martedì 26 giugno 2007

Luigi Meneghello


Se n'è andato Gigi da Malo, l'inglese, el pomo pero del mondo, forse a causa del cuore ingombro o per completare la lista "delle morti più notevoli" che chiude Libera nos a malo. Diventerà un "Mistero Numinoso", come la vipera trovata "morta sotto la cascatella" e traslata nell'Empireo-bottiglione d'aceto, "dopo la resurrezione e la nuova morte".


l'incipit:


"S'incomincia con un temporale. Siamo arrivati ieri sera, e ci hanno messi a dormire come sempre nella camera grande, che è poi quella dove sono nato. Coi tuoni e i primi scrosci della pioggia, mi sono sentito di nuovo a casa. Erano rotolii, onde che finivano in uno sbuffo: rumori noti, cose del paese. Tutto quello che abbiamo qui è movimentato, vivido, forse perché le distanze sono piccole e fisse come in un teatro. Gli scrosci erano sui cortili qua attorno, i tuoni quassù sopra i tetti; ricono­scevo a orecchio, un po' più in su, la posizione del solito Dio che faceva i temporali quando noi eravamo bam­bini, un personaggio del paese anche lui. Qui tutto è come intensificato, questione di scala probabilmente, di rapporti interni. La forma dei rumori e di questi pensieri (ma erano poi la stessa cosa) mi è parsa per un momento più vera del vero, però non si può più rifare con le parole".


Mi piace riportare anche un passaggio dove si parla delle ragazze di Schio, quando ancora le loro mani odoravano di stalla e la loro bocca sudava bestemmiole protoindustriali:


"All'appuntamento alla Melonara la ragazza da Schio che aveva promesso di portarsi anche un'amica, tarda­va ad arrivare. Ampelio s'era lavato i denti, altri il collo, tutti avevano fatto dei preparativi speciali per questo appuntamento, perché le ragazze da Schio sono quasi di città.
Finalmente arrivò: era su una bicicletta da uomo, con dietro un carrettino di quelli per portare il latte; su que­sto era appollaiata l'amica, colle calze di seta e i tacchi alti. Quella del carrettino era prenotata per Bruno: gliel'avevano mostrata in piscina, ma da lontano e seduta. Seduta poteva anche andare, ma quando smontò dal carrettino, coi tacchi e tutto era grande così. La serata fu disastrosa; entro dieci minuti una delle signorine da Schio aveva già detto "Va' in merda," e l'altra "Dio-scàlso che fretta ragassi."

3 commenti:

  1. Libera nos a malo è uno dei miei libri preferiti. Non è la mia infanzia ma è anche mia. E, un po' mi vergogno, non ho mai avuto il coraggio di leggere altro di suo, per paura di trovare qualcosa che adombrasse la bellezza di quel libro.

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  2. ciao Vincenzo! "Pomo pero" e "Bau-Sète" sono dei perfetti pendant.

    gugl

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  3. il fatto che nessuno commenti il valore di questo autore, mi deve far pensare che i poeti non leggono romanzi?

    gugl

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