fascinose estroversioni che mi piacerebbe leggere. Le tue poesie mi hanno ricondotta a Senza Riparo-Poesia e Finitezza dove precisi: "la poesia è un vomere che ara e rivolge il tempo portando alla superficie i suoi strati profondi più fertili".(O.Mandel'stam) fertili, qui, significa ricchi di futuro, non ancora declinati nell'immobilità del dato.
RispondiEliminaDunque - come indica S.Freud- ne Il Poeta e la fantasia, passato, presente e futuro come infilati al filo del desiderio che li attraversa. E non capita tutti i giorni di incontrare il proprio vero desiderio...ma quando accade la poesia è feconda.
buona pasqua
Ciao Iole, ciao Stefania, per i miei auguri ho postato Zanzotto, un poeta che sicuramente vi piace.
RispondiElimina"estroversioni"
RispondiEliminaper versi come piccoli avvolgimenti, o, meglio, come nastri di Moebius
per un cambio di senso mentre li percorri
le parole composte, i lapsus ecc.., a fare da raccordi
-quei petali della lingua dove il senso cerchio ama divaricarsi-,
o pedali da spingere per un senso che lungo la circonferenza caos come una particella accelera ampliando la relatività della percezione, o, ancora,
linee di eventuali tagli per ricomporre (i punti ponte dove andrà a lavorare la forbice),
Così l'estro diventa un fuori che è un dentro che si sversa, ma anche proprio un estro, una fase di ricettività e creazione "per ricrearsi dal caos".
Bè, giusto per dire naturalmente,
auguri di cuore per queste nozze d'argento
auguri di cuore di Buona Pasqua a te e a tutti.
ciao.
moebius mi pare figura centrata in questo libro. allora non lo conoscevo, ma la tua dimostrazione tiene.
RispondiEliminaauguri di cuore anche a te!