giovedì 29 novembre 2007

coppie improbabili


Leggere Rosa Pierno significa ripercorrere la storia della pittura occidentale, dai post-impressionisti a Bacon; e del pensiero che, dalla semiologia, ci porta dritti al Palomar calviniano. Tutta la sua opera, infatti, esibisce l'esercizio dell'occhio nella scomposizione destrutturante dei volumi, di una "figura... discontinua" che "vira dall'umano al bestiale", e che "si sottrae", fuggendo all'osservatore (Terra e acqua, in "Buio e blu", Anterem 1993). Nel suo ultimo libro, coppie improbabili (Pagine d'arte 2007), Pierno applica il principio analogico, già fondamentale nei suoi precedenti lavori, per sondare le vicinanze "improbabili" fra alcuni maestri dell'era moderna, adottando una lingua arcaicizzante, non lontana da quel tesoro d'emblemi che fu il cinquecentesco Iconologia di Cesare Ripa.
Le coppie sono avvicinate per temi esemplari, a partire da una somiglianza tutta visiva delle opere prese in considerazione. Riporto la prosa su "Melancholia" del Dürer, accostata, sotto il binomio Fisico e Ideale, all'incisione "Vergine con bambino" del Mantegna. Sin da subito, l'opera del Dürer fu pensata quale allegoria della condizione dell'artista (e dunque del poeta) nella modernità, orfano dell'epica, ma anche preda delle oscure dinamiche del processo creativo.
Seguendo l'occhio di Rosa, ci ritroviamo dentro una trama che ha la sostanza della favola morale, additando lei una condizione in cui l'eterno presente sloga la volontà, e dal quale ci si libera risolvendo l'enigma, rigettando l'immobilità-sfinge nelle tenebre. Non è un caso che, ad essa, segua Il ratto di Proserpina, al tempo stesso femmina degli inferi e delle messi più ricche.


La Malinconia

Annoiato sguardo non mira alcuno degli ogget­ti ivi profusamente sparpagliati. Deposto Fortuna avrebbe i piedi dalla sfera e le ali iner­ti avrebbe abbassato svogliatamente ai fianchi. E simulando genio da distillata bile ce ne offri­rebbe la stolida depressa insofferenza. Con un compasso si può giocare a bucarsi la veste e con quale voglia piallare e inchiodare per fabbrica­re l'ennesimo strumento? Pensino cane è acciambellato e dorme, e putto la doppia rassegnato. Titolo appare una forzatura, quando non si ha nessun amore a generare malinconia. Massi e mole ingombrano il restante spazio come ciò che ottura: nemmeno reperti che provengan dal passato!
Del nuovo giorno non si può dar lieta novella né arcobaleno rallegra l'adunata. Bilancia e campana, clessidra e tenaglia ti mostrano che risolvere rebus è decidersi a uscire dalla stampa.

6 commenti:

  1. Nata a Napoli nel 1959, dove si è laureata in Architettura, Rosa Pierno vive a Roma. Dal 1994 è redattrice di "Anterem". Cura inoltre la rubrica "Tangenze" sulla rivista d’arte "Il Libretto", ed. Pagine d’arte. È presente in molte antologie di poesia italiana, fra le quali "Parola plurale" (Sossella 2005).
    Ha pubblicato: Corpi" Anterem, Verona, 1991; "Buio e Blu" Anterem, Verona 1993; "Didascalie su Baruchello" ed. Gridi, Roma 1994; "Interni d’autore" Edizioni Joyce & Company, Roma 1995; "Musicale" Anterem, Verona 1999; "Arte da camera" edizioni d’if, Napoli, 2004; "coppie improbabili" Pagine d'arte, Tesserete, Svizzera 2007)

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  2. nessuno scrive niente?

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  3. è la malinconia che immalinconisce?

    anonim'ali

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  4. credo che il testo di Rosa Pierno sia pieno di pensiero e che a ciascuno piaccia goderne la fragranza.

    ci sono stati molti passaggi in questi due giorni: significa che il testo è stato letto.

    gugl

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  5. da:La Scheda Proairetica della Poetessa


    Ho intravisto una scheda su Rosa Pierno , la Scheda Proairetica della Poetessa, ne "L'Assassinio dei Poeti come una delle Belle Arti" dell'Anonimo del Gaud(copyright 1999-2003), che fu rinvenuta dopo accurate ricerche in un luogo mantenuto rigorosamente segreto.Vi ho letto, tra l'altro: "Si tiene a galla con una matita.Attinge dallo scibile umano. Il suo ufficio è rigettare l'eccesso in un altro luogo. Ci mette anche dei "si", ma non afferma nulla.Raggira il problema delle omissioni.Usa una rete a trama fitta per pescare parole dimezzate. Illustra paranco manuali tecnici con piedi di porco, forcine, foglie di alloro.Costruisce luoghi a partire dal bianco. Dalla coperta lancia segnali d'avvistamento. Lascia impronte lucide col sentimento. Cerca nei giardini del dormiveglia il luogo dove collocare lo specchio di Alice.Ha anche cercato di rarefare i segni per vedere di giungere a elementi base: un unicorno e una corda aggrovigliata. Compie analisi intuitive. Si avvicina all'oggetto fino a inquadrarne una porzione insufficiente."
    Nello stesso Fascicolo del P.M. v'era il verbale dell'escussione di Gianfranco Baruchello e financo il verbale della Coperta Perduta nel Wisconsin,che fu smarrita da V.S.Gaudio; in un altro, ebbi modo di leggere che Folco Portinari non aveva inviato nessuna delle sue dieci scatole semantiche a quell'altro poeta che si occupò della postum'età del surrealismo, tanto che uscì fuori il Cannone "Bella Ciao" di Pino Pascali, che era, sì, del 1965, ma, carico com'è di potere allo stato potenziale, questo enorme simbolo fallico è sempre sul punto di entrare in azione.

    V.S.Gaudio

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  6. Rosa Pierno è un grande. Il suo Musicale è un breviario di Poesia
    Flavio Almerighi

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