domenica 11 novembre 2018

Stefano Guglielmin, La lingua visitata dalla neve. Scrivere poesia oggi



In questi due anni di assenza da Blanc, non ho dormito. Ho scritto invece un lungo saggio sulla poesia italiana contemporanea, verificandone le radici e la tenuta testuale. Sono circa 400 pagine, s’intitola La lingua visitata dalla neve (è un verso di Eugenio De Signoribus). Posto per ora l'indice.


11        Prefazione
Daniele Maria Pegorari

17        Introduzione


Parte I
Questioni preliminari
           
21        Capitolo I
Derive e resistenze dell’io parlante                                                                             
1.1. La deriva del soggetto, 21 – 1.2. Poesia e inconscio, 26 – 1.3. Le insidie sociali del linguaggio, 30 – 1.4. Comunicazione, ideologia, archetipi (un esempio), 35 – 1.5. La creatività, 45.                                             
53        Capitolo II
La tecnica e le regioni del poetico                               

2.1. Simbolo, metafora, allegoria, 53 – 2.2. L’allegorismo debole del secondo Novecento, 68 – 2.3. Precarietà identitaria nel sonetto contemporaneo, 79 2.4. Il verso libero (ma da che cosa?), 90 – 2.5. Lirica vs Prosa?, 115 – 2.6. Poesia e oralità, 127.                                                          
                                   
Parte II
Scrivere poesia oggi

137      Capitolo I
Praticabilità della linea simbolista                                                     
3.1. Introduzione, 137 – 3.2. L’essenziale e la sordina, 142 – 3.3. Un analogismo ben temperato, 151 3.4. Milo De Angelis: salvarsi dalla deriva della contingenza, 165 – 3.5. L’ineluttabilità del simbolico, 173 – 3.6. Originalità, creaturalità, lateralità dell’io, discorsività, 177 – 3.7. Quando la biografia preme, 202.   
                                               
221      Capitolo II
Dentro la lirica (non simbolista)                                 

4.1. La lirica gode di buona salute dentro il proprio ghetto, 221 – 4.2. Il tragico nella lirica contemporanea, 227 – 4.3. L’impronta morale sulle ceneri della Storia, 265 – 4.4. La lingua degli affetti, 306 – 4.5. L’io mestamente lirico di Stefano Dal Bianco, 339 – 4.6. Accettare l’ordinario per ridare dignità all’io piccolo-borghese, 350.
                                              
355      Capitolo III
Sperimentare l’uscita dal lirico                                               
5.1. Sullo sperimentare e sullo sperimentabile, 355 – 5.2. Qualcosa di mobile e opaco continua a mettersi in scena, 365 – 5.3. Una scrittura dalla «memoria corta» e un possibile passo indietro, 374 – 5.4. Tre modi canonici del prosaico contemporaneo, 390 5.5. L’impersonale dove la lirica s’acquieta nella prosa, 402 – 5.6. Altre soluzioni di poesia in prosa, 410.                                                  
439      Bibliografia


445      Indice dei nomi

8 commenti:

  1. CIAO STEFANO, sono felice di questo tuo nuovo lavoro, e ancor più felice che non vi sia il capitolo la poesia femminile o le donne in poesia o differenze di genere in poesia, etc.etc. EVVIVA E A PRESTO COL TOMO!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Concordo, certe categorie vanno definitivamente abolite.

      Elimina
  2. Grazie. Il libro sta cercando l'editore.

    RispondiElimina
  3. Speriamo che lo trovi presto.
    Francesco

    RispondiElimina
  4. Sono sicuro si tratti di un ottimo lavoro.
    Bellissimo il titolo.
    Auguroni
    Giuseppe S.

    RispondiElimina
  5. Bellissimo il titolo, sono d'accordo. Chi ben comincia è alla metà dell'opera... Ti auguro di cuore di trovare un ottimo editore e al più presto, ancor più per noi lettori. Ciao, Rosa

    RispondiElimina
  6. Il riferimento alla neve mi trova sempre solidale. Quanto proponi mi sembra un ottimo menu, che gradirei leggere al più presto. Spero che gli editori siano solerti nell'assumersi la responsabilità della sua pubblicazione...

    RispondiElimina
  7. grazie, Vi saprò dire.

    RispondiElimina