tag:blogger.com,1999:blog-28438973.post1582762702226127426..comments2023-11-10T15:49:14.658+01:00Comments on blanc de ta nuque: Mario Benedetti, "Tersa morte"guglhttp://www.blogger.com/profile/00938097066075766521noreply@blogger.comBlogger16125tag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-5646580868424594312015-03-14T17:38:05.973+01:002015-03-14T17:38:05.973+01:00non si tratta di perdonare uno stile. Benedetti è ...non si tratta di perdonare uno stile. Benedetti è perfetto a suo modo. Qui tentavo di capire che cosa significhi "poetico" oggi, in relazione a una scelta che mette l'esistenza al centro della parolaguglhttps://www.blogger.com/profile/00938097066075766521noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-71293213942754567862015-03-13T22:57:37.159+01:002015-03-13T22:57:37.159+01:00questi testi, innanzitutto, assolvono al loro comp...questi testi, innanzitutto, assolvono al loro compito: testimoniano un uomo, e tutto quel corollario di altre esistenze che ne circondano la vita. l'aspetto stilistico forse è da rivedere, ma davanti a questa bontà, a questa sincerità, a questa purezza, tutto è perdonatoAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-21069525159743180782015-03-10T17:35:46.747+01:002015-03-10T17:35:46.747+01:00sì, ho selezionato quelli in cui lo scarto sopravv...sì, ho selezionato quelli in cui lo scarto sopravvive.<br />Non credo però che ci siano intenzioni pedagogiche. Piuttosto, come in Dal Bianco e alcuni altri poeti della mia generazione, il desiderio di avvicinare il grado zero della retorica, per essere più vicini alla comunità dei viventiguglhttps://www.blogger.com/profile/00938097066075766521noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-23633037872098306442015-03-08T19:41:14.839+01:002015-03-08T19:41:14.839+01:00Non so cosa volesse fare, non lo conosco di person...Non so cosa volesse fare, non lo conosco di persona e non l'ho mai visto, quindi mi manca del tutto un riferimento. Posso dirti, da quel che ho capito in vent'anni dentro queste robe, che forse voleva trasmettere a chi sta dentro la poesia cosa significhi *uscirne*, uscire dalla cittadella e dal suo caldo riparo. Se colpisce te e maggiormente altri poeti sensibili a questi temi, forse riesce nell'intento. La Tersa Morte annichilisce la poesia perché annichilisce l'essere. Nel suo caso; annichilendo la poesia, rende quel che scrive perfettamente comprensibile anche a chi dentro la poesia non c'è mai stato. E' un libro per chi sta dentro la cittadella e ne uscirà, il libro della soglia; ma può anche essere un libro per chi non è mai entrato, dall'altra parte della soglia. Quel che chiedi a me andrebbe quindi chiesto a chi dentro la poesia non c'è mai stato, se trova qualche differenza con i diari terminali, se riesce cioè ancora ad inoculare lo scarto, come appare dalla tua selezione (ma ho il sospetto che tu abbia selezionato i pochi testi ancora marcatamente al di qua della soglia). Ciao. Giuseppe C.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-75776014048740315322015-03-08T16:52:25.512+01:002015-03-08T16:52:25.512+01:00Dici che Benedetti voleva raggiungere un lettore s...Dici che Benedetti voleva raggiungere un lettore senza bagaglio umanistico?guglhttps://www.blogger.com/profile/00938097066075766521noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-66174544393293428302015-03-07T23:00:31.499+01:002015-03-07T23:00:31.499+01:00Caro Stefano, Spero tu stia bene. Approfitto di qu...Caro Stefano, Spero tu stia bene. Approfitto di questa tua analisi su Tersa Morte per rigirarti l'osservazione che mi inviasti anni fa sulla rivista Atelier n.50 (convegno a tema: poesia e conoscenza) circa lo scrivere "metallico" che renderebbe (dicevo io) trasmissibile una poesia rinunciando all'umano, rinunciando cioè proprio a quello scarto che a tuo avviso era l'unico attributo che rende una poesia tale e quindi una forma di conoscenza, dell'essere. Quel che ti dico oggi, su questa tua e sul libro di Benedetti, è che dobbiamo fermarci al di qua della Tersa Morte perché non stiamo ancora morendo e quindi non sappiamo materialmente cosa significa, non conosciamo il torpore del ritiro delle funzioni vitali, lo spegnimento / annichilimento del nostro essere. Chi ha letto questo libro e non sa nulla di Benedetti né di poesia, non ci legge delle poesie ma un uomo che muore. Una forma di conoscenza anche questa, un diario terminale. Benedetti ha operato testamentariamente l'annichilimento dello scarto che io compii artatamente su una poesia di Magrelli per renderla fruibile a gente senza bagaglio umanistico ma logico-deduttivo abbinato al "poetico" pop, producendo appunto esperienza per il senso comune. Ciao. Giuseppe C.