martedì 8 maggio 2007

Varianti ed altre cose


(-: Un post dove mi faccio un po' di pubblicità :-)


Anzitutto, segnalo il nuovo numero on line di Carte nel Vento (ed. Anterem), nel quale si entra nel laboratorio di alcuni poeti, verificandone le "varianti" ossia i modi in cui il medesimo si coniuga. Ne troverete un paio tratte da Come a beato confine e da La distanza immedicata, più un inedito che rimarrà tale.


Vi invito poi a leggere il nuovo articolo su Poesia & Blog in Tellusfolio, dove incontro Anila Resuli e Antonio Diavoli. Il che significa fare l'esperienza con la poesia cinese, giapponese, russa... Insomma con l'altrove.


Infine, ricordo che il 16 maggio alle 21,30 presenterò il mio libro a Macerata, assieme al prof. Giampaolo Vincenzi, presso la Galleria Antichi Forni - piaggia della Torre.

10 commenti:

  1. e quindi hai conservato le stesure precedenti, l'hai fatto di proposito o è capitato? interessante comunque vedere come si evolve un testo. ciao a.

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  2. ah, io ci scrivo ultima, ultimissima, ultimissimissima, ultimissimissimissima e così via con gli ssimissimi a.

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  3. di solito conservo le varianti più significative oppure le pubblico in rete, così non le perdo :-)

    gugl

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  4. uhmm si potrebbe scrivere ogni giorno la stessa poesia, per tutta la vita. tante varianti quanti sono i giorni della nostra vita, quanti sono gli stati d'animo della nostra vita. ciao a.

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  5. hai ragione, in fondo facciamo proprio questo.

    gugl

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  6. Ma in fondo cara Antonella ogni poeta scrive sempre la stessa poesia in mille modi diversi ed è un po' quello che fanno tutti gli artisti. Infatti l'artista non è certo più illuminato degli altri uomini e sicuramente non è un profeta, né viene ispirato direttamente dallo spirito santo, a meno che non sia un santo mistico ma qui stiamo parliamo di altro. L'artista è, per me, colui che prova ad esporre in modi non convenzionali e sempre diversi i temi che accompagnano l'uomo dall'alba dei tempi. Ognuno poi si sceglie gli orizzonti a lui più congeniali.
    Riguardo le stesure io a suo tempo bruciai tutto quello che avevo scritto e conservato in cumuli e cumuli di carta in una certa tragica notte della mia vita.
    Ora scrivo esclusivamente al PC e conservo solo le stesure definitive cioè quelle che alla fine riesco a far pubblicare. Tutto il resto lo cancello.
    pepe

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  7. e questo sarebbe un post sul vento???
    nonono non soffia! ;)

    io ci scrivo "ultima" o "in lavorazione", poi all'interno del file word, magari dentro tabelle affiancate, lavoro le stesure, prima le conservavo e pubblicavo in rete, poi m'è sembrato presuntuoso/incensatorio e non l'ho fatto più. a chi vuoi che interessi? ho pensato.
    A proposito, Stefano, a parte la pubblicazione di varie stesure in carte del vento in quale altro luogo in rete pubblichi le varie stesure?
    Io penso che vedere il work in progress in due o più versioni, sia una cosa interessantissima, fa veramente percepire il lavoro di rifinitura, pulizia, il modellare le parole, la costruzione verso per verso della poesia. è chiaro che l'idea iniziale è il poeta/genio, il lavoro seguente il poeta/artigiano o mestierante o tecnico o maestro...fate un po' voi.
    Bello lo spunto sulla scrittura della stessa poesia per tutta la vita in tante varianti, bella la sequela di pepe. E bello anche il commento di un anonimo sul blog di Vocativo (ultimo bel post sulle prospettive della scrittura in rete) che cerca di spiegare come per l'artista il web possa essere una sorta di ghetto.
    Insomma belli tutti. stasera mi sono veramente gustata tanti bei commenti che rispecchiano molto le mie idee.

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  8. Cara Ali, non dico quali siano defintive e quali no, quelle pubblicate sul web. il prossimo libro lo vedrai (quindi abbi pazienza almeno altri 3 anni).

    intanto mi fa piacere che tu sia rilassata e soddisfatta (di solito le donne che lavorano sul serio non lo sono mai).

    ciao Gabriele: anch'io scrivo la computer però poi stampo e rileggo (e caso mai metto nel cassetto)

    gugl

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  9. un po' di pubblicità .. mi sembra il minimo sindacale che puoi concederti. Davvero!
    Ad avere la possibilità mi piacerebbe esserci a Macerata .. e poi, non si sa mai!

    Per il resto, corro "tosto" a vedere il tutto :-)

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  10. Francesca, Macerata è lontana: pensaci bene :-)

    però se passi non può che farmi contento.

    l'importante è il pensiero, davvero.

    ciao
    gugl

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