mercoledì 24 dicembre 2008

Zaher Rezai


Zaher Rezai era un bambino-saldatore afgano, fuggito da casa per salvarsi, e morto, invece, il 10 dicembre a Mestre, schiacciato involontariamente dal Tir al quale si era legato nel sottopancia. La storia è stata ripresa da molti giornali e siti web. Il suo bagaglio stava in un sacchetto trasparente, con dentro quattro animali giocattolo (un uccellino, un leone, una giraffa e un'alce), il foglio di espulsione dalla Grecia, una scheda telefonica e un taccuino scritto in persiano antico. Semianalfabeta, Zaher Rezai aveva imparato a memoria, e poi trascritti sul suo taccuino, dei versi antichi, che lo rassicuravano nei momenti di paura. Questi:


Foglio 9

Tu porti il profumo delle gemme che sbocciano,
sei come un fiore di primavera

Mi faccio per te inebriato e felice
quando vieni a cercarmi

È dolce il tuo affetto
amo parlare con te



Foglio 8

e anche quando mi togli la parola
il tuo pentirti è bello

Tu sei un amico incantevole
sei una seta di passione e bellezza

Ora vediamo fino a quando
t’accorderai col cuore mio


Foglio 11

Questo corpo così assetato e stanco
forse non arriverà fino all’acqua del mare.

Non so ancora quale sogno mi riserverà il destino,
ma promettimi, Dio,
che non lascerai finisca la primavera.

Oh mio caro, che dolore riserva l’attimo dell’attesa
ma promettimi, Dio, che non lascerai finisca la primavera.


Foglio 13

Tanto ho navigato, notte e giorno, sulla barca del tuo amore
che o riuscirò in fine ad amarti o morirò annegato.

Giardiniere, apri la porta del giardino; io non sono un ladro di fiori,
io stesso mi son fatto rosa, non vado in cerca di un fiore qualsiasi


BUON NATALE

13 commenti:

  1. Caro Stefano, non ci sono parole per tanto dolore. Anche la rabbia a volte si spegne e non capisce.
    Ma possiamo regalare poesie, questo sì, con semplicità, consapevoli o no di avere un vuoto dentro.

    Canta l'uccellino
    a squarciagola, il pesce balla...
    Una poesia dove l'uccello
    quando canta
    non sa più cosa cantare
    come mai canta e non sa.
    Il pesce balla - e dove balla
    onde mirabili che vanno
    acqua speciale
    per l'amico canterino.
    Aria di nuvole che stanno
    isole al mare...
    nella stessa poesia
    in cui leggerai "noi siamo
    il pesce e noi l'uccello"
    ballerai senza sapere
    a chi ballare, canterai
    senza le note per cantare

    Ciao. Buon Natale.
    Giorgio Bonacini

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  2. ciao Giorgio,
    grazie. e auguri a te e a Grazia.

    gugl

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  3. Buon Natale Stefano...

    il post non ha bisogno di essere commentato; è una testimonianza del dolore di oggi... in parte un dolore che ho vissuto pure io quando sono arrivata qui...la fuga...

    un bacio
    Anila

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  4. grazie Anila per la testimonianza. E Buon Natale anche a te.

    gugl

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  5. Ciao Stefano, auguri a te e a tutti i tuoi lettori.

    fm

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  6. ricambio con entusiasmo! Molti dei lettori, fra l'altro, sono gli stessi.

    gugl

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  7. io sono uno degli stessi.
    hai trovato un modo giusto di rendere omaggio al natale, un modo che vale per tutti, anche per chi non ci crede.

    Buon Natale a te e a chi ti è caro.

    francesco t

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  8. Quando tutto è impossibile, scrivo.

    Un augurio di buone feste a te e ai tuoi cari.
    vincenzo celli

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  9. domani parto per qualche giorno di vacanza. pochi ma buoni.
    ci sentiamo il 30.

    gugl

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  10. per la miseria...addirittura sotto a un tir.
    penso a quanto sia pressante e drammatica la voglia di fuggire
    di questi poveri, poveri cristi

    .tonio

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  11. ciao stefano. volevo augurarti buone feste. ora mi tuffo nella lettura. il tuo blog si fa sempre più interessante!

    baci,
    swan

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  12. Cosa ci colpisce di più?
    L'età ?
    il fatto che portasse con sé della poesia nonostante fosse semi-analfabeta?
    O perchè è un nome quindi dismette l'essere un dato statistica e diviene una persona?

    E tolta l'età, la parentesi-poesia, il nome, che cosa resta?
    Ch cosa è Zaher Rezai.
    Non chi. Cosa.

    Perchè il telegiornale lo si ascolta: solo il 26 dicembre a Lampedusa ne sono sbarcati altri quanti? 150?
    E Lampedusa ne contiene al momento 1450, circa 600 in più della capacità possibile.

    Medicin sans frontieres denuncia che in puglia e in calabria vengono "impiegati" operai che oltre al lavorare in nero, versano ij condizioni di vita non cosi lontane dai campi di concentramento della II guerra mondiale.
    Era già stato denunciato 3 anni fa da Fabrizio Gatti, giornalista. Divenne un pezzo di cronaca al limite del colore (per colore si intende notizia di poco conto, riempitiva).
    Quegli "impiegati" sono gli stessi che hanno scampato l'essere arrotati dal tir o affondati in mezzo al mediterraneo.

    Quante volte ci si scosta leggermente schifati o -peggio- timorosi all'apparire dell'immigrato?
    Al ristorante si contratta sull'eruo da dare al pakistano per una rosa.
    In spiaggia si contratta sull'euro del braccialetto in stoffa.
    Per strada si tira giù 10 euro per la borsa contraffatta "che tanto ti rifai col prossimo cliente".
    A Natale si spende un vagone di soldi per delle cazzate immani da regalare a gente di cui non ci frega un beato c., le stesse persone che al ricevere il bel regalino fanno gran sorrisi e pensano a come ricilare la bella candela, il bell'oggettino, l'anno seguente a qualcun'altro.
    Magari col natale del 2009 regaliamo il bollettino postale col versamento già effettuato a favore di una qualche associazione seria che cerca di
    arginare le morti, le transumanze senza fortuna, una vita stentata e senza assistenza qui da noi.
    Lava la coscienza uguale e magari insegna qualcosa a chi lo riceve.
    O lo insegna a noi.

    Poi magari ci scriviamo una poesia.

    fabiano alborghetti

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  13. cara Swan, felicissimo di sentuirti. E molto bella la tua poesia, davvero! Auguri per ogni cosa.

    caro Fabiano, ognuno farà i conti con la propria coscienza. Ma non è anche questa - oggi come oggi - un prodotto della civilizzazione? La stessa che crea il terzo mondo?

    ciao tonio, un abbraccio!

    gugl

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