Pagine

giovedì 10 novembre 2011

Il Canone di Blanc


Qualche lettore si chiederà con quali criteri Blanc abbia selezionato i poeti che da 6 anni fanno capolino un paio di volte al mese. I più attenti già lo sanno perché ne ho accennato in Senza riparo (La Vita Felice, 2009), saggio nel quale ho pubblicato una selezione di autori (circa una trentina). L'intenzione, si diceva, è quella «di divulgare la poesia con rigore, leggerezza e spirito didattico». Si tratta di uno sguardo, parziale per necessità, e di un spazio, altrettanto limitato, riservati non ai poeti di ribalta, bensì a quelli un poco in ombra, talvolta all'opera prima o addirittura ancora inediti. Qualche 'noto' l'ho inserito (Pusterla, per esempio, Rondoni) e persino 'notissimo' (Amelia Rosselli), ma sempre seguendo la logica didattica e leggera che anima questo blog.

Spiego meglio l'attitudine alla leggerezza, giacché il primo termine rinvia, è evidente, al fatto che i lettori di Blanc sono spesso in cerca di chiarimenti, di illuminazioni, di senso ulteriore al mare magnum dell'editoria poetica italiana, colta prima di ogni fossilizzazione accademica. I libri di cui si parla sono infatti caldi di stampa, con pochissime recensioni (a volte nessuna), incontrati spesso per caso, spulciando la rete o per contatto diretto con l'autore. Leggerezza indica questo volo pindarico sul prato del poetico, cogliendo i fiori che, di volta in volta, sentivo necessari per farli conoscere ad un pubblico non specializzato o per dire qualche parola al poeta stesso, leggera anch'essa, non categorica ma, se possibile, rigorosa. Il movimento selettivo è orizzontale, una volta trovata la soglia minima, che corrisponde alla possibilità di intravedere una voce autentica, per quanto in formazione. Sotto questo profilo, i tanti poeti non inclusi non sono stati respinti, disconosciuti nel loro valore: semplicemente, la natura occasionale di Blanc non li ha incontrati al momento giusto oppure ne ha parlato in altre sedi, con recensioni su rivista per esempio o scrivendone su Senza riparo.

Riguardo alla disomogeneità dei cappelli, preciso che essa è dovuta alla storia di Blanc, nato come blog personale e diventato, via via, una stanza dove la poesia italiana contemporanea ha spesso l'ultima parola. La difformità di stile e il numero di righe dedicate a ciascun autore riflettono dunque fasi differenti di questa esperienza in rete, che sta per diventare un libro, per raggiungere anche chi non passa di qui, per diffidenza, per mancanza di tempo, per mille altre ragioni tutte rispettabili.

3 commenti:

  1. Caro Stefano,
    seguo Blanc da non molto (da poco mi sono affacciato sulla realta' poetica di internet) ma la sua struttura semplice, la sua natura inclusiva di vari generi poetici e la sua attenzione alla qualita' (delle poesie ma anche degli interventi) mi sembrano rimarchevoli. Cerchero' volentieri il libro, una volta pubblicato: magari cosi' si riesce a colmare il gap tra cultura ufficiale e attivita' internautica.

    RispondiElimina
  2. grazie. il libro uscirà fra un paio di settimane. ne parlerò qui, naturalmente. a presto, dunque.

    RispondiElimina
  3. Il libro è uscito infatti. E l'editore sta preparando la seconda edizione. Una bella vittoria, direi.

    RispondiElimina