tag:blogger.com,1999:blog-28438973.post115588715160313252..comments2023-11-10T15:49:14.658+01:00Comments on blanc de ta nuque: Salvatore Toma (1951 - 1987)guglhttp://www.blogger.com/profile/00938097066075766521noreply@blogger.comBlogger27125tag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-38066422226782909002010-12-12T16:08:39.220+01:002010-12-12T16:08:39.220+01:00Intervento la cui necessità è tanto maggiore quant...Intervento la cui necessità è tanto maggiore quanto più crescente è la grandezza del poeta Toma. In merito al "maledettismo" salentino (registro con piacere un vostro intervento sulla Ruggeri) ho pubblicato un intervento dedicato al terzo vertice del Salento poetante e suicida degli ultimi anni: Stefano Coppola. Il mio intervento è reperibile sul blog: samgha.wordpress.com - un saluto, Luca OrmelliAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-1156092247938946372006-08-20T18:44:00.000+02:002006-08-20T18:44:00.000+02:00Carop Francesco, la nota a Salvia non è in rete, m...Carop Francesco, la nota a Salvia non è in rete, ma te la spedisco in file.<BR/><BR/>Grazie Erminia per il bel testo della Plathguglhttps://www.blogger.com/profile/00938097066075766521noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-1156014326314130982006-08-19T21:05:00.000+02:002006-08-19T21:05:00.000+02:00ti ringrazio, Francesco...sono stata innamorata de...ti ringrazio, Francesco...sono stata innamorata della poesia della Plath, quando scrivevo la mia prima tesi di laurea.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-1156007446139267872006-08-19T19:10:00.000+02:002006-08-19T19:10:00.000+02:00Grazie dell'informazione, Stefano, non sapevo nien...Grazie dell'informazione, Stefano, non sapevo niente dell'antologia di Salvia. E' possibile trovare in rete la tua nota? Mi piacerebbe leggerla.<BR/><BR/>*<BR/><BR/>Erminia, la tua traduzione è bellissima, così come il testo della Plath, che avevo letto solo in inglese. Complimenti.<BR/><BR/>fmAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-1156001749120744682006-08-19T17:35:00.000+02:002006-08-19T17:35:00.000+02:00Sylvia Plath"Limite" (1963)La donna è perfezionata...Sylvia Plath<BR/><BR/>"Limite" (1963)<BR/><BR/>La donna è perfezionata. <BR/>Il suo corpo <BR/>Morto veste il sorriso del compimento, <BR/>L'illusione d’una necessità greca <BR/>Fluisce nelle pieghe della toga.<BR/> <BR/>I suoi piedi <BR/>Nudi sembrano dire: <BR/>Siamo venuti da lontano, è finita. <BR/><BR/>Ciascun bambino morto, <BR/>Bianco serpente avvolto <BR/>Intorno al suo bricco del latte, ormai vuoto. <BR/><BR/>Li ha raccolti nuovamente <BR/>Nel suo corpo come petali d'una rosa chiusa <BR/>Quando il giardino si contrae <BR/>E odori sanguinano <BR/>Dalle dolci profonde gole dei fiori notturni. <BR/><BR/>La luna non ha niente di cui rattristarsi, <BR/>fissando dal suo cappuccio d’osso. <BR/>È abituata a queste cose. <BR/>Le sue zone d’ombra scricchiolano e attraggono. <BR/><BR/><BR/>In Ariel, Faber & Faber 1965. <BR/> <BR/>Questa poesia nella mia traduzione, già pubblicata una decina di anni fa, ne L'Immaginazione, è stata scritta da Sylvia Plath la notte stessa in cui si è suicidata.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-1155999669252326592006-08-19T17:01:00.000+02:002006-08-19T17:01:00.000+02:00grazie amici per le ottime riflessioni che avete o...grazie amici per le ottime riflessioni che avete offerto su un tema così difficile. Pensate ai suicidi che non riescono a scrivere poesie, a quanta morte ci sia nel non riuscire a pronunciare la parola che, per quanche ora, salva la vita.