mercoledì 18 aprile 2007

La linea del Sillaro


La linea del Sillaro (Campanotto 2006), che "non è un'antologia" come precisano più volte Salvatore Ritrovato e Matteo Fantuzzi, rispettivamente prefatore e curatore del libro, raccoglie alcuni degli ospiti della rassegna Degustare Locale, da tre anni attiva in Castel di San Pietro Terme, domus aurea dell'amico Matteo e crogiuolo nel quale s'è formata questa prima mappatura "del territorio emiliano-romagnolo", senza discriminazioni generazionali e stilistiche. Come infatti sottolinea Ritrovato, "gli autori seguono in ordine alfabetico, non di importanza (se di importanza si può ancora parlare)." E aggiunge: "Ovviamente la qualità dipende dall'autore, sia che pubblichi con un piccolo, con un medio o con un grande editore. Da una rapida scorsa dei testi degli autori qui selezionati, l'unico editore che ricorre tre volte è Garzanti, due volte Book e Donzelli, una volta Aragno, Archinto, Campanotto, Edizioni del Girasole, II Ponte Vecchio, Lietocolle, La Pilotta, La Mandragora, Manni, Marietti, Marsilio, Moby Dick, Raffaelli, ReEnzo." Insomma: il meglio della piccola editoria, a tenere insieme voci "assolutamente lontane ma tali nella loro capacità da non poter non essere ascoltate" (Fantuzzi).
Gli diamo credito, anche se i due amici non fanno poi nulla per sostenere il valore degli autori presentati (Bacchini, Bellosi, Brusa, Camporesi, Fabbri, Lauretano, Lombardo, Massari, Nadiani, Quintavalla, Rentocchini, Riccardi, Serragnoli, Sissa, Teodorani, Vezzali, Zattoni), delegando al lettore la gravezza del compito e fidando sulla notorietà degli stessi. Capita così che questo libro svolga una funzione meramente ricettiva, di registrazione priva di prospettiva critica, malgrado l'intenzione sia anche quella di favorire "l'incontro e il confronto, lo scambio di opinioni, il giudizio". Cosa che avverrebbe con maggior piglio, se qui ci si schierasse maggiormente, anziché avanzare l'ipotesi secondo la quale viviamo "in pieno deserto" con un proliferare di voci discordanti e "un preoccupante squilibrio tra sovrapproduzione e aridità del clima: tutti a morire di sete per la Poesia che non si trova" (Ritrovato).

Io credo che negli autori presentati la poesia ci sia, e così ovviamente credono coloro che hanno seguito (e finanziato) il progetto; appunto per questo, un tentativo di organizzare tale "linea", di scandagliarla, di verificarne la tenuta, sarebbe stato auspicabile, in modo tale che la mappatura non fosse di semplice catalogazione, bensì criticamente orientata e dunque stimolante sotto il profilo del confronto.

10 commenti:

  1. ricambio la visita e guardo con meraviglia il tuo blog! ti metterò tra i preferiti quando capirò come si fa....sono una "blogger novella" :) Ciao!

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  2. ciao, lo so che sei novella, l'ho visto da clelia. Benvenuta.

    gugl

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  3. in effetti è un libro dedicato ai lettori scaturito da un festival dedicato ai lettori ma particolarmente ai lettori neofiti, considera che DL aveva la specifica richiesta che "ci fosse solo poesia", senza spiegazioni, senza questioni: "solo poesia"

    che non è mica poco :)

    va considerato anche che è impossibile antologizzare una linea che non esiste. la linea del sillaro (poeticamente parlando) è una farsa, una bufala. è un discorso di mappatura, non ci può essere criterio antologico, che non significa che non creda in questi autori, di almeno i 2/3 ho anche fatto analisi pubblicate in riviste e siti vari, insomma è gente di cui mi sono occupato, e anche gli altri li conosco bene, nulla è lì per caso.

    ma quando c'è stata la possibilità di fare un festival "mio, mio e solo mio" ho mandato avanti in effetti le mie idee della necessità del dialogo coi neofiti, il dialogo "solo poesia", la "lineamadre" per utilizzare il titolo del libro della vezzali appena uscito.

    chiariamo che il supporto economico è stato coprire in prima battuta la pubblicazione, ma le spese sono già ritornate, la prima edizione è sostanzialmente esaurita. ed è uscito a dicembre 2006 !

    (e ne sono davvero felice)

    matteo fantuzzi

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  4. in linea di massima, concordo ...

    ma poi, un po' ci ripenso e forse, così, il lettore, si sente libero. non indirizzato.
    non so se in effeti, non possa essere un bene, questo tipo di approccio.

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  5. è stata dunque una scelta di pubblico (del tutto rispettabile e vincente, viste le vendite). Le mie osservazioni riferivano invece all'orientamento critico, che viene a mancare nella misura in cui tace sulle poetiche. mi piacerebbe saper in che relazioni ti poni (e si pone la non-antologia) rispetto alla linea marchigiana che porta avanti Davide Nota; cme a dire: perchè (pare) là esiste una linea e qua no?

    ciao
    gugl

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  6. io ti dico, nota avrà fatto le sue considerazioni sulle quali non sto a sindacare, ma anche chi fa la "linea adriatica" fa le sue considerazioni, e avanti così.
    se io però guardo gli autori a disposizione (e non solo questi 17, tra i vari festival negli ultimi 3 anni ne ho ospitati una 70ina, anche se poi mi sono posto dei limiti, ho cercato insomma per lo meno di fare una selezione funzionale alla tesi) dicevo ci stanno tra loro come le pere con le mele, lo spiego nella postfazione, è troppo complicata questa realtà per entrare in una linea, considerando anche che storicamente l'emilia-romagna è terra di emigrazione e immigrazione, insomma un'allegra babele che poeticamente parlando dà molte soddisfazioni, e per questo ne ho parlato.

    la vendita non è un parametro ! ;)

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  7. però è un bel biglietto da visita, la poesia dell'emilia romagna, se si vuole comprendere in generale la poesia italiana. è variegata, molto variegata, e con molte eccellenze.

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  8. credo che il concetto di "linea" abbia il valore di modello. Se tu vai a leggere i poeti lombardi e li confronti con la linea lombarda, vedi anche lì pere con le mele, eppure l'idea che questa linea esista è passata ed è diventata griglia del canone novecentesco(quasi per tutti). Mentre la linea ligure fatica ad improsi, mi pare. voglio dire: non è necessario costruire "linee", tuttavia se un libro la contiene nel titolo, in un certo senso ci si aspetta questo comprandolo.

    gugl

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  9. ma se è una cosa scritta da me si sa a priori che è una presa per il culo :)
    (questo lo si diceva anche ieri alla presentazione con salvatore ritrovato...)

    matteo.

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