Pagine

martedì 24 gennaio 2012

Amelia Rosselli in Alessandra Cava (di Giusi Montali)



Giusi Montali, laureata da poco in italianistica su Amelia Rosselli presso l'università di Bologna, conclude la tesi con una riflessione sulle influenze della stessa sui giovani poeti italiani contemporanei. In attesa di poterla leggere, posto quanto ha scritto a proposito di Alessandra Cava.

L’influsso di Amelia Rosselli è presente anche nella raccolta RSVP di Alessandra Cava: la giovane poetessa (n. 1984) riprende la forma metrica di Amelia Rosselli del quadrato/rettangolo che contiene i versi, e in parte anche la sua struttura sintattica. All’interno di questa struttura grafico-metrica la voce è fluida e scandita da echi, allitterazioni, anadiplosi e anafore, dispiegando tutti gli accorgimenti iterativi. E come in Variazioni belliche l’iterazione può correggere un’espressione precedente, conferire l’andatura delle litanie, delle preghiere e delle ipotesi.  Anche l’uso dei superlativi è un richiamo alla poesia di Amelia Rosselli, così come gli omoteleuti di participi e infiniti.1 Ma è nel ritmo del respiro che scandisce la recitazione del verso che troviamo la ripresa di un’operare poetico già proprio di Amelia Rosselli, e che più sembra aver influenzato la poesia contemporanea assieme al ricorrere di alcuni sostantivi e all’utilizzo di alcuni termini chiave che ritornano più volte nei versi dei singoli componimenti poetici e anche nell’intera raccolta. Alessandra Cava riprende da Amelia Rosselli anche il ricorrere di ricordi  che si esplicano per immagini che hanno perso la loro consequenzialità e si riproducono in ordine sparso, casuale, alterato e variato sullo schermo mentale della memoria. Il collegamento tra gli eventi non è più quindi causale ma si riproduce per associazioni mentali che scaturiscono da sensazioni esterne. L’io si determina come voce corale, scissa, franta di un individuo multiplo. Questa voce è fluida, cantinelante e riproduce il battere e ribattere delle onde del mare. L’uomo si può sottrarre al divenire del tempo solo all’interno della spazio chiuso della memoria. In questa dimensione chiusa che si contrappone al fuori, tutto è presente, simultaneo, e nello spazio del quadrato/rettangolo tracciato sul foglio Alessandra Cava dispone le immagini, gli oggetti, le persone, i fatti e le emozioni dei ricordi. La casa è una metafora utilizzata per indicare lo spazio chiuso della memoria nel quale si sedimenta il tempo (si ricordi che in Amelia Rosselli la mente è rappresentata metaforicamente  dalla stanza o dalla cella). Di seguito si riporta un componimento esemplificativo di questo procedere metrico e stilistico:

la casa, la casa durissima delle collezioni, delle addizioni,
degli strati santificati, la casa gentile dove infilare le partenze,
la casa dei muri sbucciati, la casa malandata, la casa dello stare,
dell’affacciare, lenta sedimentazione dello scorrere, del bussare,
dell’eco, dell’eco dovunque, la casa è la prima, la casa 2 

Possiamo quindi concludere che Amelia Rosselli ha assunto l’autorità che la tradizione conferisce, ma la sua è una tradizione che si pone come controcanto rispetto a quella canonica. È una voce, la sua, che proviene dall’esterno e ricorda alla tradizione letteraria italiana che ci sono anche le donne e una dimensione internazionale del fare poetico, e che invita i letterati a uscire dal proprio isolamento e dalla loro consueta rete di rapporti e di conoscenze. È una voce che invita ad aprirsi anche ad altre culture, conoscenze, filosofie e a instaurare un dialogo il più possibile fecondo, aperto ad altri mondi. 

Giusi Montali


1BELLO MINCIACCHI C., Postfazione in CAVA A., RSVP, Roma, Polimata, 2011, pp. 47-60.
2CAVA A., RSVP, Roma, Polimata, 2011, p. 16.

7 commenti:

  1. margherita ealla24/1/12 20:43

    Grazie Stefano, sia del tuo che di questi arricchimenti critici sul libro RSVP di A.Cava, sia della segnalazione di questo libro su Amelia Rosselli!

    Non ho da aggiungere, se non una sensazione che non riesco a rappresentare, sicuramente dovrei leggere RSVP, ed è un invito a leggerlo.
    Per quello che vale, appunto come sensazione (ma ripeto, parzialissima, dato che dovrei leggere l'intero), io avverto più affinità con Amelia Rosselli, che con Mariangela Gualtieri (forse perché amo Amelia Rosselli e, parrà strano, non M.Gualtieri o forse perché questa poesia è meno "viscerale" e teatrale di quella della Gualtieri, meno rappresentata al femminile ).

    Un caro saluto!

    RispondiElimina
  2. Anch'io ringrazio molto Stefano,e qui Il libro, tutto da cercare e leggere di A. Cava (già in circolo?)su Amelia Rosselli. Forse non devo ricordare a nessuno come Amelia incida nel più profondo substrato e alto cielo del ns. novecento italiano, e da un respiro così fuori dai circoli e provincia italiani, (molto d'accordo che il canone esca spiazzato da lei, poeta eccelsa ed oracolare e perché sovranazionale)sempre. Omaggiarla vuole dire anche ridiscutere il canone novecentesco sottraendolo al *particulare* e volgare provincialismo (ed alta misoginia) cui siamo, o sono ?afflitti...
    Maria Pia Quintavalla

    RispondiElimina
  3. credio che Rosselli e Gualtieri siano la voce di due archetipi, che tuttavia tendono ad intrecciarsi: due "femminili" in cui, nel primo, ha grande forza l'animus e nel secondo l'anima (in senso junghiano). In entrambe c'è l'ombra, l'idnviduale che non può essere risolto nel discorso, l'inavvicinabile trattenuto dall'abisso.

    RispondiElimina
  4. Ricordo che l'articolo pubblicato non è di Cava, ma di Giusi Montali.

    un saluto a Maria Pia.

    RispondiElimina
  5. Sono il proprietario dei diritti d'autore della foto di amelia rosselli che avete utilizzato nel vostro blog.
    foto per 20 anni analogica e digitalizzzata da me 2 settimane fa.
    avevo dato la foto a Mondadori in visione. vorrei sapere come la avete avuta. si tratta di furto e informerò in queste ore il mio legale.
    massimo sagramola
    proprietà archivio privato manuela fabbri.

    RispondiElimina
  6. la foto di amelia rosselli è di manuela fabbri ed è stata rubata e difffusa su internet.
    levatela ora o vedrete mio avvicato

    RispondiElimina
  7. spettabile signora Fabbri, la foto l'ho tolta. Non vorrei ledere i suoi interessi. L'ho comunque scaricata da google immagini. Nessun furto dunque.

    complimenti per il suo senso artistico.

    RispondiElimina