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lunedì 12 ottobre 2009

Silvia Monti dark tube



La stretta affinità fra musica e poesia cui Silvia Monti ci ha abituati, in questo video si arricchisce di sperimentalismo e tinte dark. Oltretutto, qui emerge anche il suo sense of humor, dote che non guasta ai poeti.

buon ascolto (cliccando sopra il nome).  Silvia Monti

14 commenti:

  1. Al di là della cura nella rappresentazione, mi piace la modestia di Silvia anche di fronte al pubblico.
    Per tutto questo brava.

    francesco t.

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  2. e che bello strumento che ha a disposizione!

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  3. Già. Sarebbe bello averlo nelle serate in osteria, così ogni volta che appoggi il bicchiere ne tira fuori il suono giusto.
    Ma non divaghiamo...

    ft

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  4. grazie stefano (nache per le foglie di betulla...)!
    come dicevo a lui, è un po' il giubbino di pelle che fa tutto...:)

    il music box è senza dubbio un un strumento unico (è un idea geniale, francesco, la tua...), ma la bravura di mio fratello, secondo me, si sente ancor di più nei suoni che crea (per esempio nella seconda parte della serata). questo tipo di performances è quello in cui mi trovo più a mio agio, a parte la lettura per sola voce. mi sembra che le parole trovino la giusta compagnia, senza però perdere il loro vigore.
    mi sbaglio?
    s.

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  5. è verissimo il fatto che tuo fratello è bravo. e che la sua musica bene interagisce con te.

    vero anche che la tua sola voce regge lo stesso.

    - ricordo che le poesie di silvia con un mio commento si possono trovare in data 4 gennaio 2009.

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  6. sulle foglie di betulla: non potevo ignorarle, visto che la pianta che ho in giardino mi piange foglie ogni minuscola brezza. senza contare il fatto che ho scoperto da poco un negozietto russo a padova dove vendono sia la vodka russa doc (che è fatta con le foglie di betulla) e sia il succo di betulla (una cosa dolciastra, quasi incolore, niente di speciale, invero).

    scusate la divagazione :-)

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  7. Ma che bello, Silvia! Parole e suoni sono in sintonia, si accompagnano, scorrono bene insieme. Complimenti sinceri, anche per la music box (geniale!)..

    ...con tutto questo parlare di osterie e di vodka, sono tentata di buttare la camomilla e di farmi il bicchierino della staffa. Una botta di vita :)
    ciao!
    stefania c.

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  8. ottima la camomilla corretta :-)

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  9. il bicchierino prima, la camomilla dopo! (non è che dovremo metter su un gruppo di poeti-alcolisti-anonimi?)

    mi piacerebbe parlare di performances, qui.
    se c'è qualcuno che ha da dir la sua. perchè per me è un percorso lungo, ancora tutto in fieri. con poche certezze (tipo sull'uso della voce) e molte curiosità.
    s.

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  10. io ho delle perplessità sulla performances in generale. o meglio: sulle poesie che stanno in piedi solo se il lettore è performativo. le tue vivono anche nel libro.

    la ta lettura è comvincente, così come i gesti plateali. di più sposterebbe l'attenzione dai testi al corpo dell'attore, con effetto narciso. qui riesci a mantenere in gioco entrambi, con fedeltà reciproca.

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  11. non hai idea, stefano, di quanto mi piaccia quel che hai detto... grazie! (hai davvero colto/capito il senso in cui sto cercando di muovermi.)
    e concordo con te riguardo alla poesia che ha vita solo se performativa.
    io, addirittura, ho testi che mai e poi mai mi sognerei di leggere in pubblico, ad alta voce. non perchè una qualche forma di timore/pudore me lo vieti, ma perchè fuori dalla carta, mi sembra, perderebbero...

    vero è, anche, che a volte mi è capitato di assistere a letture così approssimative da togliere il respiro a testi, sulla carta, veramente intensi...
    s.

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  12. tutti i testi scritti, se pronunciati, hanno un suono plurale. Credo sia necessario lasciarlo essere senza trasfiguarlo in seduzione. Questa operazione la dovrebbe fare ogni poeta, prima di dire: questo testo è concluso.

    ciao e grazie a te per questo scambio. chissà che si aggiunga qualche alto parere. Ricordo che su liberinversi, almeno un paio d'anni fa, nacque una discussione molto accesa (troppo accesa) sull'argomento.

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  13. marghe ealla15/10/09 20:39

    Poesia, associata a mattoni di materia nera (sintetica?) che inghiottono risputano il suono come fanno i buchi neri con l'energia cosmica (o come fa, nel suo piccolo, la testa)
    ed è un suono che poi stride, altro che musica celestiale :)
    perciò mi piace, mi parla di serrature (così come fanno le parole), di buchi nei/dai quali spiare :).
    ciao.

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  14. sono d'accordo. poi c'è la polpa, il vissuto che, in quelle chiavi, cerca casa.

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