domenica 22 ottobre 2006

Giancarlo Albisola



Ci sono autori che scelgono malauguratamente di piegare le ragioni della poesia a circostanze specifiche, quasi che la scrittura dovesse ad una, ed una soltanto, piega del vivere la propria luce. Albisola, ritenendosi un "maestro della poesia omosessuale del '900", si è invero costruito un destino anonimo e vagamente narciso. A me pare invece che egli sia un maestro della poesia contemporanea tout court, che meriterebbe d'essere conosciuto da donne, uomini, bambini ed editori.


nota: Bruno Romano, a cui Albisola dedica i seguenti testi (scritti nel 1961), fu autore, nello stesso anno, d'un progetto di legge per la repressione della omosessualità.

In vita del giovane R...

Il giovine R..., di cui [scrivo] nella presente lirica, è stato, a più riprese, fra i diciassette e i ventun anni, ed è attualmente, ospite di una clinica per malattie nervose e mentali. Non ha avuto ancora "rapporti". Non guarirà più.
All'origine del male il cruccio, fatto ossessivo, di non poter fare a meno di essere un ragazzo "così". E di rincalzo, forse, last but non least, i lazzi indecorosi, pungenti, dei compagni di scuola (d'un compagno di scuola?)

All'On. Bruno Romano, del PSDI, l'Autore dedica.


1

Forse Rafele, fra le mura bianche
della clinica (e chiamano clinica
- VILLA DICIOTTO-UNO
(VILLA DICIOTTO-DUE) sta scritto sul portale
d'ingresso a lettere giganti - l'asilo
decoroso, l'apparenze, il dignitoso soggiorno),
forse Rafele, nel silenzio oscuro,
ai sereni ricordi, se ricordi
furono (ieri) di letizia mai,
di troppo gravi mali, intento, vai seguendo
il filo luminoso che discerne
l'"oggi" impietoso e lo "ieri" che punge
angoscioso e affatica la mente.



2

E se il ricordo addolcisce un istante
quanto ancora ti porta il presente
d'amaro, pur distaccato nella malinconica
quiete isolata, le braccia che trascini, lunghissime
ali stanche arrovesciate al suolo,
curvo sulla spalliera della sedia, dondoli il braccio
- sfiora il dito il filo d'erba umido
della pioggia di ieri - l'occhio sbarrato,
esterefatto, al vento
del tardo maggio, che i capelli biondi
ti scompiglia, se può chiamarsi maggio
questo maggio così fuori stagione
(pare un novembre: fastidiose mosche
ronzano intorno, appiccicate ai vetri,
sciamano al buio, gravi a due per volta,
vibrando l'ali..............................................
.................................................................
.........(Pausa)
Guardi nel vuoto: gli occhi, oh!, gli occhi,
meravigliosi ieri, oggi disfatti,
torbidi e liquefatti, trasparenti,
quasi diafani, opachi, come opaco
liquido il fondo opale (scente) giallo
di certe mie caramelle all'arquebuse: il dono
che ti feci d'una d'esse (t'ero allora
- breve soggiorno il mio - compagno di clausura),
pel ricordo che di te m'hai lasciato,
e serberò per me, intatto, a lungo;
presala colle labbra (la fame, la fame
rabbiosa che mette indosso lo shock insulinico),
presala colle labbra (quella fame),
quasi la divorasti in un istante:
digrignavano i denti, macinavi
la preda avido; lacrime quasi
parevano colare, maltrattenute,
da le pupille su le gote.
Ed ora (ancora)
guardi nel vuoto, annichilito, l'occhio
fattosi quasi limpido già, disfatto
fanciullo appena più che adolescente,
oggi, oggi sei maggiorenne,
le labbra amare (e dolci nel ricordo),
le ciglia delicate, il volto pallido,
tinto quasi in continuo di rossore
("Ma non potresti - chiedevi (arrossivi
di fuoco) - dir loro che parlino d'"altri")
il volto acerbo e delicato, l'oro
dei tuoi capelli; e le mani, le dita
affusolate di fanciulla, e tutto
tutto del corpo, se disteso al sole

Giancarlo Albisola Albertalli è nato nella cintura torinese nel 1930. In rete non ci sono foto più recenti.

28 commenti:

  1. due domande all'autore del post:

    T'è mai capitato di leggere poesie che ti commuovessero potentemente?

    In questa di Albisola che hai postata quanto c'è di forma, quanto di sostanza?

    RispondiElimina
  2. la commezione dipende dal soggetto, credo, non dall'oggetto: si può piangere ascoltando una canzone di Al Bano, per capirci.

    la seconda domanda, carissima, falla a Benedetto Croce, che di queste cose se ne inteneva :-)

    RispondiElimina
  3. hai notato che, nella seconda, c'è "ali [...] vento"?

