tag:blogger.com,1999:blog-28438973.post5350023230004770802..comments2023-11-10T15:49:14.658+01:00Comments on blanc de ta nuque: Elio Grassoguglhttp://www.blogger.com/profile/00938097066075766521noreply@blogger.comBlogger38125tag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-56257466888411668682012-01-31T14:51:03.297+01:002012-01-31T14:51:03.297+01:00Bellissime le poesie di Elio Grasso e il suo recen...Bellissime le poesie di Elio Grasso e il suo recente commento al volume di Cummings su "Poesia"!<br />come posso mettermi in contatto con questo grande mio coetaneo e conterraneo?<br />Pietro Sarzanaun poetahttp://www.maffeovegio.it/sarzana.htmnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-68758016679489050222010-01-31T13:16:31.706+01:002010-01-31T13:16:31.706+01:00ah scusate, sì il commento - forse un po' trop...ah scusate, sì il commento - forse un po' troppo reattivo - è mio. <br />elioAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-48036387758231903582010-01-30T18:32:34.853+01:002010-01-30T18:32:34.853+01:00immagino che l'ultimo commento sia di Elio. gi...immagino che l'ultimo commento sia di Elio. giusto mettere le mani avanti: la febbre può incantare o distruggere. meglio seguire la poesia, che ci conduce là dove vuole lei.<br /><br />un grazie a Marco Ercolani per l'osservazione critica.guglnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-38636906582510856192010-01-30T15:18:07.267+01:002010-01-30T15:18:07.267+01:00se lasciassi il pudore, e mettessi in piazza la mi...se lasciassi il pudore, e mettessi in piazza la mia febbre, diventerei uno dei tanti incantatori di sentimenti... e poi non ne sarei capace. non narro, scrivo poesie. questo è tutto.<br />come ha sempre compreso, prendendomi (e prendendoli come sono, i versi) come sono, marco ercolani.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-29698927444660542832010-01-30T12:54:48.663+01:002010-01-30T12:54:48.663+01:00A me sembra che la poesia di Elio qui abbia una fu...A me sembra che la poesia di Elio qui abbia una furia astratta molto forte e molto umana, al di là delle fortezze di parole che spesso la sua poesia genera come propria struttura intrinseca. Sono tavole sintattiche, ponti durissimi. Sono un insegnamento ai poeti a costruire il proprio buio con meticolosa ossessione.<br />MarcoAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-12952085199381097012010-01-29T07:13:17.498+01:002010-01-29T07:13:17.498+01:00consiglio prezioso, direi.
grazie Cristina.consiglio prezioso, direi.<br /><br />grazie Cristina.guglnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-45372343938825730572010-01-28T13:19:38.312+01:002010-01-28T13:19:38.312+01:00Leggo la pesia di Elio Grasso da anni e da tutto q...Leggo la pesia di Elio Grasso da anni e da tutto questo tempo sono attratta ,ovviamente, dal suo indiscutibile valore di poeta. Sempre però pensando che egli corra su quel filo di rischio <br />intelligentemente pieno di pensiero alto che potrebbe però costituire un suo sofisticatissimo "esecutore". In tal senso mi permetto di avanzare un'ipotesi: se Elio peccasse di minor pudore emotivo e mettesse al centro del suo scrivere la febbre spaventosamente umana che si trascina dietro da sempre, diventasse più "furioso", pur dentro i canoni della sua eccellenza, allora davvero sarebbe superbo.<br /><br />Cristina AnninoAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-69292956865021140102010-01-26T15:04:58.324+01:002010-01-26T15:04:58.324+01:00grazie a tutti voi per questi commenti e questa sp...grazie a tutti voi per questi commenti e questa spinta che mi date per continuate questo lavoro. sono inoltre fiero che facciate il nome di Francesco Marotta in questa occasione. anch'io ho imparato molto da lui e continuo ad imparare.guglnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-1463271618354296832010-01-26T14:57:46.158+01:002010-01-26T14:57:46.158+01:00grazie a tutti, davvero tutti, mi avete insegnato ...grazie a tutti, davvero tutti, mi avete insegnato molte cose, qui...