mercoledì 6 giugno 2007

Eros/a fresca aulentissima



Eros, fanciullo zoppicante, avanza per colmare una mancanza. Se diventa parola, questa ne porta l’irruenza, l’approssimazione dello strappo, ma anche quanto ogni canto, forse, dovrebbe tacere. Capita così per le poesie che seguono, minori appunto perché custodi del demone del dominio, spinte da una voce risentita, probabilmente cara a Cecco Angiolieri o a Rustico de Filippo, una voce che abita la carne, il sentimento d’esclusione, l’urgenza di raggiungere il bersaglio e la misoginia inevitabile in ogni missiva amorosa. Eppure anche questo è un modo di raccontare il naufragio, lasciando emergere - tra sassi, rapide e parole monche - moti altrove celati, livori, mossi a difesa della Madre Terribile, colei che può, ad ogni tratto, donare e riprendersi la vita.




1


Lo sai che soffro d’edipo
.................................mia titti
titti troia di tatto silvestro
che mi barbiturico e m’abbondio
ramingando solo, e tutto, per i tratturi

ma quando t’agiti e t’artigli
anima mia amalia
aprendo a nido la fanghetta
sento la delizia dell’aspèrula
tremula in autunno quando
il vento al torciglio la diletta!




2


Oh come scodavi in sabba
quand’io ti pascolavo:
“C’ho il fanciullino in groppa
..............- pinocchiavi -
e ’l mi’ babbo è baleniere!”

Usciti poi dall’ippoletto
grifava i suoi tre bocconcelli d’acqua
il dingo spirito di Boby Dick:
ricordi? Abbaiava che Dio la mandava!




3


Sei l’amara
l’analfabetica mia puella
che bene bacia e scorteccina
che sbuccia fosca la polpa
..................................che lava
il ciccio raglio e la sghimbescia;

sei la mia geisha
ruvidosa, sì
........baldracchina
sei la mia rosa
...........che tutto intorno spina:
“Papé aleppe, papé aleppe, Ciciàn!”





4


Oh mistilòquia sull’erbina sfoglia
come biocca ballavi la lambada
e come gaio veniva lo schiocco
del gluteo tuo vago di carnante!

Sì, tu m’escavi
giuggiola frettembrina
ed io salivo, dunque, sordo
all’ortica e al pruno,
fra i tuoi orridi stilnovi

ma rivolò l’alba
......................infine
là, sul corpo tuo pastura
mio muschio da fungaia.




5


Tu eri in erba
nel campo dei sette nari
e soave sudavi
................................lassù
dopo l’arringa delle mie labbra sperlari:
cercavi la radice, il tubero dolce
la voce sfoglia preferita
cui far rimare morte e vita.





6


Ci accomuna
la stessa eterna
merda cura per la vita
il razzolo deforme
dove riparo per salvarmi

............................ed altre cose
care all’erma tua topa da passeggio.





7


Facciamo un poesia di cose,
............................................vuoi?
Marmellata
azzurromora di vitelle zoccole
o di parole, come
Pallavicina caduta dal cavillo
o dalla tua bocca limacciosa:
era il merdoso maggio e tu
sgravidavi il Verbo con le mani.





8


In fondo all’orbo
e stretto cunicolo dove sgravo
il brutto anatroccolo e mi lagno
l’anima fa i salti per uscire
si dissangua e nevìschia in quell’imbuto
ma non sento che rantolo e groppo
e l’alfabeto scarbùra in sella
al suo fischio disfatto.




9


Però adesso fai bene, se credi
a chiuderti fuori la bocca a
non parlare quando la mia mano o il nervo
per non cercarti scrivono
fra i dirupi di te perduta o assente di te
presente altrove




10


per trovarmi dovresti
seppellirmi di meno, potresti
capisci? esistere meno
esitare

23 commenti:

  1. sono poesie del 1989, rimaste inedite finora.