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-28431553559198299572015-03-07T19:19:19.874+01:002015-03-07T19:19:19.874+01:00"Da un libro così non si esce indenni, per pr..."Da un libro così non si esce indenni, per primo l'autore: di capolavori se ne scrive uno solo nella vita." Ritengo particolarmente significativa questa frase di Francesco Tomada, che qui saluto. Sono d'accordo, così come lo sono nell'evidenziare la difficoltà di Benedetti nel trovare un seguito a quel libro: "Pitture nere su carta" parte da presupposti diversi, come a volersi distaccare dall'ombra monumentale di "Umana gloria". Ma non fu un'opera particolarmente riuscita, o almeno, diremmo non particolarmente riuscita rispetto alle aspettative.<br />"Tersa morte" rappresenta un ritorno alla sua cifra originaria. Un ritorno, certo, ma viaggiando "chini verso la morte", come mi confidò un giorno l'autore. La gloria umana, qui, è completamente pervasa dall'incombenza della fine. <br />Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/16364803110719888413noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-10595387339027540382015-03-05T15:35:26.703+01:002015-03-05T15:35:26.703+01:00la forza visionaria è sicuramente proprio del poet...la forza visionaria è sicuramente proprio del poetico. A me sembra che i testi più mortiferi del libro ne siano privi.<br />Sulla tecnica: non intendevo "competenza tecnica", ma mi riferivo al fatto, alla pratica, che da Giacomo da Lentini al Benedetti di "Umana gloria, mette al centro il desiderio (d'amore, di morte eccetera) e la fiducia nella parola. Ecco questo libro non desidera la morte, ma, molte poesie, ne sono totalmente assorbite, al punto da annullare il soggetto desiderante.guglhttps://www.blogger.com/profile/00938097066075766521noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-12307021756358841212015-03-04T16:29:00.614+01:002015-03-04T16:29:00.614+01:00Non mi stupisce che a qualcuno, in questo caso a t...Non mi stupisce che a qualcuno, in questo caso a te, Tersa Morte piaccia più degli altri lavori: in fondo, e per fortuna, un libro è anche la tangenza fra chi lo scrive e chi lo legge, è lì che acquista un significato profondo. Io non sono giudice di nulla, dico soltanto che per me Umana Gloria è insostituibile. Ma sottolineo la coerenza e la dignità di tutto il percorso di Benedetti, che stimo e apprezzo in toto, e il fatto che tu, che sei lettrice attenta e profonda, trovi l'ultimo libro più vicino alle tue corde ne è una conferma per entrambi.<br />Un saluto a te e Stefano.<br /><br />Francesco t.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-23114334280678479272015-03-04T14:12:20.288+01:002015-03-04T14:12:20.288+01:00Ci sono migliaia di definizioni di cosa sia o non ...Ci sono migliaia di definizioni di cosa sia o non sia poetico. A mio avviso un testo che abbia, allo stesso stempo capacità di sintesi e forza visionaria (nel senso più ampio del termine, cioè che illumini, faccia scattare qualcosa dentro la nostra mente), è poetico. In quanto a tecnica, sei sicuramente più preparato di me, visto che in Italia non ho nemmeno terminato la scuola superiore, ma esiste sicuramente una questione culturale sul modo di intendere e fare poesia. In Italia cominciamo solo adesso a staccarci da un liricismo superato almeno due generazioni fa nella poesia anglo sassone. Ecco: io trovo questo libro di Benedetti totalmente distaccato dal modo di fare poesia che prevale in Italia, e questo è, a mio avviso, un gran bene. Ciao Stefano, Daniela , Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-14864924698459674722015-03-04T11:50:31.589+01:002015-03-04T11:50:31.589+01:00Cara Daniela, la questione (tecnica) è: che cosa i...Cara Daniela, la questione (tecnica) è: che cosa intendiamo, per lo più, per "poetico"? Se nella tradizione occidentale al "poetico" pertiene il desiderio e la scommessa sul futuro, allora questo potentissimo libro di Benedetti non è poetico oppure, detto altrimenti, ne capovolge il paradigma. Ciao!guglhttps://www.blogger.com/profile/00938097066075766521noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-70338429465794881092015-03-04T10:38:25.501+01:002015-03-04T10:38:25.501+01:00Dei tre libri di Benedetti, invece, per me Tersa M...Dei tre libri di Benedetti, invece, per me Tersa Morte rimane il migliore. Vero: un libro sul dolore, un dolore piegato su se stesso che poco o niente lascia alla speranza. Esattamente come succede nella morte. Solo in un libro di Sharon Stone "The Father" credo di avere letto una descrizione della morte e della perdita di una persona amata in modo tanto preciso e profondo. Tersa Morte di Benedetti è un libro intriso di verità. Un libro che grida verità, anche se lo fa sottovoce. Qui l'autore riesce a dire ciò che per natura è indicibile. Il linguaggio si spoglia di ogni artificio, Spesso i versi si ripetono come in un mantra, come se il dolore fosse troppo forte per riuscire a farsi strada nel corpo e sulla carta. Un