venerdì 19 gennaio 2007

Questione DAL MOLIN


La Questione DAL MOLIN mette sotto i riflettori mass-mediatici il territorio vicentino, consentendo così di avere a disposizione un numero sufficiente di dati per poter affermare quanto segue.


I favorevoli all’ampliamento della base militare americana di Vicenza sono:

- i 700 dipendenti circa che così non perdono il lavoro (sono salariati e stipendiati);
- i disoccupati che sono convinti di trovare un posto di lavoro dentro la nuova base;
- parte delle forze dell’ordine;
- i proprietari immobiliari: non perdono gli affitti versati dai militari che vivono fuori dalla base;
- i proprietari immobiliari che potranno affittare ai nuovi inquilini;
- le imprese edili che riceveranno l’appalto;
- l’indotto legato a quest’ultimo;
- i commercianti che esercitano nelle vicinanze della caserma Ederle e dell’Ederle 2, dove i soldati e il personale spendono e spenderanno gli euro durante il tempo libero;
- le prostitute e i travestiti (anche quelle/quelli di sinistra);
- gli spacciatori convinti di moltiplicare i clienti;
- tutti coloro che non capiscono bene quale sia la posta, ma che godono per il solo fatto che i dimostranti possano essere bastonati;
- Il Sindaco di Vicenza, per due ragioni: rinforza la sua posizione nell’elettorato di centro-destra; scarica la responsabilità di un progetto che egli stesso aveva iniziato con il governo precedente;
- La giunta provinciale e regionale che è di centro-destra;
- Prodi che dimostra di rispettare le decisioni dell’amministrazione vicentina (visto che, appunto, il progetto era già stato ratificato dalla giunta comunale);
- Prodi e la parte democristiana del governo in carica, che mettono le basi politiche per una possibile e futura unione partitica di centro;
- Prodi che, in una prospettiva europeista, già apre il dialogo con gli USA, Paese extracomunitario;


I contrari all’ampliamento della base militare americana di Vicenza sono:

- gli abitanti esclusi dalle categorie nominate sopra (circa il 63% della popolazione), preoccupati dell’insediamento dei 25.000 nuovi arrivi (tra militari, famiglie, fidanzate, segretari, impiegati eccetera);
- parte delle forze dell’ordine;
- tutti coloro che temono la militarizzazione della città, che avrebbe il 15% dei suoi cittadini costituito da militari;
- parte degli spacciatori e chi generalmente delinque, che teme la stessa cosa;
- tutti coloro che identificano la caserma americana con la politica imperialistica di Bush;
- tutti coloro che speravano in un modello di sviluppo differente per la città di Vicenza (Vicenza città palladiana, Vicenza che investe nelle energie rinnovabili, Vicenza dei vini, delle passeggiate in collina, Vicenza che ha, nel piccolo aeroporto attuale, un polmone verde);
- il quartiere aeroportuale, che subirà una cementificazione straordinaria;
- gli automobilisti, gli autisti eccetera, che troverebbero il traffico moltiplicato nell’area interessata e, di conseguenza, in tutto il circondario vicentino;
- chi non sopporta i rumori degli aviogetti e dei veicoli civili e militari in transito;
- chi teme per le risorse idriche, visto che il territorio interessato è ricco di falde acquifere e considerato il fatto che ci sarebbero, in un sol colpo, 25.000 nuovi corpi da disidratare, e imprese, mezzi e spazi che richiedono acqua;
- chi ha la casa vicino all’aereoporto, visto che la vedrebbe svalutarsi di circa il 25-30%;
- chi è consapevole che gli americani delle basi hanno lo sconto, sull'energia, del 98% (spesa che va a carico dei contribuenti italiani);
- gli studenti di sinistra delle scuole superiori, che trovano giusto appoggiare tutti coloro che identificano l’insediamento USA con l’imperialismo Bush;
- il comune di Caldogno, limitrofo al comune di Vicenza, che, il 15/11/2006, nella riunione del Consiglio, ha votato NO all’unanimità;
- le imprese che trarranno meno profitto dall’insediamento rispetto al non insediamento (che comunque comporterebbe la costruzione di una zona residenziale le cui linee progettuali sono già pronte);
- i cittadini che hanno votato Prodi e che ora si sentono traditi dalle scelte del governo, incoerenti rispetto all'orientamento preliminare;
- i parlamentari della maggioranza che non avevano trovato questa scelta nel librone programmatico pre-elettorale;
- tutti coloro che temono l’aumento del rischio d’attentati terroristici;
- coloro che temono l’arrivo in città di armi batteriologice o, comunque, inquinanti e/o pericolose di per se stesse;


Gli indifferenti alla questione sono:

- tutti coloro che credono che la questione non li riguardi;
- tutti coloro che hanno cose più serie da fare, per esempio lavorare (per non perdere il posto, perché il lavoro è sacro, perché se tutti avessero voglia di lavorare questo cose non succederebbero);
- gran parte degli studenti perché sono troppo giovani oppure perché nessuno ha spiegato loro di che cosa si sta parlando oppure, infine, perché anche loro hanno cose più serie da fare, per esempio scrivere SMS, giocare con la play station, limonare, studiare, chiacchierare.