<br /><br />(quello che intendo dovrebbe sempre accadere nei "veri blog" di poesia (che poi sono la versione moderna di quanto storicamente accadeva nelle riviste e giornali letterari), come quelli curati da Guglielmin e Marotta)<br /><br />elioAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-7403537878881611062010-01-25T21:05:56.232+01:002010-01-25T21:05:56.232+01:00certo è, che le ultime proposte, Grasso, Franzin, ...certo è, che le ultime proposte, Grasso, Franzin, Febbraro, Broggi e i commenti che ne sono seguiti, stanno contribuendo a rendere questo luogo davvero germoglio e cuneo.<br />Complimenti a Stefano e se posso anche a Francesco, per questa luce<br />che si vede da lontano.<br />Un abbraccio, vincenzo celliAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-89276637277142437332010-01-25T09:38:43.099+01:002010-01-25T09:38:43.099+01:00Ti leggo da qui, elio,
"dal bel laghetto
sott...Ti leggo da qui, elio,<br />"dal bel laghetto<br />sotto la scrivania<br />dove coltivavamo rane"<br />Un bacione<br />aidaaidahttps://www.blogger.com/profile/06409466401816411203noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-15850309200258959162010-01-24T23:26:06.651+01:002010-01-24T23:26:06.651+01:00"bloccate dal ricordo estasi confidenti"..."bloccate dal ricordo estasi confidenti" è un bel verso martelliano, o alessandrino che dir si voglia, che è tale perché doppio settenario, proprio per gli accenti in 6a e 13a posizione<br /><br />"l’assoluto buco sulla fronte l’arabesco" pur essendo di 14 sillabe ha un bel "buco" accentato in 5a posizione: per quanto quattordecasillabo, non credo lo si possa dire martelliano<br /><br />(non prendete per oro quel che cola, perché non sono un metricista, è che mi sta a cuore approfondire la materia per "sperimentalmente" reimpastarla)<br /><br />e notare che questi due sono gli unici versi di 14 sillabe di tutto il "poemetto", quindi ribadisco le ragioni "scientifiche" della percezione di una procedura scritturale che ottiene un'estrema mobilità interna della materia fonico-ritmica pur dentro le scansioni geometriche dell'impianto<br /><br />e sapere da Elio della sua "mania" per i numeri (primi o magici, o aurei, ecc.) mi dà credo la stessa sensazione del cane da tartufo quando trova scavando dove ha annusato giusto<br /><br />ma mi dà anche l'emozione di trovarmi di fronte ad un'autentica lezione di umiltà, per come parla del suo fare poesia<br /><br />un po' come quella di Francesco, che loda i thread di questo blog senza citare affatto quelli che lui sa attrarre nel suo...<br /><br />(e sarebbe utile, Stefano, approfondire la vasta questione sperimentale/d'avanguardia, ma in altro luogo, ovviamente!)Mario Bertasahttp://www.poesiapresente.it/blognoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-66453034256594259112010-01-24T20:53:55.330+01:002010-01-24T20:53:55.330+01:00La grande poesia è sempre "sperimentale"...La grande poesia è sempre "sperimentale". Tutta la poesia "dovrebbe" esserlo.<br /><br />fmAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-58103228352598998872010-01-24T20:39:45.057+01:002010-01-24T20:39:45.057+01:00condivido l'impressione di Francesco sulla qua...condivido l'impressione di Francesco sulla qualità assoluta degl iinterventi che accadono, come un miracolo, su Blanc.<br /><br />sul verso di 14 sillabe: lo possiamo chiamare "martelliano"?<br /><br />sulla poesia "sperimentale": volponi (altro grande della poesia novecentesca) distingueva - con Leonetti (autore eccellente) - tra poesia sperimentale e poesia d'avanguardia. Sperimentale è ricerca spesso solitaria, ma con l'occhio attentissimo all'ora e alle tradizioni; avanguardia è metodo che chiude la ricerca entro coordinate di gruppo e tende alla stereotipia.