linguaggio nudo,scarno ed essenziale, eppure poetico. Altamente poetico. Ogni libro, soprattutto quando si parla di poesia, ha una vita propria, tempi propri, e cambia e si evolve a secondo di chi lo legge, e del momento in cui viene letto. Io l'ho letto poco dopo aver perso mio padre e sicuramente questo mi ha condizionato, e predisposto ad entrare nei versi di Benedetti in modo più viscerale di come sarebbe successo in un altro momento della mia vita. Un saluto a Stefano e a Francesco. <br />Daniela (Raimondi)Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-71060513950729378002015-03-04T09:41:20.309+01:002015-03-04T09:41:20.309+01:00Cara Amara, "del tutto" è una parola imp...Cara Amara, "del tutto" è una parola impegnativa: nemmeno io, che l'ho scritta, la capisco fino in fondo. Del resto, la parola è sempre di altri e altrove; se non fosse così, vivremmo muti da millenni.guglhttps://www.blogger.com/profile/00938097066075766521noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-24814001013960323492015-03-04T09:39:52.463+01:002015-03-04T09:39:52.463+01:00Caro Francesco sono contentissimo di questo tuo co...Caro Francesco sono contentissimo di questo tuo commento, sia perché hai colto la mia stima verso Benedetti e il tentativo di capire chi davvero dice io nel testo, e sia perché hai scritto un testo autonomo, molto interessante, e che ti avrà impegnato a lungo, immagino. <br />Ti ringrazio dunque per avere arricchito la riflessione intorno a questo autore che merita senz'altro massima attenzione da parte di tutti.guglhttps://www.blogger.com/profile/00938097066075766521noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-88069607891746944442015-03-04T00:25:47.509+01:002015-03-04T00:25:47.509+01:00questo sosia.. queste dimensioni.. mi toccano prof...questo sosia.. queste dimensioni.. mi toccano profondamente per una personale sensazione che vivo e che qui trovo espressa perfettamente..<br /><br />leggo e rileggo l'analisi che del tutto non so comprendere, magari ci riuscirò..amarahttps://www.blogger.com/profile/13172387954302863787noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-79671874929857671332015-03-03T20:46:03.465+01:002015-03-03T20:46:03.465+01:00Mi fa molto piacere trovare qui la tua lettura di ...Mi fa molto piacere trovare qui la tua lettura di Tersa Morte, lettura che apprezzo molto e che condivido pienamente. Mi fa piacere anche perché penso che Mario Benedetti sia un autore straordinario (è riconosciuta la sua bravura, certo, ma secondo me non quanto meriterebbe, si è lontani da questo), perché lo conosco, e per questi due motivi i suoi ultimi due libri mi hanno messo in difficoltà. Allora ne scrivo anche io quello che penso.<br /><br />Umana Gloria è un capolavoro assoluto, secondo me. Uno dei pochi lavori che incarnano un'epoca, inventano e definiscono una lingua per quell'epoca. Nel mio modo di vedere la poesia, Umana Gloria sta ai nosti tempi come Ossi di Seppia stava all'inizio del Novecento. Da un libro così non si esce indenni, per primo l'autore: di capolavori se ne scrive uno solo nella vita.<br /><br />Per questo quando venne pubblicato Pitture nere su Carta provavo sentimenti contrastanti. Da un lato apprezzo la dignità di Pitture nere, il suo tentativo di uscire dal solco di Umana Gloria, il desiderio di una lingua scarnificata ed estrema. Dall'altro continuo a pensare che sia un libro di grande dignità, appunto, ma non del tutto riuscito; però integro nel suo tentativo di portare al limite massimo ciò che il Benedetti precedente suggeriva.<br /><br />Tersa Morte mi sembra, per certi aspetti, una via di mezzo fra i due, ma è una "finta" via di mezzo. Perché è vero che la lingua si fa più distesa e leggibile, non è così contratta e spigolosa come in Pitture nere; però al tempo stesso nei temi è ancora più estremo di Pitture Nere, dici bene Stefano che è un libro chiuso nel nulla, nel nulla assoluto in cui nemmeno l'autore e il lettore né la poesia resistono. Il compromesso, il ritorno a una lingua appena più distesa sono il preludio verso la dichiarazione di un vuoto ancora più grande e assoluto, che in questo modo appare sempre più inevitabile e non dissimulato dalla contrazione delle parole, dalla poca comprensione offerta a chi legge.<br /><br />Credo, appunto, che solo i grandissimi scrivano un capolavoro, e che la parola stessa (capo-lavoro) dica che se ne possa scrivere uno solo. Secondo me Benedetti lo ha già scritto tempo fa, e di questo dovremmo essergli riconoscenti. Così come dovremmo ammirarlo per come procede il suo percorso, che comunque cerca nuove strade, porta all'estremo nella forma - come in Pitture nere - o nella sostanza - come in Tersa morte - le sue convinzioni. Anche quando, come ora, il messaggio che rimane è durissimo e senza speranza.<br /><br />Francesco t.Anonymousnoreply@blogger.com