"In ciascuna cultura e in ciascun individuo il mito è di sua natura monocorde, ricorrente, ossessivo. Come negli atti cultuali l'evidente monotonia non offende i credenti bensì i tiepidi, cosi nella poesia. Bisogna crederci, cioè non avere ancor risolto criticamente il mito ispiratore. Del resto dire stile è dire cadenza, ritmo, ritorno ossessivo del gesto e della voce, della propria posizione entro la realtà. La bellezza del nuoto, come di tutte le attività vive, è la monotona ricorrenza di una posizione. Raccontare è sentire nella diversità del reale una cadenza significativa, una cifra irrisolta del mistero, la seduzione di una verità sempre sul punto di rivelarsi e sempre sfuggente. La monotonia è un pegno di sincerità. Ciascuno ha il suo gorgo e basta che vi palpiti dentro l'estrema tensione di cui la sua coscienza è capace: raccontare vorrà dire lottare per tutta una vita contro la resistenza di quel mistero".
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venerdì 27 agosto 2010
Cesare Pavese, l'anniversario
"In ciascuna cultura e in ciascun individuo il mito è di sua natura monocorde, ricorrente, ossessivo. Come negli atti cultuali l'evidente monotonia non offende i credenti bensì i tiepidi, cosi nella poesia. Bisogna crederci, cioè non avere ancor risolto criticamente il mito ispiratore. Del resto dire stile è dire cadenza, ritmo, ritorno ossessivo del gesto e della voce, della propria posizione entro la realtà. La bellezza del nuoto, come di tutte le attività vive, è la monotona ricorrenza di una posizione. Raccontare è sentire nella diversità del reale una cadenza significativa, una cifra irrisolta del mistero, la seduzione di una verità sempre sul punto di rivelarsi e sempre sfuggente. La monotonia è un pegno di sincerità. Ciascuno ha il suo gorgo e basta che vi palpiti dentro l'estrema tensione di cui la sua coscienza è capace: raccontare vorrà dire lottare per tutta una vita contro la resistenza di quel mistero".
Cesare Pavese è un autore a me molto caro...grazie per averlo ricordato. Nelle sue parole rivedo le parole dell'uomo che mi sta accanto: un poeta dei giorni nostri...incompreso e profondo com'è buona creanza per i poeti. Saluto la bella estate...quella che ho letto, che ho vissuto e quella che vorrà ancora venire, se non sarà troppo impegnata ad essere primavera.
RispondiEliminasì, un poeta dei nostri giorni, ma soprattutto un intellettuale sopraffino, che mai disgiunge il pensiero dall'esperienza e, questa, dal mito, che è esperienza archetipica, la "sempre festa" della Bella estate.
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