<BR/><BR/>Su "I begli occhi del ladro", l'antologia di Salvia pubblicata da Il ponte del Sale, uscì una mia recensione ne "La mosca di milano", n.12, maggio 2005.guglhttps://www.blogger.com/profile/00938097066075766521noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-1155990995189869642006-08-19T14:36:00.000+02:002006-08-19T14:36:00.000+02:00dio mio....Francesco...mi hai fatto capire che bis...dio mio....Francesco...mi hai fatto capire che bisogna stare attenti a leggere negli occhi il suicidio che si prepara in chi vede al di là...bisogna stare attenti cercare di fare qualcosa, prima che sia troppo tradi...(come l'angelo di Il cielo sopra Berlino)...mettere una mano sulla spalla...ma a volte, non basta. Il suicidio è iscritto, secondo Freud, alla nascita come pulsione al ritorno all'inorganico. Per costoro, essere nati alla vita è come per il piccolo principe un essere capitati per caso in pianeti sconosciuti dai linguaggi difficili, un paese di sabbie e disastri aerei, re dispotici...incomunicabilità. <BR/><BR/>davvero, quando lessi Il piccolo principe capii che si trattava di un suicidio programmato nel momento stesso in cui il piccolo si era messo in viaggio verso la terra. Per questo non riuscivo a smettere di piangere. Nella morte inflitta dalla vipera c'era per il Piccolo Principe l'unica speranza di un ritorno alla sua innocenza originaria...<BR/><BR/>Ecco perchè quello sguardo struggente, dolce, distante, perduto, aristocratico negli occhi di Daniele, di Beppe.....<BR/><BR/>Spero abbiate letto Alvarez, The Savage God, studi sul suicidio in letteratura. C'è inquesto volume anche un famoso saggio sulla Plath (dicui Alvarez forse fu l'amante)<BR/>(erminia)Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-1155990267808068762006-08-19T14:24:00.000+02:002006-08-19T14:24:00.000+02:00Erminia, se leggi il "Canzoniere della morte" di S...Erminia, se leggi il "Canzoniere della morte" di Salvatore Toma, ci trovi tra i versi, coltivato in silenzio come un segreto a cui si tiene più che a ogni cosa, lo stesso senso e amore per la vita di cui parli a proposito di Medici. La morte è uno specchio dove ogni verso (soprattutto in alcune liriche) rimanda i riflessi del suo rovescio, una sorta di sole bambino che abbaglia e affascina al suo apparire. E lo sguardo del poeta (ma è una mia lettura) è proprio quello del bambino: uno sguardo che restituisce innocenza e verità anche all'orrore verso cui va incontro. <BR/><BR/>Il testo postato da Stefano, secondo me, letto controluce, reca tracce dell'urlo del Cristo abbandonato dal padre (e ognuno dia a questo termine i significati e le valenze che vuole): ci vuole coraggio, dice, a progettare la propria morte, cioè a vivere: e a volte si muore proprio per troppo amore per la vita.<BR/><BR/>Ci sono alcuni esseri la cui morte è già scritta nel fuoco delle pupille che si trascinano: quando, di fronte a un muro, hanno la visione, la percezione esatta, di ciò che dietro alla parete si nasconde: e allora chiamano gli altri, con la voce silenziosa e inudibile contenuta in un verso, a condividere tutto il peso e lo stupore del loro sguardo: mentre intorno il mondo gli risponde che sono "pazzi", perché quello è solo un muro, un ammasso geometrico di pietre e calce. <BR/><BR/>Sono quelle pietre e quella calce a seppellire occhi e giorni.