Nel sito di Matteo Fantuzzi, è uscita la mia recensione a "La biblioteca delle voci. Interviste a 25 poeti italiani" a cura di L.Cannillo e G. Fantato.
Scelgo un aneddoto di Maria Luisa Spaziani, che mi ha particolarmente toccato:
"Quando ero ragazza a Torino c'è stato il caso di una poetessa di cui di colpo hanno parlato tutti i giornali, si chiamava Nella Nobili, un'operaia di Bologna che era riuscita - facendo la colletta tra i compagni dell'officina - a stampare un suo libro. Questo libro è stato preso molto sul serio da critici importanti e ha avuto un momento di grande notorietà di un anno. Nella Nobili è scomparsa e, per un venticinque, trent'anni, non si è mai più sentito questo nome. Un giorno, vengo a scoprire che è andata a Parigi. Qualcuno mi dice: «Questa Nella non ha fissa dimora, se la vuol vedere deve andare sui gradini della chiesa di Sant'Eustachio alla domenica e nei giorni di festa!». Sono andata e l'ho riconosciuta dalla fotografìa che c'era nel libro. Una donna strana... È stata mediocremente contenta di incontrarmi, un simulacro di amicizia si è creato tra noi e sono riuscita a invitarla a pranzo. Siamo state insieme il pomeriggio. Mi ha molto interessato e le ho detto: «Se lei vuole venire a Roma mia ospite, mi farà piacere». «Sì, sì», diceva, ma sono partita e non ne ho saputo più niente per qualche anno. Poi l'amica con cui lei abitava è venuta a trovarmi e mi ha raccontato che un giorno l'hanno trovata impiccata alla trave della cucina. Tutte le poesie le hanno messe in un sacco e le hanno spedite a un editore di Bologna, che sono riuscita a ripescare. Nella Nobili meriterebbe di essere pubblicata."
Auspichiamo che quell'editore di Bologna faccia il proprio dovere.
L'ennesimo caso di suicidio che sugella il precipizio.
RispondiEliminaMa gli editori sono impr-e(n)ditori non fanno il proprio dovere in genere ma il proprio interesse.
Del resto come dare loro torto?
la collana dei "gettoni" (vittorini - calvino) faceva entrambe le cose, e bene anche. lo stesso feltrinelli negli anni sessanta. tutto perduto? probabilmente sì.
RispondiEliminaoriginali i tuoi link ;)))
RispondiEliminaoriginali i vtstri comm.
RispondiEliminaCercando una poesia da pubblicare sul mio blog, ho trovato questa e la colloco qui
RispondiEliminaTu che dici ci può stare? E' la grande Merini.
Prendete un autore e amatelo
immensamente come se fosse un libro:
difatti lo è.
Un autore non è altri che un foglio di
carta stampata. Conditelo con parole acconce,
promettetegli tanto denaro e successo.
Visitatelo di tanto in tanto senza
dargli a intendere che aspettate che muoia.
E poi, quando avete avuto la confessione,
stampategliela: perché niente è più caro
a un morto che vedere misteriosamente
stampate le proprie lacrime, che l'editore
non ha mai visto.
Servite l'autore in una notte di luna
in quel di Lietocolle.
condivido, l'unica eccezione: non promettete denaro, ma dateglielo:-)
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