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  2. "l’anima fa i salti per uscire!"

    mi viene or ora:

    La morte fa salti animali per uscire,
    da limitrofe aree protette,
    calendari laicizzati,
    cornucopie siderali
    glutei gelatina,
    vasetti semi aperti di luce
    colonie sfiatate presso i cuori
    e dopo
    calabroni tra l'indaco dei piedi
    a fuggire!

    come punto di Caucaso vago, ecco,
    è lontana
    e qualcosa in meno è l'anima


    mitralika

    ciao guglie
    grazie per questo lampo

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  3. mi fa piacere sapere che la mia poesia ti stimola :-)

    gugl

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  4. ma sono un capolavoro! altro che minori! se ne fa un libro, dai! Agorà si offre sicuro! Ciao GTZ

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  5. ah, sì, anche a me piaciute molto, per quel tratto giocoso e rabbioso, e per quel balbettamento della parola che sfrigola elettrica rimandando pieno il calibro con cui prende la mira.

    poesia minore... mah...

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  6. grazie per gli entusiasmi. qualcuno mi ha detto che non scrivo mai poesia d'amore, e allora...
    Rimango dell'idea che quando la poesia "sfrigola", le forze cotonie e quelle eroctonie trasformano l'universale in particolare, senza ritorno, o quasi. Magari mi sbaglio.

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  7. Ricordo anche la serie "minore" che consegnasti ad Absolute, Stefano. Vedo che nelle versioni cosiddette "minori" (lo dici tu, ma se fossi la poesia me ne risentirei molto) riesci a tirar fuori molto estro da non far rimpiangere nulla

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  8. grazie Voc, l'estro c'è, è vero, d'altro canto, eros ed estro vanno a braccetto, si sa. Poi se li combini, hanno solo la "t" in difetto. Ciò li affratella.

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  9. mi associo ai commenti positivi di tutti, trovo i termini fresca giocosa scoppientante adatti a definire questa poesia

    supefatta che sia scritta da Stefano, leggendola non l'avevo capito, però ricordo che questo scoop ce l'avevi promesso :)

    ciao Stefano

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  10. a me piacciono assai assai queste poesie sfrigolose come mi piacquero allora quelle di absolute. ciao a.

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  11. bellissima peotica, stefano. una magia e una sorpresa. così urticante e tuttavia mielosa. e a chi sono dirette? chi è la rosa.
    la sposa?

    fatevi un giro dalle mie parti se avete tempo. ho da mostrarvi nuove cose.
    un bacio, erminia

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  12. poetica! poetica!

    sorry. erminia

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  13. visto gli incoraggiamenti, ne scriverò ancora. Magari fra vent'anni uscirà anche il libro con queste poesie "sfrigolose". :-)

    Cara Erminia, si dice il peccato ma non la peccatrice (che magari naviga e legge...). Comunquenon è la sposa, rosa fresca aulentissima davvero e pparsa poco dopo, "inver' la state".

    buona giornata a tutti
    gugl

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  14. sono belle.
    agrace

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  15. scusa l'ot - abbiamo fatto un nuovo blog. solo belle donne. http://videllebelledonne.wordpress.com

    ciao a.

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  16. ho sbagliato, manca una a viadellebelledonne

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  17. ciao grace, complimento gradito.

    ciao a. devo andare a vedere o i maschio sono alle porte (a bussare?)

    gugl

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  18. vieni a vedere, è bellissimo e io sono contentissima. vedi quanti superlativi?! :-) a.

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  19. facci dono di una tua poesia. a.

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  20. ben senti!





    s.molesini

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  21. si vede che ledonne hanno una macia in più: intanto che i maschi stanno discutendo sul senso della vita, le femmine fanno il senso della vita :-)

    brave.

    ps. sulla poesia, ne parliamo.

    gugl

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  22. non so se "poesia minore"ma mi pare una scrittura antica.
    l'ironia però piace

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  23. grazie per il "però" :-)

    gugl

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