<BR/><BR/>fmAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-1155988171324643692006-08-19T13:49:00.000+02:002006-08-19T13:49:00.000+02:00(Francesco, conosco Dino Scartaghiande per fama p...(Francesco, conosco Dino Scartaghiande per fama passata, qui, a Salerno)…ma non ne ho sentito più parlare… anche perchè non ci sono stata dal 1994.<BR/><BR/>Grazie per avere postato la poesia di Beppe…, un testo meraviglioso che comincia un amore radicale e profondo per la vita. <BR/>Questo sì che riconosco come un vero possibile testo di poeta suicida: uno struggimento, uno strazio totale, autentico, un rispetto penetrante per quello che non si sa avere (ma che si apprezza troppo). <BR/>Come per Daniele, un culto della vita, e una coscienza della propria inadeguatezza...del proprio fallimento (ma ovviamente è un fenomeno psichiatrico, di self-distorted image, mancanza di autostima patologica, senza nessun fondamento nella realtà di quello che pensano gli altri)<BR/><BR/>Testo suicida, …mentre il testo di Toma sembrerebbe appunto testo dal tono euforico, nell’odio e nel disprezzo, testo di alcolizzato, amante risentito della vita, ma non tragico, da suicida. <BR/><BR/>Il suicida credo predisponga la sua poesia ad una certa classicità di cui parla Francesco appunto perché scrive epitaffi. C’è classicità in “Edge” di Sylvia Plath scritta la notte stessa del suo suicidio. Si respira soffocante profumo di incenso, candele, compostezza dell’imminente funerale, chiarore lunare, eccetera, stillicidio di sangue e minuti di residua esistenza…<BR/><BR/>Il testo-suicida si prepara al silenzio tombale, alla sua dignitosa compostezza. Meyre il testo di Toma scrive, in qualche senso in modo sano,energico nell’odio, dunque dinamico, parlando dal lercio e del lercio della vita entro cui si forse con disgusto ed auto-odio pur sempre si colloca, un a vita orrenda che però egli vuole vivere e consumare.<BR/><BR/>Che ne pensate voi. A me questa poesia di Toma sembra comunque espressione di una tensione vitale.<BR/>(erminia)Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-1155986471564003732006-08-19T13:21:00.000+02:002006-08-19T13:21:00.000+02:00p.s.Mi colpì talmente la notizia della sua morte, ...p.s.<BR/><BR/>Mi colpì talmente la notizia della sua morte, quasi annunciata in quel libretto fuori dal tempo che è "Estate di Elisa Sansovino", che gli dedicai un'intera sezione del mio primo libro, "Le guide del tramonto" e un testo:<BR/><BR/>Nella penombra. Altrove<BR/><BR/>Venduti per poche lacrime<BR/>alla solitudine - unico delitto<BR/>macchiato di purezza<BR/>quel fuoco che non brucia<BR/>quando si tende a sussurrare<BR/>alle nevi dove dimora il cuore<BR/><BR/>Nel giorno la ruota del sole<BR/>ci trapassa le labbra<BR/>nel suo volo tempo che migra<BR/>e carte bruciate dal silenzio<BR/>parole scritte sulla fronte del cielo<BR/>tra le crepe della sua bocca -<BR/>domande insospettate<BR/>per le ore in cui la terra declina<BR/>offre con timore le mani<BR/>e accende le sue lampade votive<BR/><BR/>Poi di sera non si dà nome<BR/>a nulla che non sia un grido -<BR/>l'attimo che la luce morente<BR/>aveva reciso da un volto<BR/><BR/>(1985)<BR/><BR/>fmAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-1155984999487915032006-08-19T12:56:00.000+02:002006-08-19T12:56:00.000+02:00Eravamo tra la fine del 1982 e gli inizi del 1983,...Eravamo tra la fine del 1982 e gli inizi del 1983, non ricordo con precisione (dovrei avere una sua lettera da qualche parte, ricevuta pochi giorni dopo), ero a Roma per un concorso e nel pomeriggio partecipai ad un incontro di presentazione con