    RispondiElimina
  4. il soggetto ha pianto

    la seconda domanda dovrebbe esser fatta all'autore, Croce ha già detto la sua

    infine, le ali, il vento le trovo in moltissime poesie, faccio uno sforzo costante per non lasciarmi prendere da paranoie ;)

    RispondiElimina
  5. beh quando il soggetto piange, il mondo tace.

    la forma è fortissima qui. si vedano le scelte gozzaniane e la frammentazione del verso, secondo lo stilema petrarchesco.

    Questa è una poesia apparentemente basata sulla funzione informativa ed invece ben giocata sul fronte metrico. nota per esempio il primo distico: è fatto di endecasillabi.

    RispondiElimina
  6. Ecco vedi la forma informa, Croce aveva ragione, il mondo tace solo per un attimo.

    In effetti ritenersi un maestro della poesia omosessuale limita l'orizzonte.

    RispondiElimina
  7. ritenersi "un maestro" è un atto di presunzione; "della poesia omosessuale" significa porre un limite alla providenza.

    RispondiElimina
  8. Notevole. Forse, Stefano, quest'uomo, quando ancora era giovane e privato di tutta la propria dignità, non aveva altro che la scrittura, e allora si aiutava col dire che, nel campo specifico del suo calvario, egli era il più grande poeta. Oltre che capire, occorrerebbe condividere.
    Un abbraccio dal Gianfry

    RispondiElimina
  9. Ormai metti solo nomi che io non conosco e tutti bravi (chi più chi meno, è ovvio).

    salut

    PS

    quando puoi passa da me, nei commenti c'è anche un saluto per te.

    RispondiElimina
  10. ehi, gugl, che fai, citi l'endecasillabo e dimentichi di spiegare l'enjambement? ma non è da te! proprio tu che in genere fai sfoggio di tutta la tua immensa cultura! o aspetti che lo facciano quelle mezze calzette "didattiche" delle tue lettrici e assidue commentatrici (bah, mistero), così dozzinali, così comuni, eh? e tu invece, gugl, dall'alto del tuo empireo, nella tua torre eburnea, nel tuo hortus conclusus, che ne diresti di piantarla di lamentare la scarsa presenza in rete di questo e di quello, e di criticare qualsiasi cosa non provenga dalla tua penna (mbè, penna...), e cominciare a entrare per esempio, che so, nelle biblioteche, negli archivi, nelle case degli eredi, sei hai bisogno di materiale, eh? ossia a fare ricerca, eh? invece di scopiazzare le notizie i post e le bibliografie (per altro già a loro volta scopiazzati, quindi di terza o quinta o venticinquesima mano) di incomprensibili tuoi lettori? ti sembra un'idea bizzarra, vero? vedi gugl, la rete è una gande scatola, contiene quello che chi ci scrive ci mette... e su questo rifletterei.

    e ora rispiarmiaci la solfa "ah ma sei anonimo non vaaaale sei vigliaaaacco invece ioooo eroico firmo con nome e cogn..." risparmiala all'umanità, gugl.

    cordiali saluti (vedo che qui è ancora in uso).

    presto, ora! corri da vocativo! nei commenti c'è anche un saluto per te!

    RispondiElimina
  11. accidenti, e io che pensavo che la rete servisse a farci i giri dentro! bravo tu che fai i salti senza rete.

    credo che le "mezze calzette" delle mie lettrici non ti raccoglieranno nel caso ti sfracellassi sul pavimento. buone acrobazie a te, amico.

    RispondiElimina
  12. Caro Gianfry, se entri nel sito di Albisola, vedi che ancora oggi persevera in questa convinzione. A me pare limitante.

    RispondiElimina
  13. Mi piace credere, e non ho nessunissimo motivo per pensare diversamente, che continuerai in questo lavoro di diffusione che, da qualche mese, porti avanti in modo egregio.

    Un cordiale saluto e un abbraccio.

    R.S.

    RispondiElimina
  14. Se qualcuno dice che le tue lettrici (i lettori sono fatti salvi) sono mezze calzette (ed io tra quelle e particolarmente assidua) allora vuol dire che davvero sto diventando incomprensibilmente importante.

    Gentile anonimo dai cordiali saluti ci conosciamo forse?

    Rimproverare a Stefano di inserire cose già in rete non è molto sensato giacchè egli così le porta alla nostra attenzione, in ciò consiste la sua utile opera nei confronti dei lettori che gli danno fiducia.

    Quanto al definirmi dozzinale dissento, invece comune si, senz'altro lo sono, ahimè assolutamente. Ti ringrazio anzi d'avermelo ricordato, ogni tanto m'illudo che non sia così.

    RispondiElimina
  15. con amici così, non ho nulla da temere. grazie.

