domenica 20 agosto 2006

ClanDestino


Dal numero 3, maggio/giugno 1989, riporto un commento di Davide Rondoni sulla situazione delle riviste poetiche italiane del tempo. Consiglio di leggere gli atti del convegno fiorentino del 2005 "Poesia: il futuro cerca il futuro" (Lietocolle 2006), per verificare che cosa è cambiato.


Serata di storia minore?

Polena, Poesia, Lengua, Margo, Bloc Notes, Schema, Steve, Anterem, Diverse Lingue, Scarto Minimo, Uomini e Libri, Hellas, Poeticamente, Feeria, Gli immediati dintorni... Molte le riviste invitate e intervenute in Milano all'incontro pro­mosso da Schema, con i fondi dell'Istituto per il Diritto allo Stu­dio Universitario.
A flashes si sono succeduti i redattori sul banco. Molte le con­cessioni al «solito lamento» e le oscillazioni tra non-chalance e retorica in un discorrere che è parso a tratti così irrimediabil­mente «fissato» e dejà vu nel suo ruolo di discorso sulla-nella-per la poesia.
Non sono mancati soprassalti (la breve e sciancata commemo­razione di Spatola: «È corso verso il disastro con il suo Tam Tam») né inquietudini: (i ragazzi di Scarto Minimo che dicono: «Ci interessa l'insensatezza. Solo la nostra morte ci interessa sia vissuta. È un'estetica dell'indifferenza») né momenti di quel pa­thos che si rovescia in ironia per ritrovarsi infine tragedia (al­lorché [Franco] Manzoni di Schema terminava invitando a scendere in piazza a difendere la poesia italiana).
Taluni interventi hanno incuriosito di più - ed è già molto in serate come queste. Inquietante, dicevamo, l'intervento di Scarto Minimo, ove il porre a sfondo la propria morte segna un'asso­luta profondità e un'assoluta possibilità di gioco. Precisi e ap­passionati Franco Loi (Lengua e Diverse Lìngue) Isella (Bloc Notes) Bertoni (il verri e gli immediati dintorni) Mezzasalma e i suoi allievi (Hellas e Feeria) nel dare le ragioni di partenza e lo status problematico del loro lavoro. Più a loro agio, attori consumati di questi «teatri»: Manzoni (Schema) Sitta (Steve) Giò Ferri (Anterem) e, tutto sommato, anche Cucchi neo-Direttore della rivista di «divulgazione alta» (la definizione è sua) Poesia, di Crocetti. Il Divulgatore ha illu­strato diligentemente le rubriche della rivista, con il medesimo tono uniforme che rischia di ingrigirla. Umberto Piersanti, in uno spigliato e documentato intervento, ha descritto la vittoria dell'«oralità di provincia» su tutti gli al­tri tentativi di diffusione della poesia in Italia. Protagonisti di una storia minore? E quella maggiore dove si svolge, negli ipersaloni, negli inserti delle gazzette, o nelle «ti­rate» dei mattatori?
La storia (cioè gli atti, le decisioni) della poesia si svolge in que­ste o in altre stanze, o non si svolge perché è divenuta rito e com­mercio, conferenza e colloquio - neppur più vero litigio... O non è storia?
Protagonisti di una storia senza decisioni (anzi senza Decisio­ne) gerarchizzata, ove varietà fa rima con immobilità, e pare che v'abbia qualcosa da vincere mentre v'è solo perdita, e per­fino della parola stessa; perdita specie per chi oggi «decide» di stare nella carne e nel quotidiano e non nella parola e nel periodico.
Si sono presentati molteplici punti di vista in quella serata, e pur in quasi tutti mancava la storia - non già come discorso o «valore» - ma come decisione. V'era un'improbabile storia del­la poesia entro cui inserire la propria storia particolare. Vuoto nel vuoto, con il rischio atroce di conferire valore vago e asso­luto all'indefinibile poesia, come sapienza e valore da servire, da condividere e da divulgare.
È meglio che taccia una poesia che non è atto (pur tragico) e decisione nella storia; meglio che celebrare riti, oggi più consi­derati dai media e dagli sponsor. Si tradirebbe di meno e meno guasto si farebbe dinanzi alla vita e ai giorni che tiriamo tra han­gar e partiti, città di pulsar e d'ombre, ospizi e balbettanti colline.