alcuni autori di Prato Pagano. Dopo ci fu una bella discussione ed ebbi modo di scambiare qualche impressione con lui. Si rideva (già allora, pensa adesso!) sul "fallimento" della "leva" del '54. Ebbi poi modo di conoscere anche Michelangelo Coviello e Gino Scartaghiande (Erminia sarà contenta: uno di Agropoli e l'altro di Cava dei Tirreni): chi sa che fine hanno fatto, soprattutto Scartaghiande, poeta e critico finissimo, di cui ho perso ogni traccia. Com'era Beppe? Immagina due occhi bellissimi e profondi, lontani anni luce dalle parole che gli uscivano dalla bocca, e leggi questi versi che certamente conosci: contengono la fotografia della sua anima e del suo corpo.<BR/><BR/>"...e padre e madre vorrei<BR/>essere di questa solitudine.<BR/>Non l'abitudine filiale, ma il segreto esempio<BR/>la natura dolce delle parole vere<BR/>io voglio dedicare a questo corpo magro,<BR/>attraversato dal tremendo folgore<BR/>del coltello e dell'innaturale pietà<BR/>della preghiera...".<BR/><BR/>C'è, in questa classicità quasi "stilnovistica", la sua poetica (condivisibile o meno) e uno degli indirizzi di riviste come "Braci" e "Prato Pagano": esperienze di nicchia, ma comunque ben presenti nella mia memoria.<BR/><BR/>fmAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-1155984065302192602006-08-19T12:41:00.000+02:002006-08-19T12:41:00.000+02:00oppps, ...intendevo dire....Roberto egli stesso no...oppps, ...intendevo dire....Roberto egli stesso non ha regnato per secoli...sorry, volevo dire dove è rimasta la sua influenza normanna per secoli...(erminia)Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-1155983985806722492006-08-19T12:39:00.000+02:002006-08-19T12:39:00.000+02:00l'enfasi struggente di Daniele sull'amabile imperf...l'enfasi struggente di Daniele sull'amabile imperfezione (di teresa della terra della vita), la sola dimensione, l'imperfezione, che consenta l'amore autentico, la vicinanza del cuore..<BR/>dovrò prima di morire io stessa cercare di organizzare un convegno su Daniele Medici nella nostra città, Salerno.<BR/><BR/>Era altissimo, molto normanno, castano chiaro, pelle bianca, occhi verde smeraldo, lineamenti di principe mai decaduto. vestiva con abiti coloniali, come un inglese in vacanza...ma era profondamente salernitano-normanno (come mezza parte di Stefano Gugl, del resto)...Tipologia molto frequente a Salerno dove ha regnato Roberto il Guiscardo per secoli, all'incirca nell'anno mille. Tipologie di uomini e donne di questo genere è comune nella terra del Guiscardo.<BR/>Daniele Medici era un suo discendente, forse.... (erminia)Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-1155983710367502402006-08-19T12:35:00.000+02:002006-08-19T12:35:00.000+02:00si, ma è una lettura un poco dettata dall'imminenz...si, ma è una lettura un poco dettata dall'imminenza della sua morte. dovessi farla adesso, una nota critica su Daniele, direi cose migliori e più appropriate. Un altro testo meraviglioso è il seguente, sempre dedicato a Teresa e al suo Cilento (terra e donna, un binomio per Daniele molto forte):<BR/><BR/>A T. (A Teresa)<BR/><BR/>Come sei bella. <BR/>Con le tue nebbie azzurrine <BR/>il tuo buio d’arancio <BR/>che lavora <BR/>i tuoi fiumi <BR/>viaggi lontani <BR/>le tue valli <BR/>d’agnelli docili <BR/>e rosso-codati <BR/>cavalli <BR/>le tue fosse <BR/>cadute da cui riemergi <BR/>le tue piante verdi <BR/>il tuo rivo Calore <BR/>i tuoi semi di sale <BR/>le zolle scure <BR/>macchie sulla pelle <BR/>le spighe d’orzo <BR/>dei desideri. <BR/><BR/>Tu sei la terra. <BR/>Fossi il mare che ti abbraccia <BR/>la luna che ti guarda <BR/>il sole che ti scalda. <BR/>Come sei bella. <BR/>Così imperfetta. <BR/>Così imperfetta <BR/>da poterti <BR/>amare.