sabato 27 ottobre 2007

Sorga


Malgrado la caduta sia così insistente nella sezione "Sorga" de La distanza immedicata, sorga è anche il congiuntivo presente del verbo "sorgere". In quanto congiuntivo, esso apre una possibilità, una rotta nella corrente, che avvia al medicamento, alla ricomposizione del conflitto. Francesco Marotta, fra i più grandi sismografi delle unità profonde che mi sia dato conoscere, l'ha ben compreso e lo racconta, in un magistrale ed inconfondibile dettato, nel suo blog. Si tratta di un testo già pubblicato nel marzo di quest'anno ne La Poesia e lo Spirito, che forse non tutti hanno avuto l'opportunità di leggere. Grazie dunque per averlo riproposto in uno dei più competenti blog italiani di poesia.



Invito inoltre a leggere qui quanto scrive Francesco Tomada a proposito di come a beato confine.

21 commenti:

  1. non per complimento ma perchè davvero lo penso: la tua poesia è stupenda

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  2. beh, non posso che dirti: sei sicura?

    gugl

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  3. cari amici, Tiziana ha risposto nel post precedente che la riguarda.

    un caro saluto a tutti.
    gugl

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  4. caro amico perchè ne dubiti?

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  5. perché sai, gli amici fanno di tutto per vederti contento.

    gugl

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  6. Non credo, Stefano che tu abbia bisogno dei miei incoraggiamenti quando ne ricevi, ne hai ricevuti a decine da persone enormemente più autorevoli di me, ma visto che mi provochi ti dirò che questo "stupore incantato" che provo leggendo le tue cose lo provo solo leggendo le tue cose.

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  7. complimenti, prof! non sapevo avesse ricevuto tutti quei riconoscimenti riguardo la sua "distanza immedicata" ! perchè non mi dice mai niente? comunque anche io, alla sua poesia, mi ero avvicinata esattamente come ad un giocattolo da smontare, rinunciandoci dopo diverse letture e riletture ed ora la prendo come mi viene, la prendo come sale e non mi spaventa più, anche se qualche verso, a volte, ancora inquieta. sarà l'inquietudine data dall'oscuro, quella stessa inquietudine che, dieci anni fa, provavo nel buio, quella stessa inquietudine che poi è un subire un fascino ed attrazione, in fin dei conti.
    patty

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  8. grazie ali!!! e complimenti per il nick name...Alivento...mi piace un casino! ottima scelta!
    patty

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  9. è bello mettersi in un posticino nascosto e starvi a sentire, mie care.

    gugl

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  10. Grazie patty, il mio nick, in effetti è più di un nick, è il mio nome in web, quello a cui, secondo il prof. Guglielmin, di cui sono ammiratrice devota, ho assegnato un destino, per questa ragione non me ne spoglio e non lo confondo con quello reale.
    Cioè vuoi che mi perda questa avvincente avventura di che destino ho dato al mio nick?

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  11. il prof guglielmin avrebbe da ridire sul legame nick-destino messo in luce dall'amabile alivento, ma tace, e sta in coda all'evento, come l'antrace :-)

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  12. l'alivento sta in convento che da suora sta beata e il destino è presto fatto lo darà a mangiare al gatto.

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  13. beata l'alivento l'ho trovata, ma ora da qualche tempo s'è imbronciata?

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  14. imbronciata raramente/ è più spesso sorridente/quando legge la poesia/ la tristezza vola via/se vi trova dentro a fondo/verità bellezza il mondo/ se vi trova pienamente/quel che alberga nella mente/quell'affinità comune/ch'è sollievo delle pene

    ;)

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  15. nemmeno mi metto a competere / con una che vorrebbe mettermi il catetere / e poi rinuncia alla rima con "pene" / perché ciò imporrebbe il taglio... delle vene.

    gugl

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  16. litantrace ed antracite
    con l'antrace e con le vene
    taglio si che ben conviene
    il discorso con un morso
    forse dato con amore
    in corsia pronto soccorso
    di mandarti non ho cuore

    :*)

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  17. professore, a parte che in fatto di rime, come sa, la straccio, ma le sembra serio contaminare il suo serissimo blog con tali facezie?

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  18. questo spazio si chiama "personale" non a caso.

    gugl

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  19. questo è troppo anche per me! non vi seguo proprio più tra rime e destini!
    baci patty

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  20. hai raigone Patty, :-)

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