<br /><br />elio, come tutti i poeti, fa ricerca ossia sperimenta la propria voce in relazione alle infinite voci che lo attraverano in quanto "animale sociale". In quetso senso, anche ungaretti e montale fanno poesia sperimentale. e anche porta, specie quando si sgancia dai "novissimi". ma anche lì, il suo timbro si sente.<br /><br />ciao!guglnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-43212441988308077332010-01-24T17:53:59.118+01:002010-01-24T17:53:59.118+01:00Caro Mario, ho riletto tutti gli interventi e ne h...Caro Mario, ho riletto tutti gli interventi e ne ho tratto la convinzione (su "Blanc" mi succede spesso) che quando un thread contiene commenti di questo spessore, non c'è critica accademica che tenga.<br /><br />Se metto assieme il senso di ogni contributo, a partire dalla nota di Stefano, che sottoscrivo, ne esce un profilo molto ben delineato, nei suoi tratti essenziali, della poetica di Elio.<br /><br />Alcune immagini, comprese quelle che si ricavano facilmente dalle tue similitudini, mi rimandano netta quella "luce murata" che emerge dal meticoloso, artigianale, mirabile lavoro di sgrezzamento dell'ombra di cui ho avuto modo di parlare a proposito di altri inediti di Elio (credo che nascano dalla stessa temperie, o che facciano parte dello stesso progetto): ritagliare nei versi un margine mobile, come un fascio di luce proiettato da un faro, e osservare lo sciamare irrequieto della marea del buio: senza mai dimenticare che noi siamo ai piedi del faro, e che ai piedi del faro non c'è luce: siamo parte del migrare dell'ombra - nella quale cerchiamo di lasciare un segno della nostra mano che cerca di fermarne il corso.<br /><br />fmAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-15275763305783314392010-01-24T12:39:18.551+01:002010-01-24T12:39:18.551+01:00Ho letto e riletto i testi di Elio, con l'atte...Ho letto e riletto i testi di Elio, con l'attenzione che sempre si deve alle scritture che sono un necessario, ineludibile termine di confronto, e dalle quali soltanto è possibile imparare.<br /><br />Ripasserò stasera.<br /><br />Un saluto a tutti.<br /><br />fmAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-52418235959316349892010-01-24T09:06:08.182+01:002010-01-24T09:06:08.182+01:00La scelta del numero 7, così come del 9 e del 5 (t...La scelta del numero 7, così come del 9 e del 5 (talvolta dell'11), nei miei libri (quasi tutti quelli pubblicati) non corrisponde necessariamente a considerazioni filosofiche, non voglio attribuirmi conoscenze (o meriti, non so) che non ho... certo è che la bellezza dei numeri primi, ma anche del 9 che "primo" non è) mi ha sempre coinvolto, senza contare che la suddivisione simmetrica in letteratura mi affascina da sempre, come se ci fosse bisogno di un "piccolo ordine" in quello che mi sembra apparire come caos in cielo e in terra. Non tanto per eleggermi a una sorta di spirito coordinatore, ma per regalarmi una briciola di apparente buonsenso del tutto "personale", come dire: per salvarmi la vita con la poesia (così come diceva Wenders riguardo alla musica rock), ho proprio bisogno di costruirmi una geografia dove aggirarmi, guardarmi intorno, senza troppa paura. Ricordate i dialoghi nel film "Stalker" di Tarkovsky? ecco, da decenni (fatte le debite proporzioni, per carità) mi aggiro in un delirio simile.