    RispondiElimina
  16. Lo stile dell'anonimo mi pare di riconoscerlo ma forse mi sbaglio e quindi i sospetti me li tengo per me.
    Gugl tutto quel livore naconde solo tanta invidia (a roma diremmo che stà a rosica') evidentemente sul suo blog spruzzoloso non c'è mai un cane a commentare.
    E poi quando arrivano questo tipo di messaggi vuol dire che il blog comincia ad avere un suo peso specifico.
    Ce l'avessi io un milionesimo della tua cultura e della tua competenza! Essine orgoglioso.
    Caro Anonimo se sei al'ascolto io lo so già di essere una mezza calzetta sdrucita e maleodorante, di essere ignorante come una zucchina lessa e di far finta di scrivere poesie per non gettarmi dalla rupe tarpea, quindi come vedi non sei per niente originsle e sai sfondare solo una porta splancata come il sottoscritto!
    pepe

    RispondiElimina
  17. Gabriele, non svegliare il can che dorme :-)

    RispondiElimina
  18. Caro Gabriele, mi sa che non si tratta della persona a cui pensi tu, che ultimamente si è un po' "chetato" e che, nell'estrema e ipertrofica rozzezza della sua natura egotica, riesce, comunque, a mantenere una qualche traccia, sia pur minima, di "stile" (passami il termine, non me ne vengono altri). Qui c'è solo livore strabordante, mal contenuto e ancor peggio espresso.

    Comunque, se può consolarti, a me piacciono tantissimo le "zucchine lesse": sono una delle mie letture (pardon: pietanze) preferite. ;-)

    R.S.

    RispondiElimina
  19. veramente il mezze calzette il dozzinale e il comune erano chiaramente ironici e riportavano il pensiero di gugl che vi tratta come una massa di idioti inculturati decelbreati e non un pensiero mio, che non vi conosco nè so chi siate nè mi permetto di giudicare. così come non mi sembra di aver espresso un parere nè un giudizio su gugl, che ugualmente non conosco. non stavo criticando la persona nè il poeta, ma soltanto il blogger. se questa sottile differenza vi sfugge, ebbene, ma chiudeteli questi blog! dio santo!

    RispondiElimina
  20. E' che a me, in quanto "inculturato decelbreato" (sic!!!), piace tanto essere trattato come tale. Perché vuoi fare violenza alla mia natura e impedirmi di cercare chi acquieta il mio istinto? Piuttosto, qual è la tua, di indole? Hai mai provato a chiedertelo?

    R.S.

    RispondiElimina
  21. ma è ovvio che era un errore di digitazione! gugl ne fa a carrettate e non lo virgolettate per questo!
    perchè ti senti chiamata/o in causa? io non so neanche chi tu sia! perchè insorgete paladini, forse che gugl non è in grado di replicare da solo? cosa è questa armata che si solleva per delle semplici osservazioni fuori dal coro?
    cosa metti tre punti esclamativi! cosa! ne basta uno! cosa c'entra l'indole? ma chi sei tu? ma che vuoi? ma chi ti conosce!
    gugl, poichè hai preso le mie parole come un'offesa personale, tolgo il disturbo, buon blog.

    RispondiElimina
  22. Ciao a tutti.
    Ho letto i vari commenti e vorrei dire la mia, posso?
    A me l'anonimo in questione pare tanto, per stile e compulsioni, un'anonima (non me ne vogliano le gentili postatrici abituali di questo interessante blog).
    Noto inoltre che ha dimestichezza con i "flame", tipici di altri luoghi (newsgroup di Usenet, ad es.) e l'approccio verbale tipico del cosiddetto "troll".

    In rete gira da tempo il DFTT, un ottimo consiglio (in inglese) riguardo tali personaggi, che testualmente recita:
    =====================
    DON'T FEED THE TROLLS
    =====================

    Sperando di esser stato utile, porgo collettivamente le mie piu' sincere
    cordialita'

    RispondiElimina
  23. http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(internet)

    da visitare, davvero interessante: lo spammatore di provocazione.

    trolliamo il trollatore? :)))

    Eppure nulla avviene per caso Sick, c'è chi dialoga con nulla e chi dal nulla trae segnali.

    grazie comunque sempre utile ed io sempre stanca.

    RispondiElimina
  24. La cosa che mi spiace di più, in assoluto, è che anche nella mia mente c'è la convinzione, fatta balenare da sick, che trattasi di una donna. Sarebbe un vero peccato.

    Buona notte a tutti.

    R.S.

    RispondiElimina
  25. Visto il sospetto di spammatore di provocazione e quello ulteriore che sia una donna, ritiro quanto detto sopra.

    Non sono neanche comune, oltre che non dozzinale, sono asssolutamente speciale. :)))

    :P

    Pepe, tu in quanto uomo eri già escluso prima, in ogni caso sei evidentememente speciale pure tu.

    RispondiElimina
  26. a me sembra invece un giovane dottorando in conflitto edipico, intelligente e solo.

    Se vuole, qui può stare tra amici (che non si spallano a vicenda per fare carriera)

    RispondiElimina
  27. un saluto e un grazie a Sick, la tigre della malesia.

    RispondiElimina