17 commenti:

  1. Scusa, Stefano, ma questo post è superbo! Sembrerebbe una poesia sperimentale in cui stile e coscienza critica vanno di pari passo, in cui, quindi c'è simmetria e rapporto tra la materia dell'espressione e la forma.
    chapeau bas

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  2. Nel caso tu non lo sapessi :D

    Giovedì 15 febbraio - ore 18,00

    Centro Culturale San Carlo
    c.so Matteotti, 14 - sala verde (MM1, San Babila)
    in collaborazione con l’Associazione Culturale Milanocosa

    DA RIVA A RIVA

    Fabiano Alborghetti
    presenta il suo nuovo libro di poesia

    L’opposta riva
    prefazione di Giampiero Neri,
    edizioni LietoColle 2006

    Con l'autore dialogano
    Stefano Guglielmin e
    Adam Vaccaro


    Stefano Guglielmin
    presenta il suo nuovo libro di poesia

    La distanza immedicata
    The immedicate rift
    prefazione di Giovanna Frene,
    traduzione inglese di Gray Sutherland,
    edizioni Le voci della Luna 2006

    Con l'autore dialogano
    Fabiano Alborghetti e
    Gabriela Fantato

    Info: Milanocosa T. 024459577 – 347 7104584 – Email: info@milanocosa.it ; www.milanocosa.it

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  3. il post lo commento dopo eh

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  4. quando c'era la base nato qui a comiso alcuni si arrichirono, ma non tanto, però i prezzi degli affitti delle case aumentarono in maniera stratosferica, e non solo quelli. la gente spesso diceva di vedere gli ufo, chissà cosa passava sopra le nostre teste. spesso chiudevano al traffico le strade e di notte facevano passare camion enormi e non si sapeva cosa trasportassero, di sicuro i missili cruise. ce n'erano più di cento, dicevano che li avevano messi a casa nostra perchè la nostra era scarsamente popolata, potevamo morire perchè tanto eravamo pochi, non si dormiva per niente tranquilli. vista da lontano, di notte, sembrava una base spaziale, ci furono molte manifestazioni pacifiste, poi fu chiusa e ci misero i kosovari, anche allora ci fa gente che qualcosina guadagnò. ora pare che (finalmente) ci faranno un aeroporto. antonella

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  5. Voc, non esagerare: è una lista della spesa dove ciascuno si porta a casa qualcosa. Speriamo che (ma dubito), alla fine sia il bene comune a trarne giovamento.

    Anto, grazie per la testimonianza. Facendo tesoro del suggerimento lato: credo anch'io che la promessa americana di non fare atterrare aerei militari si sgonfi in casi d'emergenza. E, si sa: lo stato di guerra è costantemente stato-di-emergenza.

    Ali, questa pubblicità, qui, è imbarazzante, ma l'accetto visto che l'hai fatta tu :-) Aspetto un commento.

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  6. salve prof! sono tornata dopo che oggi in classe ha detto di questo nuovo post!
    la mia opinione ha già avuto modo di leggerla sul giornalino scolastico. purtroppo ha ragione a proposito degli studenti che non si interessano affatto di questa questione perchè hanno "di meglio" da fare. è piuttosto squallido chiedere ai miei coetanei "che ne pensi di dal molin?" e sentirsi rispondere "dal mulino cosa?!" (!!!) comunque quando hanno dato il "si" per questo nuovo insediamento sono rimasta, come si suol dire, di merda. dopo tutte le manifestazioni e l'indignazione di così tante persone ero quasi convinta che ce l'avessimo fatta. purtroppo, a quanto pare, di questi americani imperialisti non ce ne sbarazzeremo tanto presto, forse mai. Comunque, bella l'idea di questo post! spero vengano altri della classe a dare un'occhiata. a domani! patty

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  7. gli americani li abbiamo dentro, tra il fegato e la ghiandola pineale: difficile fare opera di purgazione :-)

    sono proprio contento che tu sia passata di qua. A domani!

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  8. Uhm, la base Nato e la città. Ce n'era una ad Agnano, una zona di Napoli dove ho insegnato. Era sconcertante passare davanti alla base Nato ed entrare nel cancello accanto, quello di un liceo, avvertendo una preoccupante contiguità di intenti tra scuola e caserma. Odio le slot machines e la Nato ne è piena.

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  9. Ti assicuro Stefano, che è di un'asciuttezza che risuona nelle viscere, altro che lista da spesa!
    Fa male, fa male il fatto che il soggetto c'è e non c'è.

