domenica 11 marzo 2007

Omaggio a Garcia Lorca

L'inedito che pubblico è stato scritto un paio di anni fa, in occasione di una personale del vicentino Enrico Oliviero, che aveva dipinto una cinquantina di pannelli 1,5 x 1,5 m. tutti dedicati al Lamento per Ignazio Sanchez Mejias di Federico Garcia Lorca. Per comprenderne i richiami, dunque, occorre andarsi a rileggere il poemetto lorchiano. Il mio testo, infatti, è intrecciato a maglie strette con esso. Quando l'ho eseguito, per creare un attrito fecondo fra i due testi, ho proiettato i versi di Lorca simultaneamente alla mia voce. Su sollecitazione di Anila Resuli lo pubblico.
Sopra il lamento e dentro


uomo calce, cristallo, nichel, uomo salice e colomba, che versa
il corpo in tempo per l’ora vuota, uomo dal cuore basso, più in basso
del toro ferito

con i suoi piccoli gelsomini sul petto, i cavalli a punta intorno
e la domanda del vecchio mondo, la sua triste lingua morta fra
tonfi e piaghe

uomo cieco nel cerchio, che disseta la brama del cuoio, uomo
raccolto ora dal volo dei vermi, in quella terra e velluto senza bocca
né viaggio

uomo come la spagna di franco, con l’ombra del primo maggio
sul fuoco
e l’inferno della chiamata alle armi, uomo madre della propria sorte
frutto nel seno delle mandrie celesti

uomo che chiude l’aria ai vivi, che l’apre ai vinti, uomo padre attento
col suo fucile a tempo, che non immagina tregua anche se muore
la sera

uomo che salva il suo fanciullo andaluso, quell’anima assente
al servizio dei cani, federico che canta il suo ramo d’ulivo
tra fessure e chiodi in tristissime mani

11 commenti:

  1. La giudico un'ottima prova. Bravo! Sandra

    RispondiElimina
  2. vuoi dire che come "prova" va bene ma come "opera" lascia un po' a desiderare? :-)

    RispondiElimina
  3. Non si potrebbe ascoltare in voce e in musica?
    pepe

    RispondiElimina
  4. bravo come sempre. già mi immagino la scena, lorca e ignazio, il lamento, il toro, la morte a las cinco de la tarde, non voglio vederlo, e stefano guglielmin. il lamento per ignazio sanchez è una delle pagine più forti che sono state scritte e non è facile scriverci sopra. uomo che canta il lamento cantato dall'uomo per l'uomo. ciao a.

    RispondiElimina
  5. ciao anto, hai ragione. è così.

    Gabriele, la cosa è andata in diretta e senza repliche, meglio così, forse. esiste una breve ripresa fatta da mia moglie, ma le tengo per me (la ripresa e mia moglie, of course :-)

    RispondiElimina
  6. vedo il font con un carattere troppo piccolo: sono io cieca? non riesco a leggere bene. non si potrebbe per piacere aumentare il font size, Stefano?
    ciao, a tutti, ermi

    RispondiElimina
  7. mi auguro che entrerà in qualche prossima raccolta, Stefano...

    altrimenti sarebbe un peccato. Mortale!!!

    RispondiElimina
  8. bella davvero questa interpretazione stefano. personalmente non la ritengo una prova...quando torno a casa la rileggo ancora (qui nelle aule informatiche universitarie non è mai atmosfera giusta per la poesia :-)...
    grazie comunque per aver inserito il pezzo!

    ciao :-)

    RispondiElimina
  9. cara Erminia, ho messo il font piccolo perchè altrimenti gli a-capo no nerano quelli corretti. Tieni presente che, nell'originale, ogni verso va a capo esattamente all'alteza dell'altro. il testo insomma è a forma perfettamente rettangolare.

    Grazie Anila e Voc, ma non credo che inserirò questo testo d'occasione nella prossima raccolta. magari lo leggerò ancora, sempre che l'amico pittore faccia un nuovo vernissage.

    RispondiElimina
  10. prima leggo Mariangela, poi Lorca!

    mi ci trovo e ritovo, ho organizzato due diverse serate a proposito: una sul "POETA A NEW YORK" ( raccolta che adoro) e l'altra, dedicata al 900, dove ricorderai, c'era lei tra gli evocati, la Mariangela!

    Il suo ultimo libro, è capolavoro.

    a presto,
    contenta di queste presenze!

    mitra

    RispondiElimina
  11. ciao Mitra. lo sai che io preferisco Fuoco centrale?

    brava a organizzare l'evento che dici!

    RispondiElimina