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-1155981766370777232006-08-19T12:02:00.000+02:002006-08-19T12:02:00.000+02:00Se Erminia permette, rinvio a questo sito dove c'è...Se Erminia permette, rinvio a questo sito dove c'è una sua lettura critica di D. Medici:<BR/><BR/>http://www.vicoacitillo.it/transat/2.htmguglhttps://www.blogger.com/profile/00938097066075766521noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-1155981627415279382006-08-19T12:00:00.000+02:002006-08-19T12:00:00.000+02:00grazie Francesco. Per la mia sensibilità, sono più...grazie Francesco. Per la mia sensibilità, sono più toccato da "cinghiale" che trovo potentissima. Forse si potrebbe scrivere qualcosa di più su questo autore che non conoscevo.<BR/><BR/><BR/>Dici che hai conosciuto Salvia: com'era?<BR/><BR/>Erminia, credo che nei suicidi ci sia sempre una punizione inflitta a chi 'non ha capito'.guglhttps://www.blogger.com/profile/00938097066075766521noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-1155981106299302392006-08-19T11:51:00.000+02:002006-08-19T11:51:00.000+02:00"Canto di periferia" di Daniele Medici l'ho postat..."Canto di periferia" di Daniele Medici l'ho postata io, insieme a "Ninfale" di Beppe Salvia, che ho avuto il piacere di conoscere prima che anche lui decidesse di andarsene. "Ninfale" è scomparsa, insieme alla firma. Magari più tardi cerco di inserirla, è un testo bellissimo, tremendamente bello, devastante.<BR/><BR/>fmAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-1155979516845918072006-08-19T11:25:00.000+02:002006-08-19T11:25:00.000+02:00quando il mia mico si è suicidato, ho avuto un mes...quando il mia mico si è suicidato, ho avuto un mese di paranoia, perchè la mia mente non accettava di essere venuta a conoscenza del modo orrendo con cui si era tolto la vita. lamiamente vacillava nell'immagianre l'attimo. sono stata sul punto di crollare...poi ho saluto che altri due amici stretti di Daniele e miei (eravamo un gruppo che cercava di stargli vicino per affetto e per responsabilità civile, data la sua condizione) hanno avuto per un intero mese e più lo stesso disagio psicologico grave a seguito del suo suicidio. vorrei sperare che Daniele non abbia inteso punirmici per non essergli stati abbastanza accanto. Io comunque ero a Oxford da anni, ma lui mi mandava lettere in inglese (inglese che stava appena apprendendo da autodidatta) e anche i volumi successivi di poesie autoprodotti.<BR/>Comunque, ecco un'altra bellissima poesia di Daniele Medici dedicata all'unica donna che avesse mai amato, e che mai lo ricambiò (quando si è suicidato l'unico biglietto trovato era per questa fantomatica Teresa):<BR/><BR/>"Cinghiale"<BR/><BR/>Un cinghiale <BR/>s'aggira <BR/>tra le siepi <BR/>in cerca di Teresa <BR/><BR/>un cinghiale <BR/>si cinghia <BR/>tra nevi <BR/>in cerca di Teresa <BR/><BR/>un cinghiale <BR/>e' la mia anima <BR/>il mio folle desiderio <BR/>furioso <BR/>per la cerca <BR/>di Teresa <BR/><BR/>Un giorno quel cinghiale <BR/>ti troverà <BR/>ti annuserà <BR/>ti prenderà sul groppone <BR/>portandoti a me <BR/>trasformandomi <BR/>in daino gentile.