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venerdì 24 febbraio 2012

Maria Gabriela Rosas



Bellissime poesie d'amore della venezuelana Maria Gabriela Rosas, tradotte e presentate da Erika Reginato, la quale scrive: "La sua poesia agisce nella semplicità della immagine ma con il sentimento nostalgico della contraddizione dei sentimenti e della contrarietà dei movimenti nel tempo. L'esperienza è personale ma la sua poesia aggiunge un pizzico di senso dell'abbandono, quell'attimo che abbiamo vissuto nel amore assente e profondo e che sarà sempre presente nei ricordi di un mese che non finirà mai più".

Da parte mia, trovo molto interessante la sua capacità di tenere insieme il grigio quotidiano coniugale con l'agilità di metafore nuove, che, pur graffiandolo, lo salvano. L'effetto è un'emozione carica di conoscenza che passa direttamente al lettore, il quale non può che esserne grato.  E grazie a Erika per questo dono.



Da “Agosto Interminabile” (Caracas, 2008)

Trattiamo la tristezza

La luna è di ferro  battuto
I pomeriggi appendono
L'aria è castana 
La ragione che ci unisce
Rimane intatta

Mi avvicino al tuo corpo
Sei nell'acqua
Nel caffè che si infila
Nel letto 

I tuoi baci sono olivo e tempesta

Sono sempre


Da “Lo Spostamento” (1999)

La Messa

Portare una coppa
dove abitano i tuoi occhi
candele che alleggeriscono
questo ottuso desiderio

parole che ci riportino
le rocce e i baci

come acqua passa la distanza
che separa Botero
da questo mezzogiorno

non sarò mai più strega
e nemmeno giocherai al mago
sotto la mia gonna.
 

Da “Room 44” inedito.

Gli Assenti

Ci manca quel che se n'è andato
per il piacere di sentirsi in qualche sonno
in qualche goccia d'acqua
che è rimasta nelle labbra

Ogni commiato è per sempre
una possibilità

Ci manca quel che se n'è andato
per viverlo da vicino
Tentare il sorriso
il verbo incendiario 
e il limone usato per trovarci

Ci manca quel che se n'è andato
perché veramente ci manchiamo noi stessi

per un ricordarsi.


Maria Gabriela Rosas (Caracas, 1978) Dottoressa in Educazione integrale. Poeta, scrive testi musicali. I suoi libri di poesia pubblicati sono: La Mudanza (Lo Spostamento, 1999) e Agosto Interminable (Agosto interminabile, 2008). Ha fatto atelier di poesia con Santos Lòpez e partecipato a diverse letture di livello nazionale e internazionale. Le sue poesie sono state selezionate in due importanti antologie della poesia venezuelana: Poeti degli anni 90 (a cura del poeta Miguel Marcotrillano, 2002) e Nel Coro delle voci solitarie (a cura del poeta Rafael Arráiz Lucca. 2003).Vincitrice del Premio Nazionale per Giovani “Pérez Bonalde”, (Venezuela, 1995).

8 commenti:

  1. Concordo sul fatto che sono bellissime. Prezioso per l'autrice questo tuo superlativo, al quale tu ricorri, con l'estrema parsimonia del critico (consumato?). A dire il vero non ricordo nemmeno un'altra circostanza in cui tu l'abbia usato.

    Loredana Semantica

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  2. mi sono fatto trasportare dall'entusiasmo :-)

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  3. Stefano, maravillosa sorpresa me han dado. Estoy muy contenta de ver esta serie de poemas traducidos al italiano. Agradezco profundamente el trabajo de la poeta Erika Reginato en su traducción y a tu persona por el eco, la solidaridad y tu lectura. Gracias por el entusiasmo y sí, me hace feliz saber que llega mi trabajo, que camina, que nada el mar y que toca gente. Dices: "La experiencia no es sólo personal, sino su poesía añade una pizca de sentido del abandono, aquel instante que hemos vivido en amor ausente y profundo y que estará siempre presente en las memorias de un mes que no acabará nunca más. Por mi parte, me parece muy interesante su capacidad de mantener juntos el gris cotidiano conyugal con la agilidad de metáforas nuevas. El efecto es una emoción, ejercicio de conocimiento que pasa directamente al lector, el cual no puede estar más agradecido" y yo me emociono Stefano.
    Agradecida y muy contenta poeta.
    Un abrazo para la poeta Erika Reginato, agradecida por su hermosa traducción y un abrazo para usted poeta, por su lectura, su mirada en mi trabajo y el eco.
    Un abrazo hasta Italia.

    Gabriela Rosas

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  4. sentire le poesie in altra lingua, pronunciare quello che abbiamo pensato e mai scritto, è il lavoro che nasce nel sogno del poeta, nella sua realtà e nel suo lavoro...l'immagine che gioca con l'amore pulito e innocente...
    erika

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  5. è una semplicità raggiunta e conquistata. un tono lieve eppure deciso, diretto eppure aperto al soffio. bella scelta stefano. brava erika
    roberto cogo

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  6. Así es querida Erika, gracias por esta excelente traducción, gracias por tu trabajo y por la lectura de stefano. Saludos Roberto, gracias por tu lectura y comentarios.

    Un abrazo desde mi lugar.

    Gabriela Rosas

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  7. Hola a todos.

    Antes que todo quiero agradecerle a Stefano por subir la traduccíon (por cierto, muy buena) de Maria Gabriela Rosas, que no conocia.
    Y para mi que soy un aficciónado de poesia latina parece una falta muy gorda jeje pero espero llenar esa falta.
    Es una poesia que no da vueltas, muy directa y con un toque muy fino.
    Pero lo bueno que veo, es que aunque siendo muy ligera, esta poesia lleva en su interior una carga expresiva y intimista muy grande que desvela con claridad y suavidad las pequeñas cosas del cotidiano y las inquietudes escondidas en ellas.
    Enhorabuena a la poeta por su obra verdaderamente interesante.
    Y sobre todo enhorabuena a la traductora Erika, siendo yo primero traductor de poesia, sé que quiere decir lo chungo que esta el trabajo que es "volver a escribir" un texto, un pensamiento, un alma...por cierto me gustaria saber si usted, erika, sos italiana o venezolana? :-) Me quedo a la espera de leer algo mas de las dos, y os mando un saludo desde Barcelona!

    Un abrazo,
    con toda poesia del mundo.

    Antonio Bux

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  8. Gracias, Antonio. Vaya cumplido. Agradezco tu lectura. Un abrazo venezolano.

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