mercoledì 5 gennaio 2011

Chi ha vinto il "Concorso di Natale" di Blanc?


Talvolta la poesia salta fuori inaspettata e non è mai come la vorremmo. Capita così che un poeta scriva una poesia sul Natale piena di luccichii, di parole scientifiche ma a due dimensioni, capita che scriva una poesia come tante, ma che poi, per scrupolo, apra il meccanismo e mostri a tutti gli ingranaggi del suo pensiero, mostri che dentro l'albero c'è il crudo muoversi dell'intelligenza, capace però di additare direzione, simile alla cometa. Là dove ci si aspetta il gesto veritiero, scavando, si trova l'ingegnosa orchestrazione dove i musicisti sono tutti automi, mossi dal gran puparo: senza volerlo, Enrico Dignani ha mostrato l'artificio dell'evento, l'inautentico che muove la patina del dono. Dico "senza volerlo" perché, mi pare, era sua intenzione chiosare i propri versi, dare ragione delle parole: scelta sbagliatissima da fare a priori perché viene a sostituirsi all'immaginario del lettore, viene a sminuirlo, diffidando del suo ingegno. Eppure questa poesia di secondo grado, mi pare quella che meglio illumina l'albero del senso, per cui l'ho scelta quale vincitrice del "Concorso di Natale".


Segnalo poi le poesie di Erminia Passannanti e di A. P.; la prima per l'altissima qualità dello stile, governato dalla misura e dalla musica, e per la forza dei colori (rosa, grigio, azzurrino) che si fanno eventi in sinergica apertura: la regina dei fiori, l'inverno, la luce della nascita. La poesia di A. P. mi piace per la sua capacità ossimorica di fondere speranza e disperazione: la prima propria alla parola, la seconda al poeta, in una lotta dove vince l'ultima, bellissima, terzina.



Natale 2010 (di Enrico Dignani)



Natale:
santo = elevato agli onori degli altari e della tradizione\\ ricorrere = verbo infinito \\Quando?\\ricorrente=participio presente \
Dove?\ nella ricorrenza
\ Dove? \ nel misterioso frattale = vedere su YouTube: frattale di Mandelbrot\
dove il possibile sembra magico=tecnologia\
e lo stupore è vitale = il cervello ha bisogno di gratificazioni \
(Il frattale e l'albero di Natale a me sembrano spirali, vortici come il tempo che ci è dato di vivere.)
Nella spirale tempo
delle cento dozzine = cento anni
cento luci
cento sfere
cento volte la festa = cento anni
prima dell'adDio= la morte:siamo enti finiti.
Intermittente cromatica = luci colori
artificiale allegria nell'essere
dei participi:
lo S\stato festeggia l'essente,= la cultura la tradizione si conferma, si impone utile al sistema.
fa l'albero della gioia, = di natale
lo rinnova con cose
che parlano di noi: = stato sociale
ci appendo
questo linguaggio inusuale = credo lo sia
poco natalizio, ma prevedo
con santo sdegno pochi baci, = lagnanze esistenziali tipiche.
me li fo bastare,
i comunisti se li fanno bastare, = ironia tipica
l'autosufficiente torre = torre d'avorio, esilio intellettuale tipico.
dello spirito
è educata dal bonario
santo bastone del Natale = manganello con lo stipendio per lagnanze esistenziali tipiche.
ad avere pazienza.
La gaudente eroticaleggiante = l'erotico e perfino il porno lo vedo sempre più deliberato.
compostezza natalizia, vola scintillante
nella tradizione
nei televisori, nei supermercati,
nei frattali di Mandelbrot = vedi su Google
e nel mondo quasi facile di Internet = io sono poco pratico
bello e affollato di auguri.
Angelo santo stammi vicino
dammi la mano che sono piccino.




**



Come giungesti a maturare
dal segno lineare della venatura
rosa eterna nel mio ventre

colpa che la palpebra acerba
dischiuse
e l’azzurrino natale della crepa
nel grigio di dicembre
rivelò come un lampo?