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-1155979151802513522006-08-19T11:19:00.000+02:002006-08-19T11:19:00.000+02:00ah, Stefano, la nota è tua..., adesso comprendo. a...ah, Stefano, la nota è tua..., adesso comprendo. avevo ritenuto fosse un appendice al testo dell'autore....qualcosa cambia, allora. Viene a mancare quell'ironia che avevo visto nella nota, che avevo dunque attribuito al poeta e che rendeva troppo premeditato il tema della poesia. (erminia)Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-1155969085405624672006-08-19T08:31:00.000+02:002006-08-19T08:31:00.000+02:00ah, la nota agli amici è mia, nel caso qualcuno si...ah, la nota agli amici è mia, nel caso qualcuno si preoccupasse del post.guglhttps://www.blogger.com/profile/00938097066075766521noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-1155969032398578142006-08-19T08:30:00.000+02:002006-08-19T08:30:00.000+02:00il sucidio è sempre un gesto inspiegabile. morire ...il sucidio è sempre un gesto inspiegabile. morire di alcool, secondo me, non è un suicidio, ma un cammino che si nega lo sguardo al futuro e sceglie lo stordimento dle presente. il suicidio, invece, punta dritto lo sguardo al momento in cui tutto finirà. E il presente è lucido, demoniaco.<BR/><BR/>grazie Erminia per aver ricordato un tuo amico.guglhttps://www.blogger.com/profile/00938097066075766521noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-1155940204987942592006-08-19T00:30:00.000+02:002006-08-19T00:30:00.000+02:00Canto di periferia (di Daniele Medici)Ed ora ascol...Canto di periferia <BR/>(di Daniele Medici)<BR/><BR/>Ed ora ascoltate con me <BR/>questo dolcissimo canto <BR/>che proviene <BR/>da remote vastità <BR/>vicoli lontani <BR/>spersi nei meandri bui <BR/>di periferia. <BR/><BR/>Note malinconiche <BR/>una voce di donna <BR/>diffonde nella notte <BR/>l’eco di un’infelicità <BR/>senza luogo <BR/>senza tempo un po’ più lontano <BR/>il rumore del mare. <BR/><BR/>Questa voce giunge di là <BR/>da quel vicolo buio di periferia <BR/>dove oltre una siepe <BR/>brilla solitaria una luce <BR/>e una puttana <BR/>per attirare i clienti <BR/>suona il piano.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-1155937593258192732006-08-18T23:46:00.000+02:002006-08-18T23:46:00.000+02:00beh, leggo poi la nota agli amici...tanto bene non...beh, leggo poi la nota agli amici...tanto bene non andava in direzione di un simulato suicidio letterario, se si è ucciso bevendo...<BR/>un mio carissimo amico fraterno, poeta di Salerno, si è suicidato una notte di agosto del 2000, senza lasciare nulla, dopo tanto scrivere, tanta passione disperata ...nessuna lettera o poesia. Mi ha fatto male questa poesia....Daniele (Medici) amava la vita...e gli altri. Mai aveva espresso pensieri suicidi prima, nessuno lo avrebbe mai sospettato...Siamo stati molto male noi amici per non essercene accorti...<BR/>erminiaAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-1155925789494304772006-08-18T20:29:00.000+02:002006-08-18T20:29:00.000+02:00forse il poetico, quando è autentico, vince sulla ...forse il poetico, quando è autentico, vince sulla forza della vita, anche quando è autenticaguglhttps://www.blogger.com/profile/00938097066075766521noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-28438973.post-1155903757628663342006-08-18T14:22:00.000+02:002006-08-18T14:22:00.000+02:00questo che dici, Francesco, è il paradosso della p...questo che dici, Francesco, è il paradosso della poesia: per essere felicemente libera deve far fruttificare le 4 pareti chiuse nelle quali cresce.<BR/><BR/>ciao anto, buona giornata.guglhttps://www.blogger.com/profile/00938097066075766521noreply@blogger.com