15 commenti:

  1. Ricordo che i "giovani" di "Scarto minimo" erano Stefano Dal Bianco, Mario Benedetti, Giulio Mozzi e Fernardo Marchiori.

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  2. conosco bene stefano dal bianco....(mestamente sexy!)

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  3. Sono di passaggio da casa prima di veleggiare verso altri lidi vancanzieri, non posso esimermi da complimentarmi per la tua produzione estiva di post, interessanti davvero, dovrei fare il broncio credo per il fatto che tu in mia assenza abbia prodotto così tanto...MENTRE IO NON C'ERO!!! ti rendi conto??? questi sono attentati selvaggi alla mia convinzione consolatoria che tutto giri attorno alla mia ombra! :)))

    PS. Scherzi a parte, appena posso, leggerò tutto con la massima attenzione.
    Baci

    PS. per fm e piero ciampi
    francesco ma sai che non l'avevo capito che si rivolgeva a me piero ciampi? ;)
    In ogni caso ho accolto il suggerimento e via subito all'assenza come assedio.

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  4. Alivento, passi proprio conìme unafolata e lascia il segno. Grazie per il complimento, ma ho pesnato che chi resta (a casa) merita il meglio.

    Anonima (erminia?): hai ragione su dal bianco: signorilmente decadente nell'aspetto.

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  5. yes it was me. good morning....(e.)

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  6. Stefano, mi aiuteresti a capire qual è (era) in definitiva la sua "tesi"? E' un'ora che mi scervello, ma proprio non ci riesco.

    fm

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  7. Stefano, spero di non aver fatto una gaffe o una domanda fuori luogo, ma non c'era nessuna ironia nelle mie parole: proprio non riesco a capire i passaggi finali della riflessione di Rondoni. Che fosse un poeta "sperimentale" anche lui? :-)

    Tra l'altro l'ho conosciuto agli inizi dell'anno ed è una persona umanamente disponibile, umile, intelligente, molto attenta alle ragioni dell'altro. Davvero una gra bella serata.

    fm

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  8. "Una gran bella serata": non vorrei che un refuso falsasse il senso delle parole.

    C'era anche Maria Grazia Calandrone, ed eravami ospiti di Maria Luisa Spaziani, ieratica e affascinante nei suoi silenzi carichi di attenzione e di ascolto. Ancora una donna bellissima, nonostante i suoi anni. Penso a cosa possa essere stata da giovane... ;)

    fm

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  9. Tanto per allungare il numero dei post, visto che sono tutti in ferie: "eravami" è chiaramente un plurale maiestatis.

    Ciao, buona serata.

    fm

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  10. non ho letto gli atti del convegno fiorentino ma a naso mi pare che non sia cambiato un granchè.

    ciao aluzza ancora in vacanza? brava, veleggia che è bello veleggiare ma torna presto che senza la tua ombra di mare o mare con l'ombra non è la stessa cosa :-).

    e ciao a tutti. antonella

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  11. In effetti gli ultimi tre capoversi, pur letti ordinatamente in sequenza e ripetutamente, non mi sembra schiudano agli occhi del lettore un senso limpido, lampante, coerente.

    Mi ha molto colpito il post su Toma e l'argomento della morte del poeta per suicidio, il modo in cui lo avete trattato, citando esperienze vissute di vicinanza a poeti suicidi.
    La poesia non salva è solo un modo per distrarsi dal pensiero.
    Ogni poeta fa i conti in vita con la propria morte, a volte per vincerla o viverla, la cerca.

    PS Bello il reportage fotografico del tuo viaggio. Bello tuo figlio: tutto suo padre! :)

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  12. ciao A.

    Tornerò presto.

    un abbraccio

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  13. Francesco, Anto, Ali: credo che Rondoni faccia riferimento ad un concetto molto in voga negli anni ottanta, ossia quello di "decisione politica" presente in Carl Schmitt, secondo il quale la novità storica si dà nella misura in cui lo Stato sa decidere indipendentementre dalla norma. Probabilmente (in effetti non è lapalissiano) Rondoni accusa i poeti e le riviste italiane di adeguarsi all'esistente anzichè assumersi una "decisione" capace di aprire un conflitto fecondo con il potere.

    ali: mio figlio è molto corteggiato, in effetti:-)))

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