Erminia Passannanti




**



tu avevi imprigionato gli aghi e stelle le avevi appese
legate a filo stretto in triste allestimento
felice la donna gravida intenta a coglierne il senso
in umiltà se lo poneva in grembo
felice l’uomo che in alto lo solleva
e il mondo tutto lo accoglie in cennamelle
vertigini dove si ode il grido dello scaraventato nella fossa dei maiali
il giorno di Natale si va a smuovere le pietre
col petto in piena o gonfio di timore
chiedendo aiuto o amore o compassione



A.P.

**
 

Qui il blog di Enrico Dignani

13 commenti:

  1. enrico dignani5/1/11 14:35

    Onorato,per l'autorevole attenzione che mi permette un allegro esultare,credo che la poesia debba farsi chiara lucida e spavalda, deliberare l'insolenza se serve, intrigare come una bella stronza l'ingegno passivo incapace d'attenzione.Ciao e grazie.

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  2. come vedi ho preferito la tua traduzione al testo originale: questo corrisponde al tuo commento?

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  3. enrico dignani5/1/11 16:36

    Si,la poesia come teatro del dire deve farsi probabile per questo pubblico scolarizzato del 2000 che ci percepisce,credo, incapaci di agganciare la loro attenzione e ci accusa silente di mancanza d'ingegno.
    Tempo fa come provocazione scrissi:

    A passeggio
    con il marketing scemo
    nei templi della cultura
    contempla la moltitudine,
    temporeggia,
    questo presunto colto
    diffuso
    prolisso centellinare
    il nulla nel dire
    che pattina nella noia
    e toglie il sorriso alle fanciulle.

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  4. A.P. ringrazia di cuore per la segnalazione. ne sono onorata. ciao :-)antonella

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  5. complimenti al vincitore! ottima scelta. che la poesia debba farsi chiara lucida e spavalda mi sembra una bella cosa. antonella

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  6. i miei complimenti ad Enrico
    ed anche alle segnalate! :)
    vincenzo celli

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  7. dopoilmattino@blogspot.com7/1/11 11:50

    omaggio alle scelte, buon gennaio

    an ma

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  8. nota di servizio: ho il ocmputer rotto. appena funziona, torno!

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  9. enrico dignani10/1/11 14:41

    porto avanti il sito con la mia ultima poesia:

    Umani

    Il deliziosamente
    eclatante scandire dei secoli
    al volante delle pulsioni
    e la serenità dopo
    sporadiche urgenze minzionali.
    Uretra corta per le femmine
    e lunga per i maschi.
    Spiegare al carabiniere
    perché lo Stato si chiama Stato
    e frequentare con i baci
    ogni tanto
    le guance spietate
    della forza contrattuale.
    Siamo participio passato
    aggrappati alla vita
    alle nostre cose, casi, cari,
    motivo movente.
    Connessione ente.

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  10. enrico dignani12/1/11 14:20

    L'umana condizione


    Un amore a cui riferirsi
    farci confluire
    i giorni le facce
    le notti i problemi
    affidarli alla generosa discrezione
    del nostro bisogno di confidenza

    e andare verso un dunque
    verso una fine
    del vissuto sembra non esistere un fine
    il ricordo
    lo inghiotte la notte
    il nulla
    i figli
    la morte.

    Questo misterioso esserci stati
    un lungo attimo
    poi perdersi.

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  11. l'ultima è molto bella.

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  12. .l'ultima è veramente bella

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  13. enrico dignani16/1/11 10:28

    Umani = Homo sapiens sapiens

    Il deliziosamente
    eclatante scandire dei secoli = libri di storia : i secoli , frazioni di tempo antiquarie, brutali bellissime.
    al volante delle pulsioni = bisogni, comportamento, soddisfazione dei bisogni.
    e la serenità dopo
    sporadiche urgenze minzionali . esempio di soddisfazione di bisogno.
    Uretra corta per le femmine
    e lunga per i maschi. = tubo di scarico della vescica.
    Spiegare al carabiniere
    perché lo Stato si chiama Stato = siamo participio passato che pone in Essere (infinito) l’azione = participio presente Essente: connessione ente.
    e frequentare con i baci = convenzione.
    ogni tanto = quando possibile.
    le guance spietate
    della forza contrattuale. = Bello,ricco, e intelligente, ambito contrapposto nella scala sociale a vitto, alloggio e affetto.
    Siamo participio passato
    aggrappati alla vita
    alle nostre cose, casi, cari,
    motivo movente.
    Connessione ente.

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