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  10. Quando scade sta cambiale con gli americani?
    Io proporrei in cambio che:
    se sparano addosso ai nostri funzionari in missione di salvataggio ostaggi, se tranciano i fili della funivia uccidendo tutte quelle persone, se abbattono nei nostri cieli qualche altro aereo passeggeri (per sbaglio)ecc. possano essere indagati e nel caso perseguiti per legge italian da magistrati italiani sul territorio italiano. Altrimenti yankee go home! :o))
    pepe

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  11. Erminia, le basi nate nato lasciano basiti :-)

    Voc, non posso dire di averci messo lo stile, e nemmeno l'ostile e forse, come dici tu, anche il soggetto làtita nella sua sovrana certezza.

    Gabry, sono d'accordo con te. Non è giusto processare gli americani solo se rompono una vetrina da ubriachi.

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  12. Ebbene mi associo a Luigi, lì in cima, se non è poesia è però qualcosa di così calmo, piano, distaccato da suonare vibrante ancor più di un testo appassionato.

    In generale penso che le basi farebbero meglio a non esistere affatto.

    In particolare il tuo post è un caso emblematico di come le decisioni umane siano condizionate dal superiore interesse comune, dal benessere sociale, dalla solidarietà, dal desiderio di pace e fratellanza.

    Mi pacerebbe che ne postassi altri analoghi sulla questione TAV e ponte sullo stretto.

    E con ciò per stasera chiudo la mia navigazione, non ho altro da aspettare.
    Baci

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  13. io credo che la prospettiva il postmoderna passi di qui.

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  14. ricordo che quella di Vicenza NON è una base NATO. E' un accordo bilaterale Italia-USA e quindi fuori da ogni accordo internazionale firmato con altri eventuali alleati. E' un cancro della città che ha avuto un impatto sociale impressionanate sulla stessa negli ultimi 40anni. Ogni tentativvo di ricerca sociologica (e quindi scientifica e non necessariamente politica)sull'impatto sociale è stato sempre bloccato sul nascere. Non si conoscono per esempio i numeri degli stupri perpetrati dai militari USA sulle donne vicentine (tanto per fare un esempio!). Sono degli extracomuntari e come tali i meno integrati in assoluto con la città. Io non ce l'ho con gli americani. Ho tanti amici e amo quel paese. Però, come recitava uno striscione di piazza, "Basi sì, ma coa lingua!" ! Naturalmente siete tutti invitati alla manifestazione internazionale del 17 febbraio prossimo a Vicenza. GTZ

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  15. Giovanni, però quanti stupri fatti in casa, dai nostri compaesani "coa lingua". Certo vero che dati sociologici sull'integrazione americani-vicentino non ne conosco nemmeno io. Di solito, quando guido, ascolto la loro radio, non capisco quasi nulla, se non che c'è una comunità chiusa, che educa i figli all'americana e che trasmette solo musica americana, il tutto il un clima entusiasmante.

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  16. Gli stupri fatti in casa sono documentati e sono in carcere a S. Pio X (salvo quelli usciti con l'indulto... Quelli dei militari USA sono inpuniti: al massimo gli hanno rispediti a casa. Non solo sono chiusi, sono anche pieni di paura. basta fare una telefonata in caserma Ederle (come feci io per chiedere all'addetto delle pubbliche relazioni perché volevano bombardare Belgrado) per rendersene conto. Niente di male ad avere "gli americani dentro": basta non averci le loro paure massificate.GTZ

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  17. salve prof!!bello il post, mi è piaciuto molto!Devo dire che è proprio nel suo stile..
    La futura assemblea scolastica in vista della manifestazione del 17 mi sembra un'ottima idea,spero che serva a consapevolizzare le molte persone che, come dice lei,"hanno di meglio da fare" o che propendono per il sì pur non avendo nemmeno un'idea chiara del problema, ma solo per seguire una mera linea politico-ideologica inculcata loro da famiglia e stato sociale..(es:classe5°A..)
    C'è comunque una cosa che per quanto ci pensi non riesco a chiarirmi, ed è il fatto che alcune persone, pur conoscendo in linea di massima il problema ed essendo contrarie all'ampliamento della base, se ne lavino le mani!!!!E non solo perchè hanno di meglio da fare o non si rendano conto che Vicenza è a soli 30km da casa nostra; ma solo perchè non vogliono saltare la scuola o non credono nelle manifestazioni!!(e poi bruciano ogni altro giorno..)E' una cosa che proprio non riesco in alcun modo a concepire, e mi fa venire una rabbia....Mi sembra un'idiozia pensare che una cosa è ingiusta e che non la vogliamo e poi rimanere passivi aspettando che qualcuno faccia e decida le cose per noi!!Persone così io le chiamo ipocrite!!
    Comunque(scusi lo sfogo..)a scuola poi mi dirà che ne pensa vero?
    grazie, erica

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