venerdì 8 ottobre 2010

Per traghettare il week end...


Per traghettare il week end senza impasticcarsi come faceva la ragazza Carla, propongo: la scheda di lettura (ricca di lessemi rari e preziosi) di Luca Pasello, scritta in occasione del premio "Anna Osti" dove C'è bufera dento la madre si è guadagnato il terzo posto; il calendario dei luoghi in cui presenterò prossimamente il libro.

BASSANO, Giovedì 21 ottobre, Libreria Vicolo Gamba - Caffè dei libri, ore 21,00. Relatore Stefania Bortoli;
PADOVA, Sabato 20 novembre, ore 18,00, Libreria Effetti Personali  via Accademia 10. Relatore Luciano Troisio;
VERONA, Venerdì 10 dicembre, ore 18,00 Libreria Bocù Vicolo samaritana - galleria Mazzini 1/c. Relatore Alessandro Assiri.

mentre
a VERONA Sabato 23 ottobre ore 18,00, sempre alla Libreria Bocù, la redazione di Poesia 2.0 presenterà il proprio progetto. Saremo in parecchi)
e
a VICENZA,  Venerdì 19 novembre, ore 21,00, alla Libreria Edison (Corso Palladio 36), assieme ad Alessandra Conte e Morgan Palmas discuteremo con il pubblico sul tema poesia e identità veneta.

Un grazie anticipato a chi ci sarà.


Scrive Luca Pasello:

C'è molto, nel titolo dell'opera di Stefano Guglielmin, a partire dal coraggio di un lemma, bufera, di evidente e spericolata memoria montaliana, troppo osteso perché possa trattarsi di richiamo passivo o di rincorsa epigonale. E vi è la scandalosa collocazione di quell'evento chiave entro una madre che con altrettale evidenza è ur-mutter, ominosa scaturigine della dissonanza che attraversa la raccolta. L'intero percorso, scandito da 39 quadri con incipit aperto a monte (verso la madre, si direbbe, o discesi da nodi innominabili), ordisce due livelli. L'uno, implicito e però poetante, nasconde quell'io che si affaccia in limine, rimandando circolarmente all'intero tragitto (con attitudini da nuovo angelus novus) per migliori letture della dissonanza-consanguineità col fratello (soggetto dell'opera e del suo catalogo di vitalissimi scelera), e pasce, trascegliendovi verticalmente, dall'ordinario su su sino ad intertesti e calchi, una lingua tesa a tradurre la vita che svacca (vedi l'attacco della quintina 34, come dire il 34° del Furioso ariostesco — col medesimo tuo riservato alla bufera, insomma). L'altro livello, letterale ed esplicito (l'Egli del libro), a sua volta ribalta l'una sull'altra, cortocircuitandole, le due facce di un vitalismo marginabile ('La spalancherà, distesa sul bordo del mattino") e del suo aborto produttivistico (e la cosa invoca un poco il fantasma di Pound). Leggiamo: "[...] Travasa parole / per imporre cose per cavare contanti / che fanno spesa per dire io sono il signore dio mio / forcina del mondo, non sempre ha ragione, tuttavia". Ma il fratello buono ci campa, sugli scelera del degenere: ne trae la lingua per dirli e, come ogni lettore (assai più presente alla fabula di quanto non paia), agi ed opulenza materiali. La bufera sta qui: nel riscatto che non si dà ragioni sufficienti; nello stile spinto bensì in alto, ma per il racconto di un moto a perdere; nell'origine oscura (la madre) da cui discende lo scandalo di un trionfo mondano quanto mai sterile e implosivo (e redditizio). Così, la bufera travolge il libro stesso, pur lasciandone intatto il profilo di qualità: manufatto (buon sangue non mente), capo d'opera, compiuto e quasi classico nella forma (l'ampia versificazione si squilibra pretendendosi a tratti claudicante, ma senza pregiudizio all'udibilità dei metri canonici che incastona). E classico perché non si dà apocalisse, nei pressi del congedo (la cruciale quintina 34), ma un composto rimando per ipotetiche verso strade non percorse: potenziale, seppur rimpianta, redenzione della [S]storia. Servirebbe forse un ippogrifo, per ridare ragione e ragioni al cavaliere d'industria debordante o al suo doppio sconcertato, poeta figlio d'identica madre: servirebbe la Luna.


3 commenti:

  1. Complimenti. Il premio Osti a me piace, è molto serio e animato da gente competente: non mi sorprende in questo senso che abbiano riconosciuto il valore del tuo lavoro.

    Francesco

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  2. Caro il mio Autore, prenderò buona nota dei suoi appuntamenti e Le faccio i miei complimenti per il più che meritato terzo posto al premio Osti. Le rubo anche l'ottima critica di Luca Pasello, qui riportata.
    Suo affezionato editor
    Gianfranco

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  3. infatti, anch'io ho apprezzato la competenza dei giurati (e non perché mi hanno premiato, ovvio).

    Ciao Gianfranco, fammi sapere se sarai presente in una delle presentazioni indcate.

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