<br />E poi, come dice Stefano, mi porto dietro la storia della poesia cosiddetta sperimentale (anche se ci starei attento con certe definizioni, provate infatti a leggere oggi Antonio Porta) degli anni 70, soprattutto Porta, Spatola, Costa, Villa, Dal Fabbro, Cacciatore, "peso" non da poco, da cui mi pareva di essermi allontanato, e che invece in questi ultimi anni mi si è riproposta prepotentemente. Ma lo so perché: la storia corrente della poesia italiana del secondo 900 andrebbe ampiamente riscritta, troppi poeti sono stati sottovalutati o racchiusi in un limbo che definire scandaloso è poco (e non riguarda soltanto una certa area: due nomi per tutti, Calogero e Anna Cascella Luciani, che non possono certo definirsi "avanguardisti"). Da qualche tempo c'è un risveglio di attenzione verso questi autori, da parte di alcuni critici, e questo mi sembra un buon segno: penso soprattutto al lavoro di Cortellessa svolto nella collana Fuoriformato dell'editore Le Lettere.<br />Tutto molto complicato, miei cari, il discorso si fa arduo, e va ben oltre quel che concerne la mia piccola esperienza poetica. Ma è importante che qui o altrove se ne parli... Dunque, grazie di cuore a Stefano e a tutti voi.<br />elioAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-56879947744132374692010-01-24T07:22:21.180+01:002010-01-24T07:22:21.180+01:00Complimenti, come sempre, ad Elio e mi fa piacere ...Complimenti, come sempre, ad Elio e mi fa piacere segnalare alcune mie riflessioni scritte molti anni fa sull'opera di Elio:<br />http://ivancrico.blogspot.com/2008/10/sulla-poesia-di-elio-grasso.htmlivan cricohttps://www.blogger.com/profile/07286130795813531700noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-51091693892019559012010-01-24T00:19:09.454+01:002010-01-24T00:19:09.454+01:00una poesia dovrebbe per necessità sottrarre le par...una poesia dovrebbe per necessità sottrarre le parole alle manipolazioni che le impongono i poteri dominanti a propria propaganda e giustificazione (es. durante una recente polemica parlamentare abbiamo scoperto che in Italia esistono le "sententiae contra personam"... se questa non è appropriazione indebita di vocabolario...)<br /><br />quest'idea di poesia non è mia, ma di René Char, mediata da una "lectio" di Francesco Marotta qui a Brugherio la scorsa primavera<br /><br />se passasse da queste parti Francesco, mi piacerebbe sentire la sua e se si ritrova o meno in questa discussione attorno al lavoro di Elio Grasso<br /><br />(eh, vedo che di commentatori acuti non è scarso il paesaggio...) aggiungo solo, per arricchire le convergenze con Corrado Benigni e Margherita Ealla e Daniele Santoro, che quella che definivo come sensazione è in realtà anche aggrapparsi ad un'analisi metrica: 11 strofe numerate, di 7 versi ciascuna (numeri primi...! indivisibili...!), ma con una fittissima variabilità di "piedi" al suo interno (mai due versi identici si susseguono, e se anche identici per silabe non per accenti), oscillante fra il minimo del novenario e il massimo dell'alessandrino (ma c'è anche un "quattordecasillabo" che alessandrino vero e proprio non è) - con altre proporzioni, es. strofe solo di 7 endecasillabi, ecc. - si avrebbe una rotondità anche un po' fatua, un nobilitare a tutti i costi con versi carichi di tradizione una materia verbale che si vuole invece collocare su altra "altezza". La sensazione è che il poeta abbia voluto lasciare tracce di un suo "scavare" tra superfici lineari, proprio come quegli scultori di albastro che citavo, abilissimi nell'alternare su corposi volumi scabrosità e lisciatureMario Bertasahttp://www.poesiapresente.it/blognoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-10565709114990883942010-01-23T19:45:24.822+01:002010-01-23T19:45:24.822+01:00l'accuratezza delle letture, l'attenzione,...l'accuratezza delle letture, l'attenzione, mi lasciano quasi senza parole... non posso che ringraziare prima di tutto mario margherita e alessandro che non conosco personalmente, e poi gli amici che hanno lasciato parole con il loro passaggio qui...<br />mi spingete a riflettere su cose a cui dovrò per forza rispondere...<br />grazie!<br />elio<br /><br />(elio.g@tin.it)Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-34350999330975015752010-01-23T18:37:11.069+01:002010-01-23T18:37:11.069+01:00ci ritrovo (e ci sento) una musicalità antica e nu...ci ritrovo (e ci sento) una musicalità antica e nuova e originale al contempo; ecco anche questo fa grande un poeta. <br />suono e ritmo qui creano senso. <br /><br />un abbraccio<br /><br />alessandro ghignoliAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-8326288676460121652010-01-23T17:49:07.642+01:002010-01-23T17:49:07.642+01:00troppo acute queste utlime due riflessioni per agg...troppo acute queste utlime due riflessioni per aggiungere qualcosa.<br /><br />ad elio la parolaguglnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-85802079282108060332010-01-23T17:35:32.594+01:002010-01-23T17:35:32.594+01:00C'è qualcosa di greco in queste poesie di Elio...C'è qualcosa di greco in queste poesie di Elio. Penso a Teognide. E anche qualcosa di biblico (forse mediato da Kafka). Mi piace la scansione precisa di questi versi, dove unità metrica e unità sintattica spesso coincidono, restituendo al lettore immagini di rara potenza.<br />Corrado BenigniAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-25990030729810707292010-01-23T15:06:55.004+01:002010-01-23T15:06:55.004+01:00Il verso di anafora mi si rappresenta come un nodo...Il verso di anafora mi si rappresenta come un nodo per l'anello di versi che lo seguono, come il gancio di chiusura degli stessi<br />(mi attengo ad una loro immagine circolare , perché questo per me è il loro andamento isomorfico, così senza segni di interpunzione e con l'accavallarsi nominale e strutturale già messo in evidenza da altri commenti)<br />gancio rappresentato da “sarà un tempo” che mi arriva come una vera e propria tautologia (“sarà” è già in essere tempo futuro) e dall'uncino che sporge in quel “dopo una minaccia”<br />così che i versi successivi a quello di inizio possono avanzare chiaroscuri <br />sia una preconizzazione del tempo a venire, senza per questo darlo per certo <br />( “per lasciarlo invece nell'oscillazione del possibile, in quella "soglia del mattino"” come tu gugl metti bene in evidenza, cioè in quella certa sospensione da vaticinio) <br />sia la rappresentazione di quel presente di minaccia (in quasi tutte le “stanze” è ambigua l'attribuzione delle specifiche dei versi se a “tempo” o se a “minaccia”, ed è in questa ambiguità, secondo me, la loro enorme forza e potenza evocativa, in questa ambiguità la possibilità di quell'anello del quale dico all'inizio). <br />Insomma, c'è un rimescolamento turbinoso che, “pur nella furente e vorticosa mobilità delle immagini” come dice Daniele Santoro, sfocia in una specie di focus – centro dentro il maelström (quel “germoglio” dentro il movimento degli elementi costitutivi del seme) <br />insomma se dovessi associare un quadro mi viene in mente “Snowstorm” di Turner.<br />Infine, i momenti preferiti: 1. 8. 11.<br />volevo anche chiedere se la scelta del 7 come numero di versi, si rifà appunto alla ricorrenza di questo numero in ambito religioso – nell'Apocalisse per es, e nella tradizione ebraico cristiana in genere <br />(a questo proposito aggiungo che “sarà un tempo” anche continua o dilata quel “c'è tempo per ogni cosa sotto il sole”...Qohelet).<br /><br /><br />Complimenti e grazie.<br />a tutti ciao.margherita eallanoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-46060097557869470612010-01-23T08:19:57.289+01:002010-01-23T08:19:57.289+01:00mi fa piacere che sia Bertasa e sia Santoro condiv...mi fa piacere che sia Bertasa e sia Santoro condividano la mia interpretazione e che l'arricchiscano con ulteriori elementi. Vorrei dire a Santoro: "interessante" depotenzia la carica eversiva dei testi, rischia di ridurli a mero materiale da laboratorio. i "cunei", i "germogli" danno forse con più chiarezza l'idea della poetenza destabilizzante (sotto il profilo linguistico e valoriale) di questi testi.<br /><br />un grazie ad entrambi